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Basso e il Finestre
cyclingteam2001 - 04/06/2005 alle 12:56

"Sì, lassù volevo stravincere" Basso racconta il momento saliente del suo Giro: "Tutto o niente, sul Colle delle Finestre sognavo l'impresa ma non ho avuto abbastanza gambe" MILANO, 4 giugno 2005 - Una settimana fa, più o meno a quest’ora, a Savigliano. Ivan Basso, uno che non ama ricordare, semmai immaginare, stavolta ricorda. "Dopo la vittoria sul Colle di Tenda, e dopo la vittoria nella cronometro di Torino, non mi bastava più vincere: volevo stravincere. Non cercavo il tris: cercavo l’impresa". Ma Basso, che pure ama immaginare, sapeva che non sarebbe stato facile. "Sullo Stelvio mi ero completamente svuotato: di quella tappa ricordo solo che, davanti a me, c’era la ruota di un mio compagno di squadra. Poi avevo cercato di rimettermi in sesto, per questo mi ero anche sovralimentato, e in quei casi non hai mai la garanzia di poter contare su una condizione stabile. Le due vittorie mi avevano rilanciato. E la terza sarebbe stata super". "Ma io non potevo sapere se sarei stato super. Nel dubbio, nella speranza, ho deciso di far lavorare la squadra come se fossi stato super. E la squadra ha lavorato duro fino all’attacco del Colle delle Finestre. In quel momento, però, la Selle Italia ha impostato un ritmo altissimo, forte, violento. E mi sono trovato in difficoltà. Non riuscivo a tenere le ruote, avrei rischiato di saltare per aria, dovevo salire con il mio passo". Ma attenzione. "Più che il mio passo, sarebbe stato il passo di Simoni, davanti, o quello di Savoldelli, dietro. In entrambi i casi, per non fare il gioco di uno o dell’altro, ma poi facendolo comunque, sarei dovuto rimanere a ruota. Anche psicologicamente era una posizione scomoda, ambigua, criticabile. E non era quello il mio obiettivo. Non avevo neanche una posizione in classifica da difendere. Così, senza gambe per stravincere, e senza testa per tentare o per accontentarmi di un piazzamento, mi sono tolto di mezzo. Tutto qui". Vai qui e là, apri gli occhi, allunghi le orecchie, e senti che Basso è il vincitore morale del Giro. "Mi piace sentirlo dire, certo io non lo dirò mai per rispetto di chi è arrivato primo, o secondo, o terzo. Per me l’unico verdetto è quello della strada. Nel ciclismo ci vuole anche un pizzico di fortuna. E io non ne ho avuta. Dal primo gennaio a oggi ho avuto un solo problema di salute, ed è capitato nel momento più sbagliato. Ancora adesso non si sa che cosa sia stato: un’influenza intestinale, un colpo d’aria, chissà. Un amico mi ha detto che in quei giorni ci sono stati tanti casi simili al mio: pancia gonfia, dissenteria, vomito. Ma un conto è se ti viene a casa o in ufficio, un conto è se ti viene in bici sulle Dolomiti". Non ditegli che è stato un eroe. "Avevo voglia di continuare, e c’erano i presupposti per farlo. Ho fatto solo il mio lavoro. Visto da fuori, può sembrare chissà che. Visto da dentro, era una sofferenza, ma umana". Una settimana dopo, che cosa ha dato il Giro a Basso? "Ero partito con un bel peso addosso, quello del pronostico. L’inizio non è stato facile. Poi nella crono di Firenze e nella tappa di Zoldo Alto, anche se non le ho vinte, ho dimostrato di essere forte, il più forte. Avevo la maglia rosa. Dal paradiso sono sprofondato nell’inferno, dal cielo sono piombato nella polvere. Lì ho dovuto reinventarmi, e con quella due giorni, che io considero una sola giornata di 48 ore, ce l’ho fatta. Sì, questo Giro mi ha arricchito professionalmente. E anche umanamente. Ho apprezzato le testimonianze di solidarietà dei colleghi". Se il Giro fosse una sola immagine? «Il Colle delle Finestre, lo sterrato, la polvere, il cielo, la gente". Se il Giro fosse un solo gesto? "Paolo Tiralongo che mi allunga la borraccia durante la crono. Era da 30 chilometri che avevo la bocca secca. E anche le corde vocali secche. A 200 metri da lui, dietro, gli ho gridato: "Paoluzzo, acqua, Paoluzzo, acqua". Come uno che si è perso nel deserto. Tiralongo è un amico: eravamo compagni di camera durante il servizio militare". E adesso, Ivan? "Due orette di allenamento al giorno, poi un blocco di preparazione con la squadra per la montagna e la crono pensando al Tour, la cronosquadre di Eindhoven e forse, ma molto forse, il campionato italiano. Mi godo la casa: è la mia vacanza. E mia figlia Domitilla. In tre settimane è cambiata, cresciuta. Capisce tutto, salta, corre, non sta ferma un attimo". Altro che Lance Armstrong


marco83 - 04/06/2005 alle 13:01

[quote][i]Originariamente inviato da cyclingteam2001 [/i] Per me l’unico verdetto è quello della strada. Nel ciclismo ci vuole anche un pizzico di fortuna. E io non ne ho avuta. Dal primo gennaio a oggi ho avuto un solo problema di salute, ed è capitato nel momento più sbagliato. Ancora adesso non si sa che cosa sia stato: un’influenza intestinale, un colpo d’aria, chissà. Un amico mi ha detto che in quei giorni ci sono stati tanti casi simili al mio: pancia gonfia, dissenteria, vomito. Ma un conto è se ti viene a casa o in ufficio, un conto è se ti viene in bici sulle Dolomiti [/quote] Spero che questa dichiarazione sgombri finalmente il campo da chi insinuava che Basso (e il suo team) si fossero inventati tutto x coprire una crisi di gambe e di forma sullo Stelvio... E' stato male, punto e basta... e peccato per lui, secondo me senza quell'inconveniente avrebbe vinto il Giro. :cool:


Pirata x sempre - 04/06/2005 alle 13:59

[quote][i]Originariamente inviato da cyclingteam2001 [/i] "Sì, lassù volevo stravincere" Se il Giro fosse una sola immagine? «Il Colle delle Finestre, lo sterrato, la polvere, il cielo, la gente". Se il Giro fosse un solo gesto? "Paolo Tiralongo che mi allunga la borraccia durante la crono. Era da 30 chilometri che avevo la bocca secca. E anche le corde vocali secche. A 200 metri da lui, dietro, gli ho gridato: "Paoluzzo, acqua, Paoluzzo, acqua". [/quote] Ed anche noi siam stati fieri di vederti arrivare lassu',da vincente,nonostante tutto,nonostante un ritardo piu'fisiologico che tecnico,e di dedicarti un coro dagli intensi e commossi brividi solo al ricordo di un momento cosi emozionante! si forse nn per spettacolari scatti ma Ivan ammirarti in modo totale e sincero per la straordinaria persona che anche sulle strade di casa,laddove tornavi dopo tanti anni,hai dimostrato di essere,ancor prima che per la purissima classe di un ottimo corridore diventato ormai splendido campione,e'forse molto molto di piu'.... ....e tutti noi avremmo voluto passarti quella borraccia per realizzare cosi quel bellissimo sogno cui solo la tua grande tenacia poteva farti sperare di realizzarlo mentre arrancavi,ahime'nn per colpa tua,sui mitici tornanti dello Stelvio!!! sara'come tu dici solo l'aver fatto il tuo lavoro,ma questa semplice umilta'dimostrata e'al giorno d'oggi una bellissima rarita',caratteristica comune solo ai grandissimi,come tu sicuramente in questo Giro sei stato.... :clap: :clap: :clap:


WebmasterNSFC - 04/06/2005 alle 14:18

Ieri sera gli son stato a pochi centimetri per diverse decine di minuti, ma la sua bontà mi metteva in difficoltà. Troppo disponibile con tutti che dopo essermi fatto una foto assieme non ho più trovato il coraggio di chiedergli altro. La mia domanda sarebbe stata:"Cosa ricordi dell'ultimo tornante sul Finestre? La fatica ha lasciato il posto per qualche istante al rimbombo del tuo nome?" Ebbene mi rimarrà a lungo questo dubbio, ma riuscirò a farmi rispondere! Grande Ivan


cyclingteam2001 - 04/06/2005 alle 17:17

dopo questa intervista sono più fiducioso in vista del tour.....


stress - 04/06/2005 alle 17:27

Io dico che Ivan il tour lo vince e alla grande. :yes::yes: forza Ivan :clap::clap:


janjanssen - 04/06/2005 alle 17:28

:clap::clap:......vero...sono un pò più fiducioso...


japan - 04/06/2005 alle 21:48

penso che il tour lo vince ulrick


Zillo - 05/06/2005 alle 01:24

il tour secondo me O lo rivince ancora Lance Braccioforte, oppure se la vedono Basso e Mayo.... Ullrich lo vedo un po' più in difficoltà... soprattutto se Armstrong dovesse avere un crollo improsvviso e la responsabilità della corsa cadesse tutta su KaiserJan... non ha personalità e questo gli costerà sempre molto caro...


Monsieur 40% - 05/06/2005 alle 03:34

Ivan Basso ha manifestato un sorriso misto ghigno che difficilmente scorderò, durante quelle pedalate sul tornante del Finestre... lui difficilmente scorderà quel boato, quel coro da stadio, quell'atto per me insolito durante una corsa di biciclette. Un centinaio di pazzi a scandire il suo nome, quasi ad aiutarlo a salire coi decibel del suono, tenendogli il tempo, incitandolo con l'ugola. I-VAN, I-VAN!! Ma perchè non avevo un registratore? Ho la pelle d'oca ancora adesso che lo scrivo, seppur sia passata già una settimana (ora più, ora meno) dall'evento. Sì, un evento, altri nomi non ce ne sono. Quella foto, con Andrea_Web ed Ivan, sotto il pullman della CSC era dovuta. Non tifo Basso, non tifo nessuno, mi piace lo sport ed apprezzo tutti. Ma come si fa a non ammirare Ivan? P.S.: Scusate l'assenza, seppur presente nella lettura, dal Forum. Ma tra articoli da mandare, vita parallela da curare ed esami da preparare di tempo ne ho sempre meno. Mi aiuta la notte, seppur le diottrie non sono molto d'accordo... Ciao Grandissimi!!! ;)


WebmasterNSFC - 05/06/2005 alle 10:33

Lo ripeterò fino allo sfinimento ma quell'urlo per Ivan sarà il mio ricordo più emozionante dell'88° Giro d'Italia. Mi dispiace veramente che la Tv n abbia trasmesso quel momento, per ovvi motivi di diretta, ma se qualcuno era li con noi con una telecamera sarebbe bellissimo anche solo risentire l'audio. Se trasmettevano quell'attimo in diretta la gente sarebbe rimasta incollata allo schermo, ma è probabilmente giusto così che un'emozione forte sia vissuta da poche centinaia di fortunati. Grazie a tutti quelli che mi hanno permesso di essere li, non dimenticherò mai quello che ho visto e sentito. Ciao


I-RAMA - 05/06/2005 alle 18:23

[quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] Io dico che Ivan il tour lo vince e alla grande. :yes::yes: forza Ivan :clap::clap: [/quote] Speriamo, è il sogno di tutti gli sportivi italiani. Personalmente la vedo dura....: al tour la concorrenza c'è e come. Speriamo in bene. Forza Ivan. Ciao, Marco


EugeRambler - 05/06/2005 alle 22:50

veramente incredibile il calore che il pubblico del ciclismo a riservato a ivan basso. alla tappa dello stelvio ero sul passo eira (perchè non mi hanno fatto salire sullo stelvio :mad:) e qnd è arrivato ivan con quasi tre quarti d'ora di distacco da parra si è scatenato un applauso e un incitamento mai visto per nessun corridore fino ad allora transitato. basso ha sofferto e tenuto duro sullo stelvio, non si è ritirato, e la gente lo ha ripagato nell'unico modo possibile...un boato. la sua faccia, traboccante di sofferenza ha colpito tutti quanti. è stato l'esempio lampante di quanto questo sport voglia dire sofferenza e superamento dei propri limiti... [img] http://www.utenti.lycos.it/eugeinbici/images/basso%20eira.JPG[/img] sul colle di tenda la resurrezione di ivan in questo sfortunato giro. il ghigno che ha stampato in volto dice veramente tutto...anche qui un boato che saliva dalla valle lo ha accompagnato per gli ultimi chilometri di salita... [img] http://www.utenti.lycos.it/eugeinbici/images/basso%20tenda.JPG[/img] sul colle delle finestre, come lui stesso ha ammesso, o tutto o niente. purtroppo niente, ma meglio perdere combattendo che avere rimpianti per non averlo fatto. il suo volto sereno al penultimo tornante è il volto di un uomo che sa di aver dato tutto ciò che poteva dare ed è perciò soddisfatto di ciò che ha compiuto. le migliaia di persone che hanno scandito a gran voce il suo nome I-VAN I-VAN sono state veramente eccezionali. il suo sorriso è il ringraziamento più grande che avremmo potuto chiedere... [img]http://www.utenti.lycos.it/eugeinbici/images/basso%20finestre.JPG [/img] speriamo che questa volta, per davvero, abbiamo trovato un nuovo campione, gentile, corretto e riservato da poter amare, forse non come abbiamo amato l'omino pelato con le orecchie a sventola, ma quasi... FORZA IVAN! hai veramente un grosso peso sulle spalle, ma sicuramente non ci deluderai!