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meglio la stagione di Savoldelli o di Basso?
droppy - 01/08/2005 alle 19:11

per entrambi la stagione è finita ed è giusto tirane le conclusioni! Savoldelli 1° al Giro e una tappa al tour basso 2 tappe al giro e 2° al tour Chi ha avuto la stagione migliore? io dico Savoldelli


Monsieur 40% - 01/08/2005 alle 19:28

Direi che le due stagioni assumono connotati diverso grazie alla stagione passata dei due corridori in questione: a Savoldelli sarebbe andata di lusso già entrare nei primi 5 al Giro d'Italia, visto il percorso, vista l'inattività e vista la squadra che Bruyneel, bontà sua, aveva deciso di mettergli a disposizione. Ma Paolo è un duraccio, e soprattutto un corridore tatticamente spettacolare. La vittoria di Zoldo Alto, la resistenza sul Finestre (seppur aiutato verso Sestriere da Ardila Cano e Van Huffel, due Davitamon-Lotto - ndr), la vittoria finale a Milano, e poi la tappa di Revel, con quel capolavoro di classe e potenza che gli ha fatto precedere Arvesen. Entusiasma in discesa Savoldelli, e per vincere ha bisogno di rischiare, sia col corpo sia con la testa. La sua stagione, sin qui, è stata encomiabile. a Basso sono mancati due giorni, quelli più importanti sulle Dolomiti, e per rispetto di tutti gli altri corridori e per non rinverdire una polemica fatta di supposizioni contestabilissime da tutte le parti, non dico che avrebbe vinto il Giro d'Italia senza quel problema. Diciamo che sarebbe stato un protagonista anche in classifica, questo mi sembra fuori dubbio, e che le vittorie di tappa hanno reso meno (o più, a seconda dei punti di vista) amara quella defezione intestinale. Poi al Tour si è dimostrato determinato, e voglioso, nell'evitare di lasciare qualcosa di intentato. A parte Courchevel, ha attaccato sempre in salita, riuscendo anche a fare la differenza (non con Armstrong, okkei) verso i contendenti per il podio. Due tappe al Giro e un secondo posto al Tour, con quei 7" di vantaggio su Armstrong al primo intertempo della cronometro di Saint-Etienne. La sua stagione, sin qui, è stata egregia (quanto darei per vederlo vincere al Lombardia...?!).


pedalando - 01/08/2005 alle 19:39

Mi trovo daccordo con Monsieur. La differenza fra i 2 comunque non e'stata abissale. almeno secondo la classifica Protour: Paolo Savoldelli (Ita-Discovery Channel) 92 Ivan Basso (Ita-Team Csc) 86


aranciata_bottecchia - 01/08/2005 alle 21:18

Solo per curiosità: Pro Tour: Savoldelli 92 / Basso 86 = Savoldelli +6,98% SMR: Savoldelli 204 / Basso 127 = +60,63% Orange Juice Super Prestige: Savoldelli 302 / Basso 186 = Savoldelli +62,37% Secondo il Pro Tour Savoldelli e Basso hanno condotto una stagione sostanzialmente equivalente. Secondo il SMR e l’OJSP la stagione di Savoldelli è nettamente superiore, sino ad ora chiaramente.


Popo - 01/08/2005 alle 22:06

Xora Savoldelli..... ma sono convinto che la stagione di Basso non finisca qui al contrario di Savoldelli che non lo rivedremo fino al prossimo anno.:cool:


superalvi - 01/08/2005 alle 22:19

certo savoldelli nettamente davanti nei risultati quindi stagione migliore ma ivan basso vincitore morale ha conquistato migliaia di tifosi con l'impresa:(:(sullo stelvio e se la sarebbe giocata alla grande(podio) se nn fosse stato male. Poi al tour è stato l'unico ad attaccare l'americano in maniera decisa ed ha strapazzato gente che ha preparato solo il tour dopo un giro corso per 2 settimane da leader. certo la differenza di risultati è marcata ma forse è vero ivan ci potrebbe regalare qualche sorpresina fra settembre ed ottobre magari sfidando cunego x il lombardia


lubat - 01/08/2005 alle 22:22

secondo me invece la stagione di Basso è migliore, nonostante i risultati dicano il contrario. Basso infatti senza la gastroenterite avrebbe conteso la maglia rosa a Savoldelli e Simoni fino alla fine (anche se magari, vista la crisi sul Finestre, non l'avrebbe vinta) e quindi è stato il primo a dimostrare di poter competere nello stesso anno per giro e tour contemporaneamente (cosa che negli ultimi dieci anni è successa ad un solo corridore chiamato Marco). La stagione di Savoldelli è stata comunque molto positiva, è stato uno dei pochi che è riuscito a conseguire gli obiettivi prefissi - successo finale al giro e di tappa al tour. speriamo solo di non dover aspettare tre anni per rivederlo competitivo ad alti livelli, come successo ultimamente...


Knightlake98 - 01/08/2005 alle 23:09

Savoldelli ha sfruttato la sua stagione al 200%. Basso al 50. Ecco perchè ha vinto meno ed ha meno punti in tutte queste simpaticissime classifiche. La realtà però ci dice che se Basso non fosse stato male avrebbe stravinto il Giro e al Tour NON HA FATTO IL GREGARIO dell'ammeregano, ma era il leader della sua squadra. Ivan merita di vincere GIRO & TOUR. Magari nello stesso anno. Magari nel 2006. FORZA IVAN (L'uomo della mela!) robbo


marco83 - 01/08/2005 alle 23:26

Secondo me, pur non arrivando ad una vittoria veramente importante, Basso ha fatto una stagione leggermente migliore di Savoldelli, perchè ha dimostrato di saper andare ad alti livelli da aprile fino a fine luglio, cosa che invece Savo non ha fatto... ;) Peccato solo per la crisi dello Stelvio, altrimenti arrivava quantomeno sul podio! :OIO E anche dal punto dei vista risultati mi sento di dire che Basso ha vinto il [i] Tour dei mortali[/i], arrivando secondo dietro a Braccioforte e rimanendo l unico atleta in grado di combattere a pari livello con lui, almeno in salita... e questo vale quasi (se non come) una vittoria! :yes: Senza contare che, da qui alla fine della stagione, Basso può ancora recitare un ruolo importante, magari proprio in quel Giro di Lombardia che gli sfuggì lo scorso anno per mano di uno straordinario Damiano Cunego... :cup: PS: domani vado in vacanza, e starò via per tutto il resto della settimana.... auguro a tutti i forumisti buon proseguimento e... a presto! ;) Un saluto, MARCO


aranciata_bottecchia - 01/08/2005 alle 23:49

[quote] secondo me invece la stagione di Basso è migliore, nonostante i risultati dicano il contrario. [/quote] Eh eh eh, Lubat, queste sono le cose che vorrebbe sentirsi dire Ivan Quaranta. Se vogliamo interpretare i segnali allora sì possiamo dire che Basso ha lasciato intravedere grandi cose in prospettiva, e Savoldelli no, almeno in termini di successi futuri, ma se consideriamo i risultati raccolti, beh allora Savoldelli è davanti. [quote] La realtà però ci dice che se Basso non fosse stato male avrebbe stravinto il Giro [/quote] No Robbo, le tue supposizioni lo dicono questo, rispettabilissime ma personali, non la realtà. Le dinamiche della corsa, proprio perchè si chiamano dinamiche, cambiano a seconda dei protagonisti, quindi con Basso in corsa la corsa stessa non si sarebbe svolta nel modo che abbiamo potuto vedere, e nessuno può dire con certezza come sarebbero andate le cose. Possiamo parlare di probabilità, rimanendo saldi nel campo delle ipotesi, anche perchè il Finestre è un moloch impressionante e un’incognita grandissima in quella che avrebbe potuto essere la gara di Basso. La realtà è un’altra cosa. [quote] Secondo me, pur non arrivando ad una vittoria veramente importante, Basso ha fatto una stagione leggermente migliore di Savoldelli, perchè ha dimostrato di saper andare ad alti livelli da aprile fino a fine luglio, cosa che invece Savo non ha fatto... [/quote] Che Basso abbia partecipato a più corse rispetto a Savoldelli è un dato di fatto, di alti livelli però non si è vista l’ombra, Marco, perchè il quarto posto al Critérium International e il diciottesimo a Liegi, pur con il rispetto che meritano, tutto sono tranne che altissimi livelli. E non sono nemmeno d’accordo sulla vittoria del Tour dei mortali, perchè è chiaro che il Tour in assenza di Armstrong avrebbe anch’esso seguito dinamiche differenti, sarebbe stata una corsa differente e non si può dire con certezza che Basso avrebbe vinto. Direi che per il prossimo anno è in Pole Position assieme a Ullrich. Ovviamente le mie sono precisazioni solo sui dettagli, se qualcuno considera la stagione di Basso superiore a quella di Savoldelli non c’è problema, personalmente mi sembra una forzatura, ma a ciascuno le proprie opinioni.


WebmasterNSFC - 02/08/2005 alle 00:27

Secondo me ai punti Savoldelli...forse però Basso ha guadagnato in estimatori...attenzione non ho detto tifosi. Ciao


guigia - 02/08/2005 alle 09:57

I due corridori partivano con obiettivi diversi. Basso con l'obiettivo di vincere il Giro e di arrivare almeno terzo al Tour. Savoldelli con l'obiettivo di arrivare a ridosso del podio al Giro e di aiutare Armstrong a vincere il settimo Tour. Basso ha raggiunto l'obiettivo Tour, mentre ha fallito al Giro, con tutte le attenuanti del caso. E' vero che la probabilità che Basso avrebbe vinto senza gastrointerite è alta, ma anch'io, come Aranciata Bottecchia, ritengo che non possiamo averne la certezza. Savoldelli ha raggiunto entrambi gli obiettivi e ha fatto molto di più. Al Tour ha aiutato Armstrong a vincere e ha vinto una tappa. Al Giro ha vinto la corsa più una tappa, nonostante alla partenza avrebbe messo 10 firme per un terzo posto. Concludendo, direi che a livello assoluto la stagione di Savoldelli è migliore di quella di Ivan Basso; mentre, se valutiamo le due stagioni in base agli obiettivi di entrambi, la stagione di Savoldelli è di gran lunga migliore di quella di Basso.


effebi - 02/08/2005 alle 11:13

sono completamente d'accordo con guigia. basso ha ottenuto meno di quel che voleva a inizio stagione, savoldelli di più. aggiungo, però, che gli obiettivi erano molto diversi. tutto è relativo. potrei rimandare a quanto ho scritto nella discussione su saronniani o moseriani: meglio puntare a vincere la milano - vignola (con tutto il rispetto) o rischiare la batosta al tour de france? il mio amico beppe82 non avrebbe dubbi :P io invece sì.


Angian - 02/08/2005 alle 11:57

Savoldelli vince alla grande. Basso per riequilibrare dovrebbe vincere mondiale e lombardia


ciclgian - 02/08/2005 alle 13:59

Qui mi pare che la domanda sottintesa sia questa : meglio vincere il Giro od arrivare secondo al Tour?


janjanssen - 02/08/2005 alle 15:50

[quote] Savoldelli vince alla grande. Basso per riequilibrare dovrebbe vincere mondiale e lombardia[/quote] Esagerato.........Lombardia, per equilibrare. Ma Savoldelli, per ora comanda netto.:D


beppe82 - 02/08/2005 alle 15:56

Jan, ma che sei diventato un tifoso di Savoldelli?


claudiodance - 02/08/2005 alle 15:58

direi Savoldelli, una stagione superlativa la sua. Quella di Basso è eccellente, ma la vittoria in un grande Giro è pesante.


riddler - 02/08/2005 alle 18:29

Savoldelli


janjanssen - 02/08/2005 alle 23:04

[quote]Jan, ma che sei diventato un tifoso di Savoldelli? [/quote] Ahahajhah...no no. Cerco di ragionare da non tifoso. Basso ha vinto, fra giro e toru due tappe, si è piazzato secondo al tour e fuori classifica al giro. Savoldelli fra giro e tour ha vinto due tappe e giro. fuori classifica al tour. I rispettivi motivi li conosciamo, inutile ripeterli. Savoldelli ha quindi avuto una stagione migliore di quella di Basso. Spero Basso riequilibri tutto vincendo il Lombardia. Con il Lombardia in tasca, non avrei complessi con Savoldelli. Tutto qua. Ciao Beppe!!!!!!!!!!


mont ventoux - 03/08/2005 alle 12:05

Io credo che Basso sia indubbiamente più forte di Savoldelli. Non conta il fatto che Savoldelli ha vinto finora 2 Giri (il primo lo vinse tra l'altro perchè i più forti per diversi motivi furono tutti mandati a casa), mentre Basso non ha ancora vinto un grande giro, in quanto ha cinque anni in meno, e poi fare secondo e terzo al Tour è già un buonissimo risultato. Se ci limitiamo pedissequamente alle vittorie di quest'anno si può pure dire che vincere il Giro è meglio di fare secondo al Tour.Basso è da sempre protagonista tutto l'anno (Mondiale, Liegi, Freccia,San Sebastian Lombardia)al Giro quest'anno e al Tour da 4 anni. Savoldelli è sempre esistito solamente a Maggio anche quest'anno è andato al Tour solo perchè c'era da aiutare Armstrong. Basso ha tutto il tempo per vincere Giro e Tour, onorando sempre comunque, il resto della stgione.


aranciata_bottecchia - 03/08/2005 alle 12:39

[quote][i]Originariamente inviato da ciclgian [/i] Qui mi pare che la domanda sottintesa sia questa : meglio vincere il Giro od arrivare secondo al Tour? [/quote] Non ci avevo pensato, ma in effetti il nocciolo potrebbe essere questo. Non c’è una risposta definitiva, la differenza la fa il "come". Mi pare che solo Bulbarelli ritenga che Basso abbia messo in seria difficoltà Armstrong, quindi direi che in questo caso è superiore la vittoria di Savoldelli. Rimane il fatto che sono due corse differenti. A nessuno sano di mente verrebbe in mente di dire che il secondo posto della Liegi Bastogne Liegi vale più della vittoria al Lombardia, o che il secondo posto della Parigi Roubaix vale più della Sanremo, ma quando si parla di Tour de France sembra che sia in atto un rimbambimento collettivo. Ciao.


effebi - 03/08/2005 alle 12:52

le cinque grandi classiche sono sullo stesso piano, ma i tre grandi giri forse no, da alcuni anni a questa parte. il clou della stagione è il tour. gente che ha fatto o fa faville al giro (simoni, tonkov, garzelli, gotti...) e alla vuelta (quello scandalo vivente di robertino heras, i vari gonzales...) rimedia sonore scoppole alla grand boucle. e non mi si venga a dire che è colpa delle cronometro, perché 'sta gente si stacca sulle montagne. così come a riis, ullrich o armstrong (e prima di loro lemond e virenque) non gli è mai passato per l'anticamera del cervello di preparare il giro per vincerlo (magari la vuelta, perché è a fine stagione e visto che si è perso il tour ci si consola con quella). purtroppo, il giro da anni è più spettacolare e impegnativo del tour, ma il tour ha un battage pubblicitario (in parole polvere: gira più soldi) più alto.


effebi - 03/08/2005 alle 12:54

...del resto, quando su 25 in classifica generale alla vuelta 23 sono spagnoli...


ciclgian - 03/08/2005 alle 12:55

Appunto. Però sono proprio le società e gli sponsor che danno più importanza sul piano economico e pubblicitario ad un secondo posto al Tour piuttosto che ad un primo al Giro. Ma anche gli stessi corridori sanno che riescono ad avere un contratto più vantaggioso mettendosi in evidenza nella corsa francese. Purtroppo è così.


acmb - 03/08/2005 alle 17:40

Direi Basso se non avesse avuto quella crisi intestinale; ma anche in quel caso, il falco subito lì...


Guglielmo Tell - 03/08/2005 alle 18:57

meglio Savoldelli che a differenza di Basso ha centrato tutti i suoi obiettivi,ovvero vincere il Giro ed aiutare Armstrong al Tour,per giunta alla Grande Boucle ha vinto anche una tappa


aranciata_bottecchia - 03/08/2005 alle 19:45

Ciao Effebi, faccio una premessa: lasciamo da parte la Vuelta, meriterebbe un discorso a parte. Vao a fare bonariamente le pulci alle tue osservazioni: [quote] le cinque grandi classiche sono sullo stesso piano [/quote] Sei sicuro che le cinque grandi classiche siano sullo stesso piano? La Sanremo ha una lista partenti che la Roubaix se la sogna, la Roubaix ha un prestigio che qualsiasi altra corsa se lo sogna, il Fiandre richiede un’intelligenza tattica mostruosa e la fortuna è meno incisiva rispetto alla Roubaix, tanto che nessun mediocre ha mai vinto la Ronde van Vlaanderen, la quale è il vero campionato del mondo per cacciatori di classiche, e nessun’altra corsa potrebbe vantarsi di questo appellativo. O ancora: il Lombardia è la mia corsa preferita, ma capisco che la Liegi bastogne Liegi, per la sua posizione più vicina al cuore della stagione, è capace di esprimere un livello leggermente più alto. Come vedi le differenze ci sono eccome, eppure ogni classica monumento trova la sua dignità nell’essere imprescindibile, perchè diversa da tutte le altre. Ti riferivi ai punteggi? I punteggi li dimenticherei, fino all’anno scorso la Sanremo e Amburgo fornivano la stessa quantità di punti, forse che ciò le rendeva corse del medesimo piano? [quote] ma i tre grandi giri forse no [/quote] Toglici pure il forse. Della Vuelta non voglio parlare, per il resto non ho mai affermato che Tour e Giro sono sullo stesso piano per importanza, ma il divario è nettamente minore rispetto al clamore suscitato dalla parabola sportiva di Armstrong, ma soprattutto la differenza delle due corse impedisce di dire che il Giro sia subalterno al Tour. Non voglio però riaprire la diatriba sul Tour e sul Giro perchè l’argomento mi è venuto a nausea, però ti dico: a te sembrano la medesima corsa? C’è qualcosa che ti fa dire che per caratteristiche siano similari e che solo l’importanza dell’una rispetto all’altra sia una discriminante sufficiente? [quote] gente che ha fatto o fa faville al giro (simoni, tonkov, garzelli, gotti...) e alla vuelta (quello scandalo vivente di robertino heras, i vari gonzales...) rimedia sonore scoppole alla grand boucle. [/quote] Effebi, non mi sembra che coloro che si sono accontentati di vedere l’ombra dei piedi di Armstrong sul podio dei Campi Elisi, abbiano mai fatto sfracelli nel Giro o nella Vuelta. Dal 2000 in poi, non mi sembra che i vari Beloki, Moreau, Rumsas, Botero, Vinokourov, Hamilton, Basso, Kloden, Mancebo, e chi più ne ha più ne metta, abbiano dominato il Giro o la Vuelta. Conto una vittoria di Ullrich con parecchia foruna e sostanziose alleanze, peraltro in un anno durante il quale fu costretto a saltare il Tour, dopodichè degli altri si può sommare al massimo un podio qua e la. Questo mi sembra un dato di fatto, no? Allora ti dirò una verità: Primo postulato del Bottecchia « Un corridore che capisce di poter vincere il Giro o la Vuelta non rinuncia a queste corse » L’unico sciocco in circolazione è Ullrich, e l’hanno sbertucciato tutti a partire da Hinault e poi via dicendo. Potremmo dire che è l’eccezione che conferma la regola. Lasciamo da parte Basso la cui carriera non è nemmeno a metà del percorso, tutti gli altri che ho citato sono corridori che, nelle grandi corse a tappe, a malapena potrebbero legare i lacci delle scarpe di Simoni o di Heras, per questo evitano il Giro e la Vuelta. Perchè? Ecco: Secondo postulato del Bottecchia « Se un secondo posto è il meglio che puoi rimediare in una grande corsa a tappe, allora è meglio arrivare secondo nel Tour de France ». Banale no? Un corridore non di primissimo piano, come il Beloki di una volta o il Kloden di oggi perchè dovrebbero venire alla ricerca di un secondo o un terzo posto nel Giro, con il rischio di perdere il secondo o il terzo posto del Tour? Figurati cosa si potrebbe dire di Moreau o Botero o Mancebo... Ullrich invece è stato sciocco, perchè un Giro ad alti livelli gli avrebbe spesso concesso di arrivare in forma mostruosa al Tour, senza compromettere nulla. Perchè Armstrong non abbia mai partecipato al Giro lo sappiamo, e nulla c’entra la mentalità americana, diversamente non avremmo mai visto sulle nostre strade nè Lemond nè Hampsten nè Hamilton. Basso ha mostrato di essere intelligente, umanamente mi piace molto, penso sia normale che l’anno prossimo si concentri sulla possibilità di fare suo il Tour de France e mi auguro che nel 2007 torni al Giro. [quote] così come a riis, ullrich o armstrong (e prima di loro lemond e virenque) non gli è mai passato per l'anticamera del cervello di preparare il giro per vincerlo [/quote] Hey, che pastone di gente e di epoche. Certo, a Riis non è mai venuto in mente di preparare il Giro perchè non credeva di poterlo vincere, idem per Virenque. Di Ullrich e Armstrong s’è già detto, di Lemond resta da ricordare che comunque, prima di beccarsi una fucilata, fu terzo nel Giro d’Italia del 1985 e fu quarto nel 1986. Effebi, furbetto, vedo che hai dimenticato volutamente Fignon, Indurain e Rominger. Monellaccio. [quote] purtroppo, il giro da anni è più spettacolare e impegnativo del tour, ma il tour ha un battage pubblicitario (in parole polvere: gira più soldi) più alto. [/quote] Bella grana, lo so. Quella che ti suggerisce Ciclgian è però solo una verità parziale, perchè per le società e gli sponsor italiani il Tour non viene affatto prima del Giro. Questo aspetto si incastra con la constatazione che le società e gli sponsor italiani non sono in grado di sollevare un movimento di denaro paragonabile a quello dei club stranieri più importanti. Perchè? Per le tante anomalie del nostro Paese, lasciamelo dire. Prima di tutto c’è il conflitto d’interessi dei nostri istituti bancari che sono sempre di più proprietari delle stesse aziende che finanziano. Se io fabbrico macinini da caffè e chiedo un finanziamento ulla UAG (Usurai Associati e Gaudenti), ma la UAG è azionista di una fabbrica che è la mia principale rivale nella produzione di macinini da caffè, di che profilo sarà il rapporto finanziario che riuscirò a intrecciare con la UAG? Devo comprare un bidone di vaselina? Insomma, le banche non hanno bisogno di sponsorizzare alcunchè, perchè anzichè finanziare l’economia nazionale se ne sono appropriate, esse in qualità di aristocrazie massoniche, per questo il loro sforzo autopromozionale è ridotto all’osso rispetto a quanto avviene all’estero. Qui da noi a malapena la Banca Mediolanum ha sponsorizzato l’intergiro o qualcosa del genere. Le ultime vicende Fazio-Banca d’Italia-Ricucci-Antonveneta-ABN Amro-Banca Popolare ex Lodi lasciano ben sperare, forse siamo sulla buona strada per lasciare il paese delle banane rincoglionito dal calcio, dove i disoccupati disperati si danno al teppismo per rivedere la propria squadra (fraudolenta) in serie A. Certo, Torriani era intimo nella Democrazia Cristiana e forse il Giro giungeva dove potevano esserci interessi clientelari / elettorali, e forse questo vizietto è rimasto un po’ anche nella gestione successiva, e dico solo forse, facendo passare il Giro d’Italia in mezzo a strade deserte di paesi dove del ciclismo erano interessati in quattro gatti. Ma è così da sempre, è il Tour che è cresciuto, noi siamo rimasti al palo e dobbiamo e possiamo recuperare, l’unione con l’Europa è un’ottima premessa e segnali di ripresa a mio avviso, ora speriamo solo che il Pro-Tour diventi una realtà sempre più solida, smussando spigoli e contraddizioni inevitabili quando si vara una novità. Ciao Effebi.


lubat - 03/08/2005 alle 20:41

come abbiamo visto, la stagione di Basso non è finita il 27 Luglio....


ciclgian - 04/08/2005 alle 08:51

Aranciata, incolpare la nostre banche per la crisi di sponsorizzazioni nel ciclismo mi sembra una grossa forzatura. Le colpe sono da ricercare altrove. Poi i nostri istituti bancari, se paragonati agli altri istituti europei, sono come il Giro paragonato al Tour. Per quanto riguarda le dimensioni (in termini di attivo totale) tra le banche europee la prima delle italiane Banca intesa si trova al 28° posto (Ubs svizzera è al primo posto). Le altre tra le prime 60 europee sono Unicredito (32°) e S.Paolo-Imi (35°) (Solo recentemente Unicredito si è unita a Hvb). E non è poi che i grandi colossi stranieri investano così tanto nel ciclismo, mi pare che solo Credit Agricol e Rabobank abbiano una squadra, Cofidis è una società finanziaria. La stortura sta tutta nella polverizzazione del sistema creditizio italiano. Le nostre banche, a mala pena, finora sono riuscite a difendersi da eventuali Opa di banche predatrici straniere. Prima di sponsorizzare grossi squadre ciclistiche italiane devono prima trovare una dimensione europea. Che ci fa una grande squadra italiana al Tour sponsorizzata da un nostro istituto che in campo europeo non conta un fico secco perchè opera solo nel proprio giardino di casa? Poi per invogliare sponsor occorre più visibilità, senza tv il ciclismo muore. In Italia, lo ripeto, si è creato un circolo vizioso: la rai trasmette poco ciclismo, gli sponsor senza visibilità e ritorni pubblicitari si ritirano o non entrano, l'interesse verso questo sport pian piano scema, gli appassionati si rassegnano e diminuiscono (la maggioranza degli adolescenti e dei giovani ignorano il ciclismo), il ciclismo muore.


claudiodance - 04/08/2005 alle 09:15

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] il Fiandre richiede un’intelligenza tattica mostruosa e la fortuna è meno incisiva rispetto alla Roubaix, tanto che nessun mediocre ha mai vinto la Ronde van Vlaanderen, la quale è il vero campionato del mondo per cacciatori di classiche, e nessun’altra corsa potrebbe vantarsi di questo appellativo. [/quote] Scusa, mi metto la tuta da Saputello e ti faccio le pulci Aranciata. vincitori Ronde Van Vlaanderen 1982 R. Martens 1984 J. Lammerts 1992 J. Durand ..questi sono tre buoni corridori, non certo campioni. hanno vinto il fiandre con azioni da lontano, proprio grazie alla tattica esasperata dei quartieri nobili del gruppo e che tu citavi correttamente. Non mi sembrano molto meglio di (cito a memoria) De Mol, Wampers, Guesdon. Vincitori di P. Roubaix negli ultimi 25 anni. Anche la Sanremo ha i suoi vincitori mediocri (Gomez, Maechler..) Lombardia e Liegi forse no, troppo dure. Anche se Bobrik.... ciao bello claudio


ciclgian - 04/08/2005 alle 09:18

[quote][i]Originariamente inviato da ciclgian [/i] Aranciata, incolpare la nostre banche per la crisi di sponsorizzazioni nel ciclismo mi sembra una grossa forzatura. Le colpe sono da ricercare altrove. Poi i nostri istituti bancari, se paragonati agli altri istituti europei, sono come il Giro paragonato al Tour. Per quanto riguarda le dimensioni (in termini di attivo totale) tra le banche europee la prima delle italiane Banca intesa si trova al 28° posto (Ubs svizzera è al primo posto). Le altre tra le prime 60 europee sono Unicredito (32°) e S.Paolo-Imi (35°) (Solo recentemente Unicredito si è unita a Hvb). E non è poi che i grandi colossi stranieri investano così tanto nel ciclismo, mi pare che solo Credit Agricol e Rabobank abbiano una squadra, Cofidis è una società finanziaria. La stortura sta tutta nella polverizzazione del sistema creditizio italiano. Le nostre banche, a mala pena, finora sono riuscite a difendersi da eventuali Opa di banche predatrici straniere. Prima di sponsorizzare grossi squadre ciclistiche italiane devono trovare una dimensione europea. Che ci fa una grande squadra italiana al Tour sponsorizzata da un nostro istituto che in campo europeo non conta un fico secco perchè opera solo nel proprio giardino di casa? Poi per invogliare sponsor occorre più visibilità, senza tv il ciclismo muore. In Italia, lo ripeto, si è creato un circolo vizioso: la rai trasmette poco ciclismo, gli sponsor senza visibilità e ritorni pubblicitari si ritirano o non entrano, l'interesse verso questo sport pian piano scema, gli appassionati si rassegnano e diminuiscono (la maggioranza degli adolescenti e dei giovani ignorano il ciclismo), il ciclismo muore. [/quote]


aranciata_bottecchia - 04/08/2005 alle 13:13

Ciclgian, che ti rispondo a fare? Quello che tu in tante, troppe discussioni non capisci, e la differenza della nascita tra l’uovo e la gallina, tutto qui. Perchè le nostre banche non reggono il confronto con quelle europee? Inizia a muoversi qualcosa? No? Amen. Ciao! Ciao Claudietto, che c’è di male? Devo dire che grossomodo mi ero limitato a spulciare l’albo d’oro del periodo della Coppa del Mondo, quindi non avrei dovuto usare termini come "mai" o "sempre". Per me Sanremo e Mondiale (quest’ultimo dal ’97 in poi) sono inferiori alle altre classiche monumento, ricordano troppo una tappa di pianura del Giro o del Tour. Prendi la Sanremo che nel ’96 offre questo podio: Colombo - Gontchenkov - Coppolillo, uno direbbe che si tratta del Trofeo Pantalica. Nel 1997 Zabel vince davanti a Elli e Conte, con tutto il rispetto che meritano costoro. Nel 1998 Zabel replica davanti a Magnien e Moncassin. Nel 2002 Cipollini batte due mostri come Fred Rodriguez e Markus Zberg. La mia non era una disamina analitica, ma solo un filotto di battute e impressioni, quindi ti dirò che per me Fiandre, Roubaix e Liegi sono probabilmente il massimo del massimo. Il Lombardia è la mia corsa preferita (assieme a Liegi) e credo che il Pro-Tour possa portarla allo status delle tre corse suddette, e allora, anche qui con il dovuto rispetto, mi piacerebbe che lentamente migliorasse la qualità del podio, certo non valorizzato da nomi onesti, ma niente di più, come Bobrik, Faresin, Jeker, Lanfranchi, Puttini, Rumsas, Axelsson, Figueras, Lopeboselli. La butto lì: quella dell’anno scorso per il Lombardia potrebbe essere stata la prima edizione di una nuova epoca. Il mondiale, su Bicisport se ne parla fino alla nausea e a me è venuta l’orticaria. Tagliamo la testa al toro: tutto bene, o anche benissimo fino al 1996, che era già il secondo anno con il mondiale in autunno ma offriva ancora un percorso per corridori completi. 1997: Brochard su Hamburger e Van Bon, sembra il podio della Parigi Camembert. 1999: Freire su Zberg e Robin, sembra il podio del Trofeo Luis Puig. 2000: Vainsteins su Spruch e Freire, sembra il podio del GP di Plouay. Come? Si correva a Plouay? Si vede! Molte meno rimostranze per gli anni successivi, non fosse per la monotonia di corse troppo scontate e poco entusiasmanti, almeno per i miei gusti. La posta in palio è altissima, ma il ciclismo come sport non ne esce accresciuto. Ciao!


claudiodance - 04/08/2005 alle 13:53

Mi piace parecchio il metodo del “filotto di impressioni”, ma quando mi ri-capitava l’occasione per beccarti in castagna così!? perdonami, sono un debole, non ho resistito….ecco, ho rimesso nel cassetto la tuta da saputello, adesso posso discutere. In un altro thread parlo di "tassonomia delle specializzazioni" e si può fare lo stesso discorso per le classiche. Nel caso delle gare il valore viene loro attribuito non solo da motivazioni tecniche (altrimenti la Sanremo varrebbe meno di tantissime altre gare), ma anche storiche, di prestigio intrinseco, di lotto dei partecipanti, di interessi economici e non ultime di periodo della stagione in cui vengono corse. Pensa se la Milano Sanremo venisse corsa dopo la Liegi....perderebbe, con un percorso come il suo, un terzo del suo valore. Allo stesso modo devo dire che il problema del campionato del mondo così tardo è una brutta gatta da pelare. Se per il Lombardia il fatto di chiudere la stagione è sempre stato uno specifico che ne accresceva il fascino, questa collocazione dei mondiali li rende meno “importanti” di quanto non fosse prima. Trovo che questo sia un problema molto più grande dell’ammorbidimento dei percorsi iridati. Da dire che il fatto di assegnare maglia iridata carica la gara stessa di aspettative notevoli, come se davvero si dovesse premiare “il migliore dell’anno”, viceversa si premia il migliore del giorno, quasi sempre. Personalmente non ho nulla contro percorsi più facili, a patto che ci sia una rotazione rapida fra le tipologie di circuito. Intendo dire che non trovo giusto che ci siano dei filotti di 7/8 anni di percorsi tutti facili, oppure tutti vallonati, oppure tutti durissimi. Questo pregiudica la possibilità dei vari specialisti di puntare alla maglia iridata almeno 2/3 volte in carriera. Si è arrivati all’assurdo di proporre ancora lo stesso tracciato di Verona a 7 anni di distanza. Insomma credo sia il momento di un mondiale “duro”( l’ultimo che ricordo è quello di Lugano, Musseuw), ma non perché il mondiale debba premiare sempre corridori da Liegi e Lombardia, ma una volta ogni 4/5 anni sì. Ciao bello Claudio Ps. non ho visto nessun tamarindo!


superandyweb - 04/08/2005 alle 14:25

Savoldelli ha vinto il Giro anche se un po a sorpresa. Basso non ha vinto nulla ma ha confermato e migliorato la stagione dell'anno scorso. Diciamo un bel pari, ora vediamo il finale di stagione!!!


ciclgian - 04/08/2005 alle 19:27

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ciclgian, che ti rispondo a fare? Quello che tu in tante, troppe discussioni non capisci, e la differenza della nascita tra l’uovo e la gallina, tutto qui. Perchè le nostre banche non reggono il confronto con quelle europee? Inizia a muoversi qualcosa? No? Amen. Ciao! [/quote] Beato te, Aranciata, che capisci sempre tutto! Lo diceva anche Virgilio ."Felix qui potuit rerum cognoscere causas!" D'altra parte io non ho ancora capito se è nato prima il Ciclismo o prima Aranciata. Stammi bene.

 

[Modificato il 04/08/2005 alle 20:35 by Admin]


janjanssen - 04/08/2005 alle 21:47

Non c'è corsa al riparo da vincitori-bidoni. La corsa spesso la fanno non solo i percorsi, ma anche i corridori o gli agenti atmosferici. sicuramente il mondiale troppo spesso viene corso su percorsi troppo facili ed i passisti veloci hanno vantaggi troppo reiterati. Non da ora. Pensate forse che Coppi con percorsi duri avrebbe vinto un solo mondiale? Il Lombardia paga il finale di stagione. avrà sempre una starting list inferiore alle altre grandi classiche. La Roubaix sta già pagando la particolarità del percorso. Sono 10 anni che i favoriti si contano sulle dita di una mano ad ogni edizione (mi pare di vedere Wimbledon...sull'erba giocano ormai in 4.....). Fiandre e LBL si stanno avviando a divenire le classiche di riferimento . Fiandre per passistoni veloci, Liegi per scattisti resistenti. I due veri mondiali. Ciaooooooooooooooooooo j.m.o.


beppe82 - 04/08/2005 alle 22:37

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Non c'è corsa al riparo da vincitori-bidoni. La corsa spesso la fanno non solo i percorsi, ma anche i corridori o gli agenti atmosferici. sicuramente il mondiale troppo spesso viene corso su percorsi troppo facili ed i passisti veloci hanno vantaggi troppo reiterati. Non da ora. Pensate forse che Coppi con percorsi duri avrebbe vinto un solo mondiale? Il Lombardia paga il finale di stagione. avrà sempre una starting list inferiore alle altre grandi classiche. La Roubaix sta già pagando la particolarità del percorso. Sono 10 anni che i favoriti si contano sulle dita di una mano ad ogni edizione (mi pare di vedere Wimbledon...sull'erba giocano ormai in 4.....). Fiandre e LBL si stanno avviando a divenire le classiche di riferimento . Fiandre per passistoni veloci, Liegi per scattisti resistenti. I due veri mondiali. Ciaooooooooooooooooooo j.m.o. [/quote] Straquoto tutto.


Deval - 04/08/2005 alle 23:30

Savoldelli è stato un ritorno inaspettato ed è stato bravissimo a sfruttare l'occasione in un Giro in cui i due favoriti (Cunego e Basso) sono mancati per le ragioni che tutti sappiamo. Per Basso è un discorso diverso: è l'unico dei grandi da corse a tappe che voleva fortemente essere competitivo a Giro e Tour e c'è (quasi) riuscito, perchè senza il problema fisico al Giro almeno sul podio ci sarebbe arrivato. Inoltre fare secondo al Tour dopo il Giro ha dimostrato a tutti che Giro-Tour si può (secondo me si DEVE) fare!!! Per cui se devo scegliere, scelgo Basso.


riddler - 05/08/2005 alle 12:03

Non capisco come mai dalla stagione di Savoldelli e Basso si sia arrivati ai vincitori bidoni di mondiale... Ad ogni modo a parte Camenzind e Leblanc secondo me i vincitori sono stati tutti degni di un mondiale per quello che hanno fatto. Vainsteins è stato un talento forse poco espresso, ma poteva dire la sua ovunque... Brochard corre ad alti livelli tutt'ora... Nel '90 Daehnens vinse parecchio prima del mondiale. :hammer:


marc - 05/08/2005 alle 12:44

Come risultato finale (fino ad ora.....in Danimarca Ivan è incontenibile...) si fa preferire Savoldelli,in quanto, molto semplicemente, è meglio arrivare 1° al Giro che 2° al Tour. Sul piano emozionale ed anche, credo, sul piano prestazionale assoluto invece la mia valutazione è opposta.


claudiodance - 05/08/2005 alle 13:45

[quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] Non capisco come mai dalla stagione di Savoldelli e Basso si sia arrivati ai vincitori bidoni di mondiale... Ad ogni modo a parte Camenzind e Leblanc secondo me i vincitori sono stati tutti degni di un mondiale per quello che hanno fatto. Vainsteins è stato un talento forse poco espresso, ma poteva dire la sua ovunque... Brochard corre ad alti livelli tutt'ora... Nel '90 Daehnens vinse parecchio prima del mondiale. :hammer: [/quote] nemmeno io lo capisco, sai, sono un tale confusionario!!! Comunque daccordo su Camenzind e Leblanc, così così su R. Vaisteins, invece il livello di Brochard non è, a mio avviso, altissimo e il povero R. Dhaenens si piazzò molte volte nel '90, ma a parte il mondiale vinse 3 criterium quell'anno. In generale un buon corridore spesso con i primi, ma con nessuna vittoria di rilievo (sempre iride a parte). ciao e scusa per gli ot claudio


Emiliano - 05/08/2005 alle 14:14

Meglio la stagione di Savoldelli: nel ciclismo una grande vittoria vale di più di qualsiasi secondo posto. A mio avviso una Freccia Vallone vinta, vale di più di un secondo posto al Tour nel palmares di un atleta, in cui contano soprattutto le vittorie e solo dopo i piazzamenti. Non c'è dubbio che una vittoria al Giro valga milioni di volte in più che un podio al Tour.


nalya - 16/08/2005 alle 18:26

[quote][i]Originariamente inviato da droppy [/i] per entrambi la stagione è finita ed è giusto tirane le conclusioni! Savoldelli 1° al Giro e una tappa al tour basso 2 tappe al giro e 2° al tour Chi ha avuto la stagione migliore? io dico Savoldelli [/quote] basso senza dubbio .... nn ritirandosi dal giro e con la sua grande forza di volonta' ha conquistato un pò tutti ... e poi troviamo ubn altro che tiene testa a lance oggi! se nn fosse stato x basso era meglio nn vederlo il tour visto che era molto ma molto scontato


nalya - 16/08/2005 alle 18:29

[quote][i] Ivan merita di vincere GIRO & TOUR. Magari nello stesso anno. Magari nel 2006. FORZA IVAN (L'uomo della mela!) robbo [/quote] nn credo che l'anno prossimo faccia entrambi ... credo che ivan si dedichera' al tour ... x essere l'erede indiscusso di lance .... nn puo' permettersi di nn arrivare in forma o di farsi male al giro....


nalya - 16/08/2005 alle 18:31

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] Secondo me ai punti Savoldelli...forse però Basso ha guadagnato in estimatori...attenzione non ho detto tifosi. Ciao [/quote]konkordo in pieno .... :cincin:


nalya - 16/08/2005 alle 18:43

[quote][i]Originariamente inviato da ciclgian [/i] Qui mi pare che la domanda sottintesa sia questa : meglio vincere il Giro od arrivare secondo al Tour? [/quote]sekondo dietro lance che nn poteva nn vincere il settimo tour......:pomodoro:


Lore_88 - 16/08/2005 alle 20:29

[quote][i]Originariamente inviato da ciclgian [/i] Qui mi pare che la domanda sottintesa sia questa : meglio vincere il Giro od arrivare secondo al Tour? [/quote] vincere il giro! tutta la vita! nn ci piove! almeno x me nn c'è confronto!!!