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Lo Stelvio? Robetta
Admin - 11/05/2005 alle 01:49

Guardate un po' quest'altimetria di una corsa che inizia domani in Bolivia... ma corrono con le bombole d'ossigeno??? [img]http://www.cicloweb.it/cicloweb.it.data/Designs/05sucr1.jpg[/img]


Morris - 11/05/2005 alle 02:08

I corridori boliviani, soprattutto quelli che vivono a La Paz, abituati ai 3800 metri sul livello de mare della capitale, possiedono un'assuefazione all'aria più rarefatta tale, da rendere molto meno cruenta questa prova. Più che nei chilometri finali, credo che soffriranno tantissimo il tratto fra il 65esimo e il 78esimo chilometro perchè lì, veramente, le pendenze sono toste. Sarebbe interessante andare a verificare eventuali talenti del luogo e portarli in Europa: sono convinto che imparata bene la tecnica ciclistica con un bel po' di pista (tra l'altro, a La Paz, c'è un bellissimo velodromo coperto...), potrebbero trasferire sulle nostre strade valori aerobici pazzeschi. Non mi stupirei di certo, se un sudamericano arrivasse ai vertici mondiali nel prossimo futuro. Il resto poi, lo potrebbe fare la fame.....


WebmasterNSFC - 11/05/2005 alle 02:28

Sarebbe durissima se prendiamo i migliori scalatori del Pro Tour e li mandiamo a correre quella gara con una sola settimana di ambientamento. Sarebbe spettacolare!!! @ Morris invece trapiantando qui un sudamericano...dopo un po non si abituerebbe alla nostra "aria"??? Ciao


andrea81 - 11/05/2005 alle 07:38

mi pare che nel 2003, al giro della cina x nazioni vinto da cunego, i corridori sono scollinati anche li a oltre 3000 metri di altitudine.


Morris - 11/05/2005 alle 23:11

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] Sarebbe durissima se prendiamo i migliori scalatori del Pro Tour e li mandiamo a correre quella gara con una sola settimana di ambientamento. Sarebbe spettacolare!!! @ Morris invece trapiantando qui un sudamericano...dopo un po non si abituerebbe alla nostra "aria"??? Ciao [/quote] E' vero, ma ci sono elementi di base che restano. Con "sudamericani" intendo quelli dei paesi più evoluti ciclisticamente che, guarda caso, sono coloro che vivono sugli altipiani o in montagna. Ho avuto in squadra una colombiana, purtroppo un irrecuperabile sacco di mattoni sulla bici, ma dopo tre mesi di permanenza in Italia, nei test era ancora un.... "uomo"... tra i più forti. Un mostro. Successivamente, parlando con un tecnico molto bravo di un altro sport, appassionato di ciclismo, mi portò altri casi di atleti da lui seguiti e tutti confermavano i livelli della mia colombiana. Che la vita in altura non conti, è difficile da credere. E' chiaro che per fare un corridore ci vuole anche altro, ma partire da quelle basi, non è poco. C'è poi la componente della "fame" che può giocare un ruolo.... Ciao grande Web!


WebmasterNSFC - 12/05/2005 alle 02:11

Come sacco di mattoni intendi che non aveva sale in zucca...tipo visione di gara, capacità di stare nel gruppo, ma che esami alla mano aveva valori sopra la media? Per il discorso "vita in altura" è per dire che uno abituato a vivere per 20 anni a 3000 metri poi trapiantato a 0 ne risente i benefici a lungo? Non saprei per quanti anni possa durare questo discorso...cmq mi fido :yes:. La "fame" nel ciclismo moderno potrebbe anche non bastare o addirittura portare all'esasperazione per vie "oscure". Il Grande Web... mi sa molto di ironico :D Ciao Grande Morris...nel senso proprio delle due parole GRANDE MORRIS


Morris - 12/05/2005 alle 10:20

Caro Web, senza entrare nei particolari, posso dirti che possedeva una soglia anaerobica altissima, una grande capacità di lavorare in lattacido, una potenza da uomo. No, non era una stupida o una svogliata, il problema vero, era il suo essere un paracarro sulla bici. Fra i tanti particolari del "suo essere una sacca di mattoni sul sellino", ve ne sono alcuni da comiche o da amanti del paradosso, ma non li racconto per il rispetto che provo verso la sua vita non facile e la povertà che la devastava. Ti basti sapere che impugnava il manubrio con le mani vicinissime all'attacco o "pipa", non sapeva stare a ruota, anzi aveva una paura folle e.....chiaramente cadeva sempre. Difetti memorizzati ed incorreggibili. Ma quando le facevi un test "spaccava i macchinari"... Lo studio sugli effetti dell'altura nel tempo, credo rimanga un terreno sul quale c'è ancora molto da approfondire. Oggi, permane una fotografia che ci presenta mezzofondisti dell'atletica originari degli altipiani, sempre in grado di dominare e crescere nelle prestazioni, nonostante vivano in pianta stabile in Europa o negli Stati Uniti. Sì, è vero che la "fame" può avvicinare maggiormente le vie oscure, ma quanti in condizione di minor "fame", sentono ugualmente quei richiami? Lavorando seriamente e con una fortuna normale, si possono incontrare ragazzi e ragazze con un quid di volontà in più, non già per mentalità, ma per quelle intime esplosioni che solo la "fame" (termine multiforme e non collegabile solamente a ciò che significa nel linguaggio corrente) genera. Il Grande Web, non era ironico, ma semplicemente il saluto ad un giovane sveglio, intelligente, educato, che ha voglia di imparare e con una evidente simpatia....e poi è un interista...;):) Quando saprò il tuo nome, lo aggiungerò all'agnomen Grande!;):) Ciao!


gabri59 - 12/05/2005 alle 13:25

[quote][i]Originariamente inviato da andrea81 [/i] mi pare che nel 2003, al giro della cina x nazioni vinto da cunego, i corridori sono scollinati anche li a oltre 3000 metri di altitudine. [/quote] Infatti. Il Tour of Qinghai Lake si corre appunto nella zona del Lago Qinghai, il più grande lago salato della Cina, posto sull' altopiano del Tibet, ad un' altezza media di 3.195 mt slm :o Questa è l' altimetria della tappa vinta da Cunego: [img] http://image2.sina.com.cn/ty/s/2003-08-07/1_6-12-44-533059_2003080719261.jpg[/img] e questa quella della tappa dove è arrivato secondo: [img] http://image2.sina.com.cn/ty/s/2003-08-07/1_6-12-44-533056_20030807192525.jpg[/img] Direi che anche in Cina non scherzano affatto :o PS: Morris, è possibile che i valori alti di ematocrito ed emoglobina che Damiano possiede l' abbiano aiutato, per lo meno ad ambientarsi meglio degli altri in una corsa a simili altitudini, o è una cosa più o meno irrilevante? In ogni caso direi che Damiano non avrebbe problemi in Bolivia, nè tantomeno dovrebbe averne sullo Stelvio. ;)


WebmasterNSFC - 13/05/2005 alle 00:04

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Caro Web, senza entrare nei particolari, posso dirti che possedeva una soglia anaerobica altissima, una grande capacità di lavorare in lattacido, una potenza da uomo. [/quote] Cioè aveva la soglia tipo di un maschio per intenderci??? Ammazza la mettevi in strada da sola era una locomotiva...ma se la mettevi in mezzo ad altri vagoni sviava! [quote] No, non era una stupida o una svogliata, il problema vero, era il suo essere un paracarro sulla bici. Fra i tanti particolari del "suo essere una sacca di mattoni sul sellino", ve ne sono alcuni da comiche o da amanti del paradosso, ma non li racconto per il rispetto che provo verso la sua vita non facile e la povertà che la devastava. Ti basti sapere che impugnava il manubrio con le mani vicinissime all'attacco o "pipa", non sapeva stare a ruota, anzi aveva una paura folle e.....chiaramente cadeva sempre. Difetti memorizzati ed incorreggibili. Ma quando le facevi un test "spaccava i macchinari"... [/quote] Lacune probabilmente dovute all'avanzata età in cui ha inforcato la bici no? Io stesso avevo problemi incredibili nello stare in mezzo al gruppo...infatti o ero in coda o in testa e questo credo perchè ho iniziato tardissimo (Juniores). [quote]Il Grande Web, non era ironico, ma semplicemente il saluto ad un giovane sveglio, intelligente, educato, che ha voglia di imparare e con una evidente simpatia....e poi è un interista...;):) Quando saprò il tuo nome, lo aggiungerò all'agnomen Grande!;):) [/quote] Ahahah mi dispiace che il legame che abbiamo in comune sia la sfigata fede interista...che vuoi farci... ;) Cmq il mio nome è Andrea e grazie dei complimenti Ciao


Morris - 13/05/2005 alle 11:22

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] PS: Morris, è possibile che i valori alti di ematocrito ed emoglobina che Damiano possiede l' abbiano aiutato, per lo meno ad ambientarsi meglio degli altri in una corsa a simili altitudini, o è una cosa più o meno irrilevante? In ogni caso direi che Damiano non avrebbe problemi in Bolivia, nè tantomeno dovrebbe averne sullo Stelvio. ;) [/quote] Direi che nell'immediato e nel brevissimo periodo, possedere valori alti di ematocrito ed emoglobina aiuta. Poi, tutto si sfuma nell'irrilevanza... Checchè ne dica qualcuno, gli effetti dell'altura tangibili, partono dai 2000-2200 metri in sù. Quindi non sono certo i 2800 metri dello Stelvio ad impaurire Cunego, semmai potrebbero esserlo i tanto comuni stati di forma e le caratteristiche interiori. Ma il vero segreto che ha portato questo ragazzo ad un livello di nota primaria nel ciclismo, oltre alle qualità sue proprie, è scritto nel suo passato adolescenziale: aver praticato diversi sport, ed essere passato alla bici solo a 15 anni suonati. Fra venti anni lo diranno tutti, oggi chi lo dice, come me, passa per eretico.... Non mi sento comunque superiore per aver scoperto l'ovvio.... Lo si chieda al Professor Pulcini....lui ha i titoli per far più presa. I soli pedalatori (senza un calcio al pallone, una corsa a piedi, una nuotata, una partita di basket, una pattinata ecc.) mi fanno una gran pena, come del resto le gare ciclistiche per giovanissimi, pronte a mostrar genitori frustrati con tanto di sali minerali in saccoccia, ai margini delle strade di quegli autentici momenti di affossamento di crescita.... Fesserie, autentiche fesserie... I bambini fanno OH (!) e meritano di imparare lo sport, la coordinazione ecc. senza il disturbo delle "neoplasie mentali" di troppi grandi fessi.....


japan - 15/05/2005 alle 21:13

Una salita così al Giro non sarebbe mica male:OO::OO::OO::doh::doh:


Seb - 15/05/2005 alle 21:19

Ehi Admin, ma chi è che è uscito vittorioso da questa corsa terribile?