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Autore: Oggetto: Giro 11°tappa Marostica-Zoldo Alto (150km)

Moderatore




Posts: 1043
Registrato: Mar 2005

  postato il 19/05/2005 alle 22:54
Riguardo questa tappa avete già scritto di tutto e di più quindi non mi dilungherò, anche perchè potrei essere ripetitiva, soprattutto leggendo i commenti di Web. Comunque è stata una tappa che ha regalato emozioni fortissime, e che per questo resterà per sempre nella mia memoria.
Vorrei parlare di Savoldelli, nonostante non sia certamente l'unico a meritare una citazione. Quasi non ci credevo nel vederlo lì all'attacco, davanti da solo o in compagnia dell'ormai favorito per questo giro, dopo i due anni problematici che ha passato nell'ombra.
La "lotta" tra Basso e Savoldelli si preannuncia molto interessante, non solo a livello tecnico ma anche a livello personale. I due corregionali secondo me hanno in comune grandi qualità: umiltà (semplicità) e spiccata intelligenza tattica (come si può sbagliare alla corte Discovery e alla corte CSC?? ).
Potrebbe scaturire anche una bella amicizia da questa competizione che per ora è a due. Il forno a legna è già prenotato e il campione varesino potrebbe accettare l'invito a cena in terra bergamasca anche senza che Paolo gli sveli i trucchi da discesita. Ma secondo voi chi cucinerà?

 

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Enula.
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1635
Registrato: Apr 2005

  postato il 19/05/2005 alle 23:02
Sono un Bassista contento.
Bella tappa, la prima di montagna. E la prima fa sempre vittime. Non è stata un'eccezione.
Non diciamo che il giro è finito...è appena cominciato.
Basso, Savoldelli (rinato...) Simoni, di Luca...in 4 si giocano il Giro.
Domani potrà ridere chi oggi piange.
Cunego è andato in crisi. E' la prima, non sarà l'ultima. L'importante è che al ragazzino non gli si chieda troppo. Fino a ieri fenomeno, oggi mediocre...nononono.
Ha 23 anni e sono pochi. Piuttosto trattiamolo con modestia...non deve nè montarsi la testa, nè straabbattersi...ne va del suo futuro.
Altri hanno cantato 1 o 2 stagioni...poi non sono riusciti a rientrare nei ranghi. Cunego è un patrimonio del ciclismo mondiale. Non bruciamolo. Troppi peana.
Insomma, impariamo che il ciclismo è fatto di vittorie e sconfitte, di fatica e crisi, di trionfi (di rado...) e appannamenti.
Suerte Cunego.
Chapeau Basso, Savoldelli, di Luca e Gibo...

 

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pedala che fa bene.....

 
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Non registrato



  postato il 19/05/2005 alle 23:10
L'unico che potrebbe cucinare sapete chi è???
Simoni!!!
Infatti penso che stasera stia tagliando la legna con i compagni di squadra e a Cunego abbia dato una motosega con lama da 60 cm...
Scherzi a parte le sue parole molto belligeranti riguardo "O vittoria o salta il banco" le vedo molto serie e sicuramente le tenteranno tutte anche perchè è un Trentino e quelli sono de coccio!!!
Ne vedremo delle belle, sicuramente già sabato, ma con riserva alla domenica.

Originariamente inviato da Seb

Domanda: ma conoscete per caso un ciclista che si chiama La Figa? Ho visto che sul Duran aveva moltissimi tifosi!



Si Seb...è una CiclistA VenetA...sulle salite le puoi stare sopra sotto a dx o sx davanti o dietro... ma lei la da Via a tutti e n la vedi +!!!

 

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Livello Bernard Hinault




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Registrato: Jul 2004

  postato il 19/05/2005 alle 23:39
Che dire, mi aspettavo un Basso preparatissimo, perciò non è stata una solpresa vederlo andare così forte in salita.
Ricordiamo che è stato dietro solo all'Americano e qui al Giro il livello tacnico è molto più basso, perciò se non gli capita niente dovrebbe essere il vincitore finale...
Però ho visto un super Savoldelli, mi ha veramente impressionato per la sua agilità in salita e il suo modo di gestire le sue forse...
Non a caso aveva una cadenza simile all'Amercicano quando era sui pedali...
Di solito Savoldelli cresce tantissimo la 3° settimana, se cosi fosse allora Basso avrebbe da preoccuparsi.
Non do per spacciato neanche Simone, che da qui in avanti può solo aumentare la forma, perciò in salita ne vedremo delle belle...
Poi qua mi fermo, perchè non vedo più nessuno per la lotta del giro...
Sui delusi mi aspettavo la crisi di Garzelli, ormai è cosi, forse proverà per la disperazione come l'anno scorso nelle prossime tappe...
Mi ha deluso tantissimo Cioni, che ritenevo un possibile percicolo per Basso...
Discorso Cunego, prima bisognerebbe sapere che gli è successo, non è da escludere che non stesse bene fisicamente...
Però in ogni caso, mi sembra che quest'anno non abbia la forma del 2004, se ci fate caso non ha ancora staccato nessuno...solo al giro di Romandia ma per pochissimi secondi...
Mi sembra che abbia guadagnato in potenza ma perso in salita, soprattutto nell'andatura pura di uno scalatore.
E poi la pressione sicuramente ha influito, e mi sa che veramente, anche se non molto corrette, le parole di Riis rispecchiano lo stato attuale del veronese...
E' giovane e forse l'anno scorso non aveva pressioni addosso e soprattutto non aveva avversari seri al Giro, quest'anno invece lo vedo più teso, ha speso molte energie inutile a inizio Giro..
Cmq prevedo che se recupera bene domani, sabato attaccherà all'inizio della tappa di Ortisei, per veder di capovolgere tutti i pronostici...

 
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Livello Tour




Posts: 185
Registrato: Nov 2002

  postato il 20/05/2005 alle 00:41
Bellissima tappa quella di oggi con un ritrovato (lo spero) Paolo Savoldelli e un ottimo Ivan Basso, peccato però che la ripresa televisiva non è stata all'altezza della situazione, perdendo tutti i momenti cruciali della corsa (è inutile fare un collegamento dalle 12 e 50 se poi al momento decisivo sul tratto più impegantivo del Passo del Duran, si manda in onda diversi minuti di pubblicità!)
 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 20/05/2005 alle 00:43
vince Savoldelli davanti a Basso,sono un corridore della Discovery e uno della CSC e per me non e' un caso,sono le due squadre che sanno preparare meglio i propri corridori,non mi riferisco al doping ma proprio al tipo di preparazione inteso come cura dei dettagli ecc...,se Cunego corresse in una di queste due squadre farebbe sfracelli tanto per intenderci.


Io non ci credo, anzi, penso che si snaturerebbe.
Gli mancano le leve lunghe per sviluppare quella potenza necessaria a chi non si alza sui pedali.
Riis e Armstrong sono stati tra i migliori gioielli usciti da Maranello, ma bisogna avere il fisico adatto, e Cunego non ce l'ha.
Un salutone.
Ciao!

Per Ariadeno: mister 65% (o 60%, non ricordo) era il soprannome che Bjarne Riis si era guadagnato nel plotone.
Nella fama che guadagnò giocò un peso non indifferente la provenienza dalla lugubremente celebre Gewiss-Ballan del dottor M.F.
Certo, la soglia del 50% del tasso d’ematocrito può essere criticabile, ma almeno fino al 1996 non c’era neppure quella.
Vox populi vox dei? Non saprei, però è singolare che in un contesto, dove l’EPO era diffusa a macchia d’olio, qualcuno riuscisse a meritarsi questo particolare appellativo (senza pretendere che corrispondesse a verità).
Ciao.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 20/05/2005 alle 01:04
Ivan Basso ha dimostrato che sa attaccare. Certo, il suo modo è diverso dal grimpeur, ma è efficace. Oggi è stato esemplare, ed ha trovato i suoi veri avversari per la rosa finale di Milano. Il suo potenziale è primario, ed oggi mi ha commosso. Credo si ripeterà ancora, forse in maniera anche più tangibile. Sarà, ma ha tutte le carte in regola per essere uno dei pochissimi nella storia, capaci di sfatare la "macumba" della maglia iridata vinta fra i "puri". Un inchino!

Paolo Savoldelli è stato incredibile. Dopo due anni di sfortune, finalmente la luce. Domenica sera lo davo sicuro per il podio di Milano e sostenevo che la sua grande bravura di discesista sarebbe stata un pegno di spettacolo al cospetto di Basso... Dopo quello che s'è visto oggi, credo sempre più che il Giro, Ivan, lo potrà vincere solo se resisterà o controllerà la furia del Falco nelle discese.

Gilberto Simoni ha lottato, ma se Basso non subirà crisi, è destinato a soccombere e pure in maniera notevole. Il ruolo di capitano della Lampre Caffita, rappresenta per lui una magra consolazione...Vedremo se avrà la forza di mettere sulle strade altre sostanze. Ne dubito però......

Danilo Di Luca ha corso bene, ed ha ancora un gran bella forma. Queste giornate per lui saranno decisive....per capire se, nel futuro, potrà vincere il Giro. Merita applausi, comunque.

Un bravo lo merita pure la "pulce venezuelana" Jose' Rujano!

Marzio Bruseghin è stato mostruoso. Sogno per lui un piazzamento nei cinque.

Il vecchio Honchar merita un bravo, ma al massimo potrà ambire al quarto posto finale.

David Cioni, rappresenta la seconda delusione della giornata. E' comunque caduto in piedi.

Michele Scarponi senza infamia o lode particolare, è lì. Anche per lui sarà importantissima la settimana prossima: ci dovrà dire se paga o meno gli ultimi giorni come quel Frigo, di cui, comunque, ha meno forza.

Stefano Garzelli, come avevo scritto da subito....poteva solo farsi staccare. Non è più lui da due anni e sarebbe meglio si adeguasse ad un nuovo ruolo.

Emanuele Sella deve guardare la tappa del Finestre per un acuto, stare coi primi il più possibile senza spremersi come un limone e......cercare di non cadere in salita. Se saprà fare tutto questo potrebbe finire il Giro ampiamente nei dieci.

Damiano Cunego, come non era da esaltare prima, non è da crocifiggere oggi. Una giornata nera può capitare a tutti, ma per me c'è di più, soprattutto per sua stessa ammissione.... Ha detto che è stato schiacciato dalla pressione. Se fosse vero, sarebbe grave, per lui e per chi lo ha esageratamente pompato dall'anno scorso. Lo si lasci crescere in pace e, soprattutto, non gli si metta sempre accanto il confronto con Pantani che era tutt'altra roba. Ora deve reagire immediatamente, anche a costo di beccarsi un altro distacco (gli serve per accumulare esperienza e temprarsi), ed in prospettiva.... non abbia timori di mandare a quel paese coloro che gli dicono che deve migliorare a cronometro facendo questo e quest'altro.

Il Giro è bellissimo. Un motivo viene certamente dal Pro Tour, ma non è quello maggioritario. Il fattore scatenante, a mio parere, sta nell'aver proposto un percorso coi fiocchi.

Morris

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/05/2005 alle 09:20
una piccola precisazione:il livello dell'ultimo Tour non e' che era poi cosi' alto,a parte i primi 4 gli altri non erano granche',anche per i crolli di Heras,Mayo ed Hamilton,corridori come Mancebo,Sastre e Leipheimer non ce li vedo sul podio a questo Giro tanto per intenderci
 
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Non registrato



  postato il 20/05/2005 alle 09:37
Ho fatto passare una notte e noto come dopo oltre 12 ore certi cuneghiani non abbiano niente da dire... eccetto Tony Montana, ovviamente.

Avete già detto tutto. Ieri io però avrei istituito il premio Duclos-Lassalle (chi ricorda la Roubaix del 1993?) e l'avrei consegnato a Savoldelli per il suo sprint. Ha pure avuto il coraggio di credere che Basso dopo tutte le accuse che gli fanno quotidianamente, gli avrebbe ceduto la tappa! Meno male che dopo ha avuto la coerenza e la simpatia di dire "ho fatto il furbo", altrimenti il premio si sarebbe trasformato in un molto meno onorevole premio Pagnin (chi ricorda la tappa di Imola del Giro 92, quando fece 50 km di fuga con Chioccioli senza dargli un cambio e sorpassandolo a 30m dal traguardo?)

Simoni mi ha deluso più di Cunego. Il veronese ha preso la cotta e finisce lì. Simoni invece c'era ma non aveva il ritmo dei suoi giorni migliori. E non sono gli anni che passano, ha già vinto due volte e molto bene, quest'anno.

Di Luca bravissimo. Occhio a Pozzovivo. Nessuno nè parla ma WebmasterNSFC ci ha giustamente segnalato una buona prova per essere al suo primo Giro.

 
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  postato il 20/05/2005 alle 11:54
Originariamente inviato da pedalando

Originariamente inviato da alemara

Ho visto che la discesa del Duran è molto tecnica quindi Savoldelli e Cunego potrebbero attaccare o recuperare terreno nel caso perdessero secondi sul Duran.
Se tiene sul Duran Savoldelli potrebbe quasi vincere...


Quando lo avevi scritto avevo sorriso, adesso....

Eh eh eh visto cosa ne so?!

 
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  postato il 20/05/2005 alle 12:13
Da Cuneghiano sono rimasto sorpreso dalla cotta di damiano anche se ero convinto che basso fosse (di poco) superiore ai 2 lampre in salita, solo che pensavo che cunego valesse più o meno simoni e che in 2 avrebbero potuto mandare in crisi basso che nn ha squadra, però i 6 minuti di ritardo mettono il giro saldamente nelle mani di Basso
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/05/2005 alle 12:23
Ciao Morris, devo dire che invece non sono riuscito a commuovermi per l’impresa di Basso, ero troppo frastornato per la disfatta di Cunego e, se il "tifo" emerge nelle sconfitte prima ancora che nelle vittorie, allora scopro di essere tifoso di Cunego più di quanto sospettassi, e certamento lo sono più di ieri.
Premettendo che il Giro non è finito ieri e che in questa corsa non c’è nessun monorchide, quindi la parola fine deve essere ancora scritta, direi che Basso merita solamente applausi.
Li merita per quello che ha dimostrato attaccando in salita, li merita per la sua pacatezza esemplare, li merita per l’amore mostrato verso il Giro d’Italia, nessun Pro-Tour avrebbe mai potuto imporgli la partecipazione, e la CSC ci sarebbe venuta anche senza il nuovo scatolotto, perciò mi accodo alle tue considerazioni (in fondo ci sarai un po’ abituato, perchè è difficile darti torto): Castellano e la Rcs hanno proposto un percorso coi fiocchi.

In salita ho notato che Paolo Savoldelli teneva una frequenza di pedalata superiore a quella di Basso, perciò una volta di più la somiglianza tra Basso e Armstrong (ventilata da qualcuno) è impropria, semmai Ivan ha per modello Indurain.
Chiaro, deve ancora migliorare a cronometro, ma toglimi una curiosità Morris, avendo Ivan Basso in tutto e per tutto il fisico da passista scalatore, non pensi anche tu che erano strane le sue precedenti prestazioni a cronometro, prima ancora che essere sorprendenti quelle attuali? Io penso che migliorerà ancora, è nelle sue corde.

Savoldelli....facciamo una scommessina Morris? Io dico che prima o poi una cotta se la piglia, oppure dico che prima o poi chiederà un po’ troppo da se stesso lungo qualche discesa.
Intanto il buon vecchio Gontchar tiene duro, gli attribuivo il sesto posto prima di Reggio Calabria, ora è già quinto, facciamo un’altra scommessina? Io dico che sale sul podio, secondo o terzo, magari assieme a Bruseghin.
Una birra te la devo già per "colpa" del mitico Campese, mal che vada te ne dovrò altre due.

Anche io vedo in calo le quotazioni di Gibo Simoni, sul Mont-Faron ha vinto alla Piepoli, cioè badando bene ad uscire dalla classifica, nell’Appennino ha vinto senza convincere, non dico che sia logoro, perchè il suo declino atletico mi sembra minimo, ma secondo me la sconfitta dell’anno scorso, anche per come è venuta, ha mandato in pensione buona parte degli stimoli e delle motivazioni che possedeva.
Però anche Gibo merita un applauso, lo abbiamo visto a lungo confabulare al microfono chiedendo lumi su come comportarsi davanti alla crisi di Cunego, segno che per il corridore trentino la logica della squadra veniva ancora prima dei propositi di vendetta, direi che in questa occasione è stato un grande esempio di professionalità.
Tuttavia gli eventi rocamboleschi che hanno contraddistinto la corsa rosa suggeriscono di aspettare ad appendere alla parete la pelle dell’orso.

A proposito di Stefano Garzelli posso solamente darti ragione, l’ho sopravvalutato, dalla squalifica di Limone Piemonte in poi come corridore di corse a tappe è finito, sono stato ingannato dal suo secondo posto nel 2003, ottenuto con sette minuti di ritardo da Simoni, davanti a corridori inesperti come Popovych o di fattura artigianale come Noè e Totschnig, sette minuti nel Giro sono come la Fossa delle Marianne.

Anche su Cunego sono d’accordo, non gli ha giovato il dualismo con Simoni, nemmeno si sentiva il bisogno del confronto all’americana organizzato dalla Cannondale, non gli giova il confronto improponibile con Pantani.
Sono rimasto colpito negativamente dall’importanza che dava alla caccia degli abbuoni, quel crucciarsi per i finali di corsa troppo complicati.
Deve ritrovare quell’aria un po’ stralunata di chi si trova coinvolto nella corsa quasi per caso.
Un motivo di stress potrebbe essere anche l’imminente paternità, ma sarà ripagato alla grande negli anni a venire, anche in termini di stimoli e motivazioni.
E soprattutto anche io penso che non debba diventare un assillo la voglia di migliorare contro il cronometro.
Nel frattempo faccio mia questa osservazione di Marco Mago Gì :

Cunego rotola in giù e dovrà reinventarsi il Giro, da domani in poi. Due consolazioni: intanto, uscire dalla classifica non vuol dire non poterci, eventualmente, rientrare, e Damiano non deve pensare che la sua corsa rosa abbia perso senso: il distacco che ha ora da Basso, se anche venisse mantenuto tale fino alla fine e il veronese non riuscisse a recuperare niente, potrebbe pur sempre valere un podio, che non è mai da buttare. Se quella di oggi è stata la classica cotta improvvisa, c'è da pensare che non dovrebbero essercene altre, e quindi, se si gestisce bene, Cunego può ancora dire qualcosa di importante.
Il secondo motivo di consolazione di Damiano è che, lontano com'è in classifica, può giocare con maggior disimpegno, approfittare di un minimo di smarcamento in più, e tutt'al più aiutare Simoni nel tendere qualche agguato a Basso. Non dimentichiamo che le cose migliori Cunego le ha fatte quando era più o meno deresponsabilizzato: e anche a Falzes 2004 il suo attacco (che fu alla base del suo successo finale) nasceva come specchietto per le allodole, non certo come affondo decisivo.


Il Giro è bellissimo, e chissà che quanto abbiamo visto sino ad ora altro non sia che un lauto antipasto.
Ciao!

Ps: Morris, pensi che vedremo altri attacchi di Ivan Basso? O Giocherà di rimessa?

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 20/05/2005 alle 14:38

Domanda: ma conoscete per caso un ciclista che si chiama La Figa? Ho visto che sul Duran aveva moltissimi tifosi!


E' molto famoso! Con un po' di attenzione lo si puo' vedere alla partenza
di ogni tappa. Una volta partiti va subito in fuga e raggiunge in breve
la carovana pubblicitaria.
Se aspetti la carovana lo vedrai di sicuro

E' anche molto di compagnia, al punto che tutti i corridori lo vorrebbero
come compagno di camera.

 

[Modificato il 20/05/2005 alle 14:42 by pedalando]


 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 20/05/2005 alle 14:42
Io penso che quando i passistoni staccano gli scalatori puri in montagna non sia una bella giornata di ciclismo. Finora succedeva al Tour, ora anche al Giro.
Poi scusate, non è che voglio passare per dietrologo a tutti a costi, ma vi sembra normale che Savoldelli vada così forte? A me Paolo sta simpatico, è anche un corridore spettacolare e ieri ha compiuto un capolavoro di tattica. Però da due anni non si reggeva in piedi. Ok gli incidenti, ma l'anno scorso non ne ha avuti più di quest'anno (la sua clavicola se l'è rotta anche preparando questo Giro). E, soprattutto, in salita non aveva (mi pare) mai staccato Simoni(ieri ottimo primo tra i militanti in squadre normali).
Al di là dei sospetti, credo che per Paolo sia difficile vincere, il Finestre è troppo duro.
Su Cunego avete detto bene voi.
Gibo può inventarsi qualcosa, è un gran lottatore. Il mio tifo è sempre andato a lui.
Su Basso non aggiungo altro, anche perchè sarei inelegante. E soprattutto perchè il mio sfogo apparirebbe come la frustrazione di uno sconfitto (il che, forse, non sarebbe lontano dalla verità).

 

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Via i dopati dal ciclismo.

Non è che mi sono staccato, è che il gruppo è andato in fuga!


 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 20/05/2005 alle 14:57
Cunego (...)
Deve ritrovare quell’aria un po’ stralunata di chi si trova coinvolto nella corsa quasi per caso.

Eh, ma purtroppo questo non è più possibile...Damiano ha vinto un Giro e un Lombardia, è inevitabile che le aspettative e le pressioni ci siano...
Il problema è che lui ha appena 23 anni e in 13 mesi la sua vita si è rivoltata come un guanto. E' passato dallo status di promessa che veniva lasciata crescere con calma allo status di grande Campione, e, come se non bastasse, in un momento in cui mancavano altri grossi campioni italiani di riferimento, e, infine, pochi mesi dopo la morte di Marco Pantani, con il dolore e il vuoto che aveva lasciato... Le sue vittorie gli hanno dato tantissima popolarità (e non a caso Basso ha subito deciso di correre il Giro quest' anno dopo anni e anni in cui l' aveva snobbato) e i conseguenti obblighi e stress - impegni continui, responsabilità nei confronti di se stesso, degli sponsor e dei compagni, dei tifosi. Lui stesso aveva detto più volte (perchè è un ragazzo molto intelligente) che questa sarebbe stata la stagione più difficile della sua carriera, ma saperlo non ti impedisce comunque di soffrire lo stress. L' avevo sentito parlare negli ultimi mesi di come fosse stato diverso e stressante questo inverno rispetto al precedente, di come si sentisse troppa pressione addosso, avevo sentito (ed anche visto sui vari traguardi) di come fosse molto nervoso. Per di più, come se non bastasse, a tutto questo si è appunto aggiunta l' inaspettata paternità, per non parlare del dualismo interno con Gibo. Quindi, viste le premesse, la pesante crisi di ieri in una tappa-chiave non è sorprendente dal punto di vista mentale, anzi. E mi è piaciuta moltissimo da parte sua la franchezza con cui ne ha parlato.
Spero davvero che ora che il problema è esploso - e che anche molte pressioni sono di conseguenza scivolate via - Damiano potrà correre finalmente più libero e sereno il resto della stagione. Insomma, un po' alla "via il dente, via il dolore".
Cunego ha classe ed orgoglio in abbondanza, e fortunatamente è anche talmente giovane da poter assorbire questa crisi senza problemi.
Lo aspetto con immutata fiducia e stima (nonchè affetto )
Inoltre, l' avvento di Basso lo aiuterà parecchio, perlomeno in questo senso, perchè spartirà le responsabilità e gli permetterà di correre e crescere con più calma e senza sentirsi addosso il peso di "salvatore del ciclismo".

Capitolo gambe.
Non dimentichiamo però che oltre alla testa non giravano nemmeno le gambe, come Damiano stesso ha detto. E qui non so cosa pensare.
Cuneghin è sicuramente cresciuto rispetto all' anno scorso, ma finora non gli ho mai visto quella bella pedalata fluida, rotonda, agile che ha quando è al top della forma. Ho sempre attribuito questo al fatto che non fosse ancora, appunto, al top, come lui stesso peraltro ha detto più volte; e questo avrebbe senso dato che quest' anno deve correre anche il Tour, e quindi l'ipotesi che si sia presentato al Giro non al top della forma ed abbia di conseguenza pagato un po', data la sua giovane età, la corsa che quest' anno è stata sicuramente più dura, ha un senso. E collimerebbe anche con le dichiarazioni della Lampre su Gibo capitano al Giro e Damiano al Tour.
Io lo aspetto comunque negli ultimi giorni di corsa, dove le sue capacità di recupero hanno sempre fatto la differenza, e gli potrebbero consentire di lasciare comunque un segno importante sulla corsa.
Però... Basso è sicuramente venuto al Giro per vincere, ma Damiano ha corso lo stesso numero di corse, anzi, ha corso il Romandia in più. Per non parlare del fatto che a differenza di Basso Damiano ha corso tutte quelle corse davanti...
Insomma, mi sembra evidente che la preparazione (e anche l' approccio) dei due differisce nettamente (Damiano è un corridore la cui forma cresce gradatamente di corsa in corsa, Basso è uno di quelli - decisamente troppi - che sono mediamente mediocri per poi trovare la forma perfetta al momento giusto), ma non è che magari nell' entourage della Lampre si sia sbagliato qualcosa in fase di preparazione?
Un' altra domanda che mi faccio è questa: Damiano non ha quella bella pedalata agile cui ero abituata perchè non è ancora al top o (anche) perchè lo hanno convinto ad usare rapporti più (secondo Cipollini troppo) duri? Non capisco assolutamente nulla di tecnica e vi sarei grata se qualcuno sapesse rispondermi...


 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 20/05/2005 alle 15:06
squadre normali

Effetto Pro-Tour, che vuoi farci caro Gregorio...ci ritroviamo certe squadre in testa anche al Giro adesso. La loro preparazione degli avvenimenti chiave è impeccabile, e le indicazioni che vengono dalle corse precedenti non valgono assolutamente nulla nel loro caso


 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 20/05/2005 alle 15:37
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Ciao Morris, devo dire che invece non sono riuscito a commuovermi per l’impresa di Basso, ero troppo frastornato per la disfatta di Cunego e, se il "tifo" emerge nelle sconfitte prima ancora che nelle vittorie, allora scopro di essere tifoso di Cunego più di quanto sospettassi, e certamento lo sono più di ieri.



Ciao raga,
scusa Aranciata mi intrometto, ma mi sono troppo ritrovato in questa tua frase che cito.
Sono andato a letto con il broncio ieri sera, faticavo a spiegarmelo, ma era per via del Cuneg-Out, e per fortuna che non ho visto la tappa!
I complimenti per Basso sono scontati e li faccio, chè i tifosi del ciclismo sanno sempre onorare gli avversari, inoltre il ragazzo è così per bene che male non si può volergli…..certo non mi ispira come la “simpatica canaglia” di Cerro, ma quelle son simpatie.
Se ripenso al Lombardia ’04 godo ancora come un riccio per la meravigliosa sfida che i due hanno allestito.

Adesso alcune questioni per chi mi vorrà rispondere:

1. Ok, non ha retto la pressione, probabile, ma non avete l’impressione che Damiano abbia perso un po’ di smalto e di agilità….carichi di lavoro per il Tour in arrivo?, tecniche scellerate di miglioramento nelle crono?
2. Savoldelli mi è simpatico come pochi, merita tutta la fortuna dopo due anni di jella dura, detto questo a nessuno qui dentro è sfuggito lo spessore della sua prestazione, considerando che 15/20 giorni fa prendeva 10 minuti da Cunego nel tappone del Romandia, cosa pensare? Ottima programmazione del team di Bruyneel? Tecniche di allenamento forse, perché sento dire di frequenze di pedalata “Lensiane” tenute dal falco…..ok, lo so che cosa pensate…..la medicina bbona, la visita di Lens 2 giorni fa etc., beh chi non ha fatto il collegamento merita la beatificazione per direttissima, ma fuor di polemica vorrei sapere cosa ne pensate. Mai possibile che i tecnici italiani abbiano gap professionali così grandi da colmare per giustificare risultati di questo tipo??
3. Di Luca, ohibò il ragazzo và come una vespetta!, cosa diranno i due capitani designati della Liquigas?, detto che secondo me crollerà fra qualche giorno resta un grande giro quello fatto fin qui e lo resterà anche in caso di resa. Io continuo a non vederlo adatto per la classifica, ma a quanto pare quest’anno non ne azzecco mezza, perciò chiedo a voi, 2006 da favorito?
4. Ivan ha già vinto?, a me sembra difficile da scalfire, se non incappa in un’alpe d’huez tipo l’anno scorso dovrebbe incamerare la rosea.
5. Proiezione Tour: Un basso fresco vincitore del Giro come lo vedete in Francia?, famelico e azzannatore oppure appagato e stanco. ….e la famosa programmazione lensiana per una sola gara a tappe? Varrà anche per Ivan il belloccio?


Ok, grazie bella gente, grazie al cielo è venerdì e per il fine settimana ho un programmino piuttosto pantofolaio e ciclovideodipendente…..ah, se il ragazzo mi desse una soddisfazione!

claudio

ps. gabry 59...6 tu?

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 20/05/2005 alle 16:40
Oui, c'est moi
Punto 1: concordo e spero vivissimamente che sia "la prima che hai detto"
Punto 2: concordo
Punto 3: non credo, ci sono fior di specialisti. Può fare al max podio.
E poi qual'è il "vero" Di Luca? Quello di quest' anno o quello di prima?
Punto 4: mai visto gli alfieri delle due squadre (coincidenzaaaa!!!) in testa al Giro avere crisi? Io, no. Questa edizione del Giro sarà appassionante come l' ultimo Tour
Punto 5: bella domanda, l' ultima che fai Lui dice che pensa di fare entrambi al top, e dato che sembra possedere granitiche certezze su tutto, a partire dal proprio stato di forma superlativo, direi che possiamo credergli

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 21/05/2005 alle 15:26
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Ciao Morris, devo dire che invece non sono riuscito a commuovermi per l’impresa di Basso, ero troppo frastornato per la disfatta di Cunego e, se il "tifo" emerge nelle sconfitte prima ancora che nelle vittorie, allora scopro di essere tifoso di Cunego più di quanto sospettassi, e certamento lo sono più di ieri.
Premettendo che il Giro non è finito ieri e che in questa corsa non c’è nessun monorchide, quindi la parola fine deve essere ancora scritta, direi che Basso merita solamente applausi.


Caro Davide, quando non sono colpito dal “colpo di fulmine” (e mi è capitato in tutti gli sport, in taluni, addirittura più volte), vivo le simpatie che possono, col tempo, diventare tifo. Come ho detto in altro thread, non c’è una via oggettivabile per giungere a questo status, io cerco di spiegare la mia, ma non è facile, proprio perché i percorsi che portano al tifo sono sempre diversi da individuo ad individuo, anche se poi si massificano su un finale.
Non ho mai nascosto la mia simpatia per Cunego: lo scorso anno poco dopo il Trentino, scrissi altrove che poteva benissimo vincere il Giro, ed a due giorni dalla corsa, lo diedi addirittura vincente anche per la speranza che nutrivo di trovare nuovi profeti. Tutto questo per dire che la mia simpatia verso il veronese è di vecchia data, ma non è ancora giunta al tifo. Nel contempo vivo le simpatie senza esclusiva, voglio e devo vedere anche gli altri, le loro crescite, in loro valori, ciò che posson fare. Forse in questo son rimasto il dirigente che andava a ricercare i talenti e li assisteva psicologicamente, perciò ancora fatico ad immedesimarmi in esclusive. Da simpatizzante cuneghiano, son riuscito ad emozionarmi per altri e devo dire che Basso, è un po’ come quelle donne che incontri e che a prima vista si confondono con le tante e poi, pian piano, conoscendole, ti prendono perché hanno.... e ti costringono a dare il meglio di te per non uscire schiacciato dalla loro superiorità. Ivan è partito subito forte, ma lo ha fatto nel silenzio, nella discrezione, col fare di uno che vuole arrivare ma non perde occasione per imparare. Un metodico che costringe chi gli sta intorno a capirlo e interpretarlo. Ferretti troppo chirurgo, un po’ come Capello nel calcio, non aveva la pazienza per aspettare i ritmi psicologici e fisici di Basso e l’ha scartato. Rijs che da corridore nacque con poco talento e che poi si è fatto usando “tutto” per giungere al massimo ha visto nel varesino dalla lenta e costante crescita, il soggetto su cui puntare, anche perché a differenza sua, quel ragazzo, di talento ne possedeva tanto. Ora, vedere quel ragazzone cacciato troppo presto nel dimenticatoio (mi riferisco al 2004) da un giornalismo tritasassi venire a galla con una tappa monstre mi ha commosso, forse anche perché anch’io ho avuto atleti che, nella loro ellisse, han passato tutto questo. Va da sé che Basso oggi mi appaia con quella simpatia che riservo ad altri, non solo ciclisti, in camera d’attesa per diventare pegni di tifo.
Certo, Ivan non ha vinto il Giro, ma ha mostrato che nessuna corsa a tappe gli può essere preclusa e che può vincerla non con la regolarità, ma attaccando quando lo ritiene utile. Questo mi basta.

In salita ho notato che Paolo Savoldelli teneva una frequenza di pedalata superiore a quella di Basso, perciò una volta di più la somiglianza tra Basso e Armstrong (ventilata da qualcuno) è impropria, semmai Ivan ha per modello Indurain.


E’ molto vera ed importante la distinzione che fai. Basso non assomiglia per nulla ad Armstrong, ma ha un modello in Indurain. Avere come modello un campione di quelle dimensioni, non significa essergli già erede, come scrive impropriamente qualcuno anche fra i cosiddetti famosi giornalisti. Ivan, tra l’altro, è molto diverso dal navarro, perché sa bene che sarà sempre la salita a dargli quel qualcosa in più, se vorrà vincere le grandi corse a tappe.

Chiaro, deve ancora migliorare a cronometro, ma toglimi una curiosità Morris, avendo Ivan Basso in tutto e per tutto il fisico da passista scalatore, non pensi anche tu che erano strane le sue precedenti prestazioni a cronometro, prima ancora che essere sorprendenti quelle attuali? Io penso che migliorerà ancora, è nelle sue corde.


Il cronometro prima ancora che fisico è un esercizio mentale. Se non sei nato mentalmente per affrontare le lancette, con la strada e le esperienze potrai migliorare, ma non recupererai mai il gap. Ed è proprio perché il fisico conta in seconda battuta che è deleterio pensare di stravolgere dei corridori non nati naturalmente per il crono. Un passista scalatore in un Giro può far male la prima cronometro e far bene la seconda perché le forze, scemando, fanno emergere le doti di recupero e le valenze tipiche degli scalatori. Inoltre se questi sono in classifica, sanno trovare nelle energie nervose ciò che serve per sostenersi ulteriormente. Gaul era l’antitesi fisica del cronoman, ma aveva doti mentali tali, da farlo emergere anche a cronometro già nelle fasi iniziali di un Giro e di un Tour. Questo per dire che le eccezioni fisiche di fronte alle lancette ci sono, ma non ne trovi mai a livello mentale. Se uno vuole migliorare a cronometro deve prima di tutto imparare a restare concentrato sul pedalare, senza far intervenire minimamente gli automatismi delle variabili nervose di una corsa normale, anzi deve proprio cancellarli. Poi ci sono i miglioramenti fisici, ma questi non vanno mai ricercati troppo, anzi, fosse per me non li ricercherei per nulla, perché la parte naturalmente possibile viene da sola. E lo farei perché, prima di tutto, sono da tutelare le proprie qualità, i propri distinguo ed uno scalatore al crono può concedere solo delle licenze, non delle normalità. Morale: si correrebbe il rischio di migliorare sì a cronometro ma di perdere lo smalto in salita. L’ingresso di un certo doping, ha di fatto modificato le risultanze ovattando e modificando il tutto verso una linearità senza quelle punte che, di fatto sono il seme di questo sport. Ne è uscita una cultura che ha snaturato lo stesso esercizio contro le lancette in un dormitorio di grandi medie, niente a che vedere con l’arte di un Anquetil, di un Baldini, di un Merckx, di un Gimondi e di un Ocana solo per citare i più grandi dell’ultima era pulita dagli ormoni.
Basso era un passista scalatore col fisico certo proiettato verso il crono, saranno il Giro ed il Tour a dirci se la sua evoluzione contro il tempo, non gli ha tolto la sua specificità di base. Secondo me è cresciuto soprattutto perché oggi possiede interamente la consapevolezza dei suoi mezzi e la tranquillità uscita, gli ha dato maggior concentrazione anche sulla stessa posizione da tenere. Non ne è uscito un Indurain, ma un bel atleta che si difende bene e che potrà ancora migliorare se non si dannerà.
Al contrario, a Cunego, han fatto passare delle linee che sono in antitesi con ciò che è, e che sarà sempre, se non si vorrà rovinare. Come ciliegina poi lo han messo su una bicicletta da calci nel sedere. Spero per lui che non prosegua su questa strada, perché ne andrebbe completamente del suo futuro. Caro Davide, fai bene a dirlo, anzi d’ora in poi urlalo addirittura, perché sei perfettamente nel giusto. Oggi la fotografia ci dice che Damiano ha perso in salita e non per la tappa di ieri l’altro, ma anche prima non pedalava come lo scorso anno. Torni all’antico e se ne freghi delle voci, dei media e di tanti tifosi.

Savoldelli....facciamo una scommessina Morris? Io dico che prima o poi una cotta se la piglia, oppure dico che prima o poi chiederà un po’ troppo da se stesso lungo qualche discesa.


E’ possibile, ma se il culto "armtronghiano" ha seminato bene, potrebbe anche arrivare a giocarsi con Basso il Giro, fin sul filo dei secondi. Savoldelli è un ragazzo intelligente, a volte anche molto spontaneo e mi è sempre piaciuto. Era la sua sincerità che lo portava a dire quello che tutti sapevano, ma che non volevano ammettere per altro, molto altro: “Con Pantani si gareggia per il secondo posto, è troppo più forte di tutti noi!”…..

Intanto il buon vecchio Gontchar tiene duro, gli attribuivo il sesto posto prima di Reggio Calabria, ora è già quinto, facciamo un’altra scommessina? Io dico che sale sul podio, secondo o terzo, magari assieme a Bruseghin.
Una birra te la devo già per "colpa" del mitico Campese, mal che vada te ne dovrò altre due.


Su Gontchar accetto la scommessa…. Comunque nel caso di sconfitta, non vorrei che a farne le spese fosse Bruseghin. Sarei stracontento se il trevigiano finisse sul podio. E’ il corridore che più di tutti si merita una simile soddisfazione.

Ps: Morris, pensi che vedremo altri attacchi di Ivan Basso? O Giocherà di rimessa?


Anche se avesse scelto di giocare di rimessa, l’eventuale presenza di Savoldelli, lo costringerà ad attaccare. In ogni caso, un nuovo attacco, penso fosse già nei piani suoi e di Rijs.

Ciao!

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/05/2005 alle 18:34
Eh eh eh, carissimi Morris e Gregorio, anche a me Paolo Savoldelli sta molto simpatico.
Comunque continuo a pensare che prima o poi pagherà dazio, oggi (Ortisei) nell’ultimo kilometro si è piantato, forse un’avvisaglia di qualche incipiente difficoltà.
Però è anche vero che il "culto Armstronghiano" ha il suo peso, vabbè, diciamo che è andato forte perchè galvanizzato dalla visita parenti.

Forza Piccolo Panettiere!!!

 
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  postato il 21/05/2005 alle 18:54
Caro Orange...io mi sono ripromesso di vedere le corse in buonafede quest'anno!!!
Senza pensare alle connessioni Lensiane, Riisiane o altre...anche perchè i nomi che sto seguendo con particolare interesse mi emozionano anche!
Su Savo non posso non notare il notevole miglioramento in salita...e il tipo di pedalata molto fluida da lui adottata.
Oggi quando ha sfilato Simoni andava minimo a 10 pedalate al minuto in + con un rapporto leggermente + corto. In termini di sviluppo metrico la cosa si sarebbe dovuta equivalere...ma i 200 km fatti prima premiano l'agilità e non la potenza del Trentino.
Quindi io se n uso i pregiudizi (e non pensare che il n usarli significhi non averne!) giudico solo il gesto atletico oggi ho visto un buon corridore messo ottimamente in sella che ha fatto la differenza in salita.
Domani e nei prossimi giorni vedremo se le avvisaglie erano passeggere o + profonde...cmq dopo 2 anni di "Sfiga" passare la 3^ settimana con i primi sarebbe un risultato eccezionale!
Ciao Davide

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/05/2005 alle 20:50
Ciao Andrea, sono d’accordo con te, e non posso non esserlo, credimi!
Nonostante qualche battutta, frizzi e lazzi, io non ho nulla contro Basso e Savoldelli.
Da quando sono nel forum mi sono incarognito contro due soli oggetti, cioè il monorchide da una parte, e l’eleogio della mediocrità dall’altra, cioè l’innalzamento assurdo e innaturale del livello di competitività del plotone, vero motivo falsante di parecchie corse a tappe, specialmente quelle con tanto cronometro e poche salite da "fuori soglia" (e pure qualche classica viene falsata...), punto.
Non ho nulla contro Basso e Savoldelli in particolare, nè contro altri, nemmeno contro Beloki, e se qualche volta mi faccio prendere la mano è per scherzare o provocare.

Non bisogna dimenticare che il rabbocco in corsa è diventato pericolosissimo, e non bisogna dimenticare che mica tutti possono giocare piuttosto liberamente con il testosterone.

Per il resto, delle due ipotesi che ho previsto per Savoldelli spero che si avveri la prima, cioè che vada in crisi, non gli auguro certo di stamparsi contro un guard-rail, dopo tutto quello che ha passato ci mancherebbe solo questo.
E poi è sincero, schietto, è simpatico pure a me, certo più di Basso, Cunego, Garzelli e Simoni messi insieme.
Un salutone, mitico.

 
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