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Roberto Visentini
buffalmacco - 07/09/2005 alle 10:58

Inizio la mia partecipazione a questo forum, chiedendo a tutti un parere, un ricordo o quant'altro sul ciclista che é stato il mio idolo indiscusso da sempre: Roberto Visentini, forse uno degli atleti più sottostimati di tutta l'italica storia della bici. Per quanto mi riguarda fatta eccezione per gli innegabili difetti caratteriali, non ho mai ben capito se talvolta proprio non gliene fregasse niente o se non avesse gli attributi per poter reggere lo stress, é stato uno dei migliori scalatori-cronomen di sempre... E' vero ha vinto poco, ha dominato un Giro, ma poteva forse vincere almeno un altro paio, ma allora costruivano i giri in maniera infame contribuendo in questo modo a svilire la nostra corsa per sempre...per far vincere passisti amati dai media e dagli sponsor. Un solo ricordo fra gli altri: un Campionato italiano che poi perse allo sprint (io in fondo amo i perdenti), in cui lui e Corti da soli in fuga rifilarono agli altri quasi una decina di minuti....mai visto una cosa del genere....


claudiodance - 07/09/2005 alle 14:09

Ciao Buffalmacco, benvenuto e complimenti per la scelta d’esordio nei thread. Rispondo su Roberto Visentini in quanto sono anche io bresciano (oltretutto gardesano come il Golden Boy Visenta) e in quanto ho qualche aneddoto sul personaggio, l’ho conosciuto un pochino soprattutto ho frequentato in gioventù la mitica officina di Piero Serena, grande telaista bresciano, mentore e difensore del Roberto. Dici bene, doti magnifiche e limiti caratteriali, ma anche un mai celato ostracismo del gruppo nei suoi confronti che gli ha precluso più di un risultato. Passato prof. (con la Vibor mi sembra) col cartellino di talentuoso predestinato, con un mondiale juniores alle spalle, ha scontato gli effetti di un caratterino peperino, ma soprattutto il pregiudizio nei suoi confronti dovuto alla sua estrazione sociale. Bel ragazzo, elegante e ricco. Già, ricco, mai patito stenti il giovane di Gardone Riviera, l’impresa paterna di pompe funebri (che ora guida lui) gli garantiva soldi e futuro. Dotato di qualità del tutto particolari, era infatti eccellente cronoman e scalatore di primissima schiera. Inchiodato come pochi allo sprint si diede da subito alle gare a tappe e trovo alla corte di Davide Boifava le condizioni per eccellere. Un aneddoto gustoso tratto dalle serate goliardiche nell’officina Serena. (il quale gli costruiva telai su misura anche quando questi vincevano il Giro marcati Battaglin!): Giro 1987: Il Visenta è campione uscente e superfavorito, la Carrera è uno squadrone e schiera anche S. Roche. Dopo aver vinto il prologo Roberto si supera nella cronoscalata a San Marino e a metà giro è saldamente maglia rosa. La sera in albergo l’ambiente Carrera è raggiante. Boifava si complimenta con Roby e dice “ragazzi, il giro è nelle nostre mani, aiutiamo tutti Roberto a vincere, che poi, come da accordi, lui verrà al Tour per aiutare Stephen a vincerlo, ricambiando il favore.” Il Visenta però non è più dello stesso avviso e ribatte strafottente: “..no-no, io a luglio sono in vacanza in Costa Azzurra, con le balle a mollo nell’acqua!...”. Il gelo si sparge sulla tavolata e Boifava cerca di minimizzare. Quello che però non minimizza è Stephen Roche, prima chiede chiarimenti e non ottenendoli se la lega al dito. Due giorni a dopo l’irlandese fa il diavolo a quattro, attacca e manda in tilt Visentini e tutta la Carrera. Sbanca il Giro, Visenta crolla di nervi, sull’erta finale crolla e il giorno dopo non riparte nemmeno…la sua carriera ebbe una svolta negativa. Ah, il Visenta, bello e impossibile. Ciao Buffa Claudio


stress - 07/09/2005 alle 14:18

[quote][i]Originariamente inviato da claudiodance [/i] Giro 1987: Il Visenta è campione uscente e superfavorito, la Carrera è uno squadrone e schiera anche S. Roche. Dopo aver vinto il prologo Roberto si supera nella cronoscalata a San Marino e a metà giro è saldamente maglia rosa. La sera in albergo l’ambiente Carrera è raggiante. Boifava si complimenta con Roby e dice “ragazzi, il giro è nelle nostre mani, aiutiamo tutti Roberto a vincere, che poi, come da accordi, lui verrà al Tour per aiutare Stephen a vincerlo, ricambiando il favore.” Il Visenta però non è più dello stesso avviso e ribatte strafottente: “..no-no, io a luglio sono in vacanza in Costa Azzurra, con le balle a mollo nell’acqua!...”. Il gelo si sparge sulla tavolata e Boifava cerca di minimizzare. Quello che però non minimizza è Stephen Roche, prima chiede chiarimenti e non ottenendoli se la lega al dito. Due giorni a dopo l’irlandese fa il diavolo a quattro, attacca e manda in tilt Visentini e tutta la Carrera. Sbanca il Giro, Visenta crolla di nervi, sull’erta finale crolla e il giorno dopo non riparte nemmeno…la sua carriera ebbe una svolta negativa. [/quote] E chi la dimentica quella tappa. Arrivo previsto a sappada con prima da scalare la salita di cima Sappada da Forni a Voltri (lato friuli). Li successe il patatrak!. O il mio ricordo è del giorno prima? Grande Visentini. Buffalmacco benvenuto.


stila - 07/09/2005 alle 14:33

Ne approfitto per salutare tutti voi del forum e farvi i complimenti: mi sono appena registrato in quanto da tempo leggo le vostre interessantissime discussioni e ora,dopo qualche incertezza, mi sono deciso di entrare anch'io nel mondo o meglio famiglia di cicloweb. Anch'io da piccolo ero tifosissimo di Roberto Visentini, un ciclista imprevedibile-estroso, ma che a mio parere nei anni metà 80 è stato secondo a nessuno nella più grande corsa a tappe italiana (giro d'italia). Era forte in salita,forte a cronometro, spericolato in discesa (ricordo una sua uscita da brividi in discesa dal Turchino in una Milano-Sanremo), mentre il suo handicap era la volata. Di giri ne ha vinti solo uno,ma ricordo che nel 1983 il signor Saronni Giuseppe trionfò solo grazie all'introduzione degli abbuoni: altrimenti quel giro (media record se non erro)lo avrebbe vinto Roberto. Nel 87 ci fu il litigio con Roche, quando quest'ultimo non rispettò gli ordini di scuderia attaccando Roberto in maglia rosa .... Nel 84 fecero il giro a doc per Moser ... (Se non sbaglio fu detto che vinse il giro a Verona su Fignon grazie anche a qualche scia di qualche moto.....) Concordo sul fatto che Roberto nella sua carriera poteva fare molto di più se non avesse avuto quei limiti caratteriali che spesso lo portavano a litigare con il mondo intero... A presto Stila


maurofacoltosi - 07/09/2005 alle 14:35

Visentini non si ritirò il giorno dopo la tappa di Sappada, ma una settimana più tardi, alla vigilia dell'ultima tappa (la cronometro Aosta - Saint Vincent), a causa di una slogatura al polso che si era procurato nel tappone di Pila.


stress - 07/09/2005 alle 14:40

E benve anche a stila. Be almeno la tappa del patatrak era quella che ricordavo. :)


claudiodance - 07/09/2005 alle 14:49

[quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] Visentini non si ritirò il giorno dopo la tappa di Sappada, ma una settimana più tardi, alla vigilia dell'ultima tappa (la cronometro Aosta - Saint Vincent), a causa di una slogatura al polso che si era procurato nel tappone di Pila. [/quote] ..bella mauro, mi fido di te. sei l'uomo dati del forum, massimo rispetto, io scrivo soprattutto sulla scorta delle memorie...che non sono il mio forte. ciao precisino. claudo


buffalmacco - 07/09/2005 alle 17:01

Ricordo la tappa del tradimento di Roche come se fosse ieri...bei tempi allora stavo studiando per l'esame di maturità... L'aneddoto sulla Costa Azzurra però non lo conoscevo e mi ha fatto divertire un sacco. :D In quella tappa però le cose non mi quadrarono per nulla...e mi rimane ancor oggi più di un punto oscuro. Rammento infatti che Visentini non si staccò per un attacco di Roche, ma che ancora ben in gruppo coi migliori, stazionava in fondo per una crisi di fame, forse dovuta purtroppo ad un attacco di nervi...fatto sta che si staccò in pratica da solo e tanti saluti alla maglia rosa.... Da quel giorno é vero cominciò la sua discesa nel baratro....


claudiodance - 07/09/2005 alle 17:24

Sì, era in preda di una crisi di nervi. Se il gruppo fosse salito ad andatura regolare forse si sarebbe salvato, ma quando Moreno Argentin si accorse che Roberto era in difficoltà si fiondò in testa per scatenare la bagarre già nei primi tratti di salita. Fra i due vi era della ruggine, poiché Visenta aveva dichiarato a inizio giro, con la sua solita diplomazia, di non considerare Argentin un avversario pericoloso per la generale. Il veneto lo ricambiò con tale moneta…bastardello no?


effebi - 07/09/2005 alle 17:28

altri aneddoti? dai, claudio...


marco83 - 07/09/2005 alle 17:30

[quote][i]Originariamente inviato da claudiodance [/i] Fra i due vi era della ruggine, poiché Visenta aveva dichiarato a inizio giro, con la sua solita diplomazia, di non considerare Argentin un avversario pericoloso per la generale. Il veneto lo ricambiò con tale moneta…bastardello no? [/quote] Eh ma sai Claudio, noi veneti siamo molto orgogliosi e a volte ci "incarognamo" (chissà se c'è sullo Zingarelli! :D)... Ciao bello, e bentornato! ;)


violetta - 07/09/2005 alle 18:53

che bello, benvenuto!


Admin - 07/09/2005 alle 21:32

[quote][i]Originariamente inviato da claudiodance [/i] Ciao Buffalmacco, benvenuto e complimenti per la scelta d’esordio nei thread. [/quote] Complimenti anche per il nick boccaccesco :) E benvenuti, tu e stila, la famiglia si allarga... Infine, pollice su per ClaudioDance, che regala sempre momenti indimenticabili a tutti noi. Grazie!!!


WebmasterNSFC - 07/09/2005 alle 21:51

Benvenuto a Buffalmacco...hai fatto bene a ricordare Visentini...non Vicentini...Admin correggi in home page!?!?!? ;) Grazie al mitico Claudiodance per la correzione, chissà se oggi avrà ripreso la leadership della "Girada". Lo scopriremo domani... Ciauzzz


claudiodance - 08/09/2005 alle 11:19

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] [Eh ma sai Claudio, noi veneti siamo molto orgogliosi e a volte ci "incarognamo" (chissà se c'è sullo Zingarelli! :D)... Ciao bello, e bentornato! ;) [/quote] ..a me lo dici? Mi sono sposato una “magnagatti” di Schio! Ciao ciccio. Altri aneddoti sul Visenta: quando correva alla San Giacomo si prese una multa salata (molto prima di Cipollini) per essersi presentato al via di una crono con un nuovissimo body coi calzoncini azzurri e non neri come da prassi (azzurri erano in tinta con la maglia San Giacomo, ora lo fanno tutti). Qualche giorno dopo vado con papà a vedere una kermesse post giro a Bedizzole. Arriva Visentini che parcheggia la macchina e comincia a praprarsi. Ecco spuntare il body incriminato, mio papà (lo conosceva abbastanza) gli fa: “ …ma Roby, continui a usarlo anche dopo che ti hanno multato?, non hai paura di squalifiche?” . E lui: “…non me ne frega un caz.zo, mi metto il body che voglio, e loro (generico) possono andare affanc.ulo ( che i vaghes a fas encùlà, in dialetto), meglio se mi squalificano, resto a casa!...” Altre chicche rese nelle interviste. Dopo tappone dolomitico: “…oggi ero in fuga con gente che non tira un metro (Mario Beccia che poi vincerà la tappa per la gioia del Ds Zandegù), io questi parassiti non li capisco, i parassiti non dovrebbero correre in bicicletta…” Intervistato risponde a domanda provocatoria sulle ragioni che lo spingono a correre sebbene non ne gradisse l’ambiente: “…io corro in bici perché mi pagano, e mi pagano profumatamente. Fra due anni smetto e vado a fare il maestro di sci….visto che scio benissimo…” Che uomo! Un vero antesignano del trash. Un vero cult del tamarrismo: capelli lunghi, catenazza d’oro al collo su body con zip sempre mezza aperta sul petto. Dopo il ritiro dalle corse è completamente uscito dall’ambiente, che non lo amava e che lui rifiutava in toto. Nonostante tutto la bici è una malattia che non passa anche per lui e così mi è capitato di vederlo pedalare in bello stile sulla riviera del Garda, sempre da solo e sempre in eleganti e coordinatissimi completi di colore azzurro. Colore che deve amare particolarmente, infatti spesso si è servito nel negozio che avevano i miei genitori fino a qualche anno fa: l’archivio mnemonico di mamma Dance riporta; Roby Visentini - rigorosamente azzurro, rigorosamente Descente (ditta svizzera di abbigliamento, storica per qualità e prezzi elevatissimi), non chiede mai lo sconto ed è riservato e gentile. Grande Roberto, ci manchi tanto. Ciao belli claudio


maurofacoltosi - 08/09/2005 alle 11:31

Al Giro del 1985 pensò di schierarsi alla partenza del prologo con una bici dotate di ruote grasse (nel senso di ciccione, poichè avevano la forma di palloncini). Cambiò idea all'ultimo momento.


effebi - 08/09/2005 alle 12:47

vado OT, ma l'accenno a beccia mi ha fatto tornare in mente una sua mitica uscita alla fine di una tappa del giro. dopo essersi lamentato nei giorni precedenti perché il giro era troppo piatto e non c'era verso di attaccare in salita, andò da martino incazzato come una iena e sbuffò: "ma non si possono mettere 'ste salite spaccagambe a 100 chilometri dall'arrivo!!!".


claudiodance - 08/09/2005 alle 14:32

certo che sarebbe bello se il Morris inserisse Visentini fra i suoi Graffiti....o almeno un commento a questo bel thread di Buffalmacco...Moorris?...Moo-òòrriiiis?


stila - 08/09/2005 alle 15:05

In effetti è un' pò di tempo che non 'vedo' Morris sul forum .... Sono nuovo, forse mi sono perso qualcosa ...? comunque è un piacere leggerVi, complimenti Claudio Dance ..... In merito a Visentini, Claudio ti ricordi ai tempi dei dilettanti nella squadra Mariani Cali, un suo compagno di nome Cresseri? Mi dicono che era più forte e soprattutto più 'matto' (nel senso buono della parola) di Roberto. Qualcuno, quando ero ancora nel mondo delle due ruote, mi raccontò che tale Cresseri in fuga in cima alla salita di Lodrino (Brescia) con un paio di minuti sul gruppo dei migliori (comprendeva anche Roby) si fermò mangiò un panino e si fece riprendere. All'arrivo Cresseri arrivò 2°, 1° Visentini Stila


claudiodance - 08/09/2005 alle 15:18

[quote][i]Originariamente inviato da stila [/i] In merito a Visentini, Claudio ti ricordi ai tempi dei dilettanti nella squadra Mariani Cali, un suo compagno di nome Cresseri? Mi dicono che era più forte e soprattutto più 'matto' (nel senso buono della parola) di Roberto. Qualcuno, quando ero ancora nel mondo delle due ruote, mi raccontò che tale Cresseri in fuga in cima alla salita di Lodrino (Brescia) con un paio di minuti sul gruppo dei migliori (comprendeva anche Roby) si fermò mangiò un panino e si fece riprendere. All'arrivo Cresseri arrivò 2°, 1° Visentini Stila [/quote] Cresseri, perbacco! Non ho ricordi diretti, ma il mio vecchio lo ha nominato parecchie volte, accostandolo alle parole “fuoriclasse”, "cavallo pazzo" e “campione”. Stasera lo vedo e gli domando. Bella Stila, bravo, grande suggestione!


celapossorifare - 08/09/2005 alle 15:22

Queste si che sono belle storie di ciclismo spensierato, forse erano altri tempi ma in fondo rimangono nella leggenda i personaggi matti del ciclismo. W Malabrocca storica e inespugnabile maglia nera del giro.


claudiodance - 09/09/2005 alle 09:42

Claudio Cresseri, detto “Caio”, nei ricordi del mio papà era un ciclista dotato di classe cristallina e, come molte volte accade, nessuna cognizione di causa. Nella categoria Juniores era per l’appunto compagno di squadra di Roby Visentini e formavano una coppia di enfant prodige non solo circoscrivibile al ciclismo bresciano. Entrambi pupilli di Piero Serena, erano tecnicamente sovrapponibili: normotipi, fortissimi nell’esercizio solitario e in salita, forse Cresseri più veloce. Entrambi insofferenti alle regole, ma con Cresseri a eccellere in questo carattere. Diedero vita a una rivalità intestina da leggenda. Ecco alcune testimonianze di Papà: 1975, campionato regionale in provincia di Milano, Cresseri attacca e difende per metà corsa una manciata di metri di vantaggio sul gruppo, è campione regionale e acclamato. Dopo qualche giorno nessuno ha più notizie di lui, non si allena e a casa non sanno dove sia finito. La società sportiva è allibita. È semplicemente stufo ed è andato “in vacanza in Svizzera”, con la fidanzata. Ritorna dopo quasi tre settimane e Piero Serena (l’artigiano telaista bresciano che ne coltiva più di tutti il talento) lo prende di petto e cerca di convincerlo a partecipare al campionato provinciale che si svolge dopo 2 giorni. “La squadra ci tiene, almeno ti schieri al via con la maglia di campione regionale, poi, visto che non ti alleni da venti giorni puoi anche ritirarti e la corsa la farà il Roberto.” Basta sentire il nome del rivale che Claudio risponde: “Ci vado, ma non per ritirarmi, vado a vincere!” E difatti. Scatta in salita sul San Michele (la salita di gardone Riviera dove abita Visentini nb!) e non lo riprende più nessuno. Chiuderà la gara devastato dai crampi per la mancanza di allenamento, ma vincente. Un altro episodio riguarda la Manerbio-Pieve di Bono, gara per scalatori. Cresseri attacca sul Lodrino, è solo e mancano 70 chilometri al traguardo. Sulla seconda salita Visenta stacca la concorrenza e si getta all’inseguimento del compagno rivale. Ma Cresseri nel fondovalle verso Tione non molla e Visentini galleggia a un minuto senza riuscire a rientrare. Il ds dei due fenomenali testoni (era Mino Denti, notevole ciclista a sua volta) non sa più che pesci pigliare, vorrebbe un’arrivo in parata e così raggiunge Claudio per convincerlo a rallentare e attendere Roberto: “Che stà rientrando”. Ma il Caio non ne vuole sapere: “Se ce la fa rientra da solo, io non aspetto nessuno.” Inutile dire che manterrà il distacco. Passa dilettante fra alterne fortune e nessuna voglia di fare sacrifici. Un talento buttato alle ortiche. L’episodio del panino consumato in vetta dopo la fuga papà non lo ricorda, ma, dice “..potrebbe essere benissimo, era nel suo carattere!” Tutto quanto detto sono i ricordi di mio padre, ma mi piacerebbe saperne di più, se qualcuno ci aiuta…. Ciao belli claudio


stila - 09/09/2005 alle 10:10

Ciao Claudio, grazie per le testimonianze di tuo padre sei sempre preciso e puntuale nel fornire racconti suggestivi a noi del forum ... Io di Cresseri non sò nulla se non per sentito dire .... Ma ti dò una 'chicca' ....... a fine anni 80, dopo parecchi anni di innattività, era ritornato a correre(per un paio di mesi) nei dilettanti per una squadra che tu conosci bene: la mitica 'Mobilbrix'...(ottenendo anche un paio di piazzamenti nei primi 10) Stila


claudiodance - 09/09/2005 alle 10:17

[quote][i]Originariamente inviato da stila [/i] Ma ti dò una 'chicca' ....... a fine anni 80, dopo parecchi anni di innattività, era ritornato a correre(per un paio di mesi) nei dilettanti per una squadra che tu conosci bene: la mitica 'Mobilbrix'...(ottenendo anche un paio di piazzamenti nei primi 10) Stila [/quote] grande!, questa la devo approfondire...grande Stila...ma chi sei, qualificati, siamo quasi coetanei...ex ciclista?


stila - 09/09/2005 alle 10:56

Ciao Claudio ......non voglio tirarti matto Un giorno tu mi hai suggerito di iscrivermi al forum con il nick 'Mobilbrix'.... Hai capito chi sono? Ho preferito Stila in quanto iniziali dei nomi dei miei bimbi. Ritornando a Cresseri, non sò altro dovrei chiedere informazioni anch'io a mio padre. Ormai sono anni che non abbiamo notizie di lui .... Personalmente l'avrò visto un paio di volte e confermo che era (è) un personaggio pieno di sè .....comunque molto simpatico. Con affetto Stila


claudiodance - 09/09/2005 alle 11:05

[quote][i]Originariamente inviato da stila [/i] Ciao Claudio ......non voglio tirarti matto Un giorno tu mi hai suggerito di iscrivermi al forum con il nick 'Mobilbrix'.... Hai capito chi sono? Ho preferito Stila in quanto iniziali dei nomi dei miei bimbi. Ritornando a Cresseri, non sò altro dovrei chiedere informazioni anch'io a mio padre. Ormai sono anni che non abbiamo notizie di lui .... Personalmente l'avrò visto un paio di volte e confermo che era (è) un personaggio pieno di sè .....comunque molto simpatico. Con affetto Stila [/quote] ..ma sei un grande! ti ho riconosciuto, certo! grazie bello, di nuovo benvenuto. ah....ragazzi, il mio papà e quello di Stila hanno imperversato per 15 anni nella stessa squadra amatoriale all'insegna dell'agonismo e del divertimento. Insomma...sono anche un pò commosso...ma soprattutto contento! dai, facci sapere di più di Cresseri, e salutami il papà! un abbraccio! ciao Gabuz! claudio

 

[Modificato il 09/09/2005 alle 11:07 by claudiodance]


nino58 - 09/09/2005 alle 12:42

Per maurofacoltosi: quella bici al Giro '85 la ritirò lui o non gli permisero di usarla ? Si sa che sia la Federazione internazionale che le Giurie hanno disturbi gastrici (troubles digestives) quando vedono nuove specie animali affacciarsi sull'albero dell'evoluzione. Cambiando argomento: certo che nel Giro perso da Visentini e vinto da Roche la Società fece una figura pari solo a quella fatta dalla Nazionale a Lisbona.


Morris - 09/10/2005 alle 02:07

Di questo thread, a parte il sempre importante zoom su un campione, mi ha colpito la ricchezza di riferimenti ed il ricordo di quel Claudio Cresseri, uno juniores la cui bravura, perlomeno pari a quella di Visentini, seppe raggiungere confini ben superiori alla terra lombarda. Il cognome mi era noto, ma non conoscevo la sua bizzarria e nemmeno uno dei riferimenti riportati. Non dimentichiamo che l’epopea dei bresciani Claudio e Roberto, si mosse lungo i primi anni di quella categoria juniores che, di fatto, sostituiva il troppo breve ed aleatorio cuscinetto dei dilettanti di 3a serie. La novità regolamentare portò per un lustro abbondante un interesse più marcato, anche per chi poggiava le proprie fondamenta d’osservatorio nella Romagna, una terra che non aveva ancora finito di seguire le evoluzioni di tre “enfant prodige” di qualche anno più anziani dei due lombardi: ovvero Glauco Santoni, Ivan Benedetti ed Ernesto Bisacchi. Un’ulteriore annotazione sul topic ci viene dal nostro Claudio Dancè, il quale, abbandonando un attimo la concentrazione richiesta dall’evento “Girada 2005”, al tempo concomitante con questo dibattito, non s’è risparmiato nell’appassionante ricerca di dimenticati e stravaganti, da lui stesso aperta con Pizzoferrato, ed arricchitasi con Cresseri di una nuova puntata. All’amico Dancè, il consiglio di continuare con la solita maestria, ad attingere dal romanzo che esce dalla memoria del padre, storie e personaggi sì gradevoli da riportare al forum e al suo silenzioso osservatorio di lettori, taluni davvero inaspettati. Lo stesso vale per Stele, che gli può essere di grande supporto, nonché ulteriore occasione di stimolo. D’altronde, se non ho capito male, nella grande e poliforme storia ciclistica, la terra di entrambi rappresenta una fetta importante e di profonde radici. Un altro libro vocale da sfogliare e tradurre in scrittura, viene incontro ad entrambi dall’Officina Serena…e le memorie di quel vecchio diesse sono davvero preziose…Forza ragazzi! Ah…prima di dimenticarmi, verificate se un tal Claudio Cresseri, pittore del bresciano, sia proprio l’ex corridore…. Su Roberto Visentini, credo che il quadro che esce da questo thread, sia ampiamente esaustivo e veritiero. Non è dunque facile aggiungere particolari in più o scavare ulteriormente su un personaggio che è certo passato come un protagonista degli anni ‘80, ma ha pure lasciato per strada le caratteristiche necessarie per legare alla sua ellisse quelle curiosità perenni che, forse, il suo indubbio talento meritava. Alludo a quei tratti facilmente distinguibili e visibili, nel bene e nel male, capaci di alimentare la popolarità e il ricordo, indipendentemente dal curriculum. Roberto non è stato aiutato dal suo carattere, su cui tornerò, e nemmeno dal periodo in cui s’è trovato a correre, esageratamente chiuso, aldilà dei meriti dei singoli, sul dualismo Moser Saronni. L’appartenenza ad una famiglia da considerarsi a tutti gli effetti ricca, inoltre, non lo ha favorito nell’inserimento in un ambiente molto bacchettone e ligio ad uno status di sofferenti, come quello ciclistico. Anzi, alla lunga, in presenza di sempre più corpose difficoltà, l’esser ricco, ha rappresentato per questo stravagante atleta, un alibi-sicurezza da aggiungere alla sua intrinseca incapacità caratteriale di aggredire gli eventi e la china sulla quale si stava adagiando. Gli esempi qui riportati, sono figli di questo suo combattimento interno. L’aggressività e la strafottenza compagne del suo carattere, anziché utili alla finalizzazione agonistica, sono state troppo lasciate dal Visentini fini se stesse, pregiudicando ulteriormente il suo rendimento e l’integrazione con l’ambiente, in particolare coi suoi compagni di squadra. Il caso-crogiolo che fece nascere “l’ammutinamento” di parte della Carrera al Giro ’87, qui riportato come sempre molto bene da Claudio, ne è stata una dimostrazione per taluni aspetti stucchevole. Ed il suo carattere bizzarro non ha contribuito a far decollare quel carisma che, spesso, è fautore di processi simpatetici pronti a perforare le difficoltà d’integrazione. Il non facile Roberto però, poteva ugualmente guadagnarsi maggior stima o considerazione a dispetto del caratteraccio, se solo avesse visto nel Tour, colpevolmente lasciato marcire negli epigoni di Moser e Saronni, un terreno su cui costruirsi immagine e presa. Partecipò alla Grande Boucle solo due volte, nell’85 e nell’88, rimediando figuracce, a parte un ottimo secondo posto nella tappa a cronometro di Wasquehal nell’88. La mia impressione di un Visentini corridore a metà o tre quarti, non già per carenze di talento fisico, ma inadeguatezza di mentalità, cattiveria e determinazione, l’ebbi compiutamente nel 1984, quando nel più piatto Giro della storia, corse bene fino a tre tappe dal termine, ma poi si fece sopraffare dalle sue esternazioni, pure legittime, guadagnandosi l’antipatia viscerale di taluni tifosi, in particolare moseriani. Un bel gruppo di questi poi, lo accompagnò con insulti ed intimidazioni lungo l’ascesa di Selva di Val Gardena (una delle mosche bianche di quella corsa) e Roberto s’abbandonò ad una colossale crisi di nervi che lo spinse a salire sull’ammiraglia. Lì, ci volle tutta la pazienza di Boifava e dello stesso Battaglin (al suo ultimo anno di carriera), per farlo ritornare in corsa. Giunse comunque al traguardo con quasi 13 minuti di ritardo… ed una “bollatura” che poi lo accompagnerà perenne fino all’ultimo dei suoi giorni ciclistici ufficiali. Anche nel 1985, mi impressionò negativamente. E dire che il sottoscritto, tifoso di Fignon, aveva individuato proprio in Visentini, l’unico italiano in grado di contrastare lo strapotere di Hinault, dello stesso Laurent e di Lemond, nelle corse a tappe. Il quadro azzurro era desolante: Baronchelli, già anzianotto, continuava a sedersi sulla sua incompiutezza pur con le attenuanti di una malattia curata frettolosamente, Battaglin era alla fine di una carriera onorata, mentre solo l’insistenza ben poco tecnica dell’osservatorio nazionale, poteva vedere in Saronni e Moser corridori da Giro e Tour degni per cast e percorsi. Bene, nella “corsa rosa” dell’85, Visentini conquistò presto la maglia leader, ed a dispetto di condizioni di salute non certo buone, seppe tenerla per nove giorni, prima di cederla ad Hinault e ritirarsi. Fin qui, dunque, una condotta non criticabile e tutto il tempo di assorbire al meglio i malanni per presentarsi al Tour col coltello fra i denti. Invece, sulle strade francesi, si sciolse in una prova fallimentare: mai un piazzamento fra i dieci di tappa, ed una classifica finale umiliante (49°), a più di un’ora da Hinault. Non c’erano giustificazioni che potevano tenere: Roberto, mi parve come il classico italiano incapace di un sussulto sulle strade di quella Grande Boucle che, allora, presentava in tutto e per tutto, uno spessore ben superiore al Giro (non è così oggi). La sua vittoria rosa nel 1986 e l’inizio del 1987 (la crono di San Marino fu un capolavoro di classe e qualità), mi parvero come un risveglio, ma Roberto non si smentì, giocandosi dapprima la squadra e la non certo facile convivenza con Roche, quindi pagò l’ostilità dell’ambiente (certo anche l’inimicizia di un alano con la faccia da chierichetto come Argentin), raccogliendo la solita crisi di nervi che lo mandò a gambe molli e testa a maccheroni, ancor prima del fendente dell’irlandese. Lì, di fatto, finì la carriera del Visenta, bello e fragile, spaccone ed irriverente, bizzarro ed inviso, con tanto di sentimenti ricambiati, all’ambiente ciclistico. Ma il bresciano aveva tutto per essere un grande, il suo passo a cronometro era armonioso, con una compostezza che ricordava, non solo per somiglianza fisica, quella di Anquetil. In salita era forte, con buone progressioni e un più che discreto cambio di ritmo, in corsa era pure generoso. Insomma, doti fisiche peculiari per essere ottimo corridore da corse a tappe, ma come ho detto ancora, per emergere con costanza in quelle manifestazioni serve anche molta concentrazione, nonchè la capacità di isolarsi da tanti segmenti e contesti. Ci vuole anche una dose notevole di cattiveria agonistica per stare come una formichina lì, fra i primi, sempre. L’aspetto mentale diviene così decisivo quanto le gambe e su tutto pesa l’aggravante di un segmento lungo venti giorni. Per sopperire ad eventuali cali di concentrazione col solo fisico, l’unica possibilità, e non sempre sufficiente, è data da doti super in una variabile, ma il Visenta non era un cronoman realmente alla Anquetil, o uno scalatore alla Pantani. Alla fine, le sue mancanze caratteriali sono state decisive. A sua parziale giustificazione, l’effettivo ed esagerato ostracismo che troppi tifosi con echi calcistici gli riservarono: moseriani, ripeto, in particolare. Di un episodio fui testimone e confesso di essere rimasto basito. Era il 1987. Facevo ancora politica, ed ero assessore in un comune confinante un celebre colle romagnolo che da il nome al comune nel quale, da sempre, risiedo. Abbandonai una riunione inutile, come tante ad onor del vero, per seguire il passaggio della Coppa Placci, proprio sulle rampe di quella salita. Mi appostai sul punto che giudicavo più duro, proprio dove i corridori ti passavano davanti a velocità ridotta e a non più di un metro di distanza. Per trovarmi una posizione ideale, anticipai di quasi un’ora l’arrivo sul luogo. Rimasi subito stupito dallo strano comportamento di taluni spettatori già presenti, diversi dei quali miei conoscenti, mentre si apprestavano ad organizzare i cori contro Visentini. Provai a contestare, ma un fotografo che per Moser oggi si sarebbe fatto un tatuaggio gigante sul petto, mi rispose che niente poteva fermare la moneta che si doveva ad una testa di caz.zo come il bresciano. Arrivò finalmente il passaggio del gruppo allungatissimo, con Roberto in una pericolosa ed imprudente ultima posizione. Nessun compagno di squadra gli era vicino, ed affrontò tutto solo quegli scalmanati che gliene dicevano di tutti i colori e continuavano la loro corposa gamma di frasi scurrili con debite rincorse accanto e dietro a lui. Il Visenta subì il tutto con una smorfia di sofferenza, guardando avanti senza porre mai gli occhi sui suoi tanti denigratori. Sembrava conscio di vivere la versione ciclistica del “giogo dei Sanniti”, ma pur con presumibile fuoco interno, non reagì. Fu davvero bravo, ma quel tifo contro era proprio insopportabile. Ne rimasi scosso per giorni. Quante altre giornate come quella, ha dovuto subire Roberto in giro per l’Italia? Presumibilmente tante, nonostante il tifare contrario sia ben poco patrimonio del ciclismo. Che possa essere uscito limitato da simili comportamenti è pure legittimo, ma è altrettanto vero che il mondo dello sport ha trovato interpreti capaci di esaltare i rispettivi centri nervosi nell’avversione ambientale. Anche da qui, insomma, il pianeta Visenta, ci pone altri enigmi. Non sono professore di niente, ma voglio chiudere questa “réflexion” sul comunque virtuoso gran personaggio Roberto da Gardone Riviera, come se lo fossi, con un voto. Béh….al Visentini darei un otto meno, frutto di una media nata da un nove nello scritto (il potenziale), ed un sette meno nell’orale (la traduzione delle sue qualità). Nel ciclismo, d’altronde, ci sono stati e ci saranno ancora, anche quelli con talento da dieci lode e una trasmissione pari ad un mezzo. Venturelli su tutti. Morris P.S. Un complimento al boccaccesco Buffalmacco, per il bel esordio e per la pacatezza con la quale, da tifoso del Visenta, ha saputo descrivere il proprio campione.


claudiodance - 09/10/2005 alle 10:33

Grande Morris!, l'hai promesso e l'hai fatto. cercherò ancora news su Cresseri. Ciao claudio Anche io tenevo per Laurent, il parigino ha perso almeno 2 GT che meritava di vincere e bisognerà aprire un thread serio e tosto sulla sua carriera.


claudiodance - 09/10/2005 alle 10:36

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Di un episodio fui testimone e confesso di essere rimasto basito. Era il 1987. Facevo ancora politica, ed ero assessore in un comune confinante un celebre colle romagnolo che da il nome al comune nel quale, da sempre, risiedo. Abbandonai una riunione inutile, come tante ad onor del vero, per seguire il passaggio della Coppa Placci, proprio sulle rampe di quella salita. Mi appostai sul punto che giudicavo più duro, proprio dove i corridori ti passavano davanti a velocità ridotta e a non più di un metro di distanza. Per trovarmi una posizione ideale, anticipai di quasi un’ora l’arrivo sul luogo. Rimasi subito stupito dallo strano comportamento di taluni spettatori già presenti, diversi dei quali miei conoscenti, mentre si apprestavano ad organizzare i cori contro Visentini. Provai a contestare, ma un fotografo che per Moser oggi si sarebbe fatto un tatuaggio gigante sul petto, mi rispose che niente poteva fermare la moneta che si doveva ad una testa di caz.zo come il bresciano. Arrivò finalmente il passaggio del gruppo allungatissimo, con Roberto in una pericolosa ed imprudente ultima posizione. Nessun compagno di squadra gli era vicino, ed affrontò tutto solo quegli scalmanati che gliene dicevano di tutti i colori e continuavano la loro corposa gamma di frasi scurrili con debite rincorse accanto e dietro a lui. Il Visenta subì il tutto con una smorfia di sofferenza, guardando avanti senza porre mai gli occhi sui suoi tanti denigratori. Sembrava conscio di vivere la versione ciclistica del “giogo dei Sanniti”, ma pur con presumibile fuoco interno, non reagì. Fu davvero bravo, ma quel tifo contro era proprio insopportabile. Ne rimasi scosso per giorni. Quante altre giornate come quella, ha dovuto subire Roberto in giro per l’Italia? Presumibilmente tante, nonostante il tifare contrario sia ben poco patrimonio del ciclismo. Che possa essere uscito limitato da simili comportamenti è pure legittimo, ma è altrettanto vero che il mondo dello sport ha trovato interpreti capaci di esaltare i rispettivi centri nervosi nell’avversione ambientale. Anche da qui, insomma, il pianeta Visenta, ci pone altri enigmi. [/quote] questo episodio è davvero incredibile e mi riporta al clima allucinante che i moseriani rovesciarono sul ciclismo in quegli anni. grazie Morris, speriamo di non dover ripiombare in quello schifo.


claudiodance - 10/10/2005 alle 14:36

Allego all’aneddoto di Morris un altro episodio della medesima pasta, dei medesimi anni, ma dall’epilogo boccaccesco e “sonoro”. La fonte è sempre una delle tante serate passate nell’officina Serena a Brescia. Si commenta il finale melodrammatico del giro 1984. Checco Moser ha rimontato Fignon nella crono finale di Verona e vinto immeritatamente il suo unico Giro. Ma l’aneddoto più gustoso lo piazza Piero Serena e riguarda due velocisti bresciani di solida fama e solidi bicipiti. Guido Bontempi e Paolo Rosola. Andiamo con ordine: nella terzultima tappa del giro L. Figno stacca nettamente Moser sul traguardo dolomitico di Arabba e veste la rosa con un minuto e mezzo di vantaggio. Manca solo una tappa pianeggiante e la crono di verona. Conconi e tutto lo staff del trentino si affrettano a frequentare le camere d’albergo di checco e puntano tutto sulla crono decisiva che si concluderà all’Arena. Invece Franz è un guerriero mai domo e si butta a capofitto anche nello sprint di Treviso, dove giunge terzo. Raggranella 10 secondi di abbuono, bene per il morale, ma pochi per la classifica, considerati i 30 in palio per il vincitore…..e chi sono i due specialisti delle mischie che hanno preceduto Moser? Naturalmente la coppia di bresciani di Gussago, gente che si guadagna il pane sul filo dei settanta orari, mica noccioline. Solo che quello “sgarro” non piace ai tifosi di Moser. Alcuni se la prendono a male e il giorno dopo sul percorso della crono volano parole grosse verso Bontempi e Rosola…troppe e troppo grosse, roba che si fatica a ripere anche nell’officina meccanica del Piero! Insomma, santi non sono mai stati quei due e anche vestiti da chierichetti, non rifiutavano certo un bella zuffa. All’ennesimo insulto contro la madre a Guidone gli girano definitivamente, si ricorda che Rosola è partito pochi minuti dopo di lui e gli viene una grande idea! Rallenta e attende il Paolone. Quando questi lo raggiunge non servono molti discorsi, è stato insultato anche lui e le mani gli prudono da un bel po’ di chilometri. Vanno avanti un insieme con le orecchie pronte a cogliere la mezza frase sbaglaita, giusto il tempo di sentire l’ennesimo e duplice insulto ed ecco che tirano i freni. Fra lo stupore dei tifosi scendono dai mezzi e con un balzo si avventano sul gruppetto di trentini menando cazzotti e sberloni a destra e a manca. All’urlo di “..queste le prendete per tutti gli altri che ci hanno insultato!” si sfogano contro la rappresentanza Moseriana in loco. Diesse e massaggiatori riescono a trattenere gli spallati sprinter prima che commettano obbrobri. Un paio di nasi spaccati e qualche occhio nero….checc.azzo!! Ecco quanto. Piaciuta? A me fa ridere ancora oggi. Se incontrate uno dei due provate a chiedere conferma, nemmeno io son sicuro che sia tutto vero….ma se così fosse, massimo rispetto ragazzi. Ciao belli claudio


Morris - 03/06/2007 alle 19:07

Ieri il Visenta ha compiuto mezzo secolo. Ne hanno parlato in diversi, anche in TV. Un personaggio che, a carriera finita, ha chiuso la porta del ciclismo come pochi, ma interessante oggi come ieri. Qui se ne è parlato e mi sembrava giusto riportare su questo thread. Non so quanto di vero ci sia nell'aneddoto riportato testé sopra dall'iridato Claudio Dancelli, ma il suo racconto ha un pregio indubbio: rimarca al meglio gli aspetti di quel periodo poco edificante del ciclismo. Per me, il segmento più brutto della storia di questo sport....


Ventoux77 - 03/06/2007 alle 19:59

uno dei primi campioni che mi fece innamorare del ciclismo, il buon visentini....il suo giro vale mille volte quello di conconi-moser


Cascata del Toce - 03/06/2007 alle 20:15

Ora sono di corsa... ma Visentini mi piaceva... ne parlerò quando torno... Nino.,.non serve Mauro Facoltosi per sapere che non gli permisero di usarla quella foto... Fac ma lo sai che faccia ha Visentini??? :Od::Od: scherzo...


antonello64 - 03/06/2007 alle 21:11

grande talento Visentini: forse il più completo (non il più forte) corridore da corse a tappe che abbiamo avuto negli ultimi 30 anni. Forte sia in salita che a cronometro, però con un carattere sui generis. Personalmente non mi andavano giù le sue continue lamentele, spesso anche senza motivo (e in questo mi ricorda molto l'allenatore dell'Inter, Roberto Mancini). Ne ricordo un paio; al Giro del 1984 scappò con Fignon sul Passo del Tonale ma fu raggiunto prima di scollinare, e subito se la prese con le moto, colpevoli secondo lui di aver aiutato Moser a rientrare: fu smentito anche dal suo compagno di squadra Luciano Loro, che era nel gruppo della maglia rosa; l'anno dopo nel prologo di Verona gli bocciarono la bici con la ruota "incinta" e lui cominciò a lamentarsi come se da quella bici fosse dipeso il risultato del suo Giro: l'aveva provata appena mezz'ora. Però quando vinse il Giro del 1986 fui veramente contento, e mi incavolai di brutto quando Roche gli tese la trappola a Sappada nel 1987; la sua mancanza di diplomazia lo penalizzò notevolmente, perchè aveva fatto capire a chiare lettere che lui al Tour ad aiutare Roche non aveva la minima intenzione di andarci. Una cosa che non mi è mai andata giù è stato il suo totale disinteresse per il Tour de France. Al Giro 1986 aveva tranquillamente messo sotto Lemond (che poi al Tour avrebbe dominato): non dico che potesse battere anche in Francia i vari Hinault, Fignon e Lemond, ma aveva tutti i mezzi per giocarsela con loro e quantomeno salire sul podio. Invece per lui esisteva solo il Giro d'Italia. Una curiosità: per buona parte della carriera aveva vinto solo cronometro e corse a tappe, e veniva definito il "corridore che vince senza alzare le braccia". Evidentemente questa definizione deve essergli piaciuta, perchè quando gli capitò di vincere qualche corsa in linea continuò a passare la linea del traguardo senza alzare le braccia. Infine un ricordo agonistico, la cronoscalata di San Marino nel 1987: una delle migliori esibizioni che ho visto in questo tipo di cronometro così particolare.


barrylyndon - 03/06/2007 alle 21:25

a proposito della sua scarsa diplomazia,va rimarcato che anche nella trappola di Sappada la sua lingua lunga ha avuto la sua parte. ad inizio Giro quando Argentin vinceva qualche tappa,gli e' stato chiesto se il veneto fosse pericoloso per la corsa alla maglia rosa. "ma no"rispose il bresciano"alla fine conteremo le ore che avra' di distacco". ovviamente questa frase non piacque molto a Moreno.che si vendicò(anche se non ce n'era bisogno,vista la crisi di nervi di Visentini).sul pezzo piu' duro della salita di Cima Sappada,ove mise alla frusta il gruppo con un allungo degno del miglior Argentin.e li' Visentini perse definitavemente la bussola e le ruote del gruppo.


pitoro - 03/06/2007 alle 21:47

credo che viste le sue scelte di vita, roberto visentini nn leggerà mai questo forum. Peccato, mi piacerebbe che sapesse quanta passione c'è ancora intorno al suo personaggio. Per me era un fenomeno!!! Faceva il fighetta in un mondo dominato dai califfi? Almeno aveva coraggio! Era ricco di famiglia e si sobbarcava le stesse fatiche di chi il ciclismo lo faceva per diventarlo? Chapeau!! Gli hanno scippato due giri (quello "obbligatorio" per Moser, dei suoi civilissimi tifosi e degli elicotteri in faccia a Fignon; e quello di Roche). Un altro avrebbe ingoiato amaro e chinato la testa, lui no. E ripeto, di fatica ne faceva come gli altri. GRANDISSIMO Roberto


barrylyndon - 03/06/2007 alle 22:01

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Una cosa che non mi è mai andata giù è stato il suo totale disinteresse per il Tour de France. [/quote] infatti, a chi gli chiedeva il motivo di tutto questo suo snobbismo nei confronti della gran boucle lui soleva rispondere che con un paio di funerali tirava su lo stesso gruzzolo che avrebbe vinto trionfando al tour .suo padre ,infatti, era titolare di un impresa funebre.


antonello64 - 03/06/2007 alle 22:25

[quote][i]Originariamente inviato da pitoro [/i] Gli hanno scippato due giri (quello "obbligatorio" per Moser, dei suoi civilissimi tifosi e degli elicotteri in faccia a Fignon; e quello di Roche). Un altro avrebbe ingoiato amaro e chinato la testa, lui no. [/quote] Che parole forti! addirittura "scippo", come se glieli avessero tolti con qualche imbroglio o con qualche atteggiamento fuorilegge. Gli insulti dai moseriani Saronni li ha presi per tutta la carriera, così come Baronchelli, Fignon e tutti gli avversari del trentino (che in compenso si prendeva quelli dei saronniani), però solo Visentini è sceso di sella per ritirarsi. La storia dell'elicottero poi è ridicola. E Roche, pur con tutto il suo comportamento antisportivo, ha avuto la meglio sulla strada: non l'ha buttato per terra, nè gli ha bucato le gomme o l'ha preso a pugni. Visentini aveva tutti i mezzi per controbattere la mossa dell'irlandese, bastava avere un minimo di freddezza: freddezza che però non ha mai avuto, ed è stato un suo grosso limite per tutta la carriera.


pitoro - 03/06/2007 alle 23:06

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pitoro [/i] Gli hanno scippato due giri (quello "obbligatorio" per Moser, dei suoi civilissimi tifosi e degli elicotteri in faccia a Fignon; e quello di Roche). Un altro avrebbe ingoiato amaro e chinato la testa, lui no. [/quote] Che parole forti! addirittura "scippo", come se glieli avessero tolti con qualche imbroglio o con qualche atteggiamento fuorilegge. Gli insulti dai moseriani Saronni li ha presi per tutta la carriera, così come Baronchelli, Fignon e tutti gli avversari del trentino (che in compenso si prendeva quelli dei saronniani), però solo Visentini è sceso di sella per ritirarsi. La storia dell'elicottero poi è ridicola. E Roche, pur con tutto il suo comportamento antisportivo, ha avuto la meglio sulla strada: non l'ha buttato per terra, nè gli ha bucato le gomme o l'ha preso a pugni. Visentini aveva tutti i mezzi per controbattere la mossa dell'irlandese, bastava avere un minimo di freddezza: freddezza che però non ha mai avuto, ed è stato un suo grosso limite per tutta la carriera. [/quote] Antonello, siamo quasi coetanei (io + vecchio, ahimé) quindi quelle cose le abbiamo viste tutti e due. Io sarò anche accecato dall'amore e dalla stima verso uno che correva per passione, ma i fatti sono fatti. E non sono affatto ridicoli a mio avviso. In ogni caso fanno parte della storia del Giro. Quel giro doveva essere di Moser, chiunque si azzardasse a scombinare il piano della rosea che l'aveva disegnato su misura e che pompava senza ritegno l'unto dal Signore (o unto dalla Gazzetta, in questo caso coincidono)doveva essere messo in riga. Con le buone (elicottero) o con le cattive (vedi anche il caso Rosola). Che poi i tifosi trentini siano particolarmente "appassionati" lo sanno tutti. Chiedi a Belli, per esempio. Lo scippo di Roche dimostra invece che Visentini non era un califfo. In quante altre squadre, a quei tempi, sarebbe potuta accadere impunemente una cosa del genere?


antonello64 - 03/06/2007 alle 23:36

[quote][i]Originariamente inviato da pitoro [/i] Antonello, siamo quasi coetanei (io + vecchio, ahimé) quindi quelle cose le abbiamo viste tutti e due. Io sarò anche accecato dall'amore e dalla stima verso uno che correva per passione, ma i fatti sono fatti. E non sono affatto ridicoli a mio avviso. In ogni caso fanno parte della storia del Giro. Quel giro doveva essere di Moser, chiunque si azzardasse a scombinare il piano della rosea che l'aveva disegnato su misura e che pompava senza ritegno l'unto dal Signore (o unto dalla Gazzetta, in questo caso coincidono)doveva essere messo in riga. Con le buone (elicottero) o con le cattive (vedi anche il caso Rosola).[/quote] Anzitutto il comportamento dell'elicottero non lo ha visto nessuno, dato che il collegamento RAI ci fu quando gran parte della cronometro era stata disputata e Moser era già in vantaggio su Fignon. Quindi chi tira in ballo quella storia, può solo fidarsi della parola di Fignon e Guimard. L'elicottero fu tirato in ballo da Guimard come scusa di riserva, dopo aver visto che la scusa principale (le ruote lenticolari) non aveva riscosso molto successo nei media. Il cronometro dice che il distacco tra Moser e Fignon a Verona era sulla falsariga della crono di Milano: quindi l'elicottero o c'era in entrambe le occasioni o non c'è mai stato. In qualche altra parte del forum puoi trovare la versione di Giacomo Santini, che parlò con il pilota del famoso elicottero. Se poi la Gazzetta avesse voluto aiutare Moser, c'erano metodi ben più semplici per farlo: ad esempio mettere una ventina di km in più a cronometro (il Tour metteva circa 140 km contro il tempo, il Giro quell'anno circa 85). Poi, è chiaro, se a qualcuno sta antipatico Moser, tutti gli appigli sono buoni per denigrarlo.


Subsonico - 04/06/2007 alle 00:08

che bel topic, comunque...pieno di aneddoti!


pitoro - 04/06/2007 alle 10:00

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Poi, è chiaro, se a qualcuno sta antipatico Moser, tutti gli appigli sono buoni per denigrarlo. [/quote] Eheheheh, tanto ognuno resterà della sua idea. Cmq a me non è antipatico Moser, mi è soltanto più simpatico Visentini (o non si era capito?)


barrylyndon - 04/06/2007 alle 11:14

al cronprologo,mi sembra a Lucca senza i presunti aiuti dall'alto,Moser straccio' la concorrenza rifilando tanti secondi a Fignon in pochi km..se ricordo bene piu' di 2 al km.Li' l'elicottero non c'entra nulla. nella crono di Milano stessa storia.vinse nettamente. ergo,non c'e' nulla di particolarmente anomalo nei distacchi della crono di Verona.


galliano - 04/06/2007 alle 11:54

Di visentini non ho un ricordo particolarmente piacevole. Anch'io me lo ricordo un po' troppo piagnone. Può darsi che potesse avere anche qualche ragione, innegabilemente moser e saronni all'epoca godevano di privilegi mica da ridere, ma in ogni caso il giro da roche lo perse senza responsabilità esterne. Ricordo una volta al tour, mi sembra, che alla conclusione di una tappa in salita, salì da martino per lamentarsi che i primi 40 andavano troppo forte, lasciando ovviamente intendere che la loro forza non dipendeva solo dalle gambe. All'epoca l'avevo intesa così, forse qualcuno ricorda meglio l'episodio. fantastico poi l'arrivo con il dito indice alzato minacciosamente sul traguardo della tappa, il giorno del "tradimento" di roche gall


Cascata del Toce - 04/06/2007 alle 13:30

Roberto... eh si ..un talento... ero piccolo allora ma me lo ricordo bene.. fin da quando sulla strada di Domodossola, in attesa del Giro 1985, vidi una tifosa scrivere su un muro 'Visentini sei bello'... Mi ricordo abbastanza bene la sua figura (ha poi smesso nel 1990), lo vidi correre più volte, lo ricordo bene in maglia Malvor alla Tre Valli 1989, me lo ricordo alla Crono del Sacromonte di Varese quando sotto la pioggia quasi non se lo filava nessuno...Un talento enorme per Visentini, primo iridato juniores della storia, un carattere difficile, che spesso lo portava a crollare di nervi. Storiche le sue cotte... Lui al Giro si è sempre sentito a suo agio.. era la corsa che sentiva di più..era la corsa che ha dato un grosso senso alla sua carriera era la corsa dove ha fatto le cose migliori. Sin dai primi anni 80... Nel 1983 non riuscì a battere un Saronni che forse a Udine mise fine alla sua carriera, L'84 è storico per il crollo di Selva, quando ormai aveva perso una lotta sul piano dei nervi contro Moser... A fine 84 è storico l'aneddoto del dopo GP Nazioni..quando prese la bicicletta e la segò in mille pezzi. Nel 1985 lo vinse la bronchite, nel 1986 invece fu il padrone. Forse però nel 1987 si vide il miglior Visentini di sempre... Lo si vide nella crono a San Marino quando piazzò un minuto e mezzo a tutti... A Sappada subì una carognata, con Boifava e Quintarelli nella rete di Roche, Schepers e del meccanico della carrera Valcke. L'attaco alla maglia rosa, che ormai pareva essere avviata alla meritata doppietta... Roche sapeva di contare su mezzo gruppo.. Quelli della Panasonic, Quelli della Fagor, Gli Italiani, che lo sopportavano poco per le sue tante divagazioni e provocazioni al microfono... "Meglio che stia zitto..parlerò domani", disse a Sappada il Roberto a Giorgio Martino... insomma..li si concluse la sua carriera. Al Tour Roberto non fece mai grosse cose, lo mal sopportava, ma non gliene si può fare una colpa.. era il costume di quegli anni... Chi ci andava? Moser?, Saronni? Argentin? Roberto poi al Tour si piazzò secondo dietro Yates alla crono di Wasquehal nel 1988... Lasciò nel 1990..senza piu farsi vedere.. Personaggio sui generis..un talento...un grande


nino58 - 04/06/2007 alle 21:30

Io non ero tifoso di Visentini (all'epoca preferivo Baronchelli e Contini)però constato che il giorno di Sappada subì una carognata da compagno di squadra, sceriffi del gruppo e, soprattutto, direzione della sua squadra, da fare veramente schifo.


sceriffo - 04/06/2007 alle 21:46

nn ci sono sue foto recenti in giro?


janjanssen - 04/06/2007 alle 22:06

Tecnicamente era simile ad Adorni. Passista sopraffino, bello in bicicletta, ottimo cronoman ed in salita in grado di vincere. Non riusciva ad entusiasmarmi perchè era troppo scostante. Ha avuto nel carattere il limite maggiore. e nella guerra che i califfi del gruppo gli hanno sempre fatto. Adorni era molto più diplomatico. E si vede pure oggi. I tifosi di Moser lo perseguitavano su tutte le strade d'Italia, ma lui mai nulla ha fatto per risultare un pò più simpatico alla gran massa degli appassionati. Ombroso e nervoso come un "gatto di pelo rosso" (in Romagna pensano che siano i felini più golosi e nervosi...). Ciao.


Morris - 02/06/2008 alle 12:13

Buon Compleanno al comunque grande Roberto Visentini!


BeppeSaronni - 02/06/2008 alle 12:46

[quote][i]Originariamente inviato da stila [/i] Di giri ne ha vinti solo uno,ma ricordo che nel 1983 il signor Saronni Giuseppe trionfò solo grazie all'introduzione degli abbuoni: altrimenti quel giro (media record se non erro)lo avrebbe vinto Roberto. Stila [/quote] Ricordi male. Quel giro lo vinse con pieno merito Beppe. Visentini beccò nella cronometro di Parma quasi un minuto da Saronni e poi in salita riuscì a dargli solo 15 secondi sul S.Fermo ed una trentina nel tappone dolomitico dove Beppe stava male per via di una bronchite. Senza abbuoni vinceva il bel Roberto? A parte che in quel giro il Saronni iridato non rincorse vittorie di tappa, è tutto da dimostrare che senza abbuoni il corridore di Buscate avrebbe corso certe tappe come poi ha fatto. Specie la crono finale di Udine dove si è limitato a controllare il distacco di Visentini... ;)


antonello64 - 02/06/2008 alle 14:09

dal punto di vista matematico, senza gli abbuoni il Giro 1983 lo avrebbe vinto Visentini. E non è vero che Saronni si disinteressò delle vittorie di tappa, perchè più volte si buttò in volata per vittorie e piazzamenti. E' vero però che senza abbuoni Saronni avrebbe corso diversamente.


pitoro - 02/06/2008 alle 14:29

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Buon Compleanno al comunque grande Roberto Visentini! [/quote] Grande e basta, senza comunque. L'idea del ragazzo ricco di suo che sfacchinava come gli altri mi ha sempre affascinato. Tanti andavano (e vanno) in bici per trasformare la passione in reddito. Intento più che lecito, intendiamoci. Ma a Roberto bastava che due o tre compaesani andassero al Creatore per guadagnare quanto la maglia rosa. E senza spendere una stilla di sudore. L'ho già detto e ridetto, scusate. Ma pur con tutti i suoi difetti Roberto Visentini rimane unico. Auguri di cuore. E grazie:clap:


Subsonico - 02/06/2008 alle 14:32

Si accosta tante volte Riccò a Pantani...ma per la sfacciataggine i punti in comune con Visentini certo non gli mancano ;)


pitoro - 02/06/2008 alle 14:47

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Si accosta tante volte Riccò a Pantani...ma per la sfacciataggine i punti in comune con Visentini certo non gli mancano ;) [/quote] Nicola! Azzardati ancora ad avvicinare Riccò a Visentini che vengo a casa tua a strappare tutte le foto di Maxim che hai appeso in soggiorno:mad:


BeppeSaronni - 04/06/2008 alle 15:27

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] dal punto di vista matematico, senza gli abbuoni il Giro 1983 lo avrebbe vinto Visentini. E non è vero che Saronni si disinteressò delle vittorie di tappa, perchè più volte si buttò in volata per vittorie e piazzamenti. E' vero però che senza abbuoni Saronni avrebbe corso diversamente. [/quote] Beh, fece le volate ristrette tipo Todi e Bergamo trovandosi là davanti (che vinse contro il giovanissimo Argentin). Di certo non fece le volatone di gruppo tipo '80 e '81. Il discorso della "matematica" ha poco senso a posteriori. Io contesto l'assunto che "Visentini avrebbe vinto senza gli abbuoni". E' un po' come dire che la Roma avrebbe vinto il campionato se non avessero espulso Mexes in Inter-Roma, o se non avessero dato qualche rigore ai nerazzurri :D Comunque tanti auguri Roberto! Classe pura, aristocrazia in bicicletta.

 

[Modificato il 04/06/2008 alle 16:01 by BeppeSaronni]


antonello64 - 04/06/2008 alle 18:03

[quote][i]Originariamente inviato da BeppeSaronni [/i] Il discorso della "matematica" ha poco senso a posteriori. Io contesto l'assunto che "Visentini avrebbe vinto senza gli abbuoni". [/quote] questo è vero, perchè senza gli abbuoni la corsa di Saronni sarebbe stata diversa. Però di sicuro senza gli abbuoni Visentini avrebbe avuto qualche probabilità in più.


Cascata del Toce - 04/06/2008 alle 21:37

Riccò??? Mi sa che è un po peggio di Visentini... Non ha mai detto.. Io sono il più forte!!!


danilodiluca87 - 24/07/2008 alle 01:30

vai Burbarelllonee scatenati in questo forum....:Od::Od::Od::Od:


superalvi - 24/07/2008 alle 10:50

forza grande auro, facci vedere chi sei:Od::D ti aspettiamo ;)


W00DST0CK76 - 28/05/2010 alle 23:23

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Qualcuno di voi ieri ha visto il TGIRO? nella ricognizione tra gli altri hanno accompagnato Davide Cassani due volti storici del nostro ciclismo: Boifava e Visentini. E' Stato raccontanto quando Visentini, a fine giro , portò al suo direttore sportivo la Bicicletta tagliata a tocchetti con il seghetto in una borsa... Poi durante l'intervista si scopre che Visentini non segue piu' assolutamente il ciclismo neanche in TV, non partecipa ad alcuna iniziativa, non guarda le corse astento vede il nome del vincitore del Giro sul televideo, ma non guarda le corse mai. Dopo questi due aneddoti, mi ha incuriosito non poco la vicenda umana di questo ex campione, che ha dimostrato di essere molto debole di carattere pure nella famosa tappa di Sappada quando ebbe una crisi nera e si staccò da 60 corridori perdendo la maglia Rosa a favore del compagno di squadra/avversario Roche... [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] voi che ne pensate ? non credete che fosse un corridore non fortissimo di carattere? che impressione vi ha fatto vederlo al TGiro? [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da luke [/i] Certamente, se 'non fortissimo di carattere' significa uomo, Visentini è uomo con la U maiuscola. Spero che un bel ritratto di Visentini ce lo regali il sempre grandissimo Morris!!!! PS: magari con il racconto della famosa tappa di Sappada... [/quote]


roberto79 - 19/08/2010 alle 12:40

Nessun Tradimento di Roche. Ok, la squadra avrebbe potuto aspettarlo, ma la verità è che Visentini si è staccato da 40 corridori. Era in crisi di fame nera. Non andava su, era senza energie, anche se Roche si fosse fermato non avrebbe concluso nulla, non poteva spingerlo... La verità è che il video consultabile al link qui sotto mostra i fatti, ovvero che Visentini era in crisi e che si è staccato dal gruppone tirato da Moreno Argentin.. http://www.videopeloton.com/dettaglio.aspx?CodFile=50903 http://www.videopeloton.com/dettaglio.aspx?CodFile=50904


maglianera - 19/08/2010 alle 22:33

va però considerato che il crollo di Visentini fu, probabilmente, soprattutto nervoso, con la conseguenza, forse, di trascurare anche di alimentarsi adeguatamente. Che non c'era più con la testa lo si vide pochi giorni dopo, quando riuscì a rompersi un polso, se non ricordo male, cadendo in salita!


jerrydrake - 20/08/2010 alle 08:19

[quote][i]Originariamente inviato da maglianera [/i] va però considerato che il crollo di Visentini fu, probabilmente, soprattutto nervoso, con la conseguenza, forse, di trascurare anche di alimentarsi adeguatamente. Che non c'era più con la testa lo si vide pochi giorni dopo, quando riuscì a rompersi un polso, se non ricordo male, cadendo in salita! [/quote] Non scherziamo :mad: Roberto cadde perché fu chiuso contro un muro ai lati della strada, quand'era nel gruppetto dei migliori. In più, quello di Roche, fu un vero e propio tradimento che causò il cedimento nervoso di Visentini.


roberto79 - 20/08/2010 alle 09:45

Ok ma i video che ho postato parlano chiaro..


perico - 20/08/2010 alle 10:42

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Ok ma i video che ho postato parlano chiaro.. [/quote] Per completezza avresti dovuto postare, sempre nella stessa tappa, anche i due attacchi iniziali di Roche che costrinsero tutta la Carrera, Visentini compreso, ad inseguire tutto il giorno e determinarono la crisi dello stesso Visentini nel finale di tappa. è abbastanza inutile cercare di riscrivere la storia a piu di 20 anni di distanza... quel che è successo è successo ;)


roberto79 - 20/08/2010 alle 11:55

[quote][i]Originariamente inviato da perico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Ok ma i video che ho postato parlano chiaro.. [/quote] Per completezza avresti dovuto postare, sempre nella stessa tappa, anche i due attacchi iniziali di Roche che costrinsero tutta la Carrera, Visentini compreso, ad inseguire tutto il giorno e determinarono la crisi dello stesso Visentini nel finale di tappa. è abbastanza inutile cercare di riscrivere la storia a piu di 20 anni di distanza... quel che è successo è successo ;) [/quote] ok, ma se non fosse entrato in crisi non si sarebbe staccato da 40 corridori tirati in salita da Moreno Argentin. Si stacca solo lui da quel gruppo!!!


jerrydrake - 20/08/2010 alle 12:09

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Ok ma i video che ho postato parlano chiaro.. [/quote] a) perché non posti un viseo della "caduta"? Io dico che non fu una caduta, quanto una spallata che lo buttò contro il muro. Poi, se vogliamo, possiamo anche raccontare che Battaglin a Valkenburg cadde da solo... b) quoto perico [quote][i]Originariamente inviato da perico [/i] Per completezza avresti dovuto postare, sempre nella stessa tappa, anche i due attacchi iniziali di Roche che costrinsero tutta la Carrera, Visentini compreso, ad inseguire tutto il giorno e determinarono la crisi dello stesso Visentini nel finale di tappa. [/quote]


maglianera - 20/08/2010 alle 18:27

- ribadendo, per evitare confusioni, che la caduta avvenne in una tappa successiva a quella del tradimento di Roche- per come la ricordo io, la caduta non avvenne per una spallata, ma in questo modo: Visentini pedalava a bordo strada, sulla sinistra vicino ad un fosso in cemento; cercò di risalire posizioni superando,sempre a sinistra, chi gli stava davanti (e non ricordo chi fosse); costui non gli lasciò spazio, Visentini infilò la ruota anteriore nel fosso e cadde contro il muretto laterale rompendosi il polso con conseguente ritiro. Ma stavano andando in salita a bassa velocità e se fosse stato più lucido e meno nervoso,Visentini (che anche secondo me senza il tradimento poteva vincere quel Giro) avrebbe fatto a tempo a frenare ed evitare la rovinosa caduta. Aggiungerei anche che Roche era stato abilissimo a crearsi una rete di amicizie, specialmente tra le squadre straniere (Panasonic, soprattutto) mentre Visentini correva praticamente contro tutti e contro un terzo della sua stessa squadra.


forzainter - 22/08/2010 alle 18:18

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da perico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Ok ma i video che ho postato parlano chiaro.. [/quote] Per completezza avresti dovuto postare, sempre nella stessa tappa, anche i due attacchi iniziali di Roche che costrinsero tutta la Carrera, Visentini compreso, ad inseguire tutto il giorno e determinarono la crisi dello stesso Visentini nel finale di tappa. è abbastanza inutile cercare di riscrivere la storia a piu di 20 anni di distanza... quel che è successo è successo ;) [/quote] ok, ma se non fosse entrato in crisi non si sarebbe staccato da 40 corridori tirati in salita da Moreno Argentin. Si stacca solo lui da quel gruppo!!! [/quote] Straquoto Perico Fu uno dei piu' vergognosi tradimenti della storia del ciclismo Maglia rosa è Visentini che l'aveva livellato nella crono di San Marino Si fa la riunione di squadra , tutti d'accordo si corre per Visentini e poi il giorno dopo vai all'attacco! Cercando alleanze trasversali ecc e il modo di correre del fido Schepers ? Vero Visentini va in crisi ma perche' tradito da una persona di cui si fidava. Quel giro non l'avrebbe mai perso


trifase - 22/08/2010 alle 19:11

[quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] Poi, se vogliamo, possiamo anche raccontare che Battaglin a Valkenburg cadde da solo... [/quote] Basta con questa storia di Valkenburg : Che Battaglin potesse battere in volata Raas e Thurau equivale a dire che Sella possa battere in volata Petacchi e Bennati !!! E' una invenzione dei telecronisti italiani, tipicamente e tristemente italiota.


Subsonico - 22/08/2010 alle 19:14

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da perico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Ok ma i video che ho postato parlano chiaro.. [/quote] Per completezza avresti dovuto postare, sempre nella stessa tappa, anche i due attacchi iniziali di Roche che costrinsero tutta la Carrera, Visentini compreso, ad inseguire tutto il giorno e determinarono la crisi dello stesso Visentini nel finale di tappa. è abbastanza inutile cercare di riscrivere la storia a piu di 20 anni di distanza... quel che è successo è successo ;) [/quote] ok, ma se non fosse entrato in crisi non si sarebbe staccato da 40 corridori tirati in salita da Moreno Argentin. Si stacca solo lui da quel gruppo!!! [/quote] Straquoto Perico Fu uno dei piu' vergognosi tradimenti della storia del ciclismo Maglia rosa è Visentini che l'aveva livellato nella crono di San Marino Si fa la riunione di squadra , tutti d'accordo si corre per Visentini e poi il giorno dopo vai all'attacco! Cercando alleanze trasversali ecc e il modo di correre del fido Schepers ? Vero Visentini va in crisi ma perche' tradito da una persona di cui si fidava. Quel giro non l'avrebbe mai perso [/quote] letto tutto il thread? magari ci si rende conto di chi ha tradito chi..


trifase - 22/08/2010 alle 19:21

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Fu uno dei piu' vergognosi tradimenti della storia del ciclismo Maglia rosa è Visentini che l'aveva livellato nella crono di San Marino Si fa la riunione di squadra , tutti d'accordo si corre per Visentini e poi il giorno dopo vai all'attacco! Cercando alleanze trasversali ecc e il modo di correre del fido Schepers ? Vero Visentini va in crisi ma perche' tradito da una persona di cui si fidava. Quel giro non l'avrebbe mai perso [/quote] Roche era piu' forte di Visentini. Come e' noto l'irlandese era disposto a lasciar vincere Visentini per motivi commerciali della squadra (Visentini era italiano), purche il Veronese lo aiutasse al Tour, ma Roberto disse cha a Luglio se ne sarebbe stato con le balle a mollo. Allora Roche fece quello che era giusto fare, dimostrare che era il piu' forte. La squadra se ne risenti' talmente tanto che poi lo appoggio completamente e incondizionatamente al Tour (ricordo che perfino Bontempi rinuncio' alla prestigiosa volata di Parigi per proteggere fino all'ultimo Roche...


forzainter - 22/08/2010 alle 19:24

[quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Fu uno dei piu' vergognosi tradimenti della storia del ciclismo Maglia rosa è Visentini che l'aveva livellato nella crono di San Marino Si fa la riunione di squadra , tutti d'accordo si corre per Visentini e poi il giorno dopo vai all'attacco! Cercando alleanze trasversali ecc e il modo di correre del fido Schepers ? Vero Visentini va in crisi ma perche' tradito da una persona di cui si fidava. Quel giro non l'avrebbe mai perso [/quote] Roche era piu' forte di Visentini. Come e' noto l'irlandese era disposto a lasciar vincere Visentini per motivi commerciali della squadra (Visentini era italiano), purche il Veronese lo aiutasse al Tour, ma Roberto disse cha a Luglio se ne sarebbe stato con le balle a mollo. Allora Roche fece quello che era giusto fare, dimostrare che era il piu' forte. La squadra se ne risenti' talmente tanto che poi lo appoggio completamente e incondizionatamente al Tour (ricordo che perfino Bontempi rinuncio' alla prestigiosa volata di Parigi per proteggere fino all'ultimo Roche... [/quote] Io parlavo del Giro Visentini era in gran forma , Roche no Se ti ricordi Roche l'anno dopo passo' alla Fagor , ovviamente con Schepers. E Boifava non fece proprio nulla per trattenerlo


trifase - 22/08/2010 alle 19:36

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Io parlavo del Giro Visentini era in gran forma , Roche no Se ti ricordi Roche l'anno dopo passo' alla Fagor , ovviamente con Schepers. E Boifava non fece proprio nulla per trattenerlo [/quote] Lo sponsor era Italiano. Senno', se permetti, chi vuoi che avrebbe preferito un italiano si discreto, ma con un carattere molto problematico e malvisto da tutto il gruppo (vedi Argentin) rispetto a uno che vinse Tour/Giro/Mondiale e che nelle classiche era sempre in prima linea. Certo considera che l'anno successivo Roche costava mooolto di piu'.


perico - 22/08/2010 alle 20:49

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Straquoto Perico Fu uno dei piu' vergognosi tradimenti della storia del ciclismo Maglia rosa è Visentini che l'aveva livellato nella crono di San Marino Si fa la riunione di squadra , tutti d'accordo si corre per Visentini e poi il giorno dopo vai all'attacco! Cercando alleanze trasversali ecc e il modo di correre del fido Schepers ? Vero Visentini va in crisi ma perche' tradito da una persona di cui si fidava. Quel giro non l'avrebbe mai perso [/quote] letto tutto il thread? magari ci si rende conto di chi ha tradito chi.. [/quote] magari per chi ha vissuto quegli anni e già masticava tanto di ciclismo non c'è bisogno di leggere il thread per sapere come andarono le cose... basta semplicemente ricordare ;)


perico - 22/08/2010 alle 21:01

[quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Fu uno dei piu' vergognosi tradimenti della storia del ciclismo Maglia rosa è Visentini che l'aveva livellato nella crono di San Marino Si fa la riunione di squadra , tutti d'accordo si corre per Visentini e poi il giorno dopo vai all'attacco! Cercando alleanze trasversali ecc e il modo di correre del fido Schepers ? Vero Visentini va in crisi ma perche' tradito da una persona di cui si fidava. Quel giro non l'avrebbe mai perso [/quote] Roche era piu' forte di Visentini. Come e' noto l'irlandese era disposto a lasciar vincere Visentini per motivi commerciali della squadra (Visentini era italiano), purche il Veronese lo aiutasse al Tour, ma Roberto disse cha a Luglio se ne sarebbe stato con le balle a mollo. Allora Roche fece quello che era giusto fare, dimostrare che era il piu' forte. La squadra se ne risenti' talmente tanto che poi lo appoggio completamente e incondizionatamente al Tour (ricordo che perfino Bontempi rinuncio' alla prestigiosa volata di Parigi per proteggere fino all'ultimo Roche...[/quote] Roche era piu forte di Visentini? senza alcun dubbio. In quel Giro d'Italia Roche era piu forte di Visentini? per nulla. Se ricordi, trifase, sino alla tappa si Sappada Visentini volava.. nella crono aveva stracciato tutti e in salita non si staccava. resto convinto, ma non abbiamo la controprova, che se Visentini non si fosse demolito psicologicamente ad inseguire per tutto il giorno il suo compagno di squadra, sulla salita di Sappada non si sarebbe mai staccato da Roche.


jerrydrake - 23/08/2010 alle 07:57

[quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] [quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] Poi, se vogliamo, possiamo anche raccontare che Battaglin a Valkenburg cadde da solo... [/quote] Basta con questa storia di Valkenburg : Che Battaglin potesse battere in volata Raas e Thurau equivale a dire che Sella possa battere in volata Petacchi e Bennati !!! E' una invenzione dei telecronisti italiani, tipicamente e tristemente italiota. [/quote] Senza polemiche, ma hai un bel modo di leggere i post... Non mi pare di aver affermato che Battaglini fosse il più forte in volata, e nemmeno che Visentini fosse più forte di Roche. Ciò non toglie che Visentini fu tradito e che Battaglin fu tirato giù. Se poi questo vuol dire che entrambi avrebbero vinto, questo non l'ho detto e non l'ho pensato. O meglio, nel caso di Visentini qualche dubbio ce l'ho, ma questo è un discorso a parte.


Subsonico - 23/08/2010 alle 11:21

[quote][i]Originariamente inviato da perico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Straquoto Perico Fu uno dei piu' vergognosi tradimenti della storia del ciclismo Maglia rosa è Visentini che l'aveva livellato nella crono di San Marino Si fa la riunione di squadra , tutti d'accordo si corre per Visentini e poi il giorno dopo vai all'attacco! Cercando alleanze trasversali ecc e il modo di correre del fido Schepers ? Vero Visentini va in crisi ma perche' tradito da una persona di cui si fidava. Quel giro non l'avrebbe mai perso [/quote] letto tutto il thread? magari ci si rende conto di chi ha tradito chi.. [/quote] magari per chi ha vissuto quegli anni e già masticava tanto di ciclismo non c'è bisogno di leggere il thread per sapere come andarono le cose... basta semplicemente ricordare ;) [/quote] invece sì, c'è bisogno perchè certi dettagli non sono noti a tutti ed hanno fonti molto affidabili (stiamo parlando della stirpe Dancelli, eh) Va letto comunque perchè ci sono storielle molto gustose :D


Slegar - 23/08/2010 alle 18:58

Mi sono riletto tutto il thread e devo dire che è piacevolissimo da leggere. [quote][i]Originariamente inviato da claudiodance [/i] Giro 1987: Il Visenta è campione uscente e superfavorito, la Carrera è uno squadrone e schiera anche S. Roche. Dopo aver vinto il prologo Roberto si supera nella cronoscalata a San Marino e a metà giro è saldamente maglia rosa. La sera in albergo l’ambiente Carrera è raggiante. Boifava si complimenta con Roby e dice “ragazzi, il giro è nelle nostre mani, aiutiamo tutti Roberto a vincere, che poi, come da accordi, lui verrà al Tour per aiutare Stephen a vincerlo, ricambiando il favore.” Il Visenta però non è più dello stesso avviso e ribatte strafottente: “..no-no, io a luglio sono in vacanza in Costa Azzurra, con le balle a mollo nell’acqua!...”. Il gelo si sparge sulla tavolata e Boifava cerca di minimizzare. Quello che però non minimizza è Stephen Roche, prima chiede chiarimenti e non ottenendoli se la lega al dito. Due giorni a dopo l’irlandese fa il diavolo a quattro, attacca e manda in tilt Visentini e tutta la Carrera. Sbanca il Giro, Visenta crolla di nervi, sull’erta finale crolla e il giorno dopo non riparte nemmeno…la sua carriera ebbe una svolta negativa. [/quote] Fu l'unica tappa che non vidi alla TV quell'anno, perché ero stato in giro per i monti tutto il giorno; fui parecchio incacchiato quando seppi cosa era successo, anche se l'aneddoto delle "balle a mollo" l'ho letto solo oggi. Comunque ho sempre considerato Roche molto bravo, anche ha "ballato" per pochi anni e di fatto alla fine del 1987 ha chiuso la carriera ad alti livelli, ma lo consideravo poco più che un mercenario. [quote]Passato prof. (con la Vibor mi sembra) [/quote] Nel 1980 o 1981, mi sembra, con Panizza a fargli da chioccia. [quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] Al Giro del 1985 pensò di schierarsi alla partenza del prologo con una bici dotate di ruote grasse (nel senso di ciccione, poichè avevano la forma di palloncini). Cambiò idea all'ultimo momento. [/quote] La bici non fu usata per il divieto da parte dei giudici di gara in quanto il mezzo era carenato sui fianchi come una motocicletta. Questa bici da cronometro era esposta fino a poco tempo fa all'ingresso dello stabilimento di Battiglin a Marostica; le ruote, rosse, sembravano formate da due pentole saldate l'una contro l'altra. Il telaio era in carbonio a sezione rettangolare e le forcelle in acciaio. Peso, se non sbaglio, attorno ai 14 kg.


Abajia - 24/08/2010 alle 03:01

Anch'io mi son gustato la lettura dell'intero topic: piacevolissimo, una chicca delle tante di questi lidi. Visentini? Non l'ho "vissuto", ma conoscevo già alcuni degli episodi riportati tra 2007 e 2008 dal Dancellozzo (ho un libro sul Visenta [a dire il vero non solo su di lui], ricordo d'averne letto almeno una metà, non tutto; si parlava espressamente dell'aneddoto delle "balle a mollo", certo in altri termini :D ). Della famosa tappa di Sappada ho sempre (cioè: dopo aver letto il succitato testo) avuto l'idea che la determinazione di Roche fosse [i]legittima[/i] (il corsivo sta a voler "circostanziare" il riferimento, ché di per sé di "illegittimo" cosa c'è? certamente non un Roche che pensa ai fatti suoi); in fin dei conti, con ogni probabilità se ne sarebbe stato buono buonino se Visentini avesse evitato quell'uscita... Poteva abbozzare una rispostina a metà e poi infischiarsene del Tour (atteggiamento compatibile col personaggio!); intanto avrebbe ipotecato il bis al Giro, la successiva situazione sarebbe stata gestita in qualche modo. In quel momento contava preoccuparsi di chiudere la corsa col simbolo del primato. Tornando ad uno degli argomenti toccati più o meno tangenzialmente nel thread: è stato spassoso leggere di Cresseri (mai sentito nominare prima): massimo rispetto per il suo essere... virtuoso istrione! :D


golden boy - 06/10/2010 alle 09:43

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] Anch'io mi son gustato la lettura dell'intero topic: piacevolissimo, una chicca delle tante di questi lidi. Visentini? Non l'ho "vissuto", ma conoscevo già alcuni degli episodi riportati tra 2007 e 2008 dal Dancellozzo (ho un libro sul Visenta [a dire il vero non solo su di lui], ricordo d'averne letto almeno una metà, non tutto; si parlava espressamente dell'aneddoto delle "balle a mollo", certo in altri termini :D ). Della famosa tappa di Sappada ho sempre (cioè: dopo aver letto il succitato testo) avuto l'idea che la determinazione di Roche fosse [i]legittima[/i] (il corsivo sta a voler "circostanziare" il riferimento, ché di per sé di "illegittimo" cosa c'è? certamente non un Roche che pensa ai fatti suoi); in fin dei conti, con ogni probabilità se ne sarebbe stato buono buonino se Visentini avesse evitato quell'uscita... Poteva abbozzare una rispostina a metà e poi infischiarsene del Tour (atteggiamento compatibile col personaggio!); intanto avrebbe ipotecato il bis al Giro, la successiva situazione sarebbe stata gestita in qualche modo. In quel momento contava preoccuparsi di chiudere la corsa col simbolo del primato. Tornando ad uno degli argomenti toccati più o meno tangenzialmente nel thread: è stato spassoso leggere di Cresseri (mai sentito nominare prima): massimo rispetto per il suo essere... virtuoso istrione! :D [/quote] vorrei dire anche io la mia sul visenta...visto che e' sempre stato il mio corridore preferito nonche'bresciano come me (NON veronese come scritto da qualcuno :D )i fatti li ricordo benissimo....roche attacco' piu volte l'ultima con salvador e bagot,e i carrera alla fine si sfinirono per ricucire,l'ultimo attacco non ne avevano piu e roberto che era gia agitato per quel che stava accadendo cedette di schianto (vorrei vedere qualsiasi tra di noi al suo posto come avrebbe reagito all'attacco di un suo compagno :boh: )e' riduttivo inserire due spezzoni di video che testimoniano solo la crisi....e' quello successo prima che scatena la crisi!poi roberto cadde giorni dopo nella tappa con arrivo a pila.a parer mio roche non era assolutamente piu forte di visentini,tant' e' che a parte il 1987 di lui non si ha traccia come risultati,mentre roberto ha corso ad altissimi livelli dal 78 quando passo' alla vibor fino al 1988 quando fu secondo alla crono di wasqueall al tour.nel 1989 in malvor ando' piano a causa rottura di un piede in allenamento ma riusci a ottenere un secondo posto in un prologo mi pare al delfinato battuto da chi?? INDURAIN!il 90 per lui alla jolly fu solo diciamo di scarico ma arrivo' comunque tredicesimo al giro di bugno.nel giro del 87 volava e lo avrebbe vinto di sicuro...lo disse lo stesso roche in un intervista che ho su un giornale dell'epoca,la crono di s.marino fu un capolavoro!resta comunque una brutta storia di tradimenti e mercenariato,messa in piedi da roche schepers e walke....un vero schifo!


Zanarkelly - 06/10/2010 alle 17:15

Grandissimo Visentini: tanto pieno di classe, quanto vuoto in testa. O meglio, quando tutto andava nel migliore dei modi e filava liscio, riusciva a correre da campione e con grande intelligenza tattica; se solo qualcosa stonava con quelli che erano i suoi piani (e bastava anche una leggerissima stonatura...), allora crollava totalmente. Successe parecchie volte, non solo nel Giro dell'87: nel Giro dell'83, si incartò un paio di volte per un litigio con Saronni ed arrivò secondo a poco più di un minuto, anche se avrebbe potuto vincerlo (mi ricordo quel giro perchè mio padre era tifosissimo di Saronni, ma mi diceva sempre che, se non ci fossero stati gli abbuoni, vinceva Visentini); nel Giro dell'85, mi pare, quando sembrava essere uno dei pochi ad avere i numeri per contrastare Hinault, si ritirò per un malore non meglio specificato (che mio padre derubricò come "solita cotta da checca isterica"). Me lo ricordo nella tappa del Gavia dell'88, passare in vetta a bordo dell'ammiraglia, quasi in lacrime). Comunque l'episodio della tappa di Sappada non può, e non potrà mai, essere ricordato con altri termini diversi da "tradimento", "porcata", ecc.; Roche contravvenne agli ordini di scuderia e attaccò il suo capitano che era in maglia rosa. Visentini avrà anche detto quella cosa delle "balle a mollo", ma non per questo doveva essere attaccato. P.S.: Visentini era bresciano, eccome!, altro che veronese...


golden boy - 06/10/2010 alle 18:48

[quote][i]Originariamente inviato da Zanarkelly [/i] Grandissimo Visentini: tanto pieno di classe, quanto vuoto in testa. O meglio, quando tutto andava nel migliore dei modi e filava liscio, riusciva a correre da campione e con grande intelligenza tattica; se solo qualcosa stonava con quelli che erano i suoi piani (e bastava anche una leggerissima stonatura...), allora crollava totalmente. Successe parecchie volte, non solo nel Giro dell'87: nel Giro dell'83, si incartò un paio di volte per un litigio con Saronni ed arrivò secondo a poco più di un minuto, anche se avrebbe potuto vincerlo (mi ricordo quel giro perchè mio padre era tifosissimo di Saronni, ma mi diceva sempre che, se non ci fossero stati gli abbuoni, vinceva Visentini); nel Giro dell'85, mi pare, quando sembrava essere uno dei pochi ad avere i numeri per contrastare Hinault, si ritirò per un malore non meglio specificato (che mio padre derubricò come "solita cotta da checca isterica"). Me lo ricordo nella tappa del Gavia dell'88, passare in vetta a bordo dell'ammiraglia, quasi in lacrime). Comunque l'episodio della tappa di Sappada non può, e non potrà mai, essere ricordato con altri termini diversi da "tradimento", "porcata", ecc.; Roche contravvenne agli ordini di scuderia e attaccò il suo capitano che era in maglia rosa. Visentini avrà anche detto quella cosa delle "balle a mollo", ma non per questo doveva essere attaccato. P.S.: Visentini era bresciano, eccome!, altro che veronese... [/quote] nel 1985 si ritiro' per una bronchite che poi peggiorando gli fece venire l'asma.la storia delle balle a mollo non e' dato sapere se sia vera,quando lo incontrai non ebbi il coraggio di chiedergli niente dell'affaire roche...avevo timore della reazione:D.mi racconto' comunque altri aneddoti gustosi!di roche cosa si puo' dire?? pochi sanno perche' ad esempio la carrera dovette correre con lo sponsor peugeot sui pantaloncini....per non parlare di cosa successe quando correva alla tonton tapis...fatti che rendono l'idea di come sia il personaggio


trifase - 06/10/2010 alle 19:18

[quote][i]Originariamente inviato da golden boy [/i] resta comunque una brutta storia di tradimenti e mercenariato,messa in piedi da roche schepers e walke....un vero schifo! [/quote] Per carita', tra Visenti e Roche c'era la stessa differenza che tra Giovannetti e Bugno. Roche ha fatto la sua corsa altro che schifezze varie, e per fortuna del ciclismo ha vinto.

 

[Modificato il 06/10/2010 alle 19:57 by trifase]


trifase - 06/10/2010 alle 19:20

[quote][i]Originariamente inviato da golden boy [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Zanarkelly [/i] Grandissimo Visentini: tanto pieno di classe, quanto vuoto in testa. O meglio, quando tutto andava nel migliore dei modi e filava liscio, riusciva a correre da campione e con grande intelligenza tattica; se solo qualcosa stonava con quelli che erano i suoi piani (e bastava anche una leggerissima stonatura...), allora crollava totalmente. Successe parecchie volte, non solo nel Giro dell'87: nel Giro dell'83, si incartò un paio di volte per un litigio con Saronni ed arrivò secondo a poco più di un minuto, anche se avrebbe potuto vincerlo (mi ricordo quel giro perchè mio padre era tifosissimo di Saronni, ma mi diceva sempre che, se non ci fossero stati gli abbuoni, vinceva Visentini); nel Giro dell'85, mi pare, quando sembrava essere uno dei pochi ad avere i numeri per contrastare Hinault, si ritirò per un malore non meglio specificato (che mio padre derubricò come "solita cotta da checca isterica"). Me lo ricordo nella tappa del Gavia dell'88, passare in vetta a bordo dell'ammiraglia, quasi in lacrime). Comunque l'episodio della tappa di Sappada non può, e non potrà mai, essere ricordato con altri termini diversi da "tradimento", "porcata", ecc.; Roche contravvenne agli ordini di scuderia e attaccò il suo capitano che era in maglia rosa. Visentini avrà anche detto quella cosa delle "balle a mollo", ma non per questo doveva essere attaccato. P.S.: Visentini era bresciano, eccome!, altro che veronese... [/quote] nel 1985 si ritiro' per una bronchite che poi peggiorando gli fece venire l'asma.la storia delle balle a mollo non e' dato sapere se sia vera,quando lo incontrai non ebbi il coraggio di chiedergli niente dell'affaire roche...avevo timore della reazione:D.mi racconto' comunque altri aneddoti gustosi!di roche cosa si puo' dire?? pochi sanno perche' ad esempio la carrera dovette correre con lo sponsor peugeot sui pantaloncini....per non parlare di cosa successe quando correva alla tonton tapis...fatti che rendono l'idea di come sia il personaggio [/quote] Oh perbacco !!! che razza di personaggio ...


golden boy - 06/10/2010 alle 19:39

[quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] [quote][i]Originariamente inviato da golden boy [/i] resta comunque una brutta storia di tradimenti e mercenariato,messa in piedi da roche schepers e walke....un vero schifo! [/quote] Per carita', tra Visenti e Roche c'era la stessa differenza che tra Giovannetti e Bugno. Roche ha fatto la sua corsa altro che schifezze varie, e per fortuna del ciclismo ha vinto. [/quote] ...il mondo e' bello perche' e' vario,io preferisco dire che il sapere in tasca non ce l'ha nessuno e che SECONDO ME visentini valeva piu di roche(la sua carriera vanta si giro tour e mondiale ma nulla ne prima ne dopo).guimard stesso ai tempi dichiaro' che in italia si perdeva tempo a discutere della rivalita' tra moser e saronni quando si aveva un corridore come visentini da portare al tour (che a lui non piacesse correre all'estero poi e' un'altro discorso)poi ognuno la vede come vuole....a proposito di bugno mi piace ricordare tanto per dirne una che esplose nel 1990.....ricordiamoci che prima era un altro ciclismo (come il povero fignon ammise lui stesso)infatti prima del '90 sia al giro che al tour arrancava

 

[Modificato il 06/10/2010 alle 23:00 by Seb]


trifase - 06/10/2010 alle 19:56

Visentini andava abbastanza forte a Crono (non certo ai livelli di Moser/Hinault, neanche di Bernard. Teneva discrtamente in salita. nulla piu'. Insomma un Giovanetti leggermente piu' forte. Divento' famoso solo perche' correva giri facili, quelli dell'era Moser/Saronni, altrimenti le avrebbe prese da Panizza/Beccia. Pensate se visentini corresse il giro di quest'anno... Di contro non correva mai le grandi classiche all'estero, non andava mai al Tour (se permettete un secondo posto a crono dietro Yates e' un po poco...). E poi era simpaticissimo. Qualsiasi confronto con Roche e' fuori luogo.

 

[Modificato il 06/10/2010 alle 19:59 by trifase]


golden boy - 06/10/2010 alle 20:30

[quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] Visentini andava abbastanza forte a Crono (non certo ai livelli di Moser/Hinault, neanche di Bernard. Teneva discrtamente in salita. nulla piu'. Insomma un Giovanetti leggermente piu' forte. Divento' famoso solo perche' correva giri facili, quelli dell'era Moser/Saronni, altrimenti le avrebbe prese da Panizza/Beccia. Pensate se visentini corresse il giro di quest'anno... Di contro non correva mai le grandi classiche all'estero, non andava mai al Tour (se permettete un secondo posto a crono dietro Yates e' un po poco...). E poi era simpaticissimo. Qualsiasi confronto con Roche e' fuori luogo. [/quote] non e' mia intenzione alimentare sterili polemichi del tipo "campagnolo e' meglio di shimano" o simili....ripeto ognuno vede la cosa a modo suo...sul cronometro ha piu volte battuto sia moser che jf bernard,moser lo batte' anche in pista e questo pochi lo sanno quando giovanissimo vinse il campionato italiano inseguimento...panizza...beccia....non scherziamo per favore (a parte che con miro il paragone e' improponibile vista la differenza d'eta' tra i due).vero che non andava mai a correre all'estero...grande problema che solo un guimard o simili come ds avrebbe risolto,ci sarebbe voluto qualche anno in una squadra estera.sulla simpatia...diceva sempre quello che pensava ed aveva ragione,quando tirarono moser nel 1984 chi parlo'? aveva torto forse? tanti anche tra gli spettatori videro!il giro del gavia?chi protesto' per l'assurdita' della tappa?aveva torto?la simpatia...hai ragione...se un tuo socio in affari (tipo uno con la maglia come la tua )ti frega in azienda...ti bidona,ecco forse ti spieghi il perche' di tanta simpatia.se al posto del visenta a sappada ci fosse stato moser roche la sera aveva una gamba rotta


Tetzuo - 06/10/2010 alle 22:00

nice quote dude


Zanarkelly - 06/10/2010 alle 23:41

Anche secondo me Visentini era più forte di Roche; l'irlandese fece un anno da cannibale, dove dimostrò di avere una determinazione (ma anche un culo) immensa, poi più niente. Visentini fu per tanti anni protagonista e non raccolse così tanto come la sua classe avrebbe meritato proprio per i suoi limiti caratteriali. Ha sofferto molto il fatto di doversi scontrare con calibri come Moser e Saronni; d'altronde c'è da dire che se non ci fossero stati loro, non avrebbe avuto neanche i Giri d'Italia tagliati sulle sue caratteristiche, che in fondo non erano così dissimili da quelle degli altri due. Che non abbia corso all'estero non è una novità per il periodo, quando quasi tutti i corridori italiani erano restii a gareggiare fuori dall'Italia. E comunque non credo che nessuno lo voglia far passare per un campione assoluto, penso neanche Goldenboy: semplicemente non mi sembra giusto spacciarlo per un Giovannetti o un Panizza, con tutto il rispetto per questo due corridori.


golden boy - 07/10/2010 alle 00:13

[quote][i]Originariamente inviato da Zanarkelly [/i] Anche secondo me Visentini era più forte di Roche; l'irlandese fece un anno da cannibale, dove dimostrò di avere una determinazione (ma anche un culo) immensa, poi più niente. Visentini fu per tanti anni protagonista e non raccolse così tanto come la sua classe avrebbe meritato proprio per i suoi limiti caratteriali. Ha sofferto molto il fatto di doversi scontrare con calibri come Moser e Saronni; d'altronde c'è da dire che se non ci fossero stati loro, non avrebbe avuto neanche i Giri d'Italia tagliati sulle sue caratteristiche, che in fondo non erano così dissimili da quelle degli altri due. Che non abbia corso all'estero non è una novità per il periodo, quando quasi tutti i corridori italiani erano restii a gareggiare fuori dall'Italia. E comunque non credo che nessuno lo voglia far passare per un campione assoluto, penso neanche Goldenboy: semplicemente non mi sembra giusto spacciarlo per un Giovannetti o un Panizza, con tutto il rispetto per questo due corridori. [/quote] brao gnaro! hai colto in pieno il mio pensiero! riguardo ai giri tagliati su misura a beppe e checco pero' penso che in salita rispetto a loro due fosse nettamente avvantaggiato :cincin:


Abajia - 07/10/2010 alle 01:42

[quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] Per carita', tra Visenti e Roche c'era la stessa differenza che tra Giovannetti e Bugno. [/quote] Quindi, se è vero che definisci Visentini "un Giovannetti leggermente più forte", ne deduco che consideri Roche leggermente più forte di Bugno. Mah!


jerrydrake - 12/10/2010 alle 15:18

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] Per carita', tra Visentini e Roche c'era la stessa differenza che tra Giovannetti e Bugno. [/quote] Quindi, se è vero che definisci Visentini "un Giovannetti leggermente più forte", ne deduco che consideri Roche leggermente più forte di Bugno. Mah! [/quote] Matematicamente le condizioni Visentini : Roche = Giovannetti : Bugno Visentini > Giovannetti Possono comportare anche un'altra deduzione: Giovannetti è meglio di Bugno e Visentini dei 4 è stato il più forte. Comunque la si guardi... :bla:


Ottavio - 12/10/2010 alle 16:45

Giovannetti è meglio di Bugno? Ho capito bene?


roberto79 - 12/10/2010 alle 17:05

ma che scrivete? giovannetti meglio di Bugno??? ma perfavore, semmai Bugno dei 4 è stato il piu' forte in assoluto. e visentini probabilmente è il terzo dietro Roche vista la sua debolezza psicologica, le sue crisi in salita durante quel famoso arrivo a Sappada. Bugno è superiore anni luce a Visentini.


Bitossi - 12/10/2010 alle 21:00

Ma no, quello che jerrydrake voleva dire è che se non si stabilisce una gerarchia tra i primi due termini, cioè a > b oppure a < b, il risultato (logico più che matematico) è opinabile, anche se viene stabilito tra gli antecedenti (a > c - cioè Visentini meglio di Giovannetti). E siccome che Visentini fosse più o meno "forte" di Roche è la materia del contendere (ma chevvordì "forte"? Capace di sollevare pesi? :?), tutta la proporzione è invalidata, e non resta che associarsi al... :bla:


jerrydrake - 13/10/2010 alle 14:34

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Ma no, quello che jerrydrake voleva dire è che se non si stabilisce una gerarchia tra i primi due termini, cioè a > b oppure a < b, il risultato (logico più che matematico) è opinabile, anche se viene stabilito tra gli antecedenti (a > c - cioè Visentini meglio di Giovannetti). E siccome che Visentini fosse più o meno "forte" di Roche è la materia del contendere (ma chevvordì "forte"? Capace di sollevare pesi? :?), tutta la proporzione è invalidata, e non resta che associarsi al... :bla: [/quote] Perfetta analisi! E bravo anche a cogliere il mio grave errore (trattasi di una questione logica, non matematica). Tuttavia, ritengo che la materia del contendere, in questo thread, non sia chi è stato più forte in assoluto tra i 2 contendenti, bensì chi avrebbe vinto quel Giro senza il tradimento. Penso la risposta sia ovvia (Visentini) così come penso che se Roche fosse stato di un'altra squadra Roberto non avrebbe subito lo shock psicologico che l'ha condotto al crollo nervoso.


trifase - 13/10/2010 alle 19:43

E' strano che dopo 23 anni si dibatta per dire se era piu' forte Visentini o Roche. E' anche stupido, visto che bastano i risultati per dimostrarlo, cioe' vittorie e piazzamenti. Ricordo che il miglior risultato di visentini all'estero fu un secondo posto in una tappa del Tour, dietro un certo Yates, uno dei piu' forti cronomen di sempre ... Il bresciano non solo non aveva la testa, ma neanche le gambe.


Abajia - 14/10/2010 alle 00:57

[quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] Per carita', tra Visentini e Roche c'era la stessa differenza che tra Giovannetti e Bugno. [/quote] Quindi, se è vero che definisci Visentini "un Giovannetti leggermente più forte", ne deduco che consideri Roche leggermente più forte di Bugno. Mah! [/quote] Matematicamente le condizioni Visentini : Roche = Giovannetti : Bugno Visentini > Giovannetti Possono comportare anche un'altra deduzione: Giovannetti è meglio di Bugno e Visentini dei 4 è stato il più forte. Comunque la si guardi... :bla: [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi[/i] Ma no, quello che jerrydrake voleva dire è che se non si stabilisce una gerarchia tra i primi due termini, cioè a > b oppure a < b, il risultato (logico più che matematico) è opinabile, anche se viene stabilito tra gli antecedenti (a > c - cioè Visentini meglio di Giovannetti). E siccome che Visentini fosse più o meno "forte" di Roche è la materia del contendere (ma chevvordì "forte"? Capace di sollevare pesi? :?), tutta la proporzione è invalidata, e non resta che associarsi al... :bla: [/quote] Il fatto è che la gerarchia tra i primi due termini era già stata stabilita, dunque assodata. Gerarchia "trifasica" :D , ca va sans dire, difatti il mio discorso partiva dalle sue considerazioni: che [i]a[/i] fosse minore di [i]b[/i] era, appunto, già noto. Nella argomentazioni da :bla: sguazzo piacevolmente: non sono riuscito ad esimermi (il fatto è: non ci ho provato) dal rispondere. :D Bye!


jerrydrake - 14/10/2010 alle 15:23

[quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] E' strano che dopo 23 anni si dibatta per dire se era piu' forte Visentini o Roche. E' anche stupido, visto che bastano i risultati per dimostrarlo, cioe' vittorie e piazzamenti. Ricordo che il miglior risultato di visentini all'estero fu un secondo posto in una tappa del Tour, dietro un certo Yates, uno dei piu' forti cronomen di sempre ... Il bresciano non solo non aveva la testa, ma neanche le gambe. [/quote] Evidentemente il forum è frequentato da stupidi... E' sempre apprezzabile ogni tentativo di ricostruire ed analizzare avvenimenti storici. Il "tradimento" del Giro '87 costituisce un interessante aneddoto della storia ciclistica e ne può tranquillamente seguire un dibattito tra chi ne ha interesse. Qui ne discutiamo esprimendo la propria posizione soggettiva (ed in quanto tale condivisibile o meno). Chiudere la bocca a chi ne parla, additandolo come stupido, non è certo una prova di grande intelligenza. Ma d'altronde questo è un forum di stupidi...


golden boy - 14/10/2010 alle 17:41

[quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] [quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] E' strano che dopo 23 anni si dibatta per dire se era piu' forte Visentini o Roche. E' anche stupido, visto che bastano i risultati per dimostrarlo, cioe' vittorie e piazzamenti. Ricordo che il miglior risultato di visentini all'estero fu un secondo posto in una tappa del Tour, dietro un certo Yates, uno dei piu' forti cronomen di sempre ... Il bresciano non solo non aveva la testa, ma neanche le gambe. [/quote] Evidentemente il forum è frequentato da stupidi... E' sempre apprezzabile ogni tentativo di ricostruire ed analizzare avvenimenti storici. Il "tradimento" del Giro '87 costituisce un interessante aneddoto della storia ciclistica e ne può tranquillamente seguire un dibattito tra chi ne ha interesse. Qui ne discutiamo esprimendo la propria posizione soggettiva (ed in quanto tale condivisibile o meno). Chiudere la bocca a chi ne parla, additandolo come stupido, non è certo una prova di grande intelligenza. Ma d'altronde questo è un forum di stupidi... [/quote]con signorilita' hai risposto....la penso esattamente come te :clap::clap:


trifase - 14/10/2010 alle 19:51

[quote][i]Originariamente inviato da golden boy [/i] Evidentemente il forum è frequentato da stupidi... [/quote] Hai detto la verita'. Perche' offendersi quando si dice "stupidi, non potete confrontare i due", e' proprio da stupidi.


Zanarkelly - 14/10/2010 alle 22:56

[quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] E' strano che dopo 23 anni si dibatta per dire se era piu' forte Visentini o Roche. E' anche stupido, visto che bastano i risultati per dimostrarlo, cioe' vittorie e piazzamenti.[/quote] Secondo me tu commetti il grave sbaglio di identificare il ciclista con il suo palmares: la storia del ciclismo ci ha insegnato che molto spesso non è chi vince di più che è più amato, ma il contrario. Semmai chi vince di più, viene più ricordato dalle generazioni successive che non hanno avuto modo di vivere il ciclismo di quel momento. Non è certo mia intenzione convincerti che Visentini era un campione, ma Roche è stato un ciclista di belle speranze prima dell'87, un cannibale nell'87 e un ectoplasma dopo l'87. Visentini, se pure non raccolse o vinse molto, visse da protagonista il ciclismo per almeno un buon quinquennio. Credo che la costanza nel rendimento sia un fattore imprenscindibile nel valutare un corridore. [quote]Ricordo che il miglior risultato di visentini all'estero fu un secondo posto in una tappa del Tour, dietro un certo Yates, uno dei piu' forti cronomen di sempre ...[/quote] Riformulo una delle frasi precedenti: Visentini, se pure non raccolse o vinse molto, visse da protagonista il ciclismo IN ITALIA (te lo concedo) per almeno un buon quinquennio [quote]Il bresciano non solo non aveva la testa, ma neanche le gambe.[/quote] Di la verità: sei bergamasco... :Od:


golden boy - 15/10/2010 alle 15:58

[quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] [quote][i]Originariamente inviato da golden boy [/i] Evidentemente il forum è frequentato da stupidi... [/quote] Hai detto la verita'. Perche' offendersi quando si dice "stupidi, non potete confrontare i due", e' proprio da stupidi. [/quote]seguendo il pensiero del grande confucio...(e non di qualsiasi golden boy o trifase) riporto una frase sua ricordandoti che prima di te in questo tread nessuno aveva dato dello stupido a nessun'altro....spero che questa massima ti riporti a livelli piu terreni quando esprimi le tue opinioni :" Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto e di essere capace di fare tutto non potrai sbagliare, costui è un imbecille!". Confucio


trifase - 15/10/2010 alle 19:47

Ripeto, corridori non confrontabili tale era la differnza di gambe e di testa. riporto i piazzamenti nei primi tre delle loro carriere : VISENTINI 1978 1a nella Classifica Generale Cronostafetta (ITA) 1978 1a nella Cronostafetta (ITA) 1978 3a nella Giro della Romagna (ITA) 1978 3a nella 4a tappa GP du Midi-Libre, Espalion Le Guilloux (FRA) 1978 2a nella 11a tappa parte a Giro d\'Italia, Assisi (ITA) 1978 2a nella 14a tappa Giro d\'Italia, Venezia (ITA) 1978 2a nella 17a tappa Giro d\'Italia, Monte Bondone (ITA) 1978 15a nella Classifica Generale Giro d\'Italia, Milano (ITA) 1979 3a nella Giro della Romagna (ITA) 1979 1a nella Campionato Nazionale, Pista, Inseguimento, Elite, Italia (ITA) 1979 2a nella 2a tappa Giro del Trentino, Riva del Garda (ITA) 1979 3a nella 10a tappa Giro d\'Italia, Portovenere (ITA) 1979 2a nella 19a tappa Giro d\'Italia, Milano (ITA) 1980 1a nella 16a tappa parte b Vuelta a España, Leon (ESP) 1980 1a nella Prologo Vuelta a España, La Manga (ESP) 1980 3a nella Classifica Generale Giro di Sardegna (ITA) 1980 3a nella 2a tappa parte b Giro di Sardegna, Marmorata (ITA) 1980 2a nella Classifica giovani Giro d\'Italia, Milano (ITA) 1981 1a nella Classifica Generale Giro del Trentino (ITA) 1981 3a nella 3a tappa parte b Giro del Trentino, Arco (ITA) 1981 2a nella 13a tappa Giro d\'Italia, Montecatini Terme (ITA) 1982 3a nella 4a tappa parte b Tour de Suisse, Falera (SUI) 1982 1a nella Trofeo Baracchi (ITA) + Daniel Gisiger, 1983 2a nella Prologo Tour de Suisse, Seuzach (SUI) 1983 2a nella 5a tappa parte b Tour de Suisse, Flumserberge (SUI) 1983 3a nella Prologo Tirreno - Adriatico, Santa Severa (ITA) 1983 1a nella Classifica Generale Tirreno - Adriatico (ITA) 1983 2a nella 5a tappa parte b Vuelta Ciclista al País Vasco, Alto de Regil (ESP) 1983 2a nella Classifica Generale Vuelta Ciclista al País Vasco (ESP) 1983 2a nella 13a tappa Giro d\'Italia, Parma (ITA) 1983 3a nella 17a tappa Giro d\'Italia, Colle San Fermo (ITA) 1983 2a nella Classifica Generale Giro d\'Italia, Udine (ITA) 1983 1a nella 22a tappa Giro d\'Italia, Udine (ITA) 1984 1a nella Prologo Giro del Trentino, Folgaria (ITA) 1984 1a nella 6a tappa Tirreno - Adriatico, San Benedetto del Tronto (ITA) 1984 3a nella Classifica Generale Tirreno - Adriatico (ITA) 1984 3a nella Prologo Giro d\'Italia, Lucca (ITA) 1984 1a nella 13a tappa Giro d\'Italia, Lerici (ITA) 1984 2a nella 15a tappa Giro d\'Italia, Milano (ITA) 1985 2a nella Prologo Tirreno - Adriatico, Santa Marinella (ITA) 1985 3a nella 5a tappa parte a Tour de Romandie, Nyon (SUI) 1985 2a nella Prologo Giro d\'Italia, Verona (ITA) 1986


trifase - 15/10/2010 alle 19:55

R O C H E : 1981 3a nella GP de Cannes (FRA) 1981 1a nella Classifica Generale Tour d\'Indre-et-Loire (FRA) 1981 1a nella Classifica Generale Tour de Corse (FRA) 1981 2a nella 5a tappa parte b Quatre jours de Dunkerque, Dunkerque 1981 3a nella Prologo Route du Sud, Mazamet (FRA) 1981 1a nella 3a tappa Tour d\'Indre-et-Loire (FRA) 1981 1a nella 2a tappa Tour de Corse (FRA) 1981 3a nella 3a tappa parte b Tour de Corse, Col de Téghime (FRA) 1981 3a nella 7a tappa parte a Paris - Nice, Nice (FRA) 1981 1a nella Classifica Generale Paris - Nice (FRA) 1981 1a nella 7a tappa parte b Paris - Nice, Col d\'Eze (FRA) 1981 3a nella 3a tappa Critérium International, Draguignan (FRA) 1981 3a nella 2a tappa parte a Tour de l\'Avenir, Villefranche en 1981 3a nella 6a tappa Tour de l\'Avenir, La Ruchère en Chartreuse (FRA) 1981 1a nella 7a tappa Tour de l\'Avenir, Saint Laurent du Pont (FRA) 1981 2a nella GP des Nations (FRA) 1982 3a nella Classifica Generale Quatre jours de Dunkerque (FRA) 1982 3a nella 2a tappa parte b Route du Sud, Tarbes (FRA) 1982 2a nella Amstel Gold Race, Meerssen (NED) 1982 3a nella Trofeo Baracchi (ITA) 1983 2a nella Lescouet-Jugon (FRA) 1983 1a nella Classifica Generale Tour de Romandie (SUI) 1983 3a nella Prologo GP du Midi-Libre, Decazeville (FRA) 1983 3a nella Classifica Generale Route du Sud (FRA) 1983 3a nella Classifica Generale Tour Midi-Pyrénées (FRA) 1983 2a nella Tour du Haut-Var, Seillans (FRA) 1983 2a nella 1a tappa Tour de Romandie, Saigneleger (SUI) 1983 3a nella 3a tappa Tour de Romandie, Leukerbad (SUI) 1983 3a nella 5a tappa parte a Tour de Romandie, Vernier (SUI) 1983 1a nella GP de Wallonie, Charleroi (BEL) 1983 6a nella Prologo Tour de France, Fontenay-sous-Bois (FRA) 1983 2a nella 19a tappa Tour de France, Avoriaz (FRA) 1983 3a nella 21a tappa Tour de France, Dijon (FRA) 1983 3a nella GP Ouest France, Plouay (FRA) 1983 1a nella 1a tappa Paris - Bourges, Asnières-les-Bourges (FRA) 1983 1a nella Classifica Generale Paris - Bourges (FRA) 1983 3a nella Campionata Mondial, Strada, Profs, Altenrhein 1984 2a nella Prologo Criterium du Dauphiné Libéré (FRA) 1984 3a nella 3a tappa Criterium du Dauphiné Libéré (FRA) 1984 1a nella Subida a Arrate (ESP) 1984 1a nella Classifica Generale Tour de Romandie (SUI) 1984 2a nella Classifica Generale Tour de Picardie (FRA) 1984 3a nella 2a tappa Tour du Limousin, St Yrieix (FRA) 1984 2a nella 3a tappa Tour Méditerranéen, Toulon/Mont Faron (FRA) 1984 2a nella Classifica Generale Tour Méditerranéen (FRA) 1984 1a nella Nice - Alassio (ITA) 1984 1a nella 6a tappa Paris - Nice, Mandelieu (FRA) 1984 2a nella Classifica Generale Paris - Nice (FRA) 1984 2a nella 7a tappa parte b


trifase - 15/10/2010 alle 20:15

Roche - continua 1984 2a nella 7a tappa parte b Paris - Nice, Col d\'Eze (FRA) 1984 3a nella Classifica Generale Critérium International, Antibes 1984 2a nella 3a tappa Critérium International, Antibes (FRA) 1984 2a nella Prologo Tour de Romandie (SUI) 1984 2a nella 5a tappa parte b Tour de Romandie (SUI) 1984 3a nella 2a tappa Tour de France, Louvroil (FRA) 1984 2a nella Castillon-la-Bataille (FRA) 1984 3a nella GP des Nations (FRA) 1985 1a nella Prologo Criterium du Dauphiné Libéré (FRA) 1985 1a nella 9a tappa Criterium du Dauphiné Libéré (FRA) 1985 3a nella 2a tappa Tour of Ireland, Carrick on Suir (IRL) 1985 1a nella 3a tappa parte b Tour of Ireland, Cork (IRL) 1985 1a nella 4a tappa parte a Tour of Ireland, Limerick (IRL) 1985 2a nella 3a tappa parte a Tour of Ireland, Clonmel (IRL) 1985 1a nella 1a tappa parte a Route du Sud, Guzet neige (FRA) 1985 1a nella Classifica Generale Route du Sud (FRA) 1985 1a nella 1a tappa Tour Midi-Pyrénées (FRA) 1985 1a nella Classifica Generale Tour Midi-Pyrénées (FRA) 1985 3a nella Classifica Generale Tour Méditerranéen (FRA) 1985 2a nella Classifica Generale Paris - Nice (FRA) 1985 1a nella 7a tappa parte b Paris - Nice, Col d\'Eze (FRA) 1985 1a nella 3a tappa Critérium International, Antibes (FRA) 1985 3a nella Liège - Bastogne - Liège, Liège (BEL) 1985 3a nella Prologo Tour de France, Plumelec (FRA) 1985 2a nella 8a tappa Tour de France, Strasbourg (FRA) 1985 1a nella 18a tappa parte a Tour de France, Col d\'Aubisque (FRA) 1985 3a nella Classifica Generale Tour de France, Paris-Champs Elysées 1986 2a nella 15a tappa Giro d\'Italia, Erba (ITA) 1986 3a nella 9a tappa Tour de France, Nantes (FRA) 1987 1a nella Classifica Generale Tour de Romandie (SUI) 1987 2a nella Classifica Generale Tour of Ireland (IRL) 1987 3a nella 3a tappa Vuelta Ciclista a la Communidad Valenciana, 1a nella 4a tappa Vuelta Ciclista a la Communidad 1987 1a nella Classifica Generale Vuelta Ciclista a la Communidad 1987 3a nella Prologo Paris - Nice, Paris (FRA) 1987 2a nella 3a tappa Paris - Nice, Mont Ventoux/Chalet Reynard (FRA) 1987 1a nella 7a tappa parte b Paris - Nice, Col d\'Eze (FRA) 1987 2a nella Classifica Generale Critérium International, Antibes 1987 2a nella 3a tappa Critérium International, Antibes (FRA) 1987 2a nella 2a tappa Critérium International, Caussols (FRA) 1987 2a nella Liège - Bastogne - Liège, Liège (BEL) 1987 2a nella 4a tappa Tour de Romandie, Grimentz (SUI) 1987 1a nella 5a tappa parte a Tour de Romandie, Zinal (SUI) 1987 1a nella 5a tappa parte b Tour de Romandie, Chanolin (SUI) 1987 1a nella 1a tappa parte b Giro d\'Italia, San Remo (ITA) 1987 3a nella 4a tappa Giro d\'Italia, Montalcino (ITA) 1987 3a nella 16a


trifase - 15/10/2010 alle 20:17

Roche - Continua 1987 3a nella 16a tappa Giro d'Italia, Canazei (ITA) 1987 1a nella Classifica Generale Giro d'Italia, Saint-Vincent-d'Aoste (ITA) 1987 3a nella Classifica a punti Giro d'Italia, Saint-Vincent-d'Aoste (ITA) 1987 1a nella 22a tappa Giro d'Italia, Saint-Vincent-d'Aoste (ITA) 1987 3a nella Prologo Tour de France, West-Berlin (FRA) 1987 1a nella 10a tappa Tour de France, Futuroscope (FRA) 1987 2a nella 19a tappa Tour de France, Villard de Lans (FRA) 1987 2a nella 22a tappa Tour de France, Morzine (FRA) 1987 15a nella 23a tappa Tour de France, Dijon (FRA) 1987 29a nella 25a tappa Tour de France, Paris (FRA) 1987 1a nella Classifica Generale Tour de France, Paris (FRA) 1987 1a nella Campionata Mondial, Strada, Profs, Villach 1989 3a nella Classifica Generale Quatre jours de Dunkerque (FRA) 1989 1a nella 3a tappa parte a Quatre jours de Dunkerque, Cassel (FRA) 1989 3a nella 6a tappa parte a Quatre jours de Dunkerque, Dunkerque (FRA) 1989 1a nella 5a tappa parte b Vuelta Ciclista al País Vasco, Alto San Martin (ESP) 1989 1a nella Classifica Generale Vuelta Ciclista al País Vasco (ESP) 1989 2a nella Classifica Generale Paris - Nice (FRA) 1989 1a nella 7a tappa parte b Paris - Nice, Col d'Eze (FRA) 1989 3a nella Classifica Generale Critérium International, Avignon (FRA) 1989 3a nella 10a tappa Giro d'Italia, Riccione (ITA) 1990 2a nella 2a tappa Quatre jours de Dunkerque, Boulogne sur Mer (FRA) 1990 1a nella Classifica Generale Quatre jours de Dunkerque (FRA) 1990 2a nella Classifica Generale Paris - Nice (FRA) 1990 3a nella 8a tappa parte b Paris - Nice, Col d'Eze (FRA) 1991 1a nella Classifica Generale Setmana Catalana de Ciclismo (ESP) 1991 2a nella 8a tappa Paris - Nice, Col d'Eze (FRA) 1991 1a nella Classifica Generale Critérium International, Avignon (FRA) 1991 2a nella 3a tappa Critérium International, Avignon (FRA) 1991 3a nella 2a tappa Critérium International, Cavaillon (FRA) 1992 2a nella Giro del Piemonte (ITA) 1992 2a nella 2a tappa Tour de Suisse, Schindellegi (SUI) 1992 2a nella 7a tappa Tour de France, Valkenburg (FRA) 1992 3a nella 12a tappa Tour de France, St. Gervais (FRA) 1992 1a nella 16a tappa Tour de France, La Bourboulle (FRA) 1993 1a nella Chateau-Chinon (FRA)


Zanarkelly - 15/10/2010 alle 23:24

Credo che tu non abbia capito la mia obiezione... E comunque non è per essere pignolo, ma credo che manchi all'elenco una buona fetta della carriera di Visentini (e anche piuttosto importante!) [quote][i]Originariamente inviato da trifase [/i] Ripeto, corridori non confrontabili tale era la differnza di gambe e di testa. riporto i piazzamenti nei primi tre delle loro carriere : VISENTINI ........... 1986 [/quote] Mancano infatti le vittorie ed i piazzamenti dopo l'86, che per il vero non sono state tante, ma piuttosto pesanti. Ad ogni modo hai fatto sicuramente un buon lavoro di ricerca, ma credo che i ricordi personali di quel periodo valgano più dei dati che riporti. Anche perchè dati e piazzamenti non tengono conto di tante cose che nel ciclismo sono importanti.


trifase - 16/10/2010 alle 02:25

[quote][i]Originariamente inviato da Zanarkelly [/i] E comunque non è per essere pignolo, ma credo che manchi all'elenco una buona fetta della carriera di Visentini (e anche piuttosto importante!) [/quote] VERO, rimedio : VISENTINI continua 1986 1a nella Milano - Vignola (ITA) 1986 2a nella Campionato Nazionale, Strada, Elite, Italia (ITA) 1986 2a nella Giro di Campania (ITA) 1986 1a nella 6a tappa Giro d'Italia, Potenza (ITA) 1986 2a nella 12a tappa Giro d'Italia, Siena (ITA) 1986 3a nella 16a tappa Giro d'Italia, Foppolo (ITA) 1986 1a nella Classifica Generale Giro d'Italia, Merano (Meran) (ITA) 1987 3a nella 6a tappa Tirreno - Adriatico, San Benedetto del Tronto 1987 1a nella Prologo Giro d'Italia, San Remo (ITA) 1987 1a nella 13a tappa Giro d'Italia, San Marino (ITA) 1988 2a nella 18a tappa Giro d'Italia, Vetriolo Terme (ITA) 1988 2a nella 6a tappa Tour de France, Wasquehal (FRA) 1989 2a nella 3a tappa Critérium International, Avignon (FRA)


Abajia - 16/10/2010 alle 02:48

Con questo criterio, Pantani - per dirne uno che spesso t'è capitato di menzionare - sarebbe meno forte di un bel po' di gente. Risponderai senz'altro che infatti tanto è.