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Autore: Oggetto: Ciclismo a cronometro

Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/08/2004 alle 02:18
La prima cronometro del giro d'italia risale al 1933, l'anno dopo toccò al tour de france. Sul perchè le frazioni a cronometro fossero state introdotte ho formulato una teoria, probabilmente non originale e simile alla scoperta dell'acqua calda, ma di sicuro spontanea, garantisco.
Ebbene...la colpa fu dell'asfalto! Sì, il bitume, il catrame.
Immagino il grande imbarazzo tra gli organizzatori dell'epoca, inermi davanti all'avanzata del progresso, immagino il loro disappunto per la progressiva scomparsa delle mulattiere loro complici, degli sterrati feriti da numerossime buche che spaccavano forcelle e clavicole, dei brecciolini che regalavano spettacolari scivoloni nei fossi, del ghiaino che bucava così tante ruote, costringendo gli eroi a smontare di sella, sfilarsi la camera d'aria incrociata tra le spalle e perdere minuti su minuti per fare tutto da sè e rimettersi in corsa.
Non era affatto raro assistere a distacchi tra vincitore e vinto prossimi alla mezz'ora.
La civiltà spandeva asfalto dalle città alle campagne, riduceva drasticamente gli incidenti tra i corridori e permetteva di sviluppare tattiche di squadra, portando i distacchi a pochi minuti, spesso a pochi secondi o anche meno.
Il Problema doveva essere già conclamato nel 1920 se proprio quell'anno il padre del tour de france, Henry Desgrange, esprimeva tutta la propria insoddisfazione nel vedere il moltiplicarsi delle vittorie allo sprint nella corsa francese.
L'epoca esigeva il trionfo dell'eroe solitario, del resto la bordeaux-parigi offriva al fuggitivo la scia di una bicicletta a motore per contrastare la rimonta del plotone e questo accadeva anche alla parigi-roubaix fino al 1909.
Ed ecco infine l'uovo di Colombo, le cronometro, la soluzione ideale per aumentare i distacchi in classifica.
Veniamo ad oggi: le cronometro non mi piacciono e mi interessano poco assai, ne accetto la validità come competizioni autonome ma non ne approvo la presenza nelle corse a tappe, addirittura trovo che le crono individuali siano più assurde delle cronosquadre le quali in una certa misura ricordano l'importanza proprio della squadra in questo sport che individuale non è, essendo invece un ibrido.
Ma ancor più che questa tipologia di gare trovo irritante l'abuso che se ne fa al tour de france, circostanza che rende la corsa francese molto programmabile per i cronomen con doti di passisti-scalatori.
Di più: le cronometro, sopprimendo una delle 4 fondamenta del ciclsimo, l'intelligenza e l'intuito espressi nelle tattiche, aumentano l'incidenza degli altri tre aspetti, tra i quali quel fattore X comprensivo del doping.
Nella trasmissione "sfide" su rai3 Hinault raccontava gli ultimi kilometri del mondiale del 1980 vinto su Baronchelli, col quale si era ritrovato in fuga dopo aver sfiancato a più riprese tutti gli altri avversari. A pochi kilometri dal traguardo Bernard avvertì che il deragliatore di Gianbattista "suonava" male, capì che l'avversario aveva un problema tecnico e con uno scatto secco partì via lasciandosi alle spalle l'italiano.
Che si può dire delle cronometro, che Ekimov vinse l'oro perchè il vento cambiò direzione? Sai che libidine...

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 22/08/2004 alle 11:15
le crono sono fatte anche per i corridori dotati di buone gambe ma non di enorme acume tattico, tipo un certo Jan

 

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Livello Alfredo Binda




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  postato il 26/08/2004 alle 00:44
Guardate, io invece ho un'opinione differente. La cronometro individuale è un esercizio indubbiamente noioso da vedere per lo spettatore (come diceva aranciata bottecchia forse è più noioso del softball), ma è un esercizio che ha esaltato sempre le doti di grandi passisti e regolaristi. Se non ci fossero le cronometro corridori dotati di motori eccezionali come Indurain e Ullrich che sono incredibilmente forti, ma privi di uno scatto in salita avrebbero vinto motlo di meno e le corse a tappe si trasformerebbero in terreno di caccia per grimpeurs. Ora io non ho nulla contro gli scalatori che ritengo la fortuna del ciclismo a tappe perchè sottraggono lo sport più bello del mondo alla noia, ma non posso ignorare che la bellezza del ciclismo è quella di dare spazio ad ogni tipo di fisico e di tipologia di atleta. In quale sport possiamo vedere gareggiare con velleità di successo fantini alti 160 cm e vatussi di quasi 2 metri? Nel basket regnano gli spilungoni ed essere alti 1 metro e settanta significa essere dei nani, nella pallavolo idem (anche se esistono i liberi), nell'equitazione o in certe discipline della ginnastica se non hai misure ridotte sei fregato. La bellezza del ciclismo è che possono vincere atleti come Backstedt o come Bettini, atleti come Pantani e come Indurain. Le grandi corse a tappe in questo senso rappresentano con le loro classifiche generali una sorta di sintesi di profili atletici diversi. c'è chi va forte in pianura e sa spingere grandi rapporti, ma l'evoluzione del ciclismo moderno cone le strade asfaltate impedisce a questi corridori di staccare di forza un gruppo di 180 unità e di inflieggere dei minuti da gestire nelle montagne e questo non accade perchè i passisti sono meno bravi, ma perchè esiste una legge della fisica che dice che la resistenza dell'aria aumenta col quadrato della velocità e quindi in pianura dove le velocità sono più sostenute si fa più fatica a scappare. C'è chi invece è più piccolo e più leggere e in salita sa prendere il volo piantando i passistoni. Per non essere ingiusti nei confronti delle due categorie bisogna dare ai passisti gli strumenti per rivaleggiare con gli scalatori alla pari: le cronometro.
 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 26/08/2004 alle 00:55
Tuttavia questo argomento è carico di risvolti non banali e quindi se ho argomentato che le cronometro servono per compensare il vantaggio degli scalatori in salita, devo pur dire che ogni compensazione è giusta se è equa e se garantisce pari possibilità a passisti e scalatori senza penalizzare alcuna categoria. Non avendo un metro oggettivo per stabilire quale mix di chilometri di salita e a cronometro e quale distribuzione dei medesimi sia la migliore non ci resta che affidarci al metro della senzazione e dell'opinione personale.
Certamente il Giro è la corsa a tappe che negli ultimi anni è stata più tagliata per gli scalatori sia perchè abbiamo salite molto dure, sia perchè abbiamo limitato i chilometri a cronometro, forse per la consapevolezza che in Italia non esiste una scuola di cronomen all'altezza di altri paesi. Il tour certamente è sempre stato più prodigo di cronomentro che di salite forse per una sorta di sudditanza nei confronti dei grandi passisti dominatori del tour quali Anquetil, Indurain, Armstrong che ammazzavano la grand boucle nelle prove contro il tempo. Io credo che il tour con tutte quese cronometro e con l'assurdità delle crono a squadre abbia voluto molto male a se stesso e abbia chiuso forse troppo le porte ai grandi scalatori. Certamente Chiappucci sarebbe stato degno vincitore di un tour e le crono lo hanno fregato costringendolo a correre ad handicap.
Penso che le soluzioni più interesanti le abbia proposte nel corso degli anni la Vuelta con percorsi bellissimi che hanno premiato nella giusta misura grandi cronomen come Zuelle e Rominger (cronomen con grande talento per le salite, alludo in particolare a Rominger che non è stato il più forte ma il più completo corridore da corse a tappe) e discreti scalatori come Heras. Pantani, se non fosse stato cacciato con infamia al giro del'99, probabilmente avrebbe corso e sicuramente vinto la Vuelta del '99, del resto presentarsi alla corte di Leblanc con tutte quelle cronometro non sarebbe stata la scelta giusta da fare

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/08/2004 alle 13:14
Mi auspico semplicemente un uso più moderato delle cronometro sulle strade della francia, in fondo anche tu hai riconosciuto la sudditanza del tour verso le cronometro (io sottolineo una netta sudditanza soprattutto verso la categoria degli scalatori passisti).
Non mi interessa dare sentenze e mi piace invece discutere, quindi ti propongo altri punti da tenere in considerazione:

1) Andare forte al "passo" non dipende solo dall'avere un grande motore ma anche dalla quantità di moto che si riesce a sviluppare, quindi il peso leggero che avvantaggia gli scalatori è paragonabile al peso massimo attivo che avvantaggia i passisti.

2)Dove é scritto che siano i passisti ad avere il diritto di gestire il proprio vantaggio in montagna? Mi piace di più quel ciclismo dove siano gli scalatori a dover difendere il proprio vantaggio a cronometro.
In verità la tradizione dice che non sono il solo a pensare e "sentire" in questo modo: più che ogni altra superficie di corsa sono state le dolomiti, le alpi e i pirenei ad avere scritto le pagine epiche del ciclismo da leggenda.

3) Hai considerato il fatto che i cronomen raramente patiscano defaillances nella loro specialità? E che anche quando ciò si verifichi raramente perdono più di un paio di minuti? Viceversa le crisi in salita, che costano anche un quarto d'ora, possono colpire indifferentemente i passisti che gli stessi specialisti delle arrampicate.
Non a caso dicevo che il tour é molto più programmabile per un rouleur che per un grimpeur.

4) Nelle prove a cronometro ci si trova contro l'aria dall'inizio al termine, 50km contro il tempo sono 50km tondi tondi.
Nelle tappe di montagna spesso le salite ammontano a non più di 20 o 30km, senza dimenticare che i colli intermedi sono seguiti da pendii in discesa e da altopiani che mettono a proprio agio i passisti, consentendo loro amplissimi margini di recupero.

5) Il prossimo tour aprirà con una crono di circa 20Km. E' un maxiprologo? E' una minitappa? Per me é solo l'ennesimo abuso.

ps: Perché non sostituire il prologo con una down-hill in mountainbike? perchè non sostituire le crono individuali con un paio di tappe di ciclocross? Perchè non sostituire la cronosquadre con un bell'inseguimento a squadre in velodromo? In fondo il tour é un circo...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/08/2004 alle 13:39
interessanti le tue provocazioni ma vorrei farti notare che la vuelta da te tanto criticata si rifa' esattamente nella tua sacrosanta richiesta che siano i grimpeur a doversi difendere a cronometro e nn il contrario,o almeno nn sempre come al tour;in parte e'caratteristica anche del giro ma penso che dal'99in poi ci sia si un giusto equilibrio crono-montagne ma figlio di un livellamento in basso del percorso perche'un conto e'mettere lo stelvio-il mortirolo-lo zoncolan-il delle fenestre etc.ed80km.a crono ed un'altro e'bormio2000,montevergine,il terento etc.e piazzarne 50,lo spettacolo ne risente!negli ultimi anni la vuelta a scoperto i laghi di covadonga,la pandera,l'angliru,la xorret de cati e altre salite veramente appassionanti,noi dal post-pantani abbiamo fatto giusto lo zoncolan,terribile giusto negli ultimi3km.e lo strappo del colletto del moro scalando pero'salite come montevergine x 2 volte,campitello matese,limone piemonte e dissacrando il mortirolo al30km.;ma d'atronde e'giusto che il movimento italiano paghi l'imperdonabile errore fatto col pirata!
infine vorrei sperare che il maxi-prologo in vandea(cmq spettacolare)sia teso a togliere una delle 2 maxi-crono che ammazzano il tour ogni anno,tranne quando raramente infilano una cronoscalata che costa cmq agli scalatori un paio di tappe di salita,mini-crono da 20km,la solita cronosquadre ma con gli sbarramenti(ma cosa gli costa a farla piu'corta)e la solita maxi-crono finale speriamo ondulata,sarebbe troppo pensare si possa fare tra le alpi ed i pirenei,lasciando ai grimpeur l'ultima parola;cmq gia'cosi e con l'aggiunta del massiccio centrale o dei vosgi alle solite vette,potrebbe far nascere un tour un po' piu'equilibrato

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/08/2004 alle 21:41
Hey Pirata! l'unica cosa che non ho mai criticato della vuelta é il percorso! criticavo la sopravvalutazione che fate a proposito dei verdetti rilasciati da questa competizione, tutto qui.
 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 27/08/2004 alle 01:37
caro aranciata bottecchia, raccolgo le tue riflessioni come di consueto molto profonde e mai banali. Effettivamente concordo con te sull'opportunità per ragioni di spettacolo che siano i cronomeno a dover recuperare il gap in salita piuttosto che gli scalatori a correre ad hanicap. Effettivamente la strada potrebbe essere quella di prevedere non più di 50-55 Km di cronometro individuali, ma soprattutto incrementare gli arrivi in salita. Spesso le tappe di alta montagna di gir e tour non prevedono arrivi in vetta e questo disincentiva gli attacchi dei grimpeur. Inoltre è altrettanto deprecabile la scelta del giro di preparare tappe alpine nell'ultima settimana di corsa della surata di soli 100-120 km: è vero che tappe brevi sono spesso molto spumeggianti, ma la tappa lunga (non dico 230 km, basterebbero 170-180 km) favoriosce il corridore di fondo, anche se l'inzio di tappa non è molto vivace. Inoltre il tour deve valorizzare un grande patrimonio che possiede: il pavè! Effettivamente sostituire una tappa a cronometro con una tappa che preve da una ventina di km di pavè potrebbe essere ad un tempo un modo per favorire i passisti dall'altro lato quello di rendere spettacolari le corse. L'unico inconveniente del pavè è che possono esserci dei colpi di sfiga, tipo cadute e forature in percentuale enormemente maggiore alle cronometro, ma cmq si può pensare ad ritorno al passato con un pizzico di roubaix sulle strade della grand boucle.
 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 27/08/2004 alle 01:38
la maxi-crono di 20 km all'inizio del tour è abbastanza una bestemmia!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/08/2004 alle 12:52
ok bottecchia...forse la vacanza mi ha fatto dimenticare il fatto che le tue critiche eran solo sul livello dei partecipanti,d'altronde un intenditore come dimostri d'essere nn puo'nn evidenziare il fatto che la vuelta ha capito il vero segreto del ciclismo:lo spettacolo si fa in salita!
riguardo al maxi-prologo in apparenza ridicolo ma io penso sara'accettato da tutti perche'penso prendera'il posto ad una delle due maxi-crono ammazza tour che nn credo possa aver la faccia di fare65km.a squadre110km.individuali e questi20km.iniziali,soprattutto dopo un anno dove di km.individuali ce ne erano 80 di cui 14 per scalare l'halpe d'huez,poi a fine ottobre vedremo...l'importante e'che oltre alle solite tappe sulle alpi e sui pirenei si aggiungano i saliscendi in bretagna,le ardenne,i "ballon"dei vosgi e soprattutto il puy de dome!!!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/08/2004 alle 20:30
La vuelta difetta enormemente per prestigio e motivazioni (eccetto una parte dei corridori spagnoli, a rotazione agguerritissimi), talvolta é carente per griglia di partenza (non mi sembra il caso di quest'anno), ma non posso che darvi ragione sul fatto che i percorsi della vuelta, da anni a questa parte, sono semplicemente vicini alla perfezione.
Comunque anche io seguo la vuelta con attenzione e divertimento, anche quando non riesco vederla in tv ma devo accontentarmi di "leggerla".

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 29/08/2004 alle 01:19
La vuelta ha un altro pregio: pare che l'organizzazione sia molto efficiente. Rominger diceva che adorava correre in spagna, perchè era la grande corsa a tappe meglio organizzata.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/08/2004 alle 01:40
Per Emiliano: mi ero dimenticato di scrivere che sono d'accordissimo sull'idea di sostituire una crono con un tappa caratterizzata da tratti in pavé.
Quest'anno Armstrong, Hamilton e Ullrich hanno tirato con cinismo antisportivo quando Mayo é tombolato, ma giustamente qualcuno ha fatto notare che Mayo é stato un pollo a non sgomitare con i suoi dell'euskadi per stare nelle posizioni di testa, proprio per evitare di non rimanere tagliato fuori in caso di cadute.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/08/2004 alle 20:38
magari pero'nn piu'di una decina di km.in tutto e nn troppo vicino al traguardo dando cosi alle squadre con i capitani rimasti attardati la possibilita'di rientrare tirando a tutta ed assicurando spettacolo con un finale stile-cronosquadre!ma tutto sommato,ed io lo conosco bene,i percorsi in francia ci sono,strappetti tipo la liegi o il fiandre,un pave'invidiato da tutti in europa ed anche salite piuttosto dure(con pendenze max.del15%)e nn per forza tra alpi e pirenei,tutto sta ad avere coraggio,vuelta docet!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/08/2004 alle 23:51
Invece a me piacerebbe proprio una tappa quasi "alla roubaix", anche per dare un calcio nel c..o a questo ciclismo fatto di compartimenti stagni: chi ha paura tiri i remi in barca e attenda terreni maggiormente propizi, ma ci deve passare.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/09/2004 alle 12:10
Nel thread sulla vuelta Emiliano ha giustamente sottolineato l'assurdità di una cronosquadre come tappa iniziale, per vari motivi.
Visto che a scagliarsi contro le crono si passa per Don Chisciotte, credo che la forma più equlibrata dovrebbe prevedere un breve prologo individuale e una maxi-crono finale, senza cronosquadre e al limite con una cronoscalata, tipo terminillo.
Ma più che la quantità di km a cronometro é fondamentale che siano riequlibrati da adeguate tappe per scalatori, cosa che il tour assolutamente non fà.
Il tour de france, o i suoi sponsor, ben in vista nell'esercizio al cronometro, preferiscono la vittoria dei rouleurs.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/09/2004 alle 13:21
concordo spesso sono i sponsor a decidere passaggi fondamentali del percorso,vedi festina in francia,cmq e'proprio quello il punto,la vuelta quest'anno propone circa 120km.a crono,a parte la cronosquadre iniziale piuttosto ridicola,ma cmq molto corta,divide le prove con le lancette in una maxi-crono di 40km.a meta'velta,ill preludio ad una rafficata di montagne tra cui anche i 30km.di cronoscalata sulla sierra nevada(mica poco)ed una crono piu'corta nel finale per cercare di rimescolare le carte tra cronomen,passisti-scalatori e scalatori puri!basta citare acuni dati:il giro quest'anno ha proposto un petacchi-festival assolutamente esagerato,con l'aggiunta di 5 tappe montagnose o cmq dure e 3 mosse-nervose e 60km.a crono;il tour nn e'andato oltre 3tappe dure,e 4 al massimo di media-montagna,una cronoscalata ma i soliti 130m.a crono(equiparabili ad un centinaio per via degli sbarramenti),la vuelta si presenta come il giusto cocktails dei pregi delle due corse antagoniste,c'e'l'equilibrio del giro nel rapporto montagne-cronometro,ma con una dose quasi doppia delle due specialita':5tappe dure ed almeno altrettante di media-montagna gustificando ampiamente il kilometraggio totale delle loro prove contro il tempo,la cronoscalata(unica nota lieta di quest'ultimo tour,ma che e'costata una tappone almeno sule alpi)e le restanti tappe divise tra volatone scontate di gruppo(forse i velocisti leggermente penalizzati)e percorsi dove bisogna cmq stare attenti e dove possono arrivare fughe di corridori coraggiosi,a me il percorso della vuelta 2004 mi fa impazzire!speriamo che il giro,ma soprattutto il tour imparino da loro d'altronde sia in talia che in francia e'previsto un cambio di padrone(al tour nel 2006 se nn sbaglio)!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/09/2004 alle 14:15
Sono d'accordo, oltretutto quello della cronosquadre iniziale é un fatto assurdo ma inserito nel contesto di uno splendido percorso, come quello della vuelta, diventa solo un piccolo neo trascurabile.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/09/2004 alle 14:53
mah,le cronometro individuali e' giusto che ci siano se non sono troppe(max 70 km per ogni corsa a tappe),semmai e' la cronosquadre che non dovrebbe esserci secondo me
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/09/2004 alle 15:51
devo dire che sono gare che rendono grande spettacolo al ciclismo,vederli volare,in fila indiana,a piu'di 55km.orari e'uno spettacolo assoluto!e'altresi vero che tale esercizio e'stato spesso causa di sconfitte,immeritate,del tour o anche nel passato di giri e vuelte,e cio'va contro il modo,giustamente individuale,d'intendere la vittoria!diciamo che una cronosquadre(nn al primo giorno,ma per evidenti ragioni nella prima settimana)di una 20ina di km.col loro tempo reale o anche 30 o 40 km.ma con degli sbarramenti di 5 secondi tra una squadra e l'altra,potrebbe essere il giusto punto d'incontro tra lo spettacolo e il valore tecnico di una corsa!

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 05/09/2004 alle 16:44
Non concordo sulla spettacolarità delle crono a squadre; concordo invece pienamente con l'ultimo post di Pirata quando suggerisce l'introduzione di calmieri per le crono a squadre. Posso capire che talvolta ci siano esigenze degli sponsor da preservare e posso comprendere che il ciclismo non vive d'aria, quindi con qualche artifizio si possono salvare capra e cavoli. Colgo l'occasione per una divagazione sul problema sponsor e soldi nel ciclismo suggeritomi dalle crono squadre. Sarebbe molto bello che si guardasse di più ai paesi orientali (Cina soprattutto) per cercare sponsorizzazioni e quindi per organizzare gare. Con un mercato enorme come quello cinese dove centinaia di persone vanno in bicicletta, dove c'è abbondanza di percorsi ci sarebbe un grande guadagno d'immagine per il ciclismo.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/09/2004 alle 16:52
Trovo che quella orientale sia una pista importante da seguire; l'anno scorso, quando Cunego vinse il giro del lago qinghai, Corti raccontò della presenza di folle oceaniche assiepate lungo le strade, roba da far impallidire il tour de france, ed era una gara 2.5!!! là c'é una fame pazzesca di sport e il ciclismo non può stare a guardare.

Quanto alle cronosquadre, e lo dico da nemico del cronometro, ammetto che mi sarebbe piaciuto vedere una cronosquadre ad atene, ma so che devono lasciare spazio al biliardo, alle bocce, alle freccette e allo scopone scientifico.

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 05/09/2004 alle 17:01
lo scopone scientifico sarebbe una delle poche possibilità per me di andare alle olimpiadi. :-) Scherzi a parte considerate che fanno parte delle olimpiadi invernali il Curling (credo che lo abbiate visto su Sport Italia...quella specie di bocce fatto sul ghiaccio). Inoltre da Torino 2006 dovrebbe entrare anche il Bridge che io pratico e che considero il più bel gioco di carte ma che sinceramente non mi sembra che condivida molto con lo spirito olimpico. Considerato tutto questo è possibile quindi dire con forza che una crono a squadre, così come un fioretto a squdre donne, così come la gran fondo di nuoto, così come il rugby (che non è più olimpico a differenza del softball!!!) non scandalizzerebbero nessuno se fossero parte del calendario olimpico.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/09/2004 alle 17:15
L'assenza del rugby é scandalosa, soprattutto per lo spirito olimpico che circonda questo sport.
Ci ho giocato per due anni a livello under17, lasciandolo per problemi alla schiena; ho tirato qualche cazzotto nelle mischie, badando prima che l'arbitro guardasse altrove, altre volte le ho prese, ho spaccato il labbro con una testata a chi aveva sputato su un mio compagno di squadra, sempre controllando l'arbitro.
Ci si guardava in cagnesco, qualche promessa di morte e complimenti ai parenti più prossimi, poi incredibilmente, al fischio finale, ci si abbracciava con gli avversari e si rideva del rivolo di sangue rappreso che scendeva dal naso, toccandosi l'ematoma rimasto sul fianco a causa di una gomitata ricevuta in touche.
Ogni tanto mi tocco il mignolo della mano sinistra, manca la nocca, spappolata dalla testata di una locomotiva del serigamma brescia.
Niente in confronto al braccio che mi sono fracassato giocando a pallone o al legamento crociato che si ruppe quando con la mia mountain-bike fui investito da un camion che non rispettò lo stop.
Comunque, tornando al rugby, mi sembra che a pechino ci sarà il rugby a 7, una boiata incomprensibile.
Penso che molti di voi abbiano gustato lo spettacolo offerto da la7 durante il sei nazioni e il mondiale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/09/2004 alle 19:18
Si è svolto il campionato del mondo U23 contro il tempo.
Ho appena visto la registrazione, mi sono divertito non poco, devo ammetterlo.
Bottecchia con la coda di paglia allora?
Beh, in sè le cronometro continuano a piacermi poco, ma riconosco che se c'è un italiano competitivo, come è accaduto oggi per gli azzurrini, anche io ritrovo parecchio interesse, del resto è una gara dove contano i NUMERI, e se i numeri ti tagliano fuori in partenza diventa inesorabilmente noiosa.
Un bravissimo enorme al ct Fusi e ai suoi ragazzi, l'incredibile Nibali da messina, medaglia di bronzo a solo mezzo secondo da quel Dekker osannatissimo in questo forum, e Rivera da isola liri, non ricordo se quinto o sesto, oltre che detentore del tricolore U23 a cronometro.
Eccezionali

ps in un altro post forse avevo scritto qualcosa di poco carino su Vincenzo Nibali, ebbene mi rimangio tutto, questo ventenne è una bella promessa che probabilmente sarà mantenuta.
Con impazienza attendo che arrivi venerdì, per gustarmi nella corsa in linea il quintetto con il mitico Domenico Pozzovivo, l'asso Giovanni Visconti, il già famoso Vincenzo Nibali, Claudio Corioni ed Elia Rigotto (quest'ultimo se non sbaglio è uno sprinter).

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/09/2004 alle 00:46
mi son veramente emozionato tanto anche io,il conterraneo rivera ma soprattutto nibali mi hanno fatto entusiasmare soprattutto il secondo,messinese,che portera'un po'di meritata gloria anche al sud,perche'questo ragazzo c'e'da giurarci e'un piccolo campioncino,veramente completo,l'avevo lasciato grande protagonista a zolder ma vederlo oggi cosi cresciuto in una specialita'che forse nn e'neanche il suo punto forte,beh ci divertiremo nei prossimi anni a vederlo lottare nei grandi giri perche'no proprio con cunego(e sella)!delusione dekker,credevo fosse di un'altro livello,ma cmq ha fatto una ottima prestazione,nn dando pero'l'impressione di essere gia'un pro'a tutti gli effetti come le sue vittorie quest'anno dimostravano;e son curioso di gustarmi il"raccomandato"da bottecchia..pozzovivo,venerdi!un'ultima annotazione la merita il pubblico spettacolare per la grande occasione e che rende ancor piu'fascino a questa appassionante settimana subito iniziata col colpo di pedale giusto..
 
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Livello Tour




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  postato il 29/09/2004 alle 19:15
anch'io mi devo ricredere su vincenzao nibali.ho sempre pensato che fosse un ottimo corridore,però non avevo molta fiducia nella sua tenuta mentale,perchè le doti non si discutono.
sono ora piu tranquillo che possa fare ben già dal prossimo anno tra i prò...in fondo ha dimostrato di avere continuità,il chè è fondamentale per questi ragazzi.nibali è già stato bronzo a crono tra gli junior a zolder.è in effetti completo un pò su tutti i percorsi,quindi potrebbe essere un corridore atipico rispetto a quelli sfornati dal nostro movimento negli ultimi anni,diciamo un pò alla bugno(con i dovuti distinguo).questo mi pare un corridore diverso dai soliti ,anche se ottimi corridori italiani di ultima generazione,tutti ottimi scalatori e ottimi per le corse in linea.questo và anche con il tic-tac.a proposito di categoria junior,non sò se avete saputo che dal prossimo anno questa categoria svolgerà il mondiale a vienna ad agosto,in sede,tempi e luoghi separati dal mondiale di ottobre,per non far perdere un mese di scuola a questi ragazzi di 17/18 anni.
evidentemente quelli dell'uci,forse per sbaglio,azzeccano qualcosa.può darsi che verbrugghen dietro quegli occhi azzurri in fondo non nasconda un cervello pieno d'acqua.
infine ultima considerazione per la prova in linea under23.
per me possiamo fare anche tripletta con nibali,visconti e quell'altro...........di cui non mi azzardo a dire il nome.questo mister x in realtà pare molto piu portato per un grande giro che per una gara in linea.il suo punto forte è la salita,a metà tra il passista scalatore e l'arrampicatore puro.....però chissà.......spero davvero tanto......
sono molto fiducioso soprattutto perchè mi fido di fusi,ottimo per i dilettanti,opaco per i professionisti dove la politica delle molte punte non può riscuotere molto successo,perchè tra i prò bisogna essere bravi strateghi nel controllare la corsa,nel dare ordini precisi,e dove la differenza è minore tra tutti i corridori.direi che ballero è un ottimo selezionare,fusi un ottimo allevatore di campioncini.
p.s.QUALCUNO DI VOI HA NOTATO NELLA CRONO UNDER23 LA COLOSSALE BESTEMMIA DEL BULBA?
DOPO IL PRIMO INTERMEDIO SULLA SALITA DI COSTERMANO QUESTO CLOWN DEL PEDALE HA ESPRESSO A CASSANI LA SUA INDECIFRABILE PREOCCUPAZIONE PER LA PROVA TROPPO DISPENDIOSA DI VINCENZO,DICENDO CHE IL MESSINESE AVREBBE FATTO MEGLIO A RISPARMIARSI PER LA PROVA IN LINEA.
MA DICO,UNO LASCIA PERDERE UN'OTTIMA POSSIBILITà DI MEDAGLIA PER PUNTARE TUTTO SU UNS CORSA IN LINEA CMQ. PIU INCERTA PER QUANTO PIU FACILE DA GESTIRE TATTICAMENTE?
MAH...MISTERI ARCANI....
CASSANI LO HA SEMPLICEMENTE CONTRADDETTO CON LA SUA CONSUETA BUONA EDUCAZIONE.

 

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janny

 
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  postato il 29/09/2004 alle 19:28
la cosa impressionante che nibali,nn ancora ventenne,in salita a costermano e'andato come i migliori cronomen elite nella prova di oggi e,x me,cio'e'gustificato da sensazionali doti straordinarie che dalla differenza di distribuzione dello sforzo visto che36 km x gli under23 valgono bene i 47km dei pro'!il solo vino ha fatto il vuoto in salita di una dozzina di secondi(anche se ne aveva anche rogers)ma prima si st parlando di un fenomeno capace di staccare anche armstrong sulle strade del tour e poi e poi anche lui aveva forse esagerato visto che poi il buon alexandre e'andato un po'in calando!ed impressionante e'stata anche la prova della ventenne guderzo che si e'confrontata col gota del ciclismo femminile,e li si che ne mancavano veramente poche!
abbiamo un'ottimo futuro!!!


p.s.ridicolo il discorso del bulba sullo spremersi troppo a cronometro,basti pensare che perfino il disidratato lance che perse 6kg sotto il sole ed i 40gradi di cap decouvert in 2-3 giorni si riprese all grande e stacco' tutti a luz ardiden,e di certo nn e'arrivato cosi in riserva il campioncino di messina!

 
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  postato il 29/09/2004 alle 19:53
vabbè ve lo dico, vincerà DOMENICO POZZOVIVO!!!!!(AVETE VISTO COME è AFFASCINANTE QUANDO SI ALZA IN PUNTA DI PEDALI IMPUGNANDO IL MANUBRIO BASSO PER SCARICARE TUTTA LA SUA POTENZA?IL SUO MODO DI ANDARE IN BICI IN SALITA SOMIGLIA A CUNEGO(E NON VE NE VENITE A DIRE CHE HO ESAGERATO,PERCHè STò PARLANDO SOLO DI STILE,NON DI PRESTAZIONI,CHE CMQ. SONO IN EMBRIONE.)
e muvt domè,dann chessa soddisfazion!(scusate la rozzezza,ma il nostro dialetto è questo).speriamo che la nostra dimenticata e povera regione contribuisca a qualcosa con pozzovivo.
(gli amici del forum mi scuseranno,ma qua non è che c'è molto pane da mangiare).

 

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janny

 
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  postato il 16/10/2004 alle 23:58
Rispolvero questo thread dedicato al temutissimo cronometro, se non altro perchè domani ci sarà la simpaticissima cronocoppie di borgomanero-trofeo Androni giocattoli, rivisitazione del fù trofeo Baracchi.
Ho letto su tuttobiciweb che tra gli altri Cunego farà coppia con Mazzanti, Basso con Popovych, Simoni con Rebellin, Cancellara con Pozzato, Honchar con Nardello, Bettini con Bramati, Garzelli con Andriotto.
E' un po' la festa di fine anno del ciclismo italiano, e mi piace che i nostri assi onorino il ciclismo dal primo all'ultimo giorno della stagione come si faceva un tempo, un "bravi" a tutti quanti indistintamente.
Ma torniamo al tema delle cronometro in relazione al trionfo di Cunego nella bellissima cornice del lombardia: conservare dei minimi dubbi sulla dimensione reale del talento veronese era lecito, non per mettere in discussione il valore del suo giro d'italia, ma per riconoscere onestamente l'importanza "ingombrante" che aveva avuto il cosiddetto gioco di squadra nella sua vittoria.
Ebbene, come il vento le foglie d'autunno il lombardia ha spazzato le rimanenti perplessità, consegnandoci un Cunego campione a tutto tondo, di conseguenza la sua bicicletta lo porterà inevitabilmente ad incrociare le strade del tour de france.
Perchè aspettare?
Se attendesse ancora un anno, maturando altre vittorie crescerebbero anche le aspettative, finirebbe per doversi presentare come favorito in un tour, quello del 2006 che probabilmente vedrà un Armstrong in disarmo, dove Damiano avrà tutto da perdere e niente da guadagnare.
No, Damiano deve andare al tour l'anno prossimo perchè sarà l'ultima opportunità per affrontare la grande-boucle da tirocinante, sarà l'ultima occasione per impegnarsi in quella corsa senza l'assillo della vittoria, un giusto passo nella costruzione dell'equilibrio emotivo del campione.
Detto questo è ovvio che Damiano dovrà cercare di migliorarsi a cronometro, a partire dalla posizione aerodinamica e dalla frequenza delle pedalate.
Non deve snaturarsi, non deve diventare un ossessione, deve solo migliorarsi progressivamente, poco per volta, senza strafare, ma costantemente.
Ce la può fare, perchè ha la necessaria capacità di concentrazione, non ho dubbi.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2004 alle 12:53
verissimo,andare al tour il prossimo anno,alla sua prima eventuale partecipazione ed a 24 anni appena compiuti,con un armstrong"purtroppo"ancora cannibale,sara'un'occasione,nn un rischio!l'occasione di sorprendere tutti,di dimostrare il suo immenso valore ma senza le pressioni che una squadra tutta per lui e l'uscita di scena di lance gli riserverebbero,e poco importa,almeno per il prossimo anno,se il tour seguira'il solito tracciato pro armstrong,vorra'dire che dara'spettacolo nelle salite e nelle tappe a lui congeniali e statene certi,come fece il pirata nel 2000,se lance barcollasse in salita sarebbe per damiano una vittoria morale che alla sua eta',ed al primo assaggio alla corsa francese,varrebbe molto,moltissimo...probabilmente quanto e piu'di una vittoria negli anni seguenti ma in un tour ormai orfano del texano!

 

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Giuseppe Matranga

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  postato il 18/10/2004 alle 20:43
bè...devo dire che in effetti a questo punto cunego l'anno prossimo al tour ci deve andare.tardare anche di un solo anno,potrebbe ritorcerglisi contro.però vedrete che martino lo porterà,già quest'anno nella cronoscalata dell'alpe se lo vedeva battaggliare compiaciuto con lo sceriffo.poi alla vuelta,intervistato,disse che forse il tour lo faranno l'anno prossimo.
però cmq. io credo che una considerazione vada fatta..alla fine però devono essere sempre gli altri ad accontentare armstrong,la doping channel,leblanc,l'equipe,ecc,......e daccordo che il texano è il defender,però se qualche volta li andasse a sfidare lui gli avversari non certo gli faremmo rimbrotti..anche se ormai l'ho già detto...io armstrong al giro NON LO VOGLIO PERCHè NON SE LO MERITA.tornando a damiano la cosa piu interessante sarà vedere come se la caverà nel doppio appuntamento giro-tour.inutile dire che l'impresa sia difficile,e che pochi ce l'hanno fatta.non è però escluso che possa fare bene.e non prendiamo in considerazione come parametro di riferimento la vuelta di quest'anno.perchè dopo il giro damiano ha completamente staccato un mese...e ha in pratica ricominciato la preparazione dal brixia.fare bene in una corsa a tappe di fine anno è certo complicato,con tutti quegli spagnoli poi.invece al tour,anche ammessa la maggior difficoltà,le cose potrebbero anche andfare meglio.perchè essendo dotato di doti di recupero eccellenti,non è detto che dopo il giro damiano cali.fondamentale sarà di certo la tenuta mentale,cioè cunego non potrà abbandonarsi a banchetti e salsicce dopo il giro,dovrà rimandare tutto,perchè questo si deve fare per essere protagonisti al tour,se si è professionisti.è anche vero che a 23 anni,chiedergli ujno sforzo simile potrebbe essere troppo.damiano non deve mai abusare della bici,altrimenti se si spengono le motivazioni finisce come spero non finirà con valentino rossi,che cambia sport per manifesta superiorità,(anche se in quel caso il discorso è diverso perchè valentino è stanco di vincere,damiano potrebbe stancarsi di allenarsi).ma è chiaro che qui entra in gioco la passione del corridore,che,se forte,non lo deluderà mai.certo,per tornare al post di base,bisogna ammettere che le crono dovranno essere migliorate,ma questo verrà da sè,col tempo e non necessariamente subito.il problema,e qui mi permetto di divergere leggermente da aranciata,è che io,se le cose andranno avanti così,non credo proprio ad un armstrong in disarmo nel 2006.se questo continuerà a preparare sempre e soltanto una corsa,nel modo almeno ombroso nel quale la prepara,non credo che le sue gambe possano girare tanto meno dell'alpe di quest'anno,piuttosto che hautacam 2000,sestriere '99ecc.
cmq. damiano ha detto che quest'inverno a volte passava molto tempo insieme alla bici da crono,dicendo anche di sentirsi portato e preparato a concentrarsi per questo tipo di prove nel pre-gara....speriamo bene..

 

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janny

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2004 alle 00:46
Ciao Melamarcia, anche io non sono ovviamente sicuro che Armstrong sarà in disarmo nel 2006, diciamo che è una speranza...
In verità credo che Armstrong potrebbe correre per anni con la medesima condizione fisica di oggi, ma la "conditio sine qua non" sono le sue motivazioni, nel 2003 aveva mostrato qualche crepa, quest'anno no, ma le motivazioni non sono frutto di un ragionamento logico o della sete di denaro, le motivazioni sono un sentimento e non te le puoi inventare dal nulla, o le hai o non le hai.
Se questa spinta motivazionale venisse meno Armstrong sarebbe spacciato, sin dal prossimo anno.
Il meccanismo che s'inceppa è nella testa dei ciclisti, non nelle gambe.
Chiaramente se Lance riuscirà a trovare sempre gli stimoli adatti, e se la legislazione in tema di doping non cambiasse nel frattempo (quest'anno al tour ci sono stati 38 casi di positività autorizzati da certificati medici, casi su cui l'anonimato è di rigore), allora per altri quattro o cinque anni Lance detterà legge, più o meno incontrastato.

Per tornare al cronometro, io sono convinto che Damiano limerà un bel po' di secondi nelle sue prestazioni al cronometro.
Non mi convince l'affermazione di Ciclgian, secondo il quale i brevilinei hanno pochi margini di miglioramento in questo esercizio.

 

[Modificato il 19/10/2004 alle 00:48 by aranciata_bottecchia]

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Davide

 
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