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CHI IL PIU'VELOCE DI TUTTI..???
Pirata x sempre - 19/09/2004 alle 22:01

vito che negli ultimi anni siamo dominatori incontrastati vorrei proporvi questo sondaggio domandandoci se il grande cipollini e l'ottimo petacchi reggono tranquillamente il confronto con tali miti... SAI CHE VOLATA!!!!!


Emiliano - 19/09/2004 alle 22:37

Allora non tutti sono comparabili. Per esempio Van Steenbergen era soprattutto un corridore di fondo capace di vincere classiche e mi pare sia anche arrivato secondo ad un Giro d'Italia, mentre Baffi era un velocista da gruppo compatto. Ad occhio e croce direi che fra Darrigade e Van Steenbergen possa essere scelto il migliore di sempre. Van Steenbergen più fondista (ha vinto 3 volte il campionato del mondo), Darrigade più sprinter. Cipollini il migliore dell'era moderna. Petacchi ha dimostrato nelle ultime stagione una superiorità schiacciante, superiore a quella del miglior Cipollini, tuttavia Petacchi per essere comparabile a supermario dovrebbe correre a questi livelli 6 o 7 anni (non conta solo il dominio in una stagione ma anche la continuità ad alto livello) e vincere un paio di grosse classiche!


Pirata x sempre - 20/09/2004 alle 00:09

cmq davo per scontato il fatto che per unire in un sondaggio piu'di 60 anni di ciclismo si debbano fare delle forzature,e'evidente che i van steenbergen,i saronni,i van looy,i kelly,la provocazione hinault eran qualche cosa,anzi molto di piu'che velcisti,che le gare,le strade,le bici son diverse ma e'un gioco e con tale spirito l'ho proposto!cmq concordo,darrigade era un grandissimo..


aranciata_bottecchia - 20/09/2004 alle 00:24

Ho voglia di dire Freddy Maertens, fosse anche solo per la portata rivoluzionaria che fu l'introduzione del "treno" per le volate, uno spartiacque tra il prima e il dopo. Inoltre, anche se non è al livello di questi signori, mi piace ricordare Abdoujaparov per le spettacolari scintille col Cipolla.


Pirata x sempre - 20/09/2004 alle 00:45

tu hai avuto voglia,io l'ho detto,13 tappe su 20 alla vuelta in un anno,7 nelle prime 10 del giro'77,15 tappe al tour,2 gent-wevelgem,la parigi-bruxelles,l'amstel,zurigo,2 het wolk,la parigi-nizza,la vuelta e due mondiali sono palmeres di tutto rispetto...come dice il buon emiliano nn sara'sato velocista puro,o meglio nn solo,(per me li supermario e'il top)ma che campione straordinario!!!! p.s.me l'ero dimenticato ma potrebbe starci,anzi ne fa parte di diritto anche il grande roger de vlaeminck,anche lui cannibale di classiche(2het volk,la freccia,la liegi,4roubaix,3sanremo,2giri di lombardia,un fiandre,zurigo,la parigi-bruxelles....bastano..!!!) ma d'altronde fino a una ventina di anni fa nn c'era l'attuale specializzazione!

 

[Modificato il 20/09/2004 alle 00:50 by Pirata x sempre]


gregorio - 20/09/2004 alle 13:46

quando ho iniziato a seguire il ciclismo, duellava con cipollini, oltre a abdoujaparov, anche un certo wilfred nelissen. secondo me era uno sprinter davvero eccellente, quasi a livello di mario, ma poi ha avuto un problema fisico dietro l'altro (fu coinvolto, tera l'altro, nella caduta di massa causata da un gendarme che faceva una foto in una volatona del tour) e non è più riuscito ad esprimersi ai suoi livelli. vorrei sapere se qualcuno se lo ricorda


Pirata x sempre - 20/09/2004 alle 14:04

ricordo bene abdou e le volate a zig-zag,ottimo velocista vincitore di una quindcina di tappe nei grandi giri e della gand-wevelgem '91,un po'meno nelissen anche perche'meno vincente nel primo nelle tappe di giro e tour(ricordo di lui la vittoria a vannes al tour'93),l'het volk,tappe alla parigi-nizza,a dunkerque ed al giro d'olanda,e che e'vero la sua carriera s'interuppe ancor nel pieno della sua crescita(28-29anni,vedi petacchi),ma siamo parlando di un livello inferiore gia'oll'ottimo abdoujaparov!


Admin - 20/09/2004 alle 14:11

Wilfried Nelissen si ritirò in seguito ad una caduta in una classica del Nord (la Gand o il Fiandre), a causa della quale un paletto di legno di una staccionata a bordo strada gli si conficcò praticamente nella gamba, causandogli problemi non più risolti.


melamarcia - 20/09/2004 alle 19:55

premesso che le volate sono la cosa che piu mi tedia in una corsa di biciclette,perchè non è certo questo il sale di quel ciclismo epico che noi tutti vorremmo vedere,ho espresso a occhi chiusi la mia preferenza per rik van looy.oltre 200 corse vinte in carriera,tra cui un paio di mondiali,una sanremo2 fiandre,3 roubaix,1 liegi, ecc.,aveva forse meno talento puro dell'altro rik,van steenbergen,ma per me era + veloce negli sprint.entrambi passisti veloci,avevano delle leggere sfumature.van steenbergen era un corridore intermedio,potremo dire tra l'odierno cipollini e zabel,capace di tenere sugli strappi duri e di crescere alla distanza,in grado di battere chiunque quando la corsa superava un certo chilometraggio.van looy invece,somiglia già un pò piu ai velocisti di oggi.il belga era piu che altro uno sprinter,cioè un pò come freire,aveva gli ultimi 50 metri devastanti.per cui voto lui. per rimanere ai tempi moderni,giusto una considerazione.nel ciclismo moderno ,grazie alla odiata specializzazione,un corridore,tipo cipoo ancor di piu petacchi,possono contare su un elemento fondamentale.il treno delle loro squadre.una volta ci si doveva arrangiare un pò piu da soli,ecco perchè un confronto tra cipo,ad esempio,o van looy è difficilissimo. volevo solo aggiungere tra i velocisti moderni,uno dei pochi che dopo l'uzbeko riusciva talvolta a battere cipo.parlo dell'ex campione belga tom steels,di cui ricordo una volata imperiosa in quel dei campi elisi,qualche anno fà.


Pirata x sempre - 20/09/2004 alle 20:36

e'vero tom steels per un paio d'anni e' stato l'unico corridore in grado di spalleggiare al centimetro con cipo,insieme al ghepardo che si stacca al primo cavalcavia,mi dispiace per quaranta,uno sprinter puro capace di bruciarti negli ultimi 50mt.,forse in quei due giri d'italia in cui e'stato al top era anche superiore cmq all'ottimo mcEwen per come sapeva uscire e superarti proprio sulla linea,ma che in comune col belga e'stato grande solo per un periodo,due comete luminosissime..!!infatti e'stata questa la grandezza del re leone,il suo saper resistere a grandi livelli per due-tre generazioni di velocisti almeno,a differenza del petacchi in tappe inferiori ai 200km.era forse meno imbattibile(anche abdou,svorada e zabel l'hanno a volte battuto),ma rispetto a quest'ultimo era grandissimo su tutti i kilometraggi,e'diventato il numero uno neanche a 25anni,e'soprattutto il buon ale dovra'esser competitivo in questo modo per almeno altri5-6anni per poter fare un paragone tra i due,tuttora insostenibile! io ci spero tanto,(se nn ha deciso di abbandonare?)in un'ultimo acuto di supermario,magari proprio al giro e davanti allo spezzino a cui poi consegnerebbe definitivamente lo scettro(gia' cmq suo)di re delle volate!


Angian - 27/10/2004 alle 00:57

Il più completo tra i velocisti del dopoguerra è forse stato Rik Van Looy, che per stile, classe e potenza non aveva nulla da invidiare agli attuali Cipo e Petacchi. Ma è difficile fare paragoni. A differenza degli attuali sprinter, negli anni 50 e 60, i velocisti se la cavavano molto bene anche in salita (Vedi Van Steenbergen, Poblet e lo stesso Rik II) e vincevano spesso con scatti negli ultimi dieci kilometri. Van Steenbergen vanta un secondo posto al Giro del 52; Van looy un quarto posto nel 59, un 10° nel Tour 63 ed il GP della Montagna nel giro del 60.


Angian - 27/10/2004 alle 01:11

Ma oltre ad una valutazione complessiva degli sprinter, vanno ricordate le imprese. Da questo punto di vista, gli sprint memorabili negli ultimi 50 campionati del mondo sono: Van Steenbergen a Copenhaghen nel 56; Van Looy in Germania nel 1961; Saronni a Goodwood nel 1982 (lo "sparo" di Goodwood), Museeuw 96 e Cipollini 2002.


marc - 27/10/2004 alle 09:03

Penso che sia una domanda alla quale è praticamente impossibile ripondere. Sono cambiati i ciclisti, i percorsi, le gare,le biciclette, i rapporti......però ci si potrebbe salvare in calcio d'angolo, intendendo per "+ veloce" il ciclista che è riuscito a esprimere la velocità maggiore in volata che, per quanto ne so, è stato Cipollini.


Loccia - 31/10/2004 alle 10:13

Ho votato Cipo perchè quando lui vinceva alla grande alla fine degli anni 90 e anche negli anni scorsi, lo faceva di fronte a grandi campioni e grandi maripioni dell sporint. Ora Petacchi non ha avversari di quel livello, e quindi gli riesce tutto più facile.


mario82 - 02/11/2004 alle 17:34

Siccome della maggior parte dei velocisti elencati non ho mai potuto apprezzare le gesta, ho votato Cipollini: vittorie disarmanti e campioni confermati contenti di tirargli le volate (tipo Museeuw alla Gand-Wevelgem). Petacchi è forte, ma non ha la stessa schiera di pretendenti che aveva SuperMario... ...certo che l'anno prossimo col Re Leone alla Liquigas un bell'avversario Petacchi ce l'ha...


Morris - 14/11/2004 alle 18:05

Dividerei il ciclismo in tre ere (anche su questa specifica variabile), con la possibilità di fondere le prime due, aumentando con questo, l’aleatorio che sempre fa capolino in simili e comunque stimolanti confronti. La prima, arriva fino alla seconda guerra mondiale e la potremmo definire pionieristica. La lunghezza dei tracciati ed i traguardi spesso posti su strade sterrate o in piste di terra battuta, provocavano sprint di potenza pura, senza affollamenti e le volate erano un’espressione totalmente individuale. La seconda, va dalla guerra all’inizio dei controlli antidoping (questo confine sarebbe da usare in tutti gli sport), a metà degli anni sessanta circa. La terza, ovvero la moderna, parte da quel periodo ed arriva fino ad oggi. Nella fattispecie si potrebbe inserire uno specifico zoom su come nacque il treno e l’organizzazione dello sprint a più voci del club del velocista. Volendo pignolare, dunque, dovremmo considerare l’inizio di questo tratto con Freddy Maertens, il primo ad organizzare il treno, mentre prima c’era solo un uomo a lanciare lo sprinter. Sull’era iniziale, pur nei non tanti confronti del tempo, focalizzerei l’attenzione sullo spunto velocistico di due italiani, Guerra prima e Aldo Bini poi, nonché due belgi, Denis Verschuren e Gustave Danneels, Sulla seconda, su tutti metterei Rik Van Steenbergen, a mio giudizio come sprinter ancor più forte di Rik Van Looy , Miguel Poblet e Andrè Darrigade nell’ordine. Escluso il francese, il più puro dei quattro per fibre bianche (era stato un ottimo velocista anche su pista), gli altri tre erano corridori che potremmo definire troppo completi, per essere considerati solo delle “ruote veloci”. A dimostrarlo, il loro stesso comportamento, le pesanti vittorie nelle classiche e/o in tappe di medio-alta montagna (Poblet vinse pure sul Bondone nel ’57) dei grandi giri. Sulla terza, direi Freddy Maertens, per l’invenzione di cui sopra e la completezza, si fa preferire ai puri. Fra questi, sicuramente Cipollini, per costanza e longevità è il più tangibile. Il belga era letale ragazzi, quando lo vedevi sprintare rimanevi a bocca aperta, le gomme delle sue ruote s’infiammavano, ma aveva la testa di un pavone. Avrebbe potuto essere un corridore dal palmares secondo solo a quello dell’inarrivabile Eddy Merckx; certo anche superiore al Sire di Herenthals, quel Van Looy, verso il quale l’inchino è d’obbligo. A proposito dell’amico Eddy, vorrei ricordare ai più giovani che hanno avuto la sfortuna di non vederlo, quanto, all’occorrenza, fosse pure velocista da gruppo. Un pomeriggio del ’67, al Giro d’Italia, sul lungomare di Lido degli Estensi, volle dare una lezione a Willy Plankaert (era il più bravo di questa famosa famiglia, anche se ha ottenuto di meno di Walter ed Eddy), allora considerato il più forte velocista del mondo. Bèh…. lo strangolò nel vero senso della parola. Due anni dopo, nella per lui triste “corsa rosa” ’69 (di cui parlerò qui, o su Graffiti…), nella tappa di Terracina, si mise in testa al gruppo per tirare la volata al velocissimo Guido Reybroeck, ma vinse lui….. di una bicicletta. Fu un giorno particolare: la tribunetta d’arrivo crollò, invadendo la carreggiata e diversi corridori ci lasciarono parte, o tutta, la loro carriera. Guido, circa dieci anni dopo, quando Merckx si ritirò dall’attività, ebbe modo di dire, che nell’occasione di Terracina, solo una “formula uno” poteva uscire dalla ruota di Eddy. Infine, voglio ricordare la regale volata di gruppo, seppur in leggera salita, nella prima tappa della Parigi Nizza ’74. Fu la prima gara open importante della storia. Merckx, doveva raccogliere il guanto di sfida di uno dei tanti fenomeni dell’est mai passati professionisti (di cui scriverò su Graffiti), il polacco Ryszard Szurkowski, allora campione del mondo dilettanti. Fu un duello fra i due, con gli altri a fare da belle statuine. Vinse il belga alla grande, dimostrando, anche nell’occasione, che poteva essere super anche come sprinter. Quella volata non la dimenticherò mai. Ora però, devo essere conseguente al sondaggio del carissimo nostro “Pirata” e metterò la preferenza su Rik Van Steenbergen. I motivi? Il ciclismo allora era epica, c’erano meno buffoni, il mondo sportivo complessivamente era migliore e si poggiava su valori indipendenti dal cancrio del danaro, ed i corridori come i collegi di altre discipline andavano a zuccherini chiamati stenamine. Oppure con la benzina effimera di quella simpamina che prendevano anche diversi studenti universitari prima di un esame, come ha ammesso il per me grande, ed amico, Sergio Zavoli. Morris


Pirata x sempre - 14/11/2004 alle 18:33

allora scusate per nn aver messo merckz tra i piu'grandi di tutti pure in volata,sapevo era molto veloce,d'altronde nn puoi vincere tutte quelle corse se nn sei anche velocissimo allo sprint,quando raramente si riusciva a tenere la ruota del fuoriclasse belga fino al traguardo... grazie morris per la dritta..d'altronde come tu dici purtroppo la mia giovane eta'mi ha permesso di vedere solo alcune delle sue innumerevoli imprese,tra filmati e cassette,cosi come per hinault quale pero'tra esse avevo visto la sua bellissima volata sui campi elisi,uno spettacolo!

 

[Modificato il 14/11/2004 alle 18:37 by Pirata x sempre]


Morris - 14/11/2004 alle 19:27

[quote] grazie morris per la dritta..d'altronde come tu dici purtroppo la mia giovane eta'mi ha permesso di vedere solo alcune delle sue innumerevoli imprese,tra filmati e cassette,cosi come per hinault quale pero'tra esse avevo visto la sua bellissima volata sui campi elisi,uno spettacolo![/quote] Pirata, tu non hai sbagliato nulla, questa è una materia dove è impossibile prendere a disamina l'intero contesto. Ed il fatto che tu sia giovane, ma altrettanto saggio e conoscitore, va solo a tuo onore. Per questo motivo sei un evidente che sa aggiungere quell'umanità che ci dovrebbe sempre accompagnare quando parliamo di questo bellissimo sport. Sai qual'è la contestazione che si potrebbe fare al pur bravo conduttore Bulbarelli? Conosce ancora troppo poco la storia del ciclismo e non sempre Cassani lo può assistere in questo. Carissimo Pirata, a volte il sottoscritto, nel ciclismo come in altri sport, divaga raccontando di tizio o di caio, solo per divertimento e sempre che il tempo lo assista. In una rassegna sui velocisti, era più che giusto non mettere Merckx, come del resto Hinault. Il francese ad esempio, nel mondiale di Praga, fu costretto ad un inseguimento folle per rientrare in gruppo e poi, a dispetto delle energie consumate, per poco, non beffava sia Saronni che Maertens. Il grande campione può fare cose inaspettate, semplicemente perchè è un grande. Quello che è inconcepibile e l'ho detto pure in una diretta, è vedere un Hincapie, che in un tempo vicino, si staccava in un cavalcavia, seminare il gruppo su una salita micidiale, fino a ridurlo ad un drappelletto di poche unità. Uno scalatore, con attenzione e concentrazione, può difendersi alcune volte, anche bene a cronometro, specie sul finale di un grande giro, ma un velocista non diventerà mai uno scalatore ammazza gambe in salite di forte pendenza.... Solo con "zambottinaggi" chimici è possibile... Scusa l'ennesima divagazione.... Giovane Pirata, scrivi di tutto, non ti preoccupare, hai già raggiunto un livello di conoscenza tale che le "cazzate", anche per per il cuore e la passione che hai, difficilmente ti verranno vicine. Un caro saluto. Morris


aranciata_bottecchia - 14/11/2004 alle 19:32

Ciao Morris, i tuoi post sono splendidi e se si può parlar di difetti ti dirò che ne hanno uno solo: non lasciano spazio a repliche, sono superbi e completi, non si può aggiungere nulla se non il rammarico che la lettura sia finita, talmente sono appassionanti. Avrei una piccola richiesta: ti rimanesse mai un po' di tempo tra una bisboccia e l'altra in compagnia di Danny Clark, mi piacerebbe che scrivessi un "graffiti" su Loretto Petrucci. Ciao e complimentissimi


Morris - 14/11/2004 alle 20:01

[quote] Avrei una piccola richiesta: ti rimanesse mai un po' di tempo tra una bisboccia e l'altra in compagnia di Danny Clark, mi piacerebbe che scrivessi un "graffiti" su Loretto Petrucci. Ciao e complimentissimi [/quote] Danny, quest'anno, dopo una rovinosa caduta, se ne starà al caldo del Queensland, purtroppo. Su Petrucci scriverò sicuramente. Ecco un nome che se avesse avuto maggior longevità, poteva stare nella rassegna dei velocisti. Un altro di cui scriverò è Fantini, altro ciclista molto simile, scomparso tragicamente sul terreno della sua arte, lo sprint. Ciao carissimo! Morris