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Autore: Oggetto: Affermazione azzardata ?

Livello Tour




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  postato il 13/05/2005 alle 17:31
Petacchi = Armstrong
Mc Ewen = Pantani.

Mi spiego:
i primi due vincono tanto telecomandati
i secondi classe pura

Non uccidetemi, ma la vedo cosi.
Ciao, Livio

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 13/05/2005 alle 19:39
Non è un'affermazione azzardata.
Petacchi però, nei primi tempi delle sue punte primarie, ha dimostrato di saper vincere anche senza telecomando.
Sul francoamericano non mi pronuncio.
Pur nelle enormi differenzazioni dei generi, McEwen e Pantani rappresentano davvero l'istinto, la classe e, lasciamelo dire, l'arte allo stato puro.
Aggiungo, nella convinzione più profonda, che dei McEwen ne incontreremo ancora, ma dei Marco Pantani ne vedremo, al più, delle copie sbiadite.

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Moderatore




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  postato il 13/05/2005 alle 19:42
Beh se Armstrong a Luglio avrà la sfiga che ha Petacchi in questo momento se lo può scordare il settimo Tour...
Per il resto su McEwen sono d'accordissimo... è in grando di inventarsi qualsiasi cosa nel finale (anche un cambio all'americana!).

 
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Livello Tour




Posts: 166
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  postato il 13/05/2005 alle 19:44
Ho appena rivisto con calma il servizio di "Sfide" su Pantani e concordo con te ( Morris ) che quanto visto concentrato nel Pirata si potrà vedere solo saltuariamente e da piu attori. LUI rimarrà unico.
Ciao

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/05/2005 alle 20:11
grande robbie!!!
petacchi mi pare si sia montato la testa già dall'anno scorso.grande alla sanremo nulla da dire ma ha già vinto 17 corse il massimo la già dato(speriamo per madrid ormai).
Robbie è un funanbolo vi ricordate cosa fece a san donà sul bagnato 2 anni fa?
Per quanto riguarda Il pirata concordo pienamente con tutti voi.
PS Dopo l'addio di Re leone che condizionava il giro con una rigida gerarchia nelle tappe pianeggianti ,il gruppo nn ha più un re e quindi si tende a correre tutti al massimo fin dall'inizio il giro si sta francesizzando e da questo punto di vista con i nostri percorsi lo spettacolo è assicurato per i prossimi anni.
certo l'addio di cipollini ha lasciato un grosso buco che tuttavia secondo me ha risvegliato l'istinto d'attacco dei corridori prerogativa del vero ciclismo.

 

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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 13/05/2005 alle 22:21
...ma sentite visto come se la passa Alejet a questo Giro, per voi, che cosa avrebbe combinato Re Leone, se fosse stato in gara?
 
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Livello Tour




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  postato il 13/05/2005 alle 23:17
Petacchi a differenza di McEwen ha bisogno di fare la volata sereno, sapendo che tutto è andato come doveva andare. In queste condizioni è imbattibile e lo sappiamo bene. E' molto migliorato anche dove era debole (salita e fondo), ma il suo punto debole rimane questa fragilità psicologica che salta fuori di quando in quando. Alessandro può vincere anche quando il "treno" non funziona (vedi Sanremo, dove ha dominato rimanendo scoperto molto presto), ma al Giro sembra essersene dimenticato. Anche la sfortuna però ci mette del suo ed oggi credo proprio che nessuno, neanche lo splendido McEwen (corridore estroso e di gran classe sicuramente) sarebbe riuscito a batterlo.
Il paragone con Armstrong e Pantani è senza dubbio azzardato, ma in un certo senso accettabile, anche se le specialità sono troppo diverse.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 13/05/2005 alle 23:32
Io invece non sono d'accordo. Dico subito che non ho visto le volate di Mc Ewen e quindi parlo da ignorante. Ma le volate sono pur sempre delle volate. Non so se facciate riferimento ai "treni" di Petacchi, ma una volta i treni non si facevano e gente che ha fatto splendide volate nella storia del ciclismo ce n'é un mucchio. C'é quindi poco da eccitarsi per un paio di volate vinte in tappe del Giro.

Quanto a Pantani... Come mi é già capitato di dire in passato sono stato un grande tifoso di Marco e non sapevo come fare a contenere la mia gioia quando ha stroncato Ullrich al Tour de France. Ma,...Pantani unico? Se lo dite voi... Pantani più grande, dicamo, di Bartali? Se lo dite voi... Io non sono d'accordo.

Ciao!

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 14/05/2005 alle 00:38
Certo di velocisti è piena la storia, ma di inventori di volate nell'era dei treni, non è che ce ne siano molti. Nel contesto di un ciclismo omologato agli specialismi esasperati, trovare, a 60 all'ora, uno che ha la lucidità di impostare lo sprint come abbiamo visto oggi, bèh, il quadro si restringe ancora. Mc Ewen è estro allo stato puro, che poi non sia superiore a Petacchi e Cipollini, sono il primo a dirlo, ma l'inventiva che possiede, è una delle non certo tante cose su cui esaltarci di fronte ad un ciclismo sempre più specialistico. Basti citare che variando gli epiloghi, scopriamo lamentele a non finire e pure il gusto di una certa sorpresa nella consumazione del risultato. In altra parole saltano, ed è un bene, i meccanismi automatici dei chirurghi massificati che il ciclismo sta producendo a getto continuo.

Il quesito di Salite era tutto rivolto al presente o al recentissimo passato e non mi pare avesse l'ambizione di svolgere paragoni con la storia.
In questo quadro confrontare Pantani con Bartali è sbagliato, prima di tutto perchè Gino era espressione di un ciclismo completamente diverso, dove lo stesso stato delle strade favoriva la divisione fra forti e meno forti, mentre la specializzazione era ben lungi dall'essere ricercata con metodi orizzontali come quelli di oggi.
Marco Pantani è stato uno scalatore istintivo e supremo come nessuno, in un'era dove il modo di correre imponeva o consigliava un atteggiamento diverso e più ovattato. E' stato luccicante ed unico perchè nessuno sarà così capace di presentare l'antico, su uno sport sempre più moderno. Queste cose riescono solo a chi ha qualcosa in più in termini di stimmate. Il suo modo di correre assomigliava a quello di Julio Jimenez, l'ultimo degli scalatori con caratteristiche da grimpeur (Josè Manuel Fuente era già più classico), ma lo ha fatto nell'era dei padelloni imprimendo risultanze, velocità e fantasia, come non si vedeva più da decenni. Solo Marco Pantani poteva illuminare una salita (spenta per l'odierno pedale) come il Peyresourd. Di lui vedremo, ripeto, solo copie, al più sbiadite, perchè il suo istinto artistico era totalmente genuino, mentre un eventuale futuro altro con le sue potenzialità, si farà certamente coinvolgere in un tornacontismo che ne sfregierà le punte, a vantaggio delle più sicure risultanze. Il Pirata era tale perchè era così, da cima a fondo, istintivo senza nessun richiamo alle logiche. Ed è questo che al ciclismo mancherà sempre.
Se poi vogliamo fare dei confronti dove sono più possibili, nessuno, nel pedale moderno è stato come lui. Ed a dirlo non sono certo io. Cito ad esempio significativo proprio colui, a cui è stato spesso paraganato: Charly Gaul. Il grande lussemburghese, mi ha sempre detto che i corridori col fascino ed i virtuosismi più grandi, sono stato Coppi e Anquetil, per la sua era, quindi per quella successiva Merckx e proprio Pantani. A Marco ha voluto bene come fosse suo figlio e per portargli l'ultimo saluto, ha sfidato il male che lo affligge. Queste cose non si fanno se non c'è dentro quell'immanenza che si condensa in una forma di rispetto-dovere.
E di Pantani, col passare del tempo, piangeranno il ricordo anche coloro che gli son stati detrattori....
Per chi lo ha ammirato o che ama lo sport fino in fondo, invece, lo strazio (e verrà a galla prima o poi, statene certi!), è sapere che su di lui, si è consumato uno dei più volgari e feroci assassini, con tanto di tortura, espressi da un paese che si vanta di essere civile. In qualunque paese del mondo, non sarebbe successo. L'ho ribadito una settimana fa, ad un tipo anche importante, che lo vedeva come fumo negli occhi, trovando per la prima volta un...:"lo sai che avevi ragione!"....

 

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Livello Tour




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  postato il 14/05/2005 alle 07:36
tornando su petacchi:a me sembra si stia purtroppo attuando e verificando la "sindrome fassa".cioe´,la petacchi-dipendenza, fa si che in mancanza di risultati vi sia in maniera esponenziale un aumento di tensione.. se qualcosa si inceppa nel treno, petacchi va´ in bambola..vedi quando il treno e´ "disturbato" o succedono incidenti..x un team, della caratura della fassa, e´ troppo rischoiso..
 
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Livello Tour




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  postato il 14/05/2005 alle 07:42
dimenticavo: x cio´ che riguarda l´ accostamento, in un primo momento l´ ho trovato troppo azzardato..poi, pero´ pensandoci, seppur in campi diversi..non e´ poi troppo anomalo.. rappresenta i 2 "modi" di interpretare il ciclismo attuale. l´ uno sin troppo a tavolino, l´ altro piu´ istintivo e rischoiso..che dovrebbe essere poi il vero spirito..
 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/05/2005 alle 10:14
Originariamente inviato da salite

Petacchi = Armstrong
Mc Ewen = Pantani.

Mi spiego:
i primi due vincono tanto telecomandati
i secondi classe pura

Non uccidetemi, ma la vedo cosi.
Ciao, Livio


Ciao Morris,

avevo capito bene il senso dell'affermazione di Livio e sicuramente non mi proponevo di "ucciderlo"!! Anzi, sulla sua distinzione fantasia - fredda organizzazione posso benissimo essere d'accordo. Però il nostro Livio ha messo nel titolo del thread un ?, il che significa che si proponeva di alimentare un dibattito che magari può andare anche un po' più in là di quanto originariamente detto.

Ora la mia uscita, senza dubbio un po' provocatoria, traduce un po' di "malumore" per quanto ho letto negli ultimi tempi.
Limitiamoci per il momento all'oggetto del thread:
quanto viene detto ora per Mc Ewen era già stato detto per le volate di Freire alla Tirreno-Adriatico. C'era stato anche chi (credo fosse Bettini, ma mi posso benissimo sbagliare) ha detto che Boonen, invece di perdere tempo alla Parigi-Nizza, avrebbe fatto meglio ad andare alla Tirreno: lì c'erano tutti i migliori velocisti e Boonen avrebbe avuto certamente qualcosa da imparare... Beh, il successivo verdetto della strada lo conosciamo tutti!

Per quanto riguarda Pantani, ne ho già discusso in passato e penso che sia chiaro a tutti che non sarò certo io a mettere in dubbio la grandezza del Pirata. Però, perché mettere dei limiti al destino e dire che non ce ne sarà più un altro che farà cose altrettanto grandi?

Poi mi disturba sempre un po' quando vengono fatte troppe generalizzazioni. Ora é un po' questo che si fa quando si dice che un corridore é stato "unico". Non si vuole certo dire che le sue caratteristiche sono uniche, perché questa é una banalità: ogni corridore é unico, come ognuno di noi lo é, a meno di venire clonati. In realtà si confrontano le sue imprese con quelle di quanti lo hanno preceduto. Per questo ho tirato in ballo Bartali, scalatore come Pantani, e certo corridore di un'epoca profondamente diversa da quella in cui Pantani ha corso.

Sai, quando ero ragazzino, che é poi il periodo in cui lo eri anche tu, a qualcuno é venuto in mente di far correre in parallelo al Giro d'Italia reale, un Giro d'Italia virtuale in cui si confrontavano, sullo stesso percorso del Giro vero, i più grandi di tutti i tempi: c'erano Girandengo e Binda, Coppi e Bartali, c'era Anquetil, c'erano un paio di corridori in attività, Merckx e Gimondi, e via dicendo. La cosa mi appassionava e ogni giorno ascoltavo la trasmissione alla radio: un quarto d'ora circa in cui si aspettava che il computer rendesse l'arduo verdetto. Chi vincerà la tappa di oggi?
Ovviamente quel quarto d'ora bisognava farlo passare con interviste e commenti vari. Una volta hanno pensato bene di chiedere a Binda cosa ne pensava. Il suo commento all'incirca é stato questo: "Me, quando correvo, in salita non mi ha mai staccato nessuno. Non mi avrebbero staccato neppure quelli lì..." Grande Alfredo!

Per la cronaca, quel Giro virtuale é stato vinto da Coppi, che ha staccato tutti sullo Stelvio. Secondo classificato Eddy Merckx. Terzo (credo) Gino Bartali...

Ciao!

 
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Livello Tour




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  postato il 14/05/2005 alle 10:18
Cmq Peta ha dimostrato di saper vincere anche senza treno,vedi san remo dove ha battuto tutti stando al vento....di classe ne ha da vendere.Se poi il treno lo porta in carrozza come le ultime 2 volate siamo a posto!!
McEwen fenomeno,però non è il più forte

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/05/2005 alle 10:54
Via, già che ci sono scrivo in questo thread anche alcuni commenti a proposito di cose che sono state dette commentando il Giro e che mi lasciano per lo meno perplesso.

Cominciamo dagli elogi che sono stati fatti all'acume tattico di corridori come Basso, Garzelli e Simoni. Non ho niente contro questi tre corridori, anzi ho molta simpatia per Basso, che spero proprio faccia bene.
Corrono coperti voi dite. Già é quello che fanno dall'inizio della stagione. Con l'unica eccezzione della sparata di Simoni alla Parigi-Nizza, se mi dovessero chiedere di trovare un paio di aggettivi per definire la loro stagione fino ad ora direi: scialba e incolore. Questi tre corridori devono assolutamente fare bene al Giro. Peccato però che il Giro lo vinca uno solo! Vedremo, può darsi che finiscano primo, secondo e terzo dopo un'appasionante battaglia, in questo caso si riscatterebbero per quanto non hanno fatto fino ad adesso.

Cunego é stato criticato per il modo scriteriato in cui corre. Scusate, ma a me sembra che stia correndo come vorremmo che tutti corressero, provando sempre ad essere con i primi. Lui sta provando a correre come correvano in altri tempi, esattamente l'opposto di quanto fanno gli Armstrong e gli Ullrich. Non diamogli addosso per questo! E cerchiamo di essere coscienti di una cosa: tutto dipenderà da quello che succederà al Giro e immediatamente dopo. Se dovesse vincere il Giro e inanellare qualche altra vittoria di prestigio parleremo di una stagione straordinaria. In caso contrario, le critiche pioveranno...

E' stato detto che al Giro l'anno scorso era più facile vincere perché Di Luca non c'era. Ma l'anno scorso Di Luca le corse non le vinceva neppure se si faceva trainare da una moto. Quest'anno é diventato incontenibile. Che dire, sembra proprio che gli anni non siano tutti uguali. L'anno scorso a Cunego bastava partecipare a una volata per vincere, quest'anno non ne azzecca più una. Ha perso lo spunto veloce a causa degli allenamenti per le cronometro? Chissà... le volate si giocano sugli attimi. A me sembra più probabile che a causa della maggior pressione, quest'anno commetta più facilmente quegli errori che ti fanno arrivare secondo o terzo invece che primo. Comunque, anche per lui, vale quanto detto per Di Luca, gli anni non sono tutti uguali...

 

[Modificato il 14/05/2005 alle 10:58 by Felice]


 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/05/2005 alle 11:00
Dimenticavo: se fosse per me gli abbuoni li abolirei completamente. Non vedo proprio perché due corridori che arrivano insieme debbano trovarsi artificialmente distanziati in classifica!
 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 14/05/2005 alle 13:56
Cari ragazzi,
la mia osservazione sul duello Petacchi-McEwen e sulle sconfitte di Petacchi si riassume nei seguenti punti:
1) le tappe che abbiamo visto in questo avvio del Giro hanno percorsi molto nervosi e movimentati, certamente più interessanti rispetto agli anni precedenti: per i velocisti è meno facile tenere cucita la corsa L'aggiunta di corridori scattisti in grande condizione come Di Luca e Bettini limitano di fatto le occasioni dei velocisti e quindi anche le opportunità di vedere spesso il duello McEwen-Petacchi. E' vero che Petacchi è migliorato il salita, ma tenere le ruote di Bettini in strappi duri è altra cosa.
2) Nelle volate la componente legata alla fortuna e al caso è enorme. A volte (tipo l'anno scorso) le cose filano tutte lisce, mentre a volte (esempio: l'errore di Bruseghin) succedono degli imprevisti.
3) può anche essere che un Petacchi migliorato in salita abbia perso un po' di smalto nelle volatone di gruppo. Secondo me, se è vera tale ipotesi, per Petacchi è cmq un affare perchè vincere la Sanremo vale più di 20 tappe al Giro.
4) Oppure, ipotesi alternativa, il cambio di programmazione che è stata anticipata per vincere la Sanremo ha fatto sì che Petacchi dovesse interrompere l'attività subito dopo la classicissima. Probabilmente l'interruzione ha tolto provvisoriamente un po' di brillantezza al nostro velocista.
5) Petacchi è sempre forte, ma anche gli avversari crescono. Le ragioni delle sconfitte di un atleta non vanno sempre imputate al demerito di un atleta, ma anche al merito dei rivali; McEwen è infatti straordinario non solo in volata, ma anche negli strappi. Nella tappa in cui Bettini ha staccato tutti infatti la reazione di McEwen è stata fantastica.

Detto questo, se McEwen sarà in queste condizioni a mondiale di Madrid, sarà avversario pericolosissimo di cui tenere conto!

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 14/05/2005 alle 14:59
Nel frattempo mi sono ricordato che Simoni ha vinto pure l'Appennino. Chiedo venia, gli ho fatto più torto del dovuto...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/05/2005 alle 15:15
Boh, io non ho mai visto Freire o Petacchi fare una cosa come quella di McEwen.
Robbie era pure disposto a non vincere: ha fatto partire Vogels sapendo che l’ultima curva avrebbe rallentato in parte la rimonta del gruppo, pure spiazzato dal rallentamento del folletto australiano (quando tutti credevano che avrebbe preso la ruota del compagno di squadra).
Vogels avrebbe potuto vincere, quando la possibilità è sfumata McEwen, bello fresco, ha anticipato tutti schizzando via come un missile.
Creatività, improvvisazione, l’accostamento di Livio ci sta anche secondo me.
Petacchi nel 2003 ha dimostrato di essere un buon saltabirilli tanto quanto Freire e McEwen, ma una cosa del genere non l’ho mai vista fare nè da Petacchi nè da Freire.
Che Alessandro sia lo sprinter più forte e potente in circolazione nemmeno io lo discuto.
Però quanto ad abilità, intelligenza e creatività è un paio di gradini sotto a McEwen.
Vorrei ricordare la Parigi Tours del 2003, quando ha fatto da perfetto frangi vento per Zabel.

Felice, come sei severo! Troppo severo!
Ivan Basso ha dichiaratamente in programma partecipazioni di alto livello al Giro e al Tour, ti sembra che Armstrong e Ullrich abbiano mai fatto una cosa del genere?
Stefano Garzelli è probabilmente il più debole tra i quattro pretendenti, avendo a disposizione qualità minori è ragionevole che voglia concentrarsi su di un obbiettivo, anche perchè le esperienze del passato gli hanno suggerito che la dispersività non fa al caso suo.
Gibo Simoni è il più criticabile, ha sempre avuto a disposizione mezzi atletici da grande campione ma, a parte il Giro, non si è mai sbattuto più di tanto (le sue dichiarazioni sulle strade del Tour mi hanno sempre fatto sghignazzare, soprattutto quando affermava che avrebbe sconfitto Armstrong sulle montagne, non perchè non ne fosse capace, ma perchè in realtà era il primo a non crederci). A parziale scusante di Gibo Simoni va detto che a trentaquattro anni è saggio concentrarsi su di un solo obbiettivo.

Su Cunego: a me non sono piaciute le sue dichiarazioni sulla pericolosità dei finali, punto.
Damiano ha fatto bene a cercare di vincere quelle tappe, ma doveva farlo con altro spirito, più sereno, invece ne è uscito frustrato e innervosito, perchè evidentemente contava moltissimo sugli abbuoni, probabilmente ci contava troppo, sbagliando, perchè i suoi mezzi sono enormi, le occasioni per fare la differenza non saranno numerose ma numerosissime, e non dovrebbe crucciarsi troppo per queste occasioni mancate, lagnandosi che i percorsi non sono come lui li vorrebbe.
Sono state tappe splendide (a parte quella solo "caruccia" di L’Aquila, perchè quel monte Urano così lontano dal traguardo sapeva di vaccata, ha fatto tirare il freno a tutto il gruppo).
Credo che, prima ancora che energie fisiche (e le sue sembrano inesauribili), abbia sprecato risorse nervose, e spero che non debba pagare in termini di concentrazione.
Come ho già scritto altrove, una vittoria nella tappa di oggi (Pistoia) potrebbe essere un bel colpo di spugna sulle ansie e le preoccupazioni del giovane campione, una sferzata di entusiasmo rigeneratrice.

Ps sugli abbuoni potrei essere d’accordo con te (e lo sono senza indugio quando riguardano le tappe di pianura o collinari).
Rimane il fatto che sono "alieni" tanto quanto le cronometro: che diavolo c’entra il cronometro in uno sport dove si corre con il plotone? Le cronometro azzerano l’importanza dell’intelligenza, della creatività e dell’improvvisazione.
Allora gli abbuoni, che non mi piacciono, vorrebbero essere una piccola compensazione all’invadenza del cronometro.

 
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Livello Tour




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  postato il 14/05/2005 alle 21:25
Al di là dei paragoni... Davvero incredibile quant'è furbo quel ragazzo!

 

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"...Signore Io Non Sono Irish...", ma anch'io verrò da te in bicicletta...

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 15/05/2005 alle 11:37
Ciao Aranciata,

severo? Se di severità si tratta, é una severità bonaria... Ho già restituito a Simoni quello che gli avevo ingiustamente tolto; Basso spero sinceramente che faccia un bellissimo Giro ed un Tour ancora più bello; a Garzelli auguro che la sua caduta di ieri non abbia nessunissima conseguenza e che possa fare la cronometro di oggi al meglio delle sue possibilità.

Quello che più mi premeva mettere in evidenza é il come un giudizio possa cambiare in modo radicale al seguito di qualche risultato. L'esempio più lampante é la stagione di Cunego: ha inanellato una serie incredibile di secondi posti. Se non arriverà la vittoria di prestigio si dirà che ha sbagliato, sprecando un mucchio di energie per niente. Se le vittorie prestigiose arriveranno, si parlerà di un stagione fantastica.

E' probabile che sia vero quanto tu dici, che abbia consumato molte energie sul piano nervoso, prima ancora che fisico. Forse, in alcuni casi (penso alle corse prima del Giro) può anche aver mancato la vittoria per una certa esitazione (cosa fare? Spingere a fondo sui pedali o ricordarsi che bisogna preparare Giro e Tour?) Se questa ipotesi fosse vera, con un po' più di esperienza potrà in futuro correggere questi errori.

Staremo a vedere, cominciando da questo bellissimo Giro!

Ciao

 
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