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Giro vs Tour
majurana - 20/05/2005 alle 16:34

La schiacciante superiorità di Basso ha dimostrato una volta di più l'immenso divario tecnico fra GIRO e TOUR.

 

[Modificato il 03/06/2006 alle 16:24 by Monsieur 40%]


marc - 20/05/2005 alle 16:50

In che senso??????


majurana - 20/05/2005 alle 17:03

Basso ha dimostrato fin ora di poter controllare agevolmente il giro e di non aver nessun rivale alla sua altezza. Tuttavia al tuor non riesce ad avere tale facilità nel gestire la corsa (vedi Kloden, per non scomodare sua maestà Lance). Questo dimostra che come già detto che fare un podio al Tour e tecnicamente superiore a vincere un Giro. Credo che i vari Simoni, Simoni, Savoldelli...che al giro hanno fatto i padroni difficilmente riuscirebbere ad arrivare fra i primi otto al tour


marc - 20/05/2005 alle 17:43

Penso che ogni corsa faccia storia a sè! Potrebbe anche essere che Ivan attualmente esprima delle prestazioni nel complesso atletiche nel complesso migliori che al Tour dello scorso anno. Il Pantani del 98 vinse + facilmente il Tour. Sicuramente al tempo di Saronni e Moser, invece, il tour era, sicuramente, di molto superiore. Amstrong al Giro non si è mai visto come altri che fanno la loro comparasata solo alla corsa francese, poi non li senti + nominare. Inoltre il giro e la vuelta, come ho scritto in passato, hanno spesso percorsi nel complesso + vari e interessanti, anche per la morfologia di Italia e Spagna che permette agli organizzatori, specialmente per quanto riguarda le tappe di montagna, una possibilità di opzioni quasi infinità. Il tour, se vogliamo, è sempre la solita minestra. Il tour ha sicuramente un maggior valore mediatico(specialmente dove il ciclismo ha avuto uno sviluppo di popolarità relativamente recente, Stati Uniti in primis),merito del fatto che negli anni assati ha saputo "vendersi bene".(come, permettetemi il paragone un pò ardito, certi grandi vini toscani.....) :Od::Od::Od:


cyclingchecco - 21/05/2005 alle 12:49

Mi sembra che quest'anno non manchi la qualità al Giro d'Italia, le volate sono molto più incerte, c'è più spettacolo in tutte le tappe... E' un gran bel Giro. Detto questo, Ivan è migliorato rispetto allo scorso anno, si è preparato meticolosamente per questo Giro e già lo scorso anno, almeno in salita c'era solo uno che andava su dello stesso passo di Ivan: un certo Lance Armstrong. A cronometro sbagliava moltissimo negli scorsi anni: partiva fortissimo sì, ma poi non reggeva e perdeva minuti... A Firenze ho visto invece un ottimo Ivan secondo sul traguardo ed è stata una bella sorpresa!


newbiker - 21/05/2005 alle 13:46

Anche io come percorsi apprezzo molto di più il Giro, specie quando approda sulle strade delle Dolomiti. Salite cariche di storia e d'affetto dei tifosi verso i corridori, un abbraccio a chi lotta e soffre sulla bici.


aranciata_bottecchia - 21/05/2005 alle 14:40

Ciao Majurana (ma è un errore di battitura?) Ti faccio notare che hai torto su tutta la linea. Ti faccio notare che Basso ha pagato 21 secondi a Kloden, ma anche che la CSC ha pagato 27 secondi alla T-Mobile, tanto per mettere i puntini sulle "i". Marc ha scritto un versetto biblico, "ogni corsa fa storia a sè". Con i numeri si può affermare tutto e il contrario di tutto. Per esempio io potrei dire che il Giro è infinitamente superiore al Tour, perchè Rumsas è salito sul podio della Grande Boucle mentre nel Giro non è riuscito ad andare oltre il sesto posto, e potrei dire che, essendo arrivato quinto nella Vuelta, la corsa spagnola è leggermente inferiore a quella italiana ma nettamente superiore a quella francese. Quindi il podio di Basso, unitamente al suo attuale dominio al Giro, non dimostrano un bel niente, se non che Basso è un ottimo corridore che possiede ancora margini di crescita. Ciao


giangi1964 - 21/05/2005 alle 14:56

Io credo comunque che purtoppo il vantaggio che ha oggi il Tour sul Giro e' dovuto esclusivamente ai partecipanti. Il percorso del Giro credo che sia superiore al Tour da sempre. 10 tappe tutte piane all'inizio e come fare una corsa di 10 gior i per la classifica generale ed una di 10 giori per la classifica a punti. Mentre il Giro, ha tappe interessanti con qualche piccola insidia nel finale che lascia sempre il dubbio sul'esito della tappa. Fuga/Volata. Nonostante questo dalla fine dell'era Indurain i grandi specialisti delle corse a tappe hanno boicottatoil Giro. Anche il Pro Tour non e' riuscito nel suo intento di portare i piu' forti corridori nelle corse piu' importanti (giro compreso). Forse bisognava convincere Armstrong a venire al Giro per rilanciarne il prestigio. Se comunque i nostri corridori faranno bene anche al Tour, questo rivaluterbbe anche il Giro in quanto non si traterebbe di un Campionato Italianoper corse a Tappe, bensi' il livello sarebbe piu' alto. Quindi speriamo che i nostri si facciano valere anche al Tour per rivalutare la nostra corsa. Ciao a tutti


janjanssen - 21/05/2005 alle 18:04

Il tuor ha tecnicamente salite meno ripide del giro, ma una cosa tremenda in più...il caldo. Caldo che stravolge la fatica rende le tappe pirenaiche corse diverse dalle altre... Il calendario favorisce tutto questo.


lallo - 21/05/2005 alle 18:22

Basso è già crollato.... Domani attacca Cunego!!!


aranciata_bottecchia - 21/05/2005 alle 18:33

Ciao Giangi, benvenuto nel forum. Non sono sicuro che i percorsi del Giro siano da sempre superiori a quelli del Tour, per esempio nel forum si è discusso a lungo su quanto fossero deficitari i percorsi delle vittorie ottenute da Saronni e Moser, credo che da questo punto di vista il Giro abbia ripreso quota con la gestione Castellano dall’inizio degli anni ’90. Il gap che il Giro paga al Tour è dovuto da un parte alla differenza di prestigio, forse minima o nulla fino all’epoca di Coppi, dopodichè leggermente marcata fino alla metà degli anni ’70, un po’ più marcata tra la fine degli anni ’70 e la metà dei ’90, sensibilmente marcata con l’avvento di due personaggi ambigui come Ullrich e Armstrong, ma soprattutto dopo i fatti del 1999, perchè Pantani da solo bastava a pompare a mille il prestigio del Giro. Ma in grande parte il divario è dovuto al fatto che il Tour oggi è un grande carrozzone mediatico, e con l’interesse dei media arrivano anche le sponsorizzazioni e il denaro, da qui l’interesse delle squadre prim’ancora che quello dei corridori (anche se le salite generalmente più pedalabili lo rendono per molti più gradito rispetto alla corsa rosa). Insomma, l’ufficio marketing ha lavorato molto bene, senza dimenticare che nel mondo Parigi rappresenta la capitale d’Europa, e non si può non tenere conto dell’appeal commerciale che deriva da questo fatto. Semmai dispiace che la corsa italiana non abbia saputo esportarsi bene come la moda, il vino e le Ferrari, complici i tempi sbagliatissimi della magistratura, che per le proprie indagini ha sempre preferito irrompere durante le manifestazioni piuttosto che nei ritiri invernali, sicchè anzichè le Ferrari il ciclismo italiano ha esportato il Ferrari. Tornando al Tour, devo dire che più di tutto mi dispiace la volontà di pilotare la corsa attraverso l’uso esagerato delle frazioni a cronometro, fino al 1977 non era assolutamente così. Va anche detto che l’elefantiasi del Tour ha finito per mandare in vacca il ciclismo francese, e allora più di tanto non invidio la Grande Boucle, anzi, mi diverte come un pazzo la circostanza che vede il Giro parecchio differente, migliore. Ciao!


Felice - 22/05/2005 alle 11:16

[quote][i]Originariamente inviato da majurana [/i] La schiacciante superiorità di Basso ha dimostrato una volta di più l'immenso divario tecnico fra GIRO e TOUR. [/quote] E adesso come la mettiamo? Ora che Basso, colui che l'anno scorso non si é mai fatto staccare da Armstrong, ha perso le ruote di 3 vincitoiri di Giri d'Italia? Non solo, ma anche di un certo numero di illustri piazzati? Ha perso la ruota di quel Gonchar che tutti citano sempre per dire: "il Giro dell'anno scorso non valeva niente. Tanto é vero che secondo é arrivato Gonchar."? Non so come andranno le cose oggi sullo Stelvio, e come finirà il Giro. Magari lo vincerà Basso con un quarto d'ora di vantaggio sul secondo. Questo "infortunio" mostra però che é meglio evitare di lanciarsi in giudizi affrettati. Quanto al luogo comune che al Tour c'é un livello di partecipazione nettamente superiore a quello del Giro, sarò d'accordo quando vedrò i protagonisti del Tour venire a fare sfracelli al Giro. In questi ultimi anni non é stato proprio il caso. Anzi, quando Ullrich é venuto si é beccato una bella bastonata.


superalvi - 22/05/2005 alle 19:00

le salite ed il percorso del giro(soprattutto in anni come questo e gli ultimi) sono scandalosmente superiori a quelli del tour. dalla sua la grand boucle ha quell'aura di mito che la investe incentivata da una specie di grandeur tipicamente francese che permette al tour di avere più luminosità di ogni altra corsa al mondo.Tuttavia come ha ben sottolineato aranciata questa grandeur ha schiacciato il ciclismo francese,pur portando il massimo possibile di forti protagonisti e ha permesso all'istituzione tour di passare indenne bufere che in italia lasciano ancora il segno.


lallo - 22/05/2005 alle 19:03

Quando vedo le Stelvio penso che il Tour è una corsetta per signorine debosciate!!!! Ola Colombia!! Ola Venezuela!!


kaisermax - 22/05/2005 alle 19:37

lo Stelvio,il Mortirolo.....al Tour le salite non sono lontanamente paragonabili! I fatti lo dimostrano, anche quest'anno mietono vittime a ogni tappa,pesci grossi però!


marc - 23/05/2005 alle 09:27

Aggiungo a favore del Giro 2 punti: 1) Concordo con chi mi ha preceduto: Stelvio, Mortirolo, Zoncolan... e via discorrendo sono salite che se le avesse il tour...(tra l'altro, come ripeto, danno l'enorme vantaggio a chi organizza, di poterle alternare tra loro nelle varie edizioni!!!) 2)Sulla eventuale minore "qualità" delle vittorie basandosi sulla lista dei partenti ribadisco che il signor Indurain è venuto al giro e ha corso per vincerlo. Se Ullrich, Amstrong ed altre figure minori a queste hanno scelto di non venire, ricordo loro che tali scelte sono sì rispettabilissime, ma l'assente HA SEMPRE TORTO!!!:bll::bll::bll: Non si può sostenere "Il giro vale meno perchè non c'è Tizio o Caio" Tizio e Caio potevano venire, hanno deciso diversamente: Affari loro!!!:italia:


Ottavio - 23/05/2005 alle 19:23

Credo che nessuno possa mettere in discussione il fatto che il Tour è di gran lunga la gara più importante e difficile del mondo del ciclismo, basta pensare all'impegno che i più grandi ciclisti italiani hanno profuso per vincere in Francia. Quanto alla durezza del percoprso ogni anno considero le tappe di montagna del Giro più selettive e dure di quelle del Tour, ma poi puntualmente ogni anno i distacchi al Tour sono molto maggiori di quelli del Giro e credo che siano i distacchi a decidere sulla maggiore o minore selettività di una corsa. Sul perché i distacchi al Tour siano così grandi ci sarebbe molto da dire proverò a fare un piccolo elenco: partecipazione migliore di quella del Giro, medie più alte anche nelle tappe di pianura, massiccio utilizzo del tappe a cronometro, caldo asfissiante e tanto altro. Semmai volevo chiedere ad Aranciata di ampliare il discorso che ha accennato sul fatto che la grandezza del Tour avrebbe danneggiato il ciclismo francese, perché la crisi dei ciclisti francesi credo sia la più grande anomalia del ciclisno dell'ultimo ventennio. I francesi davano la colpa all'uso di doping da parte di italiani e spagnoli, ma poi i numerosissimi casi di doping tra i francesi (un solo nome Festina) ha spazzato via questa ipotesi.


marc - 25/05/2005 alle 09:30

Il fatto che che i distacchi al Tour risultano maggiori è anche conseguente al numero dei pretendenti alla vittoria, ad inizio corsa. Al Tour sono al massimo 2. Al giro almeno 4 o 5. Al tour puoi "accontentarti" tranquillamente di farti staccare in maniera netta nelle tappe di montagna + importanti, ed arrivare comunque nei primi 5/6. Al tour molti corrono, quindi, già dalla partenza, solo per piazzarsi. Secondo argomento,quello della crisi del ciclismo francese. Sicuramente nascono ultimamente meno talenti transalpini soprattutto in confronto a italiani e spagnoli. E' comunque indubbio, credo, che una gran parte del problema riguardi la loro visione del Tour molto (scusate il neologismo......) ciclismo-centrica. Gli italiani in passato si sono presentati alla partenza di corse importantissime come Liegi, P/R, San Sebastian e così via per fare esperienza e per riuscire, nel futuro, ad imparare a vincerle!! Le squadre Francesi (tutte....) finalizzano la loro stagione sul tour mettendo non in secondo, ma in terzo o quarto piano il resto del calendario!!! E questo chiaramente non paga se non hai + gli hinault o i fignon(ma magari qualche altro atleta che, gestito diversamente, potrebbe invece ben figurare in altre corse) ed alla fine della storia preferisci fare la semplice comparsa alla Grand Boucle!!!


aranciata_bottecchia - 25/05/2005 alle 22:43

Ciao Ottavio, espongo i miei punti di vista: 1) Sì, il Tour è la corsa più importante del mondo del ciclismo, dal punto di vista economico la sua superiorità è assoluta, dal punto di vista sportivo è invece relativa, per esempio Boonen avrà portato a termine una stagione comunque di livello superiore rispetto a chi vincerà "solo" il Tour de France. La grandezza del Tour è dovuta all’impegno profuso, come dici tu, ma ciò vale sicuramente per i corridori stranieri, vale molto ma molto meno per i corridori italiani, perchè per costoro il Tour non è in grado di produrre stimoli superiori al Giro d’Italia, al limite si può dire che corrano entrambe le corse con le medesime motivazioni, ma da sempre ho la sensazione che si impegnino assai di più nella corsa rosa. Non credo si possa dire la stessa cosa per i corridori spagnoli, basta ricordare Indurain, ma in fondo anche Beloki e Mayo nel passato più recente. Per il resto del mondo il Tour è senza dubbio la corsa da correre obbligatoriamente, ma per gli italiani no. 2) Senza dubbio le osservazioni che hai riportato hanno il loro peso, io penso che il Tour sia il campionato del mondo a cronometro, con ostacoli, corso nel forno a microonde. C’è da dire che il cronometro da una parte assicura tranquillità a chi è forte in questo esercizio, dall’altra demoralizza che non è competitivo contro le lancette, tanto che i passisti meno resistenti in salita, o gli scalatori più deboli nelle cronometro, spesso si lasciano sfilare di classifica per ottenere maggiore libertà nella ricerca di una vittoria di tappa, il Tour è anche tutto questo. 3) Sì, penso che la monumentalità del Tour abbia mandato in crisi il ciclismo transalpino. Soprattutto togliendo interesse a tutte le altre competizioni, solo la Roubaix ha resistito all’invadenza della grande boucle, grazie al fatto che la Roubaix è la corsa più importante...del Belgio! La Parigi-Tours aveva le carte in regola per assurgere allo status di classica monumento, ma nel corso degli anni l’hanno maltrattata come poche altre corse, cambiandole spesso verso di percorrenza e infine spostandola dalla primavera all’autunno, e di fatto il podio dei suoi ultimi quindici anni vale parecchio meno di Zurigo, Amstel, Freccia Vallone, e poco più di Amburgo e San Sebastian. Dopo queste due, la corsa più interessante è il GP di Fourmies, che assolutamente non vale corse come il Giro dell’Emilia, la Milano Torino, il Giro del Lazio o la Coppa Placci, ma è inferiore pure alla Tre Valli Varesine, al Giro del Veneto, alla Coppa Sabatini. Più sotto si trovano l’Haut Var e Plouay (alla quale il Pro-Tour potrebbe dare lo spessore che non ha mai posseduto), ancora più sotto il modesto campionato nazionale, completamente trascurabili sono Cholet, Isbergues, Camembert). Perchè il livello delle classiche minori francesi è così basso? L’unica cosa certa è che il basso livello di queste corse è il male del ciclismo francese, e mi è facile ricondurre il tutto alla debordante mole del Tour de France, capace di schiacciare ogni concorrenza sul suolo nazionale (sono saltate Classique des Alpes e Midi Libre che, con tutto il rispetto, non erano il Trofeo dell’Etna o il Pantalica). Praticamente il livello delle loro classiche minori fa schifo, e un basso livello delle corse in linea è la via più facile da percorrere verso il declino, impoverisce l’intelligenza "tattica" dei corridori e dei direttori sportivi, privati di palestre essenziali e fondamentali. Sì, perchè le brevi corse a tappe significano poco, è più difficile percepire l’importanza della posta in palio rispetto ad una corsa in linea, ci si abitua all’attendismo, si sfrutta l’inerzia di un plotone meno reattivo, ci si inchina al cronometro e, quando poi compare una legge contro il doping, ci si trova in braghe di tela, costretti ad emigrare in Spagna o in Svizzera per avere ancora un briciolo di "libertà" e poter continuare a filare come razzi contro il tic tac. La federazione francese percepisce questo stato delle cose, tanto che si sono inventati la coppa di Francia per cercare di rivitalizzare l’interesse verso le cosiddette semiclassiche, ma non c’è verso di invertire la tendenza. Chi potrebbe fare qualcosa è ASO, attribuendo minore importanza al cronometro nel Tour de France, rendendo più aperta la corsa, perchè l’inavvicinabilità del traguardo (la vittoria finale) è per natura un freno alla nascita di stimoli e quindi di forze fresche, soprattutto per i Francesi che vivono in casa questo conflitto. Ma è chiaro che un prevedibile duello tra Armstrong e Ullrich, garantito e tutelato dal cronometro, rende più facile e proficua la gestione dei rapporti con sponsor e televisioni, perchè mai la ASO dovrebbe cambiare strategia? Una mano ai Galletti senza dubbio la porgerà il Pro-Tour, costringendoli ad affrontare anche corse che si sono abituati a snobbare, ma sarebbe stato meglio per loro se, anzichè steges di preparazione come la Tirreno, il Paesi Baschi o il Catalogna, li avessero costretti ad affrontare le più belle tra le classiche minori del panorama europeo. Già che ci sono faccio un elenco di quelle che a mio avviso sono le corse esterne al pro-tour più qualificanti e significative, secondo un mix di blasone del passato e qualità dei valori attualmente espressi, nell’ordine del calendario: Het Volk, Milano Torino, Harelbeke, Klasika Primavera, Scheldeprijs, Frankfurt, Lazio, Urkiola, Tre Valli Varesine, Veneto, Melinda, Placci, Parigi Bruxelles, Fourmies, Sabatini, Emilia, Piemonte. In seconda battuta Laigueglia, Haut Var, Luis Puig, Kuurne, Attr. le Fiandre, Brabante, Navarra, Appennino, Larciano, Gippingen, Camaiore, Agostoni, Bernocchi, Friuli, Romagna, Van Steenbergen, Prato, Beghelli. Il resto a mio avviso è trascurabile, e la Francia mi sembra davvero ai margini. Ciao


Deval - 26/05/2005 alle 07:15

Certo, il Tour è la corsa più importante per tradizione e campo di partecipanti. Però vi pongo una domanda: credete sia possibile che Armstrong od un qualsivoglia altro atleta, possa vincere 6 Giri d'Italia di fila? Io credo sia impossibile, al Giro non basta dominare le crono e difendersi in salita, ci sono alcune salite in cui è impossibile farlo (mortirolo, zoncolan, stelvio per la lunghezza infinita, aspetto il finestre con fiducia...) e che al Tour non vedremo mai!


Ottavio - 26/05/2005 alle 08:16

Caro Aranciata ti ringrazio per la tua analisi delle ragioni della crisi del ciclismo francese. Ho alcune appunti da fare: hai giustamente fatto notare che le gare di un giorno in Francia sono di livello inferiore rispetto a quelle italiane e belghe, ma sono comunque superiore a quelle spagnole, che tolte San Sebastin, Urkiola, Klasika offrono veramente poco, eppure i ciclisti spagnoli grazie alla pletora di corse a tappe che si corre nella penisola iberica ottengono risultati (ormai anche nelle classiche del nord) che i francesi si sognano. Inoltre non hai citato tre corse a tappe francesi (Paris-Nice, Delfinato e Route du Sud) di grandissimo livello e difficoltà che possono aiutare la formazione di un ciclista pur avendo il difetto di scimmiotare il Tour de France. Mi sembra dunque che il calendario francese non sia il responsabile. Come hai invece giustamente detto ci sono due cause fondamentali: la legge francese sul doping (probablmente la più seria d'Europa)che impedisce ai francesi possibili scorciatoie e il gigantismo del Tour che porta tutte le squadre più importanti del mondo a partecipare e provare a vincere e "costringe" i ciclisti francesi a diventare gli eredi di Hinault. Basta vedere come stanno spingendo Voeckler, che mi sembra solo un buon corridore e niente più, ma che invece di correre corse di buon livello adatte ai suoi mezzi pensa di vincere il Tour! Non è nenche la cronometro troppo invadente la ragione visto che il ciclista francese che ha ottenuto in migliori risultati al Tour è stato uno scalatore come Virenque. Tutte queste ragioni però ancora non spiegano perché non "nascano" corridori francesi in grado di ottenere grandi risultati. Forse è solo una questione di cicli; per esempio i belgi hanno vinto i grandi giri negli anni 30 e negli anni 70 mentre sono mancati totalmente nelle altre decadi, ma hanno sempre continuato a vincere le classiche, cosa che molto raramente fanno i francesi. Condivido con te l'idea che il Pro Tour, costringendo, i corridori francesi a correre all'estero possa aiutare il loro movimento.


Ottavio - 26/05/2005 alle 08:25

Quanto alla domanda di Deval sulla possibilità che un corridore possa vincere 6 Giri d'Italia, la mia risposta è del tutto affermativa! Sono convinto che se Binda, Coppi o Merckx avessero puntato solo a vincere il giro ne avrebbero pututi vincere ben più di 6!! Senza scomodare i giganti sono convinto che Armstrong preparandosi a dovere avrebbe sicuramente potuto vincere il Giro varie volte se avesse puntato solo alla corsa italiana invece del Tour. E' vero che le salite italiane sono più dure di quelle francesi come pendenze, ma bisogna ricordare che il Tourmalet, l'Alpe d'Huez, il Ventoux e le altre dure salite francesi si corrono 9 volte su 10 con trenta gradi di temperatura ed a quel punto diventano dure quasi come il Mortirolo o lo Zoncolan (a proposito quando lo rimetterenno al Giro!?). Va detto però che la più bella impresa in salita del tour negli ultimi anni è stata fatta sul Galibier con pioggia e freddo, ma l'ha compiuta un certo Pantani....


Helios - 26/05/2005 alle 08:26

Il Giro e la Vuelta hanno dalla loro parte i percorsi, decisamente più variati e più belli di quelli del Tour, dovuti, come diceva qualcuno, alla morfologia del territorio. Il Tour ha dalla sua parte la grande storia, le condizioni climatiche spesso portate all'estremo e "l'importanza" che l'evento ha assunto soprattutto in questi ultimi anni. Con la crescita della "mediaticità" (ovvero con la crescita dei mass-media e della televisione in primis) la forbice tra Giro, Vuelta da una parte e Tour dall'altra si è ampliata. Questa forbice non è dovuta ai percorsi. In parte è dovuta forse ai partecipanti, in parte (preponderante) agli sponsor. In parte questa forbice è dovuta anche al periodo in cui si svolge la corsa. Pensate solo alle altre manifestazioni sportive. Ieri, concomitante con la 16° tappa del giro c'era la finale di Champions... In luglio al massimo si può avere la concomitanza con qualche Gp di F1 o con qualche meeting di atletica (che peraltro molto spesso si svolgono di sera). Capite che, per televisioni e giornali una cosa è avere un unico evento sul quale focalizzare i servizi, un'altra è condividere lo spazio con altri sport e soprattutto con il fagocitatore calcio che assomiglia sempre di più al fluido di Blob! E il Giro a maggio e la Vuelta a settembre devono per forza di cose, fare i conti con Juve, Milan, Real e Barcellona. Il Tour al massimo vede nello stesso periodo la campagna acquisti... Meditate gente, meditate... E' vero poi che le squadre francesi vedono il Tour come fulcro e centro della preparazione annuale. Pensate alla Agritubel o alla Ragt: in quale altra corsa di un certo livello hanno l'occasione di mostrare i loro sponsor? Come diceva Davide, le corse in Francia, a parte quelle inserite nel ProTour (che peraltro sono quasi tutte corse a tappe) sono di un livello alquanto infimo che non ha niente a che vedere con le corse della stessa categoria italiane, spagnole o belghe. Pensate d'altro canto alla Miche (la prima che mi viene in mente). Nonostante non abbia partecipato ad alcun evento ProTour ha già messo in evidenza atleti e sponsor in Trentino e all'Appennino. Ha ragione Davide: la crisi del ciclismo francese è da ricercare nell'elefantismo del Tour. Un altro esempio: corridori come Pineau che potrebbero far molto bene nelle classiche, impostano la stagione sul Tour, nel quale possono ambire magari a qualche successo di tappa e, forse, un posto nei 20 in classifica generale. Mah.... Ciao ciao, Helios.


aranciata_bottecchia - 26/05/2005 alle 14:40

Ciao Ottavio, una precisazione: il calendario francese non ha proprio alcuna colpa, tra le altre cose le corse non mancano e sono assai più numerose delle poche che ho citato, ma sono assai trascurate, questo è il problema, non sono appetite, sono snobbate, forse mi ero espresso male. Il basso livello delle corse francesi è una conseguenza, un sintomo dell’invasività del Tour de France, appunto. La mancanza di confronti di alto livello va però ad incidere sulla qualità delle nuove leve e sulla qualità dei direttori sportivi, quindi è contemporaneamente sintomo e causa di altri sintomi, in una sorta di effetto a cascata. Gli spagnoli? Ti dirò che secondo me manca una "scuola" spagnola, i loro successi nelle classiche sono dovuti a corridori di scuola italiana, come Astarloa o Flecha, o ad un’eccezione straordinaria come Freire. Ho letto che in Spagna i provvedimenti contro il doping sono ancora in discussione nel parlamento e, se diventeranno legge, nel giro di qualche anno potrebbe pure ridimensionarsi l’anomalia iberica. Ribadisco la mia convinzione che le brevi corse a tappe non sono le palestre migliori per lo sviluppo di "intelligenze" tattiche, e dunque terreno fertile per la nascita di una scuola, in genere sono banchi di prova molto muscolari e niente più, palestre per preparatori atletici più che per direttori sportivi. La mia osservazione sull’importanza del cronometro nel Tour penso sia inattaccabile, ed è chiaro che ridurre i cronokilometri renda la corsa più aperta, e una corsa più aperta è inevitabilmente fonte di stimoli maggiori per tutti, Francesi compresi. Su Armstrong: non sono affatto sicuro che avrebbe potuto vincere sei Giri di fila, perchè la sua situazione è molto particolare. Credo però che Anquetil, con lo staff di Armstrong, avrebbe potuto vincere grosso modo quindici o sedici Tour de France, non lo avrebbe fermato nemmeno Merckx: di solito M.F. tira in ballo Jacques Anquetil come l’inventore della pedalata ad alta frequenza, ovviamente non è un falso storico ma è un falso ideologico, perchè Anquetil, alla pari del nostro mitico Andrea Webmaster, usava i rapporti agili per salvare la gamba e non per fare la differenza a discapito degli scalatori. Ah, se Anquetil avesse avuto un Ferrari.... Un saluto a Helios, che ha perfettamente ragione tirando in ballo la collocazione del Tour in luglio come una delle fonti del suo successo. Il Giro, addirittura, lo hanno anticipato di un paio di settimane rispetto alla sua collocazione storica, mi piacerebbe vedere quale successo potrebbe avere se le scuole fossero già chiuse e se ci fossero già parecchi lavoratori in ferie e in vacanza... La tua osservazione su Pinau è poi un paradigma della deriva presa dal ciclismo francese. Ciao a tutti!


GiboSimoni - 29/05/2005 alle 11:23

basta essere degli ottimi cronoman e dei buoni scalatori e vinci il tour....e poi prima che c'è il riposo (il lunedi il martedi) son finite le salite...:(


tour de france - 30/09/2005 alle 17:10

Ciao a tutti sono un nuovo utente del forum! Con il nick che mi sono scelto non potevo che inserire il mio primo post in questo vecchio thread...in merito al confronto tra giro e tour (è superfluo dirvi per quale delle due corse parteggio!!)volevo solo ricordare che, per lo meno a partire dagli anni \\'90, i più forti e famosi corridori italiani sono i primi ad aver dato una così grande rilevanza alla corsa francese...penso a chiappucci che fece proprio del tour il suo cavallo di battaglia, a Bugno che arrivò persino a saltare il giro (nel 1992 e nel 1995) per puntare tutto sul tour, a Cippollini che saltò l\\'edizione del \\'92 credo o \\'93 concentrandosi sul tour e che quando la sua squadra fu esclusa dagli organizzatori fece dichiarazioni di fuoco arrivando persino a ritirarsi (salvo poi ripensarci...), e ancora a Pantani il quale confidò di considerare il tour la corsa dei suoi sogni (e le vittorie più famose le ha conseguite proprio in terra francese) per finire con Basso che credo il prossimo anno deciderà di puntare tutto sul tour! Certo poi ci sono anche corridori italiani come Simoni che hanno dato maggior peso al giro sapendo comunque che non avrebbero mai potuto vincere il tour (a differenza di Chiappucci, Bugno, Pantani, Basso tutti potenziali, o reali, vincitori del tour!!). Voi pensate che un forte corridore francese (ipotetico visto che attualmente non ce ne sono...)si sognerebbe mai di saltare un tour per puntare sul giro? O un forte corridore spagnolo, tedesco, americano, belga? Basti ricordare che al giro non hanno mai messo piede corridori come Armstrong, Mussew, Boonen (non al momento per lo meno non essendo nei suoi piani a differenza del tour...), Freire, Ullrich (a meno che non si voglia considerare la sua partecipazione del 2001...), Valverde, Mayo e in fondo anche Zabel è venuto per la prima volta quest\\'anno sapendo che non avrebbe preso parte al tour! Ho finito ciao!


Lore_88 - 02/10/2005 alle 11:37

[quote][i]Originariamente inviato da majurana [/i] Basso ha dimostrato fin ora di poter controllare agevolmente il giro e di non aver nessun rivale alla sua altezza. Tuttavia al tuor non riesce ad avere tale facilità nel gestire la corsa (vedi Kloden, per non scomodare sua maestà Lance). Questo dimostra che come già detto che fare un podio al Tour e tecnicamente superiore a vincere un Giro. Credo che i vari Simoni, Simoni, Savoldelli...che al giro hanno fatto i padroni difficilmente riuscirebbere ad arrivare fra i primi otto al tour [/quote] :OIO uff... che palle con sti discorsi mostruosamente di parte! il "Basso che ha dimostrato fin ora di poter controllare agevolmente il giro e di non aver nessun rivale alla sua altezza" te lo sei sognato questa notte cara majurana perchè s\\'è beccato un ora a milano... \\'avolo! l\\'ha proprio dominato il giro! analizzando le tappe importanti per la generale: 1- tappa di pistoia: si stacca da tutti gli uomini di classifica (crampi? boh... e chi lo sa... fatto sta che si stacca da tutti) 2- tappa di firenze: buona prova a crono (arrivare secondi al giro in una crono non è certo un\\'impresa ardua) 3- tappa di zoldo alto: bella prova (è l\\'unica occasione in cui dimostra di essere il più forte in salita) 4- tappa di ortisei: anche qui si stacca da tutti gli uomini di classifica! 5- tappa di livigno: si becca 20\\' e passa sullo stelvio (problemi gastrointestinali? boh... che non stava bene si vedeva ma fatto sta che anche qui si stacca da tutti) 6- tappa di tenda: prima vittoria di una tappa al giro! guadagna un buon vantaggio in pianura che gli basta per vincere sul tenda nonostante dietro andassero più forte! 7- tappa di torino: vince la seconda crono del giro! va molto forte (56 orari negli ultimi km dopo aver scalato il colle di superga) a dimostrazione che la forma c\\'è... 8- tappa del sestriere: parte a razzo sul finestre credendo di mangiarselo a colazione e va subito fuori giri! si becca 20\\' e passa... e poi dicono a me di non essere obiettivo? ma va là!:no:


Lore_88 - 02/10/2005 alle 11:40

scusate ma non mi ero accorto della data del post... allora i discorsi di majurana sono abbastanza comprensibili...


W00DST0CK76 - 02/10/2005 alle 15:31

anche se il giro presenta salite più dure il tour è + selettivo perchè c\'è più concorrenza, li sono tutti al top della forma e la corsa è meno controllabile. anche se la prima settimana è di una noia mortale c\'è sempre da dire che quest\'anno di è corsa a 47 di media e per questo le priem salite hanno fatto subito selezione. credo però che ci vorrebbe qualche km a cronometro in meno e qualche salita nella prima e nell\'ultima settimana. credo non si possa dire che chi arriva sul podio del tour sia + forte di chi primeggia al giro, sono corse profondamente diverse, esistono corridori più adatti al tour, altri più adatti al giro. ricordiamo che in anni passati sul podio del tour è salita gente come jaskula, escartin, rumsas e non credo proprio che sarebbero stati in grado di spadroneggiare al giro


Alben - 02/10/2005 alle 19:40

Sulla rivalità giro-tour si potrebbe discutere una vita. Di sicuro è molto meglio vincere un giro che arrivare sul podio al tour.:italia:


W00DST0CK76 - 02/10/2005 alle 23:32

sacrosanta verità Alben, meglio indossare una maglia "meno pregiata" che guardare da vicino quella "aurea" indossata da un altro! ancora meglio se ivan basso vince il tour l\'anno prossimo! :hammer:


tour de france - 03/10/2005 alle 10:11

Il fatto che sia più importante vincere il giro piuttosto che arrivare sul podio del tour può essere vero per un corridore italiano ma lo stesso non può dirsi per i corridori stranieri basti pensare a ullrich ma anche a corridori come vinokourov che ha già dichiarato di voler puntare tutto sul tour il prossimo anno (pur non avendo concrete possibilità di vittoria...). Tra l\'altro arrivare sul podio del tour paga spesso di più (da un punto di vista economico) che una vittoria al giro: mi viene da pensare a Beloki che dopo essere arrivato terzo al tour del 2000 strappò alla once un contratto di circa 3 miliardi...e stiamo parlando di Beloki mica di Armstrong! Sono sicuro che Savoldelli che pure ha già vinto due giri percepisce meno...Senza contare che anche da un punto di vista mediatico un tour corso da protagonista (pur senza vincerlo) ti garantisce molta più popolarità a livello mondiale! In fondo lo stesso Ivan Basso non lo ha ancora vinto il tour (incrociamo le dita per il prossimo anno...) eppure è il corridore italiano più famoso insieme a Cunego che invece ha già vinto giro d\'Italia e giro di Lombardia!


lolloso - 03/10/2005 alle 10:57

il problema è solamente di natura economica non c\'è altro da dire se il giro avesse lo stesso montepremi del tour tutti verrebbero a correre il giro per quello mi piacerebbe che gli organizzatori riuscissero a fare quello che hanno fatto al tour dai primi anni 90 in poi, cioè pianificare e riuscire a chiamare dei grandi sponsor internazionali che consentano la visibilita di un grandissimo evento


mattewhawk23 - 03/10/2005 alle 11:10

I percorsi del gioro son sicuramenti più duri ma prorio per questo basta un buon scalatore per vincere il giro perchè è li che si gioca tutto.al tour no puoi fini rfuori classifica anche in una tappa con vento o passaggi particolari come l anno scorso carfour de l avre o nel 1999 quando zulle per un passagio viscido e relativa caduta ha preso ben 6 minuti.se il percorso è più facile più persone ti accano e più completo devi essere:IoI


tour de france - 03/10/2005 alle 11:25

Io non credo sia tanto una questione di montepremi quanto piuttosto di visibilità internazionale: il tour è visto un pò in tutto il mondo (o quasi) mentre il giro solo ed esclusivamente in Italia....è normale che gli sponsor preferiscano investire su squadre e corridori da tour così come è normale che un corridore preferisca mettersi in luce al tour dove sa che sarà visto in tutto il mondo! Pensate un pò ad un attore....voi credete che preferisca sfondare qui da noi o a Hollywood dove guadagnerebbe sicuramente molto di più ed acquisterebbe fama planetaria! Certo poi a Hollywood c\'è molta più concorrenza come al Tour... Quanto ai percorsi non ha senso dire che il giro sia più impegnativo del tour: la differenza la fanno le medie "folli" del tour che rendono difficile anche una tappa di pianura (senza contare lo stress di dover stare sempre davanti per evitare cadute ed imboscate...) e il caldo micidiale di luglio! In fondo sono gli stessi corrodori a dire che il tour è la corsa più impegnativa sia da un punto di vista fisico che mentale!!


lolloso - 03/10/2005 alle 12:06

ma sai perche e visto in tutto il mondo? ma sai perche ci sono le medie "folli" come tu dici? e visto in tutto il mondo per questioni di sponsor secondo te 2 dei grandi sponsor che ci sono al tour come coca.... e nest.. non garantiscono visibilità? in america prima di armstrong quasi quasi manco sapevano cosa era il tour l\'avevano sentito grazie a lemond che vinceva giro e tour il gigantismo del tour e iniziato da circa 10 15 anni prima chi vinceva il giro era considerato alla stregua di un vincitore del tour basta guardare i palmares sino agli anni 80 per quanto riguarda le medie che tu dici "folli" la spiegazione e facile fai una settimana di pianura 1 crono squadre e 1 crono individuale e vedi le medie come si alzano anche al giro, poi se leggi le interviste fatte ai corridori francesi sul giro scoprirai che diranno che il giro e piu duro del tour ci sara anche un grande caldo a luglio ma farsi lo stelvio con 5 gradi non mi pare sia facile!!


nino58 - 03/10/2005 alle 12:16

La grande differenza di importanza tra Tour e Giro è abbastanza recente: non più di dieci anni fa per completare le iscrizioni al Tour venne composta una squadra mista di corridori della Roslotto (squadra italo-russa)e della Telekom (!). Penso che l\'elemento che ha fatto impennare l\'importanza del Tour negli ultimi anni sia stato l\'aumento esponenziale del numero di ciclisti e squadre professionistiche nel panorama internazionale. Il Tour si è gestito meravigliosamente ( mediaticamente e come montepremi ) e ne ha ricavato enorme riscontro. E\' chiaro che noi, appassionati di ciclismo, guardiamo soprattutto all\'aspetto tecnico-romantico della corsa (percorsi,paesaggi,salite,incertezza del risultato) e quindi non vediamo assolutamente una superiorità del Tour, sotto questi aspetti. Il Tour non ha ,però, solo vantaggi rispetto al Giro : ad esempio, la sua infinita carovana pubblicitaria pregiudica la ricerca di percorsi "interessanti" , mentre il Giro, ogni anno, riesce a scovare almeno una nuova importante salita ( in Italia sono tantissime, ma non è che la Francia non ne abbia).


marco83 - 03/10/2005 alle 12:28

Credo che, come dice giustamente nino58, la maggior importanza del Tour rispetto al Giro (e alla Vuelta) sia recente e prevalentemente di stampo mediatico-pubblicitario: i [i]Signori del Tour [/i]hanno saputo creare ed esportare alla perfezione il marchio della loro corsa, cosa che gli [i]Uomini del Giro [/i] tuttora non sanno nemmeno da che parte cominciare, purtroppo... :( E, almeno in questo, va dato atto a J.M.Leblanc e ai suoi collaboratori di aver fatto un ottimo lavoro, sfruttando tra l\\'altro la gallina americana dalle uova d\\'oro. ;) Per quel che riguarda i percorsi, il Giro rimane una spanna sopra tutte le altre corse a tappe, un po\\' perchè dovuto alla capacità degli organizzatrori di variare percorso molto spesso (specie le salite) e, in conseguenza di ciò, un po\\' grazie alla varietà di paesaggio che il nostro Bel Paese offre (sicuramente più della Francia, a mio avviso). Resta il fatto che secondo me il fattore-Giro d\\'Italia non è sfruttato al meglio da coloro che ci lavorano sopra... basti pensare che la corsa non ha nemmeno un sito tutto suo, ma solo una sezione subordinata al sito Gazzetta. E\\' solo un esempio per capire che, secondo me, su queste cose una volta tanto abbiamo da imparare dai francesi! :yes: Saluti


WebmasterNSFC - 03/10/2005 alle 12:34

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] ...sfruttando tra l\\\'altro la gallina americana dalle uova d\\\'oro. ;) [/quote] A Marchiii che assist che mi hai fatto! Forse volevi dire il Gallo americano (geneticamente modificato) dall’uovo d’oro! :Od: Ciaooo


tour de france - 03/10/2005 alle 12:53

Io resto dell\'idea che se anche gli organizzatori del giro cambiassero qualcosa il gap tra la corsa italiana e il tour resterebbe notevole.....storicamente il tour è sempre stata una corsa più internazionale e se andiamo a vedere il suo palmares scopriamo che è molto più variegato e internazionale rispetto a giro e vuelta che sono diventati dei campionati nazionali a tappe..in fondo i vari Armstrong, Ullirch, Vinokourov, Boonen, gli spagnoli in blocco (Valverde, Mayo, Heras, Freire, Beloki, Mancebo...)e compagnia bella se decidono di partecipare al tour snobbando il giro (salvo qualche sporadica partecipazione) ci sarà pure un motivo valido...anche economico ma non solo! Io credo che se anche i percorsi del Tour cambiassero in meglio la corsa sarebbe seguita allo stesso modo nè più nè meno....quello che interessa ai tifosi è soprattutto vedere i grandi campioni i grandi nomi e lo dimostra il fatto che la vuelta pur avendo dei bei percorsi resta la corsa a tappe meno seguita ed ambita! Quanto alle medie "folli" intendevo dire che le tappe di pianura del giro (e ce ne sono tante...) sono relativamente tranquille mentre quelle del tour risultano comunque impegnative causa elevata velocità e continui scatti...se poi i francesi dicono che il giro è più duro del tour non fa molto testo visto che quelli vanno piano ovunque!


lolloso - 03/10/2005 alle 14:26

il palmares e molto piu variegato e internazionale?? mah... i campioni veri hanno vinto giro e tour per essere considerati tali. il motivo e prettamente economico e di sponsor, se devi fare una gara e sai che in una ci sono 1000 euro al 1 e nell altra ce ne sono 600 tu che pensi di avere possibilità di vincere a quale partecipi? il ragionamento che i corridori fanno e questo anche a ragione perche ormai di sola gloria non si vive per quello dico che se si riuscisse a portare il montepremi simile a quello del tour arriverebbero a valanga i corridori per quanto riguarda i francesi che vanno piano non c\'entra nulla ragiona obiettivamente un francese e gia di per se vanitoso e uno che dice che la corsa rosa e piu dura del tour deve far riflettere, quando una corsa e dura non si riescono a fare medie folli ma al massimo si puo andare a 40km/h tour analizza i fatti oggettivamente e non farti prendere dall entusiamo della corsa che giustamente ti appassione ma qua devi cercare di analizzare oggettivamente i fatti e le differenze tra le 2 corse


marco83 - 03/10/2005 alle 14:42

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] [quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] ...sfruttando tra l\\\\\'altro la gallina americana dalle uova d\\\\\'oro. ;) [/quote] A Marchiii che assist che mi hai fatto! Forse volevi dire il Gallo americano (geneticamente modificato) dall’uovo d’oro! :Od: Ciaooo [/quote] Siamo o non siamo due terzi del Tridente storico? E\\' naturale che ti faccia gli assist... ;) Si attende la replica di Pepppe, così completiamo il circolo! :D


Monsieur 40% - 03/06/2006 alle 16:28

[b]Le cose peggiori del Tour[/b] [quote][i]Originariamente inviato da febbra in un thread simile[/i] Forza, ragazzi,tenendoci belli stretti il nostro amato Giro d'Italia,scateniamoci elencando tutte le cose per cui il Tour vale la pena di essere criticato. Ovviamente comincio io: ...[/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Delfino [/i] Le salite (Belle x carità niente da dire) sn sempre quelle, mentre qui in italia c'è + scelta, la fanno solo Alpi e Pirenei e per fare una salita decente sembra vogliono venire a fare il finestre [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da super cunego [/i] Le emozioni, la battaglia. La cosa più importante per 5/7 anni non c'è stata. Le salite, sempre uguali, sempre le stesse; rimaniamo ammirati da questa solo perchè sono "leggendarie". I corridori francesi competitivi, nessuno oltre a Virenque vuole far vedere quanto vale, come i nostri qui. E soprattutto: CERAMICHE PANARIA & SELLE ITALIA, chi le fa le fughe da lontano altrimenti? :pomodoro::pomodoro::pomodoro::pomodoro::pomodoro::pomodoro: [/quote] Febbra, ti ho tolto la frase con cui concludevi il tuo post, perché non vogliamo più dare spazio all'odio - anche se "sportivo" o "ironico", nel tuo caso la seconda ipotesi - nei confronti di qualcosa o qualcuno. Non è una bacchettata, ma un avviso nel pesare le parole. ;)


febbra - 03/06/2006 alle 19:34

Mi scuso con monsieur per i termini eccessivi con cui ho dato adito all'ironia e rilancio immediatamente con una critica al tour un pò più articolata: critico il Tour perchè l'inesistenza di validi ciclisti francesi almeno negli ultimi 10-12 anni non può giustificare, secondo me, tutta questa protervia sciovinista dei transalpini. Se poi mi convincete che Voeckler è un grande ciclista, allora alzo le mani e taccio per sempre.... :^o^ _______________ se insisti e persisti, raggiungi e conquisti