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Autore: Oggetto: La vita di Armstrong dopo il Tour

Livello Fausto Coppi




Posts: 5092
Registrato: Apr 2004

  postato il 19/07/2005 alle 16:05
Pau, 19 lug. (Apc) - Domenica sarà l'ultima volta che vedremo Lance Armstrong al Tour de France, e soprattutto l'ultima volta che lo vedremo in sella ad una bicicletta. Il campione americano, che si accinge a vincere il suo settimo Tour, infatti, dopo l'arrivo di Parigi andrà ufficialmente in pensione. Cosa sarà del suo futuro? Farà un lavoro tradizionale e si sveglierà presto la mattina per recarsi in ufficio? "No. Mai - ha detto Armstrong - la vita è divertente, a volte dobbiamo fare quello che non vorremmo, ma dopo tanti anni di carriera adesso mi voglio dedicare ai miei bambini a tempo pieno".

Luke e le gemelle Grace e Isabelle, che vivono a Austin, in Texas, con la loro madre, Kristin, da cui Armstrong ha divorziato nel 2003. "I miei figli hanno bisogno di un papà e di una mamma che siano sempre presenti e disponibili per risolvere i problemi della vita - ha continuato il pluricampione americano - poi mi dedicherò anche alla lotta contro il cancro, che rimarrà la mia 'causa' più grande". Anche un lavoro presso la tv Discovery Channel è una possibilità, ma anche gli altri sponsor lo vorrebbero, ma lui per ora preferisce "avere più tempo per fare del surf, andare in motocicletta e non avere lo stress di un atleta professionista".

L'altra domanda che ci si pone è: dopo che Armstrong andrà in pensione cosa accadrà al ciclismo negli Usa? "Credo che si siano avvicinati molti ragazzi al ciclismo in questi anni - ha spiegato l'americano - e nei prossimi sei o sette dovremmo cominciare a vedere i risultati. Molti pensavano che dopo Greg Lemond il ciclismo statunitense sarebbe finito, ed invece non è stato così, e così non sarà dopo di me. Abbiamo dei buoni giovani che promettono molto bene". Floyd Landis, una delle speranze degli Usa, la vede così: "Molti hanno iniziato a pedalare perché sono stati colpiti dalla storia del cancro di Lens, e credo, anche se mancherà questa motivazione, la gran parte rimarrà nel ciclismo".

 

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Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it

 
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