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Josè Rujano Guillen
Ariadeno - 28/05/2005 alle 22:06

Mi piace leggere le vostre disquisizioni sul ciclismo e sul Giro in particolare, ma a parte qualcuno, al grandissimo Josè (Novello Cacaito)non avete riconosciuto i meriti che indubbiamente ha. Sono d'accordo con Felice, con un briciolo di convinzione ed un minimo di fortuna, stasera parleremmo di un nuovo grandissimo corridore venezuelano e non del gregario di Armstrong e di un logoro Simoni. Omnia bona vobis Ariadeno Ps Josè Rujano Guillen è andato anche più forte dell'osannato Danilo Di Luca.


Admin - 28/05/2005 alle 22:43

Nelle nostre cronache rosa da giorni non facciamo che osannare "Spanky" Rujano! :D


superalvi - 28/05/2005 alle 23:01

un soprannome potrebbe essere anche "El condor" visti i lineamenti aquilini del viso.... anzi El Condor pasa(letteralmente volteggia sulla preda lui volteggia sulle salite):D:D


janjanssen - 29/05/2005 alle 00:11

Io lo chiamerei "el topo" ....speedy gonzales con due orecchie notevoli, simpaticissimo e ancora largamente inesplorato.


RomanistaeRomano - 29/05/2005 alle 07:59

A me mi puzzando tanto di ..... ! Anche x perche' un corridore sconosciuto non puo andare cosi forte senza mai sentire fatica. So che scatenera' polemiche ma metterlo alla pari Di di luca mi pare eccesivo! :D


gigio83 - 29/05/2005 alle 10:16

il soprannome Rujano ce l'ha già e gli è stato dato dal compagno di squadra Scarselli,si chiama "Pollicino" perchè si perde sovente e per le sue dimensioni... è stato detto dallo speaker ieri alla partenza da Savigliano e Scarselli ha confermato il tutto.


GiboSimoni - 29/05/2005 alle 11:10

Rujano le prime volte che l'ho visto che scattava...mi sembrava di vedere Perez Cuapio stessa grinta in salita stessa voglia...un bel corridore ha un futuro roseo davanti a se...l'hanno prossimo può puntare decisamente alla vittoria del Giro con una squadra tutta x lui...


Deval - 29/05/2005 alle 16:24

Non dimentichiamo che quest'anno se non avesse dovuto cambiare bici tre volte nella crono di Firenze il Giro l'avrebbe potuto già vincere...


maglianera - 29/05/2005 alle 21:25

e se avesse corso fin da subito per la classifica, invece che sprecare tante energie per tutti i gpm, anche di terza categoria... speriamo però che l'improvvisa celebrità (e ricchezza) non gli dia alla testa, come è già accaduto ad altri...


superandyweb - 30/05/2005 alle 19:48

Io credo che possa diventare il nuovo Pantani!!!


nocs_84 - 30/05/2005 alle 20:29

Questo Rujano è veramente forte ma metterlo alla pari di un corridore che domina le classiche al nord vince due tappe al giro veste la maglia rosa, va su come una moto sulla salita più dura del Giro e conclude quarto solo per colpa di un crampo è eccessivo.


Morris - 30/05/2005 alle 21:48

[quote][i]Originariamente inviato da superandyweb [/i] Io credo che possa diventare il nuovo Pantani!!! [/quote] Piano, piano con questi paragoni.... Il ragazzino mi è piaciuto, mi ha spinto a tifare per lui, ed ho scritto, su un thread sotto, tutta l'ammirazione che provo per le sue qualità. Ma pensare che possa diventare Pantani è eccessivo, anche ad una visione solo superficiale dei modi di affrontare la salita. Già un paragone con Marco è stato mal digerito da chi s'è trovato a subire il peso di un pompaggio vissuto sull'eco di un'esaltazione non poggiata su basi tecniche forti..... Pantani, a 22 anni, ancor dilettante, batteva Bugno in salita, ovvero il top mondiale del tempo su quel segmento del ciclismo. A 24, alla prima occasione utile da prof. scattò in faccia ad un mostro che, come lui, non ha emuli nel ciclismo odierno, il cui nome è ben scritto nella storia del pedale, tal Miguelon Indurain. Costui, signore e campione immensamente più grande ed onesto del "fumetto americano", dichiarò: "Chi segue Pantani in salita va all'inferno!" Rujano è un Lucho Herrera che potrà assestarsi in una via di mezzo fra il colombiano, ed i due veri numeri uno leggendari, da Hinault a questa parte. Non è poco, mi pare..... Inoltre, prima di giungere là, dovrà stare attento a non farsi giocare dall'ambiente e dovrà dribblare la sfiga di essere un venezuelano....Vabbè che essere italiani, quando a capo della FCI c'è un Ceruti, alla direzione della Gazzetta un Cannavò, ed a capo del Coni un Petrucci....equivale essere dell'Equador o della Mongolia....


Morris - 30/05/2005 alle 22:07

[quote][i]Originariamente inviato da nocs_84 [/i] Questo Rujano è veramente forte ma metterlo alla pari di un corridore che domina le classiche al nord vince due tappe al giro veste la maglia rosa, va su come una moto sulla salita più dura del Giro e conclude quarto solo per colpa di un crampo è eccessivo. [/quote] Qui mi pare si stesse parlando di corse a tappe e non di spessore assoluto. Ebbene sì, sul versante delle corse a tappe, Rujano ha tutto, e questo Giro lo ha dimostrato, per essere un tantino preferibile ad un corridore come Di Luca. Ha corso sempre davanti e non è vero che chi sta davanti fa meno fatica. Ha sprintato su ogni GPM e in tutto il Giro, ha avuto un solo piccolo cedimento nella tappa dello Stelvio, tra l'altro bellamente superato nel corso stesso della tappa. Sull'epilogo del tappone del Sestriere, ha dimostrato di saper soffrire un'alimentazione inesistente...senza cadere nei crampi. Tra l'altro, in gennaio, ha vinto la Vuelta al Tachira, una corsa di due settimane in un clima che non era proprio quello più adatto......per preparare da "robot" il Giro d'Italia. Sì, per quanto Di Luca sia stato il corridore italiano più sorprendente del Giro, fino ad eleggersi fra i papabili futuri vincenti della corsa, Rujano ha meritato un tantino di più il podio....


Ariadeno - 30/05/2005 alle 22:31

Caro Morris, è un piacere leggere ciò che scrivi, mi sembri il Gianni Clerici del ciclismo per competenza e sintassi. Volevo chiederti una cosa, non riesco a leggere tutti i 3d, per tal motivo ho sempre beccato una marea di critiche al "fumetto americano", ma nessuna spiegazione perchè sia considerato tale. Secondo te davvero prende qualcosa? E se la risposta è si perchè al Tour nessuno dice nulla? Magari le mie domande sono un po' semplici, sono un profano delle due ruote, ma ci terrei che la risposta non lo fosse. Grazie e ancora complimenti per ciò che scrivi, ma soprattutto per come lo scrivi. Ariadeno


Morris - 31/05/2005 alle 00:15

Caro Ariadeno, il paragone con Gianni Clerici, mi onora oltre ogni limite. Ti ringrazio di cuore per le belle parole, ma non merito tanto. Di Lance ho scritto tanto qui. All’uomo ti posto un link aperto dal grande Aranciata_Bottecchia, sul quale sono intervenuto diffusamente.... http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=392#pid8447 In esso, troverai tante spiegazioni sul perché definisco l’americano in un certo modo…. Aggiungo solo, ed in maniera esplicita, che non ho mai creduto alla storia di una neoplasia al testicolo, poi diffusasi in metastasi sui polmoni e sul cervello di Lance, come è stato scritto e detto. Di qui, in virtù di una peculiarità presente nella “letteratura statunitense”, il passo verso un “eroe da fumetto” è tanto breve quanto sincronico… Su Cicloweb scrive un grande oncologo. Per non ledere la sua privacy e per non metterlo in imbarazzo, non dirò chi è, ma sono sicuro che anche lui, con motivazioni ben più precise delle mie, alla favoletta texana, non ha mai creduto…. Spero solo che la lettura del link, ti possa servire a vedere anche altri aspetti di quello che la chimica ha giocato nel ciclismo e nello sport dell’ultimo trentennio. Visto che ti piace il tennis, ti saluto aprendo un thread proprio su questo sport..... E’ un racconto vero, vissuto e piacevolmente riprodotto dal pazzo sottoscritto...... Ciao! Morris


lallo - 31/05/2005 alle 09:00

Rujano a cronometro si mangerebbe sin d'ora nettamente il miglior Pantani (al quale naturalmente cederebbe in salita) E' sicuramente più completo del pirata se impara a fare le discese. E a 23 anni Pantani un 3 posto al giro non se lo sognava neppure mentre Rujano meritava di vincerlo..........


Ottavio - 31/05/2005 alle 09:53

x Morris, in un tuo post fai delle gravi affermazioni su Armstrong sostenendo che non hai mai creduto alla storia di una neoplasia al testicolo con metastasi ai polmoni ed al cervello, senza però addurre nessuna prova a sostegno delle tue affermaioni. Anche io come la maggior parte degli appassionati di ciclismo e frequentatori di questo forum, non ammiro il corridore Lance Armstrong in quanto non rispettoso della tradizione e della storia del ciclismo, pur dovendone riconoscere le doti atletiche e l'intelligenza tecnico-tattica. Inoltre non condivido la sua difesa "mafiosa" del dott. Ferrari, oltre ovviamente alla frequentazione con lo stesso mago (come se fosse stato l'unico a farlo....). Ma non l'ho mai attaccato sul piano personale ed anzi ho ammirato la sua forza e determinazione nel combattere contro il tumore e di farsi promotore di una associazione a favore della lotta al cancro. Posso ammettere che abbia "sfruttato" la riabilitazione come paravento per operare pratiche dopanti, ma tu metti addirittura in dubbio che si sia ammalato! Cosa avrebbe dunque fatto Armstrong in quell'anno e mezzo fuori dal ciclismo? Si sarebbe sottoposto a chemioterapia per diventare più forte in bicicletta? Avrebbe inventato la sua malattia? Attendo tue delucidazioni.


lallo - 31/05/2005 alle 11:10

Direi che sul cancro di Armstrong non vi siano dubbi. E' realmente un miracolato (Grazie a tecniche sperimentali lo hanno letteralmente salvato). Il problema è che la ricaduta di quegli interventi leciti per salvargli la vita gli hanno poi permesso di diventare quello che è. In pratica ha continuato ad utilizzare tali tecnologie all'avanguardia (che gli avevano salvato la vita) per ottenere risultati sportivi fuori norma!!


Morris - 31/05/2005 alle 11:28

Ciao Ottavio. Neoplasie al testicolo non sono nuove fra gli sportivi, ad esempio, ricordo fra gli altri, i calciatori Penev e Cacciatori, ritornati poi regolarmente all’attività agonistica, senza che i loro casi fossero salutati con grande partecipazione da parte dei media. Anche i tumori linfatici sono stati presenti, in un caso, anche nel ciclismo e prima della malattia di Lance Armstrong. L’australiana Tracey Watson, poi sposata Gaudry, ritornò all’attività decisamente migliore di prima, al punto di finire nel ranking mondiale fra le "Top ten" e vincere prove di World Cup, quando nel periodo precedente non stazionava fra le prime quaranta. Fu bravissima Tracey, oggi mamma, ma anche su di lei, non si levarono operazioni mediatiche, per farne un esempio di lotta e nemmeno si stimò più di tanto il fatto che fosse tornata tangibilmente migliore di prima. Ad un certo punto, il tumore linfatico nei pochi riferimenti giornalistici, divenne addiruttura leucemia che non è proprio la stessa cosa. Poi, un giorno, chiesi agli amici australiani che tipo reale di malattia aveva colpito la Gaudry e costoro mi confermarono un tumore linfatico, fortunatamente ben aggredito quando ancora non aveva attaccato organi vitali. Veniamo ora al caso Armstrong. A premessa è bene ricordare (e l’oncologo che è qui mi faccia un cenno in privato se dico cazzate) che non è sempre sistematica l’asportazione di un testicolo, quando esso viene attaccato da neoplasia. L’intervento chirurgico ed i cicli radioterapici sono i più comuni, a percentuali altissime, ma non sempre questo avviene. Ci sono dunque casi, rari ovviamente, dove i testicoli restano due. Ciò che non ho mai creduto e nel link riportato sopra l’ho spiegato, è l’allargamento della diffusione del tumore, con relativa metastasi ai polmoni e al cervello (su questo organo addirittura con la necessità di un ulteriore intervento). Semplicemente volevo dire, e credevo fosse chiaro, che non credo ad una malattia con consistenze così devastanti, in grado di colpire due organi vitali come polmoni e cervello. Inoltre, non ho mai detto che non si tratti di uomo da ammirare per la sua battaglia, cosa per altro diffusa fra milioni di cittadini del mondo, senza per questi donare attenzioni particolari, indipendentemente dalla minor fama, nonchè ruoli d'esempio e coraggio. Ciò che mi stupisce è la sua trasformazione fisica.....il suo strano rapporto con lo sport, fatto di 27 giorni agonistici e tutto il resto di cui s’è sempre parlato e che trovo antipatico ripetere. Non ho mai avuto la pretesa di esprimere verbo e trovo le mie, solo delle semplici opinioni, a cui comunque credo ciecamente, per quello che ho visto dopo e per essere uno che, grazie al trionfo del doping di questo ultimo trentennio, ha smesso di credere alla favola di Biancaneve. Chiudo con l'ennesima battuta sull'argomento: non sono le provette a quantificare l'esistenza o meno del doping, sono queste a dargli giudizio giuridico, ma il buon senso e l'esperienza si poggiano su qualcosa di diverso che va ben più in profondità. Le provette non trovano il GH, quindi sono tutti innocenti, ma la circolazione del Growth Hormone è da affari colossali..... Che siano poi la Francia e gli USA, a dare sterzate nuove e garanzie di pulizia......bèh è come credere che il ciuco sardo sia un uccello.


Ottavio - 31/05/2005 alle 12:06

Caro Morris, ti ringrazio per la tua risposta. Io non sono un medico ma so che le metastasi al cervello sono molto frequenti in caso di tumore ai testicoli quando il paziente non riesce a leggere i sintomi. Armstrong ha affermato che da tempo soffriva di dolori ma che non vi aveva dato molto peso ritenendoli conseguenza dell'attività sportiva (si sa che i ciclisti hanno una soglia del dolore altissima). Quanto alla trasformazione di Armstrong in superman: Lance come sanno tutti veniva dal triathlon e dunque aveva una muscolatura molto estesa anche nel tronco superiore ed infatti all'inizio della sua carriera da professionista, pur non essendo altissimo pesava 80 kg (per es. come Miguelon). Aveva dato prova di gran classe andando a vincere un mondiale giovanissimo e ottenendo buoni risultati in seguito. Devo dire però che ero rimasto un'pò deluso dalla sua carriera perché ero convinto che potesse diventare una sorta di Kelly molto forte nelle corse dure di un giorno e nelle brevi corse a tappe; questo fino al 96 quando finalmente sembrava iniziare ad ottenere i risultati che si meritava. Poi la malattia. I cicli di chemio lo hanno totalmente svuotato di muscoli e quando è tornato a correre ha sviluppato solo i muscoli necessari all'attività ciclistica facendo sì che le sue, ripeto già conosciute, enormi potenzialità esplodessero. In più si era formato una corazza di volontà dovuta alla sua vittoria sul tumore. Se ritenessi che queste siano state le sole cause della sua esplosione, faresti bene a considerarmi un illuso che crede alle favole, infatti sono convinto che abbia utilizzato la terapia e la riabilitaione per coprire le ben note "pratiche" condivise da quasi tutto il gruppo. Ma sono convinto che la malattia abbia creato un nuovo ciclista molto più forte del primo. Detto questo confermo la mia antipatia per il texano, ma diamo a lance (e Ferrari....) quello che è di Lance.


Morris - 31/05/2005 alle 17:24

[quote][i]Originariamente inviato da lallo [/i] Rujano a cronometro si mangerebbe sin d'ora nettamente il miglior Pantani (al quale naturalmente cederebbe in salita) E' sicuramente più completo del pirata se impara a fare le discese. E a 23 anni Pantani un 3 posto al giro non se lo sognava neppure mentre Rujano meritava di vincerlo.......... [/quote] Mi sembra un’opinione dettata dalla simpatia, senza nessun dato probatorio. Il miglior Pantani, perché è questo ciò che di lui hai richiamato, mi spiace per te, ma presenta risultanze a cronometro, assai superiori a quelle dell’attuale Rujano. I dati del biennio ’98-’99 di Marco, ci portano piazzamenti e medie sconosciute al venezuelano. Vediamole: [b]Giro '98 [/b] Nella cronometro di Trieste (40 km piatti) di fronte al Zulle migliore (che corse a 53,7712 di media!!!), Pantani si fece raggiungere ed alla fine gli rese 3’26”, ma corse a 50 kmh! Nella crono di Lugano (34 piatti), penultima tappa, Pantani finì terzo a 30” dal vincitore Honchar, ma corse a 50,5 kmh! [b]Tour '98 [/b] Nella prima crono, la Meyrignac-Corrèze, di 58 km tormentati, vinse Ullrich a 46,2 di media e Pantani finì a 4’21”. Sui 53 km di Le Creusot, penultima tappa, vinse di nuovo Ullrich a 49 di media e Marco si piazzò terzo a 2’35” dal tedesco. [b]Giro '99 [/b] Nella prima cronometro, ad Ancona (31 km), vinse Jalabert, ma Pantani finì 3° a 55”, lasciandosi dietro fior di cronoman, compreso Alex Zulle. A Treviso, invece, vinse Honchar e Marco finì settimo a 1’38”, ma anche in quella occasione, si lasciò alle spalle degli specialisti. Guardando chi riuscì a superare, ma soprattutto le medie raccolte su crono anche molto più lunghe delle due di quest’anno al Giro, non mi pare proprio che Rujano possa reggere un confronto nelle entità così tassative che tu hai esposto. Ora, fermo restando che Rujano possa crescere contro le lancette (spero per lui che non si ricerchi con un santone accanto), l’attuale fotografia non consente nemmeno di rendere credibile la seconda parte delle tue affermazioni e cioè che Pantani fosse meno completo del venezuelano. Le risultanze le dai tu stesso, dicendo che Rujano è inferiore al Pirata in salita e in discesa e se a questo aggiungiamo che, sul cronometro, il Pantani al top gli era superiore, come si fa a dire che il sudamericano è più completo? Forse pensavi al peso dello sprint? Sull’età è ormai ora che si cominci a fare un po’ di chiarezza, senza esaltare i giovani vincenti fra i prof. di oggi e considerare bazzecole quelli che fino a poco più di dieci anni fa, non potevano passare al professionismo, a causa del “blocco Olimpico”. Questa variabile, mai la si fa pesare, ma è stata decisiva per molti, tormentando non poco le risultanze. Inoltre, è bene ricordare che il Giro Baby, fino a quel periodo, era ben più pesante e probatorio di quel che avviene oggi (tra l’altro non si correrà quest’anno), perché vi correvano corridori di 27-28 anni, che non potevano “passare” per i più svariati motivi. La generazione del 1969-‘70-'71 (Pantani, Casagrande, Bartoli, Simoni, Rebellin, Belli, Gotti, Casartelli ecc.), un gruppo che ha dato tanto al ciclismo italiano, correva il Giro dei dilettanti con la spada fra i denti e le montagne che andavano ad affrontare, erano sovente quelle del Giro maggiore. Marco, come ho scritto ancora, arrivò terzo nel 1990, solo perché dovette aspettare più di un minuto per il cambio di una ruota, ed alla fine la differenza col vincitore, Belli, fu di 36”. Nel ’91, dopo essere stato tagliato fuori da un ritardo enorme in una tappa insignificante (colpa sua ovviamente, perché era in fondo al gruppo), rimontò con delle imprese che fra i dilettanti aveva fatto solo Souchuruchenkov, finendo secondo dietro a Casagrande. Nel ’92, con imprese ancor più tangibili dominò. Extra Giro, in una cronoscalata, si lasciò dietro tutti i professionisti, compreso Bugno e quando poté passare prof. all’interno della Carrera, tutti sapevano che era superiore a Chiappucci in salita. Al suo debutto nella "corsa rosa", si dovette ritirare, perché fin dai primissimi giorni, si trovò a dover fare i conti con una tendinite dovuta agli scarpini, quindi si può dire che non lo corse. L’anno dopo, a 24 anni, quando in tanti sapevamo che era superiore, e pur nella sottostimazione degli ospiti del Processo alla Tappa edizione Mediaset, Marco, si dimostrò compiutamente, scattando in faccia ad un corridore che, se permetti, non ha emuli odierni: Miguel Indurain. Finì secondo e poi, senza squadra, andò al Tour: recuperò dopo una botta al ginocchio destro rimediata sul Glandon e giunse terzo. Quanto basta per rendere la tua affermazione: “….a 23 anni Pantani un 3 posto al giro non se lo sognava neppure mentre Rujano meritava di vincerlo..........” un’espressione incauta, legata semmai al tifo. Ciao!


Knightlake98 - 31/05/2005 alle 18:03

Intervento ineccepibile di Morris riguardo Pantani. Rujano è un ottimo corridore e gli auguriamo una rosea carriera, però non deve "montarsi". Di talenti rimasti inespressi subito dopo i primi exploit il mondo del ciclismo è stracolmo. Anche fra i piccoli grimpeur sudamericani. Chi non ricorda il venezuelano Sierra?? Vero e proprio sponsor di Rujano con Gianni Savio. Sierra fece bene in un giro d'italia. Poi sparì. Trovò contratto con la Carrera di Chiappucci e Pantani, ma l'unico risultato che ottenne fu una bella inquadratura al TG5 quando alla Vuelta Espana scese di bici e fece a calci con un avversario. Entrambi sulle scarpe da corsa, a momenti neanche si reggevano in piedi e tentavano di colpirsi! Esilarante. :D Tornando ai "giovani" dalla deludente carriera un posto d'onore lo merita Eugeny Berzin. Ma quello visto al Giro era il padre???:Od: Tornando a Rujano e Pantani. Se Rujano farà la metà di quello che ha fatto Pantani, ci complimenteremo con lui. Ma uno che vada più forte di Pantani in salita non s'è mai visto e forse non c'è mai stato nella storia. :Old:


Roberto - 31/05/2005 alle 18:24

[quote][i]Originariamente inviato da Knightlake98 [/i] Chi non ricorda il venezuelano Sierra?? Trovò contratto con la Carrera di Chiappucci e Pantani, ma l'unico risultato che ottenne fu una bella inquadratura al TG5 quando alla Vuelta Espana scese di bici e fece a calci con un avversario. Entrambi sulle scarpe da corsa, a momenti neanche si reggevano in piedi e tentavano di colpirsi! Esilarante. [/quote] Litigò con Ramon Gonzalez Arrieta,il marito della Somarriba


cyclingchecco - 31/05/2005 alle 19:27

Il ragazzo pesa meno di me ragazzi, non è mica facile una cosa simile! Penso che mi metterò a dieta!!! Anzi no. Farò 350 km entro domenica, penso possa bastare per adesso! Grande Rujano, sempre all'attacco... e se aveva un po' più di coraggio avrebbe fatto BINGO!


Guglielmo Tell - 31/05/2005 alle 19:59

quello che ha impressionato di Rujano e' stata la continuita'.di solito i sudamericani erano capaci di grandi exploit in salita ma anche di grandi crolli,come Sierra,Herrera o lo stesso Perez Cuapio,lui invece e' andato sempre forte.e' un peccato che non ci abbia creduto da subito alla classifica,perche' ha perso 34 secondi gia' a Tropea,poi altri 43 a Frosinone arrivando nel gruppo con Savoldelli,poi si e' lasciato staccare nella discesa del Sammomme' e nella tappa di Zoldo Alto ha perso terreno sulla salita finale,secondo me non perche' non ne avesse piu' ma perche' era gia' soddisfatto dei punti della maglia verde.ora staremo a vedere,a volte i sudamericani sono state meteore,comunque Rujano le doti non solo come scalatore ma anche come resistenza sulle tre settimane le ha tutte,non c'e' dubbio


Cascata del Toce - 31/05/2005 alle 20:37

Salvo, lo speaker del Giro lo ha chiamato tutti i 20 giorni Pollicino...lui è fortissimo ed è piccolo da fare paura... Complimenti a Savio: podio, maglia e tre tappe per una wild card è un bel colpo: meritanoil Pro Tour 2006


Morris - 31/05/2005 alle 21:00

[quote][i]Originariamente inviato da Roberto [/i] Litigò con Ramon Gonzalez Arrieta,il marito della Somarriba [/quote] Già, con Ramonciu (scritto come si pronuncia), un peperino che conosco bene....;), ed al quale non daresti una lira... Lei, invece, è semplicemente la donna che più di ogni altra, è da eleggere come l'Indurain in gonnella....e non per la comune nazionalità... Semplicemente una campionessa con la "C" maiuscola. [img]http://img184.echo.cx/img184/9315/somatour20003cq.jpg [/img] Parigi 20 agosto 2000 - un gran giorno per Joanne e per me....


japan - 31/05/2005 alle 21:26

Pollicicno è bello - gli assomiglia pure:bll::bll:


janjanssen - 31/05/2005 alle 21:47

Su Armostrong.......... Morris dice cose sensate (come sempre...), ma bisogna fare chiarezza. Tumori al testicolo ve ne sono di diverso "genere"...non entro nella specialistica, perchè servirebbe a poco. La tipologia più frequente si chiama seminoma. E' un tumore molto aggressivo, se non curato, ma è molto radio-chemiosensibile e guarisce in una percentuale elevata di casi. Anche se scoperto tardivamente. Anzi, proprio perchè da pochi sintomi, spesso è molto diffuso al momento della diagnosi. Diffuso anche ad organi nobili come cervello e polmoni. Questi ultimi in particolare sono colpiti in oltre il 50% dei casi. Altro posto "topico" sono i linfonodi retroperitoneali, che ingrossandosi, possono dare i primi sintomi, ovvero capricciosi mal di schiena e edemi alle gambe. Le metastasi (così si chiamano le sedi lontane ove il tumore si localizza...) possono essere curate sia con la chemio-radioterapia, sia con l'asportazione chirurgica (detta debulking) che riduce la massa da bonificare con la chemio e la radioterapia (comunque sempre eseguita). Nei paesi anglosassoni è prassi praticare il debulking... La chemioterapia nei seminomi è un trattamento risolutivo in oltre l'80% dei casi ed è un trattamento pesante, che prova in modon particolare il midollo osseo ed reni. Non credete a chi sostiene che la chemioteraèpia "smobiliti" i muscoli. E' solo una inesattezza. Midollo e reni soffrono, i muscoli no, anche perchè, fortunatamente, è un trattamento che dura normalmente meno di 6 mesi. Poi, ripeto; si guarisce in oltre l'80% dei casi, sia metastatici, sia no. Anche l'orchiectomia è eseguita come debulking, quindi oggigiorno, è normale che sia un intervento praticato. Non conosco la cartella clinica di Armstrong, quindi ogni riferimento non è suo....è solo generico, tipico di una malattia standard. La chemioterapia può abbassare quindi in modo duraturo l'ematocrito ed è una causa riconosciuta di uso consentito dell'epo....anemia cronica ed insufficienza renale. Non so se Lance abbia fatto uso di ormoni, so solo che non è sostenibile che abbia cambiato fisico per "colpa" della chemioterapia. Schiocchezze. però è un dato...ha cambiato in modo radicale il fisico, acquisendo caratteristiche nuove assolutamente indipendenti da malattia o terapia specifica. Ecco perchè non mi convincono le giustificazioni degli "armstronghiani". Faccio l'oncologo (Morris mi ha scoperto...Scherlock Morris!!) e quando è tornato ho tifato per lui....si, la storia di chi vince il cancro , eccetera. Ma attenzione..Lance ha vinto il cancro perchè la sua forma era curabile ed è stato curato bene, non ci sono "meriti speciali"...altrimenti dovremmo dire che i poveretti (150000 in Italia ogni anno ) che non ce la fanno , hanno qualche "colpa". Poi l'ho visto, l'amerikano....non era più lui...insomma, ho dubitato della sua correttezza sportiva. E continuo a dubitare. Pantani-Rujano Non cadiamo nel "Cuneghismo". Il piccolo topo è andato forte, non fortissimo, ha attaccato, ha approffittato per i 2/3 del giro del fatto di non essere considerato per la classifica finale, ha fatto vedere buoni numeri, ma non di essere paragonato a Pantani.Asèpettiamolo e vediamo dopo 3-4 anni di conferme (e di vittorie...) Qui sono in disaccordo con Morris e con molti frequentatori del forum. Nel 99 Pantani andava troppo forte a cronometro. Morris ha descritto le tappe a cronometro del pirata...andava troppo. Pedalata troppo potente, lui che quei distacchi solo un anno prima li prendeva nei prologhi.. Non ho intenzione di sporcare niente. Solo di dire che il pirata nel 99 andava come un treno su tutti i terreni. Asimov avrebbe detto: non è terrestre. Un osservatore malizioso avrebbe detto..non sono fiorentine. Il dubbio (perchè di dubbio si tratta..) ce l'ho. e mi resta, nonostante tutto.


lallo - 01/06/2005 alle 09:13

Concordo. Nel 99 Pantani è un replicante come l'Armstrong dei Tour e non DEVE essere preso in considerazione. (Con la differenza che è stato grande anche da scricciolo 25enne mentre l'americano ...). Il confronto con Rujano (con due anni a favore del Venezueano) va fatto col giro 94 ed allora Rujano va MOLTO più forte a crono di quel Pantani e un pochino meno forte in salita.


Ottavio - 01/06/2005 alle 09:18

JanJanssen ti ringrazio per la chiarezza che hai apportato al dibattito sulla malattia di Armstrong.


mestatore - 01/06/2005 alle 10:00

caro jan, sono molto lusingato dal fatto che le tue valutazioni e i tuoi giudizi sereni e pacati coincidono con quelli da me espressi in passati post su armstrong e Pantani. sei un grande (non certo perchè le tue opinioni coincidono con le mie, chè non è un gran merito)per come sai portare chiarezza ed equilibrio in argomenti trattati e ritrattati sul forum, ma anche per come hai risposto per le rime a chaliaht (thread su salvador sanchez)! ripeto, anch' io dubito, fortissamamente dubito della correttezza di armstrong, non mi piace il suo approccio al ciclismo, anzi lo detesto (tour e basta), non penso che sia guarito per meriti speciali ma perchè curato bene, credo che la malattia gli abbia dato quella determinazione feroce che lo sostiene. dal ciclista armstrong distinguo l' armstrong creatore della laf per la lotta contro il cancro , opera comunque meritevole quali che ne siano le motivazioni e le ricadute collaterali per la nike, e lo straordinario esempio motivazionale per i giovani malati. certamente non è l' unico atleta che è passato attraverso il cancro, anzi se vogliamo molti altri hanno affrontato forme ben più gravi,ma dal punto di vista dell' efficacia mediatica come esempio di guarigione possibile e di convogliatore di fondi per beneficienza è certamente il più efficace. non detesto il braccialetto giallo, ma il dottor ferrari. non credo che armstrong sia diventato forte in salita perchè la chemio ha modificato la muscolatura da triatleta (che baggianata !), ma non penso che sia il campione assoluto del male, il paradigma dello sporco che rovina ogni cosa che avvicina . spero che al tour qualcuno (basso , mayo, vino)lo svernici in salita e che sia finalmente battuto e strabattuto, maledetto robocop. che aranciata lanci una supermacumba, invece di sproloquiare di savoldelli e simoni e di crono (perchè il giro era ben equilibrato, le crono non per specialisti e non troppe nè troppo poche, semmai mancava un altro arrivo su una salita più dura del tenda)! ma davide , mi raccomando, risparmia hincapie! ciao mestatore


mestatore - 01/06/2005 alle 10:01

caro jan, sono molto lusingato dal fatto che le tue valutazioni e i tuoi giudizi sereni e pacati coincidono con quelli da me espressi in passati post su armstrong e Pantani. sei un grande (non certo perchè le tue opinioni coincidono con le mie, chè non è un gran merito)per come sai portare chiarezza ed equilibrio in argomenti trattati e ritrattati sul forum, ma anche per come hai risposto per le rime a chaliaht (thread su salvador sanchez)! ripeto, anch' io dubito, fortissamamente dubito della correttezza di armstrong, non mi piace il suo approccio al ciclismo, anzi lo detesto (tour e basta), non penso che sia guarito per meriti speciali ma perchè curato bene, credo che la malattia gli abbia dato quella determinazione feroce che lo sostiene. dal ciclista armstrong distinguo l' armstrong creatore della laf per la lotta contro il cancro , opera comunque meritevole quali che ne siano le motivazioni e le ricadute collaterali per la nike, e lo straordinario esempio motivazionale per i giovani malati. certamente non è l' unico atleta che è passato attraverso il cancro, anzi se vogliamo molti altri hanno affrontato forme ben più gravi,ma dal punto di vista dell' efficacia mediatica come esempio di guarigione possibile e di convogliatore di fondi per beneficienza è certamente il più efficace. non detesto il braccialetto giallo, ma il dottor ferrari. non credo che armstrong sia diventato forte in salita perchè la chemio ha modificato la muscolatura da triatleta (che baggianata !), ma non penso che sia il campione assoluto del male, il paradigma dello sporco che rovina ogni cosa che avvicina . spero che al tour qualcuno (basso , mayo, vino)lo svernici in salita e che sia finalmente battuto e strabattuto, maledetto robocop. che aranciata lanci una supermacumba, invece di sproloquiare di savoldelli e simoni e di crono (perchè il giro era ben equilibrato, le crono non per specialisti e non troppe nè troppo poche, semmai mancava un altro arrivo su una salita più dura del tenda)! ma davide , mi raccomando, risparmia hincapie! ciao mestatore


Ottavio - 01/06/2005 alle 11:03

x mestatore, Jan ha detto che la chemio non può avere ridotto i muscoli del tronco superiore di Armstrong e se lo dice lui non ho dubbi, ma basta guardare due foto di Amrmstrong prima e dopo la malattia per capire che si tratta di due corridori diversi. Il secondo pesa quasi 10 kg meno del primo e questo calo di peso aggiunto alla frequenza di pedalata (e ad un Ferrari in garage......) gli permette di volare in salita ed a cronometro. Ripeto il gran motore c'era già.


Pantanì - 01/06/2005 alle 23:19

Forse non il thread più adatto però volevo chiedervi, dopo aver letto la notizia in home, chi potrebbe essere il forte corridore italiano da classiche per la Selle-Italia, dal momento che Gianni Savio intende fare domanda per entrare nei team Pro Tour


marco83 - 02/06/2005 alle 10:32

Io Rujano lo chiamerei Dumbo, non fosse altro che per quelle sue orecchie che sfidano le leggi dell'aerodinamica! :D Per il resto, ci andrei molto cauto con i confronti e i paragoni con Pantani, adesso non è che si può trovare ogni anno un nuovo Pantani (l'anno scorso Cunego, quest'anno Rujano, e l'anno prossimo chi sarà mai? :doh:)... Marco era, è e restera sempre unico nel suo genere, anche se mi auguro che si possa al più presto trovare un suo successore come vincitore di Grandi Giri, e Cunego, nonostante il brutto Giro 2005, mi sembra il più tagliato! ;)[b] [/b][b] [/b]


Ariadeno - 02/06/2005 alle 15:31

Ti ringrazio Morris, grazie per avermi dato delle risposte esaurienti a delle domande semplici, che magari, per i più competenti potevano sembrare anche banali. Io ho sempre creduto che Armstrong abbia avuto realmente un tumore, e che in un periodo di vacche(chimiche) grasse per tutti, sia stato in grado di approfittare della riabilitazione per coprire le sue pratiche, anche se, perdonate il mio fantaciclismo, a volte credo che il suo partecipare solo al Tour con risultati, sia un accordo, forse tacito, tra lui ed i suoi potenti sponsor e la persona più idiota del ciclismo, quel Leblanc etichettato da un “profeta” sulle strade del Giro come un “mafioso”. Concordo con te quando dici che molti altri atleti hanno superato prove simili o peggiori dell’americano, ma non mi stupisco che il caso di costui abbia avuto una risonanza maggiore, senza voler fare prosa o poesia, dico solo che i riflettori del mondo negli ultimi decenni sono puntati sugli Stati Uniti, e per quanto triste i media riportano con più enfasi le notizie dell’essere sieropositivo di “Magic” Johnsson, il recupero di Armstrong, il sigaro di Clinton, che non i 100 giorni in Ruanda, o i 300000 morti all’anno nelle foreste della Repubblica Democratica del Congo. Se una epidemia d’Ebola scoppiasse nel centro di New York forse una cura si troverebbe. Scusatemi, con ciò volevo semplicemente dire che mi sembra quasi scontato che il caso del texano sia più mediatico di Penev, Cacciatori o della Watson. “…non sono le provette a quantificare l'esistenza o meno del doping, sono queste a dargli giudizio giuridico, ma il buon senso e l'esperienza si poggiano su qualcosa di diverso che va ben più in profondità.” Faccio mia la tua frase, anch’io la penso così. Quando ho aperto questo 3d, volevo rendere onore al venezuelano, ma sinceramente paragonarlo, come alcuni di voi hanno fatto, all’immenso Pantani mi sembra decisamente troppo. Per attenerci a ciò che succede oggi a Parigi, è come paragonare il bionico, ma monocorde Nadal al più forte di tutti i tempi Federer. Poi magari Nadal sconfiggerà Federer oggi, ma ciò non cambierà il corso della storia tennistica. Omnia bona vobis Ariadeno


Morris - 04/06/2005 alle 01:24

[quote][i]Originariamente inviato da Ariadeno [/i] Quando ho aperto questo 3d, volevo rendere onore al venezuelano, ma sinceramente paragonarlo, come alcuni di voi hanno fatto, all’immenso Pantani mi sembra decisamente troppo. Per attenerci a ciò che succede oggi a Parigi, è come paragonare il bionico, ma monocorde Nadal al più forte di tutti i tempi Federer. Poi magari Nadal sconfiggerà Federer oggi, ma ciò non cambierà il corso della storia tennistica. Omnia bona vobis Ariadeno [/quote] Non so se Federer è il giocatore più forte di tutti i tempi, certamente è l'unico di oggi, che si sarebbe trovato a meraviglia anche con le racchette di legno. Avrebbe vinto anche coi grandi della storia, non so in che percentuale, ma li avrebbe sicuramente superati perlomeno qualche volta, mentre Nadal e tutti i "cerebrolesi" col vomitevole rovescio a due mani, le spazzolature degli ormoni, gli urli ad accompagnare il colpo, si sarebbero presi dei cappotti a non finire. Oggi, dunque, in 4 set, lo spagnolo che se sputa per terra.... "fa crescere una quercia secolare", ha vinto sullo svizzero tutto talento puro....e per me.... è stato un altro colpo verso l'amore che un tempo provavo verso questo sport. Ciao!


aranciata_bottecchia - 04/06/2005 alle 01:44

[quote] che aranciata lanci una supermacumba, invece di sproloquiare di savoldelli e simoni e di crono (perchè il giro era ben equilibrato, le crono non per specialisti e non troppe nè troppo poche, semmai mancava un altro arrivo su una salita più dura del tenda)! [/quote] Caro Mesty, questa mi era sfuggita, sennò ti avrei sbranato prima. Facendoti notare (come ha già fatto Ottavio) che forse hai travisato qualche passaggio del post di JanJan, facendoti notare che vorrei i tuoi complimenti per aver messo ko chaliaht, smascherandolo per quello che è (un consumatore di pupazzi giapponesi, cui Admin ha mirabilmente impedito ogni possibilità di replica), e facendoti pure notare che sono le "macumbe" ad essere esilaranti sproloqui, mentre quelle sulle cronometro sono osservazioni personali quanto vuoi ma ponderatissime, ti mando i miei più cordiali saluti. Ciao! Il casco deve essere omologato, il pensiero no.


WebmasterNSFC - 04/06/2005 alle 01:47

Attento caro Davide le "Macunba" esistono davvero...ne abbiamo la prova dopo l'intervista di Mario alla Panaria...tutti i Ciclowebbisti presenti in Piemonte sanno cosè successo...quindi occhio che a tirarla ogni tanto va a segno ;)


Pirata x sempre - 04/06/2005 alle 09:22

sappaimo,sappiamo caro Andrea ma e'meglio nn aggiugnere altro per nn rischiare di trovarci il suo fisico imponente(:D)chiederci spiegazioni in qualche gara dove tutti insieme ci ritroveremo per altri momenti indienticabili...;) trnando invece al titolo del thread e premettendo di nn aver letto i tantissimi post sopra scritti dico che Rujano,che credevo fin dall'inizio della stagione,poter esser la piu'bella sorpresa del Giro,mi ha letteralmente impressionato,nn tanto per la sua capacita'di andare forte sulle molte salite ripide di questo Giro ma anche per la potenza mostrata su scalate piu'pedalabili e ribadita con cronometro davvero sensazionali considerando il fisico minuto! di sicuro un futuro protagonista delle corse a tappe degli anni avvenire,nn c'e'che dire,se nn fare grandissimi complimenti a Savio per l'ennesima scoperta geniale.... :yes: :cup: :clap:


Ariadeno - 04/06/2005 alle 10:46

Purtroppo è successo ciò che in fondo mi aspettavo, Nadal ha battuto Federer. Mi chiedo per quanto tempo potrà continuare il moto perpetuo dello spagnolo. Ricordo Jim "boscaiolo" Courier, quasi coetaneo di Agassi e Sampras, quando nel 2002 e nel 2003 costoro ancora vincevano tornei dello Slam, costui era già da un pezzo pescatore in Montana. Nadal farà la stessa fine, già a Wimbledon, se parteciperà, prenderà una sberla memorabile dallo svizzero. Ariadeno


Ariadeno - 07/06/2005 alle 18:46

Uso questo 3d perchè non vorrei aprirne un altro per una semplice domanda. Dove posso trovare la lista partenti al Giro della Svizzera? Grazie Ariadeno


WebmasterNSFC - 07/06/2005 alle 19:41

Ecco qua... http://www.cyclingstartlists.com Ciao


japan - 07/06/2005 alle 22:13

grande topo gigio


Ariadeno - 07/06/2005 alle 22:40

grazie web.


mestatore - 07/06/2005 alle 23:36

caro aranciata, certamente mi scuso, dal momento che forse (anzi certamente) ho scritto il post incriminato in modo disattento. Con il termine sproloquiare non intendevo dire che le tue argomentazioni in quel caso fossero prive di senso, ma volevo solo provocarti simpaticamente, perchè non sono completamente d' accordo. Sinceramente ritengo che questo giro sia stato deciso dall' incapacità di simoni di fare la differenza in salita e non da un eccesso di km a cronometro, tale da stravolgere le tattiche e i valori in corsa come è avvenuto negli ultimi anni al tour. il cronometro anche a me non diverte, ma certamente fa parte della storia del ciclismo, è un esercizio particolare e difficile e deve trovare nei gran tour la giusta collocazione e quantità. mi sembra sinceramente che in questo giro non c'è ne fosse in maniera esagerata e ribadisco che a mio giudizio ci stava un arrivo in salita più duro o più vicino ad un colle mitico. quanto al fatto di avere equivocato le parole di jan non mi sembra, giacchè ho solo ribadito che il cambio di struttura fisica non è dovuto alla chemio o alla malattia (ripeto baggianata degli armstronghiani) ma certamente a qualcos' altro. per il resto, e forse in quel post non sono riuscito ad esprimere questo in modo chiaro , come spero invece di avere fatto in passato, volevo solo ripetere per l' ennesima volta che lens non mi piace, è scorretto (morris e janjanssen insegnano)e pure antipatico, ma non va giudicato in modo manicheo, all' americana, come in certe produzioni holliwoodiane, tutto bianco o tutto nero. ops , rileggendo mi accorgo che non sono in un periodo di ispirazione felice,forse ho scritto un altra c.....a, dal momento che lui è una produzione holliwoodiana e anche delle peggiori e quindi forse va giudicato come tale....malissimo. vorrà dire, caro aranciata, che alcune delle birre che devi a morris, le pagherò volentieri io, per farmi perdonare.... magari qualche cassa , come in un terzo tempo rugbistico. ciao, con grande stima e , se permetti, anche un po' di affetto mestatore


aranciata_bottecchia - 08/06/2005 alle 11:23

Ciao Mesty, contraccambio affetto e stima, fai parte anche tu della linfa più vitale di questo forum, al quale non posso essere che tremendamente affezionato. Ho colto la tua provocazione simpatica, sennò anzichè salutarti cordialmente ti avrei sbranato davvero! Io con la birra ci devo andare piano, però una cassa di Menabrea... Sul Giro d’Italia che dire, avevo sottovalutato il peso delle cronometro, e non avevo dato peso alle opinioni di Pirata Giuseppe che mesi fa, appena svelato il percorso del Giro, aveva fatto notare che nonostante numerosi pregi c’erano anche due difetti macroscopici: una sola tappa di media montagna nelle prime dieci giornate (e sono generoso considerando quella di Pistoia come una tappa di media montagna, giacchè quella di L’Aquila è stata una delusione totale), e la mancanza di un arrivo in salita duro e selettivo. Certo, il colle delle finestre è stato una pezza gigantesca capace di sovrastare qualunque difetto, e di questo giro io dimenticherò in fretta Savoldelli e mi scolpirò nella mente la fuga di Di Luca, Simoni e Rujano, inerpicati fra quei tornanti impossibili e straboccanti di appassionati festanti. Rimane la mia opinione che due cronometro in una corsa siano troppe, quello che si fa al Tour è semplicemente un’indecenza che non merita commento. Mi rendo conto che il cronometro fa parte della storia del ciclismo, ma ti faccio un paragone di stampo calcistico: il calcio, derivato dal rugby, è nato con la regola del fuorigioco, il giocatore che riceveva la palla doveva avere davanti a sè almeno tre avversari, in genere il portiere e appunto i due terzini, che con l’estremo difensore costituivano il terzetto capace di mettere in fuorigioco l’avversario. Ciò non ha impedito che si passasse alla situazione attuale, ovvero per non cadere in fuori gioco il giocatore che riceve la palla deve avere di fronte a sè almeno due avversari, in genere il portiere e uno qualunque dei difensori. Il fuorigioco non è stato eliminato, è stato modificato. Esempio più recente: il calcio è nato con il retropassaggio al portiere, oggi è consentito a patto che il portiere usi i piedi e non le mani, tranne nel caso in cui la palla gli sia passata con altra parte del corpo diversa dai piedi, dunque non è stato eliminato ma modificato. Tutto cambia, io sento l’esigenza che il cronometro venga pesantemente circoscritto e conduco la mia scalcinata crociata. Per esempio, ti sei mai chiesto quale dovrebbe essere la lunghezza di una cronometro? Chi la decide? Ribadisco che dovrebbero essere delle situazioni di corsa naturali a decretare i momenti favorevoli a chi si difende in salita, non un accessorio incollato alla corsa quale sono le cronometro. Volendo, e avendo del bel tempo, si potrebbe con l’aiuto di qualche ingegnere stabilire una formula che ci dia l’indice d’equilibrio del percorso di una grande corsa a tappe. Ciao grandissimo Mesty.


ANTIPANTANI - 08/06/2005 alle 12:01

Non sono d'accordo. Io credo che le cronometro siano fondamentali per giudicare anche un atleta per come sa mantenere la concentrazione e per come sa gestire le proprie forze senza alcun punto di riferimento. Sono invece totalmente contrario alle cronosquadre. Per quanto riguarda Salvoldelli vorrei ricordare che ha vinto 2 Giri (2) di Luca fino ad ora 0 (0) e mi sembra molto ingiusto e antisportivo dire che ti dimenticherai di lui che ha fatto fatica come e più di tutti gli altri. Inoltre ti ricordo che a Zoldo Aldo Di Luca si è staccato dal Falco... Ciao N.B: Admin mi cambi il nick da ANTIPANTANI ad ANTIDOPING :pss:


aranciata_bottecchia - 08/06/2005 alle 14:01

Ciao, guarda che non corrisponde a realtà quanto scrivi. Innanzi tutto il cronoman ha dei punti di riferimento assoluti che uno scalatore non avrà mai, e tali punti di riferimento assoluti sono le tabelle con i tempi di percorrenza da rispettare, presi durante le ricognizioni del percorso. In secondo luogo nel corso degli ultimi quindici anni ad essere stravolte non sono state tanto le performances degli scalatori ma quelle dei passisti, con evidente riferimento all’efficacia che la combinazione epo-gh-testosterone ha avuto, attraverso la pedalata aerobica ad alta frequenza, nello stravolgimento delle prestazioni dei passisti, capaci in numerosi casi di contrastare l’azione degli scalatori puri sul loro terreno. Pantani scattava e mandava i muscoli in acidosi lattica, aveva una smisurata capacità di correre fuori soglia, questo era il suo dono naturale, non si produceva in mostruose e inspiegabili prestazioni sulla soglia, con 120-130 rpm senza alzare le chiappe dal sellino, tenendo sotto controllo i battiti cardiaci e nonostante ciò riuscendo ad esprimere una potenza analoga o pari a quella degli scattisti. Le frazioni a cronometro (oggi, mi raccomando il riferimento temporale) costituiscono tendenzialmente l’aspetto del ciclismo più bugiardo e invischiato nel doping, assieme al ritmo che il plotone si è scoperto capace di produrre. Per questo ritengo che vanno modificate corse come la Sanremo, letteralmente soggiogata alla legge del plotone, e le cronometro che rendono ridicoli i risultati delle grandi corse a tappe. Per il resto, non mi sembra che in questo momento tu abbia il diritto di tacciarmi di antisportività. Dovresti reiscriverti nel forum con un soprannome differente, dovresti poi fare pubblica ammenda per avere applaudito il gesto di uno scellerato, dovresti poi rivedere alcune tue osservazioni fuori luogo, perchè è incoerente e contradditorio sostenere che Pantani fosse il re dei dopati e poi affermare che il 100% dei professionisti sono dopati. Nessuno ti impedisce di pensare tutto il male possibile attorno al Pirata (anche se ovviamente non condivido minimamente il tuo pensiero), ma c’è modo e modo per esprimersi. Ti parlo senza rancore, credimi. A tutto c’è rimedio, apri un nuovo nickname, quindi apri un thread dove chiedi scusa per avere applaudito un cretino, chiedi scusa al forum e a Morris in particolare per il modo in cui ti sei espresso. Dopodichè, se vuoi, possiamo civilmente tornare a discutere attorno alla figura di Pantani e sui rimedi più logici e ragionevoli per contrastare la lotta al doping. Ciao


Ariadeno - 11/06/2005 alle 18:36

Ho letto il 3d “Elogio della mediocrità”. Morris, ma davvero tra Ray “Sugar” Leonard ed il “Meraviglioso” s’era pattuito un pari? E’ uno di quei colpi che non si assorbono facilmente, pari solo alla sospensione della pubblicazione di “Nick Raider”. Scrivi ancora:”Bèh, quando sarà una corsa tecnicamente di livello, ne riparleremo. Negli ultimi anni, è stata la burla “cronometristica” della sua storia e, delle tre corse a tappe con maggior tradizione, è di gran lunga la più monotona, la più miope e la meno valida per una corretta proposta delle peculiarità del ciclismo. Non sono certo io a voler sottostimare il valore degli sponsor, ma per loro, non si deve uccidere uno sport con un’idiozia da vomito, come la cronosquadre. E non sono gli sponsor, a volere tutte quelle cronometro che, nel ciclismo di oggi, rappresentano UN INNO AL DOPING, ma solo l’atteggiamento supino (all’indole della propria grandeur!) e poco decoroso con le essenze di questo sport, da parte di Leblanc! E poi, quelle prime dieci giornate di gara insignificanti, con qualche bel cucuzzolo ogni tanto, alzerebbero l’audience, altroché. Oggi, il Tour, ciclisticamente parlando, è una corsa che presenta un gap così abissale fra il suo passato e il presente, da farne una “corsetta”. Cattivo? No, realista, o più probabilmente, romantico. Ma il ciclismo, è romanticismo.” Credo ci sia davvero poco di romantico in ciò che hai scritto, ma semplicemente un’analisi lucida et razionale del valore da attribuire alla più importante delle corse a tappe negli ultimi dieci anni. Quello che tu scrivi lo pensano tutti, magari lo scrivessero anche i giornalisti; spero che SKy compri i diritti del Tour e lo elimini dal palinsesto RAI, cedendo il posto al Giro di Svizzera ed al Tour di Langwaki. Infine permettimi di fare un appunto sul grandissimo John “SuperMac” McEnroe. In generale sul tennis il doping incide pochissimo, su determinate superfici poi ancora meno. Togli la terra dove Muster vs Becker del 1995(?) a Montecarlo fu decisa dal doping che risuscitò “Lazzaro” Muster, e Lendl vs McEnroe del 1984 a Parigi, dove fu SuperMac a subire gli effetti di qualcosa che capovolse le sorti dell’incontro a favore del ceco. Nessuno ha mai dimostrato nulla, ma il gobbo docet: “A pensar male si fa peccato, ma ci s’indovina sempre”. Viva il ciclismo, viva il tennis, e Federer vs Safin nella finale di Halle, ridà lustro a questo sport. Ariadeno


Admin - 11/06/2005 alle 19:02

Federer-Safin darebbe lustro a qualsiasi finale... :)