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Autore: Oggetto: Mamma Tonina dice, me l'hanno ucciso un altra volta...

Livello Fausto Coppi




Posts: 2490
Registrato: Dec 2004

  postato il 01/09/2005 alle 11:40
da tuttobiciweb:

L'ultimo sfregio. Quello forse più doloroso, perchè - con la glaciale crudeltà delle immagini - riapre, diciotto mesi dopo, una ferita che ancora sanguina. E sì, perchè un conto è leggere i commenti scomodi di critici con poca sensibilità, un altro è vedersi spiattellato sullo schermo il cadavere esanime del proprio figlio con la testa riversa sul pavimento.
Tira aria di bufera nei corridoi Mediaset all'indomani della messa in onda della terza puntata di "Giallo Uno", trasmissione giornalistica condotta da Irene Pivetti. Il momento incriminato è la messa in onda del video della Procura di Rimini, in cui si vede chiaramente - nella stanza 5D del Residence Le Rose - il cadavere di Marco Pantani. Un'immagine-choc, che ha sollevato un vespaio risentito di polemiche. In molti, infatti, si sono interrogati sull'opportunità di mandare in onda un video così duro, che appaga solo la morbosa curiosità dei voyeur da telecomando, senza aggiungere nulla al valore cronicistico della vicenda.
E la più infuriata, ovviamente, è lei, mamma Tonina che, sulla trasmissione della Pivetti, lancia un durissimo anatema: «In quel momento ero in ospedale - racconta la madre di Pantani - ero anche andata nella stanza della tivù, ma poi, per fortuna, ho preferito non fermarmi. Ma, alla fine della trasmissione, mi ha telefonato mia figlia, che si è detta indignata per quanto detto e visto in quel programma. Hanno presentato la russa come l'ultima compagna di mio figlio, quando tutti sanno che lei era solo una prostituta, che ha contribuito a rovinare mio figlio. So che mio marito ha registrato la puntata, la guarderò al mio rientro con grande attenzione, ma è uno scandalo che ancora qualcuno si permetta di gettare fango sul nome di Marco. Ma perchè non vanno ad indagare su altre cose? Per esempio, in quella stanza del Residence sono state trovate cose che non appartenevano a mio figlio. E allora, chi ce le ha portate lì? E perchè Cristina è scappata in Svizzera per non farsi interrogare? Queste sono le cose che dovrebbero chiarire. Con la messa in onda di quel video hanno ucciso ancora una volta la memoria di mio figlio. E‚ stata una totale mancanza di rispetto».
Dello stesso tenore le parole del padre, Paolo Pantani: «Chi ha voluto incastrare mio figlio è anche dietro alla regia di questo programma. Marco è stato condannato dopo aver detto che tutti gli sport dovevano avere la stessa visibilità. Il giorno dopo ha ricevuto due raccomandate, una dal Coni e l'altra dalla Formula Uno, che gli consigliavano di ritrattare quello che aveva detto. Ho visto la trasmissione, comprese le immagini incriminate. Non è stato portato rispetto nè a lui nè alla nostra famiglia. Marco è stato distrutto dai poteri forti di questo Paese, che prima lo hanno portato alle stelle e poi lo hanno lasciato cadere a picco, condannandolo ad una morte in solitudine. Con questa trasmissione, ancora una volta è stato infangato il suo nome. Morto o vivo, continuano a strumentalizzarlo senza ritegno».


E LA PIVETTI RISPONDE:"IL CADAVERE NON SI VEDE"

Signora Pivetti, con la sua trasmissione è scoppiato nuovamente il caso Pantani: la famiglia è infuriata per quelle immagini che lo ritraggono morto a terra...
«Queste immagini sono dei reperti che ci ha messo a disposizione la Polizia. Noi le abbiamo visionate per intero, chiedendo espressamente alla regìa di togliere quelle che contenevano il cadavere di Marco. E così è stato. Il resto è solo uno spiacevole fraintendimento».

Che intende dire?
«Quello che si vede in alto sulle scale non è il corpo di Marco, ma un appendiabiti. Noi, come sempre, abbiamo cercato di fare una trasmissione giornalistica, senza però mai dimenticarci l'aspetto umano».

Dunque nulla da rimproverarsi?
«Guardi, io ero molto affezionata al Pantani campione e per me è stato molto doloroso raccontare la storia. Abbiamo cercato anche di rispettare la fascia protetta, mandando in onda il servizio solo a tarda serata. Sono molto dispiaciuta di tutta questa vicenda e adesso, con il senno di poi, posso dire che forse potevamo mettere una voce fuori campo che spiegasse che le immagini del cadavere di Marco erano state opportunamente tagliate».

I genitori di Marco si sono molto offesi anche perchè la signorina Korovina è stata dipinta come l'ultima compagna di Pantani...
«Io posso capire i genitori, ma se la ragazza in questione mi si presenta in studio dicendo che è l'ultima compagna di Pantani, io non posso certo dire un'altra cosa. In ogni caso, credo si sia capito, dal mio tono, che cosa pensassi di lei. L'intervista in studio è durata più di quaranta minuti e c'erano dei passaggi in cui lei faceva anche la parte della fidanzata innamorata. Noi, per rispetto, quella parte l'abbiamo tagliata».

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Marco Brambilla, marito e collaboratore di Irene Pivetti: «Noi abbiamo visionato il video prima che andasse in onda ed abbiamo richiesto che quelle parti fossero tagliate. Ieri sera, fra l'altro, lo abbiamo riguardato proprio per verificare che non si vedesse nulla. Io penso che le immagini a cui si riferiscono i genitori siano quelle della scala in alto. Lì, in effetti, si ha la sensazione d'intravedere qualcosa, ma le posso assicurare che non è così. Noi che abbiamo visionato il video per intero possiamo garantire che le parti in cui si vedeva Marco sono state tagliate».

e meno male che le immagini dove si vedeva Marco sono state tagliate, VERO SIGNORA PIVETTI?VERGOGNA!

 

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Utente del mese Gennaio 2009




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Registrato: Apr 2005

  postato il 01/09/2005 alle 12:17

«Noi, come sempre, abbiamo cercato di fare una trasmissione giornalistica,
...
In ogni caso, credo si sia capito, dal mio tono, che cosa pensassi di lei.».

Da quando un giornalista deve esprimere, anche solo col tono, un
suo giudizio?

A Pive' ma va la'!!!

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 01/09/2005 alle 12:22
Vergogna,
non si può fare un programma dove parli di Pacciani la settimana prima, autore o no di pluriomicidi, e poi la settimana dopo mettere Pantani che si è praticamente suicidato (quindi niente omicidi) perchè ormai easaurito dalla troppa pressione psicologica.
Per discutere poi di quale giallo?
Non ho capito quale sarebbe la cosa da scoprire!!

Fate schifo,
povera mamma.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: May 2005

  postato il 01/09/2005 alle 12:30
Lo sfogo di mamma Tonina è senza dubbio comprensibile, di fronte alla crudezza di molte immagini trasmesse martedì sera e all'incongruenza di parecchi interventi della conduttrice (se si può proprio definirla tale... ) e degli ospiti in studio.

In quanto alla replica della stessa Pivetti, non ho davvero parole... sarà stata magari discreta come Presidente della Camera (e anche qui ho i miei seri dubbi), ma come donna di televisione lascia troppo a desiderare. E si tolga dalla faccia quel velo di ipocrisia che sicuramente avrà avuto nel momento in cui dichiara

«Guardi, io ero molto affezionata al Pantani campione e per me è stato molto doloroso raccontare la storia. Abbiamo cercato anche di rispettare la fascia protetta, mandando in onda il servizio solo a tarda serata. Sono molto dispiaciuta di tutta questa vicenda»

Ma lascia perdere, va' !
E, tra le altre cose.... che rispetto c'è della fascia protetta, dato che questa termina alle 22.30, mentre la trasmissione ha terminato il caso Pantani intorno alle 22.15?

 

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 01/09/2005 alle 17:05
ma qualcuno saprebbe dirmi per esempio perché il responsabile dell'albergo che è entrato nella stanza non ha voluto essere presente? E la russa? "Per favore, possiamo interrompere? Basta... Non mi va più"!!! Beh, con SFIDE su Pantani, molti di noi si son fatti venire il magone, nel rivedere le immagini più belle; Italia Uno ha mostrato in maniera orribile una storia terribile, volendola far passare come un qualcosa fatto... "in memoria di Marco, per ricordarlo così..."

Beh, io preferisco ricordarlo rivedendo lo speciale di SFIDE..

 

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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 01/09/2005 alle 17:19
io lo ricordo cosi' :

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 01/09/2005 alle 17:57
Io non ho visto la puntata... ero al centro industriale dove mi alleno ogni giorno la sera fino a tardi... faceva fresco ed era bello girare...

...W Marco il campione delle montagne...

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Dec 2004

  postato il 01/09/2005 alle 18:56
perfettamente d'accordo con te, checco, anche io preferisco gli speciali tipo, l'ultimo scatto di alessandra de stefano e sfide...

 

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Livello Federico Bahamontes




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Registrato: Feb 2005

  postato il 01/09/2005 alle 20:29
Sfide l'ho visto diverse volte, quello della De Stefano non credo di averlo mai visto, a meno che non sia il seguito di quello che abbiamo visto più volte su Raitre, ovvero quello andato in onda recentemente con gli ultimi anni di vita di Marco. Comunque ecco: purtroppo i racconti di quegli anni non possono essere positivi, ma SFIDE li ha resi in maniera più umana, quasi leggendaria... Ma parlarne come hanno fatto su Italia 1 è proprio irrispettoso nei confronti della famiglia, di Marco stesso e di tutti quei tifosi che non lo hanno dimenticato e che soprattutto continuano ad essere convinti che le imprese che ci rimangono davanti agli occhi erano vere imprese; erano imprese sportive; erano imprese pulite.

 

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Livello Claudio Chiappucci




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Registrato: Jul 2005

  postato il 02/09/2005 alle 15:28
allego articolo uscito ieri sul manifesto.

La morte del pirata, un giallo riscritto senza i testimoni scomodi
CHEO CONDINA
«Giallo Uno», storia di due trasmissioni. Una, quella registrata il 6 luglio scorso, mai andata in onda. L'altra, quella raffazzonata qualche tempo dopo, proposta martedì in prima serata su Italia Uno. L'argomento, dei più delicati, è la morte di Marco Pantani. E gli ospiti? Completamente rivoluzionati da una versione all'altra. Quelli scomodi, della prima registrazione, eliminati o costretti ad autocensurarsi per non comparire in una trasmissione in cui non si riconoscevano. Quelli comodi, della seconda registrazione, orchestrati da Irene Pivetti, che segue uno spartito non lontano da quello suonato fino ad oggi da buona parte dei media, ma pur sempre meno buonista di quello del recente «Sfide» di Rai Tre. Il dramma di Pantani, anche per un ex-presidente della Camera, diventa così occasione per fare scoop di basso profilo. Come le immagini della stanza devastata del Pirata subito dopo la sua scomparsa o la testimonianza della cubista russa, Elena Korovina, l'ultima fidanzata dello scalatore romagnolo. Entrambe sono vendute dalla Pivetti come esclusive di «Giallo Uno», entrambe sono l'ennesima fuga dalle reali responsabilità delle istituzioni e del mondo dello sport nell'intera vicenda. Erano proprio queste responsabilità, invece, ad emergere dalla prima versione della trasmissione, quella buttata nel cestino. Ospiti: Sandro Donati, dirigente del Coni e da sempre in prima linea nella lotta al doping; Dario D'Ottavio, chimico di livello internazionale e membro della Commissione anti-doping del Ministero della Salute; Giuliana Salce, ex-marciatrice che si autoaccusa dell'uso di sostanze illecite; Fabrizio Convalle, ciclista pentito del doping e tra i principali testimoni nel processo al dottor Michele Ferrari. C'è anche Manuela Ronchi, ex-manager di Pantani, che però avrebbe preteso di partecipare «separatamente» al dibattito. E che cosa dicono gli ospiti? «Inizialmente ero stato molto restio a partecipare, poi la Pivetti mi convinse, garantendomi che non sarebbe stata una trasmissione di stampo scandalistico - racconta Donati - Ho esordito spiegando che la morte di Pantani non andava strumentalizzata, né Marco doveva diventare un capro espiatorio. E che andavano invece indagate le responsabilità politiche, degli allenatori, dei preparatori, di tutti insomma; successivamente ho puntato il dito, in un discorso più generale, contro i governi, che spesso chiudono un occhio sul doping per una medaglia in più. Ma lì fui subito stoppato». E dunque? «Nonostante avessi firmato la liberatoria chiesi alla Pivetti di non mandare in onda il mio intervento perché non condividevo il taglio dato al programma». A D'Ottavio, invece, viene chiesto se Pantani avrebbe potuto sconfiggere la tossicodipendenza e tornare competitivo in bicicletta. Risposta: «No. E' bene non confondere doping e tossicodipendenza. Inoltre, non è vero che quando si è dopati si parte tutti dallo stesso piano e vince comunque il più forte». Anche D'Ottavio parla poco, per di più la Pivetti lo introduce erroneamente come «consulente dei Nas nei processi a Pantani», quando invece il suo curriculum è ben più vasto. «Chiesi semplicemente di cambiare la mia presentazione professionale fatta dalla Pivetti - sottolinea D'Ottavio, che ha firmato la liberatoria - ma una settimana dopo mi è stato comunicato che il mio intervento non sarebbe andato in onda perchè `troppo tecnico'. Cosa che mi ha disturbato, considerato che, per partecipare al programma, ho sostenuto anche delle piccole spese personali per cui non mi è stato offerto alcun rimborso». Poi c'è la Salce, che dice senza tanti fronzoli: «Mi hanno dato Epo e ormone della crescita. Adesso sto male per colpa di quelle sostanze». E infine c'è Convalle, che pur restando sulla difensiva, non manca di ammettere le debolezze commesse in passato sotto l'egida del dottor Ferrari. Anche le testimonianze della Salce e di Convalle, però, fanno male: e la Pivetti non si fa scrupoli a eliminarle.

Il programma viene dunque rifatto da capo a piedi. E il nuovo «Giallo Uno», quello andato in onda l'altro ieri sera, propone subito la lunga intervista alla Ronchi, che - non è un caso - parla senza ospiti in studio, dove c'è solo il criminologo Massimo Picozzi. Poi arrivano il cantante Francesco Baccini, il giornalista di Panorama Giacomo Amadori e Giuseppe Fortuni, medico legale dell'Università di Bologna che fece l'autopsia a Pantani. La ciliegina sulla torta è l'ultima donna del Pirata - così come l'ha definita la Pivetti - Elena Korovina. Esperti di doping? Nessuno. Esperti di medicina sportiva? Nessuno. Chimici? Nessuno. Dallo sport-spettacolo alla televisione-spettacolo il passo è breve. Lo dicono anche da Italia Uno: «Abbiamo rivoluzionato la trasmissione perché siamo riusciti a portare in studio la Korovina: a quel punto il taglio del programma doveva essere diverso».

 
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Livello Giro delle Fiandre




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  postato il 02/09/2005 alle 23:19
IO ho visto la trasmissione e secondo me l'intervista all'ex fidanzata di Marco o presunta tale non ha avuto alcun senso. Ad ogni domanda della Pivetti lei rispondeva: "Ma non ricordo, forse, non so". Cosa ci fa a fare certa gente in TV? Si voleva fare pubblicità?
 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 02/09/2005 alle 23:31

In quanto alla replica della stessa Pivetti, non ho davvero parole... sarà stata magari discreta come Presidente della Camera


Perché discreta? Ottima direi. Ricordo ancora che ha fatto comprire le parti intime delle statue di Montecitorio perché offendevano i parlamentari. Così sì che si contribuisce allo sviluppo del Paese...

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 03/09/2005 alle 10:57
Originariamente inviato da celapossorifare

Pantani che si è praticamente suicidato (quindi niente omicidi)
overdose da coca nn suicidio!

 

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Livello Octave Lapize




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  postato il 03/09/2005 alle 10:59
Originariamente inviato da Marco C.

Si voleva fare pubblicità?
si è fatta i soldi x pagarsi l'avvocato x il processo

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2005 alle 11:00
non era intenzionato al suicidio, infatti se marco avesse avuto questa volontà si sarebbe imbottito di farmaci antidepressivi, che già prendeva e l'avrebbe fatta finita in quel modo...

 

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