Felice
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postato il 03/07/2005 alle 17:48 |
Ciao ciclgian,
rispetto la tua opinione e non entrerò nuovamente in una discussione su L. A. Ne ho appena finita una in un'altro thread aperto da raggio e non mi sembra il caso di ricominciare. Anche perché poi si finiscono per dire sempre le stesse cose. In quel thread ho spiegato perché, secondo me, l'importanza delle famose 6 vittorie al Tour é da relativizzare. E questo indipendentemente da ogni considerazione su doping eventuale.
Originariamente inviato da ciclgian
Tutti i campioni o presunti tali in attività, se lo potessero, preparerebbero solo il Tour se fossero convinti di poterlo vincere almeno una volta da Ulrich (che una volta l'ha vinto) a Basso, da Vinokourov a Cunego, da Simoni ad Heras, da Di Luca a Boonem, da Freire e Botero, da Savoldelli a Valverde a Bogaerd, ecc.ecc.
Ma..........
Ciao. |
A proposito di quanto dici tu, vorrei farti notare un paio di cose.
La considerazione che fai é ragionevolissima per un corridore qualunque, il quale avendo mezzi non stratosferici, decide di dedicarsi anima e corpo ad un'unico obbiettivo, sperando che gli vada bene. Ma per IL PIU' FORTE, andiamo... se più forte é, magari qualche vittoriuzza nel corso dell'anno ce la potrebbe pure regalare, no? Vorrei inoltre ricordarti che, dagli albori del ciclismo ai giorni nostri, Armstrong é l'UNICO che sia stato costretto a sacrificare l'intera stagione per perseguire come unico obbiettivo la vittoria al Tour. Nota bene che dico COSTRETTO, non dico che l'ha fatto per scelta, perché snobba le altre corse, perché queste non interessano agli Americani, perché lo sponsor non vuole, o altre amenità simili. Ci tengo a ribadire un concetto, che ho già espresso, ma che sembra difficile da fare accettare: DI TROPPE VITTORIE NON E MAI MORTO NESSUNO. Un titzio che vince Tour+Roubaix+Lombardia é meglio di un'altro che vince solo il Tour. Idem per il Tizio che vince Giro e Tour o Tour e Vuelta: la squadra non gli dinimuirebbe lo stipendio, lo sponsor sarebbe anche più contento, e gli Americani idolatrerebbero ancor più il loro Superman. No, mi dispiace: non ha ottenuto certe vittorie perché non POTEVA ottenerle, non perché non voleva. Per quali ragioni non poteva, se sia la questione peso di cui parla aranciata o altro, non lo so e, in fin dei conti, nemmeno voglio saperlo.
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ciclgian
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postato il 03/07/2005 alle 18:02 |
Comunque ragazzi il Tour è sempre "IL TOUR".
Oggi 2° tappa km. 181,5 media oraria 47,037.
Chi pedala in bici sa cosa significa.
Inchiniamoci!
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Felice
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postato il 03/07/2005 alle 19:00 |
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Ps Cosa costa in Francia un etto di Roquefort? |
Il Roquefort non saprei peché non lo compro mai (via, diciamo raramente). A me piace monto il Comté che costa 12-13 euro al Kg. Poi c'é (nella mia lista abituale) l'Appenzel o il "Gruyère suisse" (17-19 euro), il Brie (13) e la nostra Gorgonzola al mascherpone (intorno a 15). Molto buono é pure il Beaufort, ma lui é intorno ai 24 euro. In generale formaggi e chacuterie sono piuttosto cari...
Ciao!
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stress
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postato il 03/07/2005 alle 19:43 |
CAMEMBERT E TUTTI QUELLI DERIVATI DALLE PECORE.
SE VOLETE VENITE IN BRETAGNA TRA IL 25 DI LUGLIO E
IL 10 DI AGOSTO. FORSE CI INCONTRIAMO, IO SONO A 15 KM DAL
PAESE NATALE DI HINAULT.
COMUNQUE DA MARITO DI UNA FRANCESE DICO:
MEGLIO L'ITALIA (LO DICE ANCHE LEI);
I FORMAGGI SONO BUONI ANCHE DA NOI.
RIBADISCO, INOLTRE, CHE QUANTO HO SCRITTO IN MERITO
AL ROBOT "aMMERICANO" NON VA INTESO COME TIFO PRO,
BENSI COME STUPORE NEL VEDERE COSE AI CONFINI DELLA REALTA'.
OVVERO PER ME NON E' POSSIBILE IN NATURA QUELLO CHE FA E COME LO FA.
FELICE DI ESSERE SMENTITO VI SALUTO E RIBADISCO IL MIO MOTTO:
FORZA TUTTI. (E AGGIUNGO :"POSSIBILMENTE PULITI").
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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!
Articolo 27 della costituzione Italiana
La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
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stress
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postato il 03/07/2005 alle 19:45 |
Originariamente inviato da stress
Il primo che dice che è umano lo fulmino.
é un extraterrestre.
LEGGETE BENE E CAPIRETE!!!!!!!!!!!!!!!!!
Comunque bravi tutti soprattutto il nostro Ivan.
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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!
Articolo 27 della costituzione Italiana
La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
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Morris
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postato il 03/07/2005 alle 23:18 |
Motocycling,quello che intendevo per “ovvio”, te l’ha già spiegato splendidamente Felice. Potrei solo aggiungere alcuni aspetti, solo in parte inerenti il contesto, che aprirebbero discorsi infiniti. Quindi tralascio.
Concordo con molti interventi qui e ribadisco la giustezza dei ragionamenti di Davide Aranciata Bottecchia. Voglio solo che si rifletta un poco sulla media di ieri: 54.670 kmh. Stasera sono stato fermato al bar tabacchi (perché sono un dopato di sigarette), da un signore che non vedevo da anni, molto colto, ma col vizietto di apparire (oggi più importante di conoscere) un poveraccio perché usa il dialetto romagnolo praticamente sempre. Dopo i saluti, m’ha subito detto: “In tla cronometro jà fat i zinquentazenq, zenqu chilometri e mèz ad piò d’lora ad Merckx, per mè un qnè piò religion. Sam dit?” (Nella cronometro hanno fatto i cinquantacinque, cinque chilometri e mezzo più dell’ora di Merckx, per me non c’è più religione. Cosa mi dici?)
La mia risposta la potete immaginare, ed è stato un piacere perdere un’oretta con quel tipo straordinario.
In quanto al Vecchio Orso, mi viene spontaneo dirgli di continuare a guardare lo sport, solo sulla facciata apparente, così non avrà problemi alle vie biliari. Soprattutto, si imponga di non fare domande, semmai si potrebbe ripassare il significato delle parole odio e invidia.
Per finire, sono contento di aver incontrato, su Cicloweb, persone che non guardano solo la crosta, ovvero il modo migliore per distinguerci dalle fotocopie e da quella ignavia che la vita, oggi, pare imporre come un credo-paggio al dio danaro.
Morris
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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".
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ciclgian
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postato il 04/07/2005 alle 09:55 |
Odio le cronometro.
Non le sopporto, sono noiose e monotone.
Faccio fatica, guardandole in tv, a capire chi va forte e chi meno.
Sono guardabili solo dal punto di vista estetico e tecnico per vedere la bella posizione, la rotondità della pedalata, ecc.
Se fosse per me comunque le abolirei nelle corse a tappe.
Detto questo però chi va in bici sa cosa significa pedalare, andare forte, fare velocità con continuità "da soli".
Occorre forza, potenza, agilità, concentrazione, insomma "gambe e testa" come si dice.
Ciò significa che la cronometro è un buon parametro di individuazione ed indicazione delle qualità di un corridore.
Infatti i più grandi campioni di tutti tempi sono stati tutti dei super-cronometristi : Coppi, Merckx, Hinault, ecc. [Modificato il 04/07/2005 alle 10:37 by ciclgian]
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aranciata_bottecchia
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postato il 06/07/2005 alle 17:26 |
Ciao Ciclgian, a proposito delle medie di percorrenza, ti dirò che accetto sicuramente la componente della maggiore combattività espressa dalle tappe del Tour, ma se da sempre la Parigi Tours è la classica più veloce, forse il motivo sta anche nella particolarità del territorio e delle condizioni meteorologiche francesi, non trovi?
Sottolineo "anche", sia chiaro.
Sul cronometro: condivido le tue osservazioni, le frazioni a cronometro sono noiose ma sanno raccontare molto sulle qualità del corridore, a piccole dosi io accetto sia quelle individuali che quelle a squadre.
Io contesto l’eccessiva importanza che OGGI viene assegnata alle cronometro, SOPRATTUTTO per le implicazioni della chimica nello stravolgimento delle prestazioni in pianura e nelle salite senza acute percentuali di pendenza, aspetti che tu potrai non condividere, non c’è problema, ma che per me sono opprimenti.
Tu hai citato tre corridori (Coppi, Hinault, Merckx) che erano fortissimi contro il cronometro, i quali avrebbero però potuto vincere tutto quello che hanno vinto anche senza il cronometro, il discorso magari sarebbe stato un po’ differente nel caso di Anquetil, ma se Poulidor avesse vinto almeno un Tour non ci saremmo scandalizzati.
Oggi come oggi a me basterebbe un prologo sui due o tre kilometri, oppure un cronoprologo a squadre sui dieci kilometri, e poi una crono finale sui quaranta, qualcosa che complessivamente non sfori i 60 kilometri, di più non digerisco, proprio non ce la faccio.
Un saluto cordiale.
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Davide
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Felice
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postato il 06/07/2005 alle 19:18 |
Quello che a me da fastidio in modo particolare é che, grazie alle cronometro, si può facilmente mettere alcuni corridori in condizione di non nuocere. Vuoi levarti dai piedi gli scalatori puri per la classifica generale? Ebbene metti una bella cronometro piatta, su grandi stradoni diritti, meglio ancora se in una zona in cui probabilmente i corridori saranno controvento, ed il gioco é fatto. Una cronometro del tipo di quella della prima tappa del Tour insomma. Se poi questi corridori sono anche in una squadra un po' deboluccia, beh, allora ci piazzi anche una cronosquadre per buona misura. Insomma, non ci voleva certo un grande stratega del ciclismo per immaginare che uno come Mayo dopo 4 tappe avrebbe avuto 5 o 6 minuti sul groppone...
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ciclgian
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postato il 06/07/2005 alle 22:09 |
Aranciata qualche volta ci sarà la complicità del vento, ma una cosa è certa al Tour si corre in modo diverso.
Si parte a 50 all'ora e la battaglia è continua sino a quando non si è formato un gruppetto.
Ho visto tante tappe dalla partenza e ti assicuro che i primi 50 Km spesso sono più "belli" da vedere che gli ultimi.
Infatti ci sono scatti e controscatti senza soluzione di continuità.
Io arrivo a dire che, al Tour, le Tv dovrebbero trasmettere i primi e gli ultimi 50 km.
Perchè i primi sono veramente uno spettacolo.
Per quello che riguarda le cronometro ho già detto e ripetuto che, nelle corse a tappe, le abolirei.
Oppure sarei propenso a mantenerle a patto però di farne altrettante in salita. Per esempio una crono con due grandi salite una dietro l'altra con arrivo sulla seconda.
Oppure il Galibier o l'Izoard a cronometro.
Ciò per vedere se effettivamente gli scalatori salgono più forte dei cronometristi.
Se poi i cronometristi salgono più veloci anche nelle cronoscalate, allora di che cosa discutiamo?
Ciao.
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