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Autore: Oggetto: Un altro insulto, vissuto in un significativo silenzio...

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
Registrato: Oct 2003

  postato il 29/04/2005 alle 17:08
Premetto che sono molto incavolato e mi spiace se, dopo queste letture, verrò visto per un tipo contrario a quello che si pensava, ma non posso farci nulla e più forte di me!

Il fatto lo si conosce, ed è nella home page di Cicloweb (http://www.cicloweb.it/news1340.html): Marco Pantani, aldilà di una legge che ci riporta al 1923 (!!!), non è degno di un monumento nella sua cittadina natale, nemmeno applicando la possibile deroga a quel dispositivo, per la sua “immoralità”.
Ora, sulla simbologia e sull’ermeneutica di una “statua” potremmo discutere a lungo. Per me esistono tante altre forme per ricordare e far vivere un personaggio, che anche chi lo odiava, riconosce come uno che ha fatto qualcosa di grande, ma è pur vero che la via del monumento rappresenta la più comune e popolare. Chiaramente il miglior modo per onorarne la memoria sarebbe ovviamente quella di sputar fuori (altro verbo non esiste), tutta quella verità che si vuole, con logiche aberranti, tenere sottoterra. Di solito però, un classico atteggiamento dei biechi e degli ipocriti, è quello di salvare le apparenze. Che tutto questo non accada, è la dimostrazione che Marco fa paura anche da morto e tutto fa brodo pur di non tenere vivo, col suo ricordo, anche la flebile possibilità che il coperchio esploda. E’ un gioco al massacro, a cui partecipano in troppi, ed io non ci sto, anzi mi indigno al punto di avvelenarmi l’esistenza, o riscoprir la voglia di quei bestiali sfoghi che ogni uomo, nessuno escluso, possiede. Che il nostro Stato mi piaccia poco e che sogni una società tanto, ma tanto diversa da quella attuale, sta nella logica di uno che ha abbandonato la politica per vomito, che non si riconosce nel partito principale nato dalle ceneri di quello che ha amato come strumento per una società più giusta e per il quale ha dato una fetta importante del proprio cammino, che prova ribrezzo ogni qual volta gli capiti di assistere, anche involontariamente, al ribrezzo del teatrino dell’oggi. Siccome non sono un ipocrita e dico oltre ogni valvola razionale quel che penso, anche a costo di pagare con la rovina, mi permetto di esternare quanto sia ben poco affezionato al ruolo delle prefetture, che giudico strumenti perfettamente inutili o semplici carrozzoni di raccomandati utili solo a distribuire pagnottine e contentini ai sudditi del potere. I contenuti di quei palazzi, trasferiti alle Province, reciterebbero gli stessi compiti, dando al cittadino la possibilità di giudicare il loro operato, attraverso l’esercizio massimo di una democrazia: il voto. Mantenerli come cassone di burocrazia crea solo confusione e che poi siano dei burocrati (magari con la sempre più penosa laurea in legge) a decidere su questioni che riguardano solo ed esclusivamente la politica sottoposta al giudizio dei cittadini, è semplicemente uno scempio. Tra l’altro, ricorda da vicino quei regimi totalitari dell’Europa dell’Est, che anche i comunisti come me, han sempre criticato aspramente per non dire ferocemente. Se in Italia le prefetture si sublimassero nelle Province, ne gioveremmo tutti in snellezza, ed i dipendenti passati al nuovo Ente, sentendo sul collo il fiato di un politico che ogni cinque anni viene giudicato, produrrebbero tanto di più del poco di oggi. Che i prefetti mi ricordino immediatamente i podestà, o i tristi figuri che si asfissiano nella sempre miope burocrazia è una realtà del mio quotidiano; sta poi, nella mia libertà di pensiero e d’opinione (che loro non mi possono ledere), considerarli col rispetto che si deve ad ogni essere umano, sia esso spazzacamino o avvocato, ma ne sottostimi fortemente l’autorità che rappresentano.
La decisione del prefetto di Forlì, dunque, non mi stupisce: la trovo semplicemente un abuso di terreno nella seconda parte, quella sulle possibili deroghe, che spettano ai cittadini, attraverso le loro espressioni democratiche e non ad un funzionario, nonché contraddittoria con la decisione di un collega, ma fa parte del gioco di questo Paese di Banane. Paradossalmente, non ce l’ho col prefetto, anche se qualcuno dovrà spiegare perché il Sindaco di Aulla non abbia ricevuto stop della prefettura di Massa Carrara all’inaugurazione di un monumento sullo stesso personaggio dipinto ed esposto con un atto di chiara avversità verso lo Stato. I giornalisti, ovviamente, non han detto e scritto nulla di fronte a questa palese e pesante contraddizione; spero solo che a rompere il ghiaccio non sia tal Leonardo Coen sulle pagine del suo “corrierino dei piccoli”, perché altrimenti pur di non leggerlo, mi taglierei una mano.
Quello che mi fa incazzare e glielo dirò di persona alla prima occasione, è l’atteggiamento supino, da mollusco solo alto di statura e senza palle, del Sindaco di Cesenatico. Fossi stato al suo posto, non solo avrei fatto collocare il monumento, andando incontro ad una guerra solo apparentemente istituzionale, ma avrei giocato ogni mezzo possibile per far intervenire i cittadini, fino ad aprire nuove elezioni nel caso di non soddisfazione, prima di tutto per essere a posto con la mia coscienza, e per i riconoscimenti che, eternamente, quale Sindaco, dovrei al concittadino che più di ogni altro ha legato Cesenatico ad una leggenda.
Pantani non ha ammazzato nessuno, semmai è stato un autolesionista, ma ha dato emozioni a tutto il mondo, senza essere peggiore di nessuno, anzi! Che i cesenaticensi non ammettano la fortuna piovuta nelle loro tasche, grazie all’esistenza di quel loro vicino di casa, è da infamia. Un bel quadretto rappresentativo delle pochezze e delle contraddizioni di una terra, bella solo geograficamente come la Romagna, e pessima come poche per valori umani. Quando il padre di Marco dice che il figlio è amato dappertutto, esclusa la propria terra, dice una verità lapalissiana. Ed è bene sapere che un atteggiamento simile coinvolge tutti quei romagnoli capaci di uscire dalla mediocrità culturale e d’ignavia delle rompipalle piadine e del sangiovese, o di quel folclore non prodotto qua, ma solo copiato. Una terra che vive di invidie, di chiacchiericcio da comari, che inventa storie e tanto altro (che risparmio) pur di ingrossare il portafogli, o impreziosire il culto medioevale dei campanili, fino al paradosso di produrre, sull’onda delle proprie miserie, persino un mostriciattolo senza capo nè coda come l’Università romagnola .
Ora che fare?
Non è luogo, questo, per organizzare una protesta in grande stile, non già verso la prefettura di Forlì, bensì in direzione del Municipio di Cesenatico, capace di accettare col silenzio dei conigli, questo ulteriore insulto alla memoria del suo figlio più illustre e virtuoso. Al momento, mi limito a dire a quelle persone che hanno semplicemente e solo ammirato Marco, di inviare un fax composto da una sola parola: “Vergogna!”

Morris

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Under 23




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  postato il 29/04/2005 alle 17:15
Il Sindaco non vuole trovarsi coi maroni in mezzo all'uscio.Ma i cittadini di Cesenatico che timore anno?Il fax lo inviamo in Comune Morris?
 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 29/04/2005 alle 17:48
I cittadini sanno che la gente va ugualmente a Cesenatico, con relativa consumazione nel luogo, per visitare la tomba. Sembra un pellegrinaggio. E' grave doverlo dire, ma il silenzio che traspare, sembra proprio dimostrarlo.
Certo Fante, il fax lo inviamo in Comune. Devono essere sommersi.

Ciao!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/04/2005 alle 18:48
Non sanno che più vietano e più l'affetto popolare cresce.
Comunque il parere del Prefetto non credo sia vincolante per il Comune,che può comunque ricorrere, ma mi informerò meglio .
Tralascio di commentare l'aspetto "morale" della notizia perchè, tra noi, non ce n'è bisogno.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/04/2005 alle 19:26
Aveva ragione quando diceva di non essere profeta in Patria!!!!!!!!!

CHE RABBIA!!!!!

 

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"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 29/04/2005 alle 20:42
La giustizia non è di questa terra.

 

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Professionista




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  postato il 29/04/2005 alle 20:56
Non riescono a capire la grandezza di Marco,forse solo perchè non sono mai andati in bici,e non hanno mai fatto fatica quindi come fanno a capire com'è difficile vincere un giro e un tour in più nello stesso anno...Dovrebbero fare una statua in ogni paese d'italia!!!Grande Marco vivrai sempre perchè gente come te non morirà mai!!!
 
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Livello Mondiali




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  postato il 29/04/2005 alle 23:39
Bisogna fare qualche cosa per il Grande Marco !!!
Non ti dimenticheremo Campione

 

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Fabry

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 30/04/2005 alle 00:48
Morris metto la tua proposta anche nel forum del sito della Fondazione perché i tifosi di marco possano partecipare a questa protesta e spero che anche il Gruppo Nessuno tocchi Pantani si unisca.
Morris, leggo i tuoi racconti qua sul sito con grandissima emozione, ho problemi familiari e poco tempo per scrivere tutto quello che ci sarebbe da dire su quanto scrivi.
Per il momento ti ringrazio per i racconti e per questa piccola protesta organizzata con tempestività.
Maria Rita

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 30/04/2005 alle 00:51
Okay, Maria Rita!

Un caro saluto!

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 30/04/2005 alle 00:59
Anche il padre del Pirata, Fernando Pantani, esprime la sua delusione:"Sono amareggiato, deluso - dice - è un provvedimento senza logica in nome di una legge vecchia. Continua un accanimento ingiustificato nei suoi confronti. Dovunque lo ricordano con affetto per il campione che è stato. Invece proprio nella sua regione, nella provincia dove è nato, cresciuto e ha vissuto, succede tutto questo".


mi associo senza parole

 

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Livello Tour




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  postato il 30/04/2005 alle 01:15
Già ieri avevo riportato la notizia tratta dal sito dell'ansa su un'altro forum che frequento...

Fa arrabbiare che una norma creata nel 'ventennio' (legge numero 1188 del 1927) possa esser preso come un cavillo per impedire se non la celebrazione, il ricordo di un campione... e contrariamenete a molti altri casi (nella stessa provincia ad Imola, in meno di un anno dalla sua scomparsa fu eretto i monumento ad Ayrton Senna; per non parlare poi del monumento nel Salento che celebra le fattezze dell'Arcuri) solo in questa occasione si va a rispolverare questa vecchia norma, quando poi (guarda la coincidenza!) lo stesso giorno a non molti chilometri di distanza, a Predappio si tenevano altre celebrazioni in memoria di un'altro personaggio con tutt'altra storia morto 60 anni fa...

 
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Non registrato



  postato il 30/04/2005 alle 11:59
Quando a volte le proteste e lo sdegno dei tifosi servono:
(Grazie Morris)

Fonte Tuttobiciweb.it

30/04/2005 Monumento Pantani: il sindaco Zoffoli deciso: « lo faremo»

La città di Cesenatico, con il sindaco Damiano Zoffoli e la famiglia Pantani in prima fila, è più che mai determinata a dedicare un monumento in bronzo al «suo» pirata (da sistemare in piazza Marconi) nonostante il parere contrario del prefetto di Forlì-Cesena, Salvatore Montanaro, motivato dal fatto che la figura di Pantani non avrebbe i requisiti per ottenere la deroga che consente l’intitolazione a un personaggio deceduto da meno di dieci anni. «Per rientrarvi - aveva spiegato il prefetto - a parte i caduti di guerra o per causa nazionale, ci vogliono elementi di eccezionalità, esempi illuminati. Ne faccio uno: Annalena Tonelli, la missionaria forlivese assassinata in Somalia. Occorre cioè la presenza di valori universalmente riconsciuti». D’altronde - ha continuato il prefetto - «non è un vero e proprio divieto, semplicemente non ci sono gli elementi per l’eccezionalità richiesta dalla legge. Anche il Comune se n’era reso conto tant’è che sta pensando a una soluzione diversa: intitolare la statua a un anonimo ciclista». Ma l’amministrazione comunale non sembra d’accordo, dato che in uno scarno comunicato si legge che il Municipio di Cesenatico prende atto che la normativa disciplinante la materia dell’intitolazione di monumenti è anacronistica e lesiva dell’autonomia degli enti locali e si impegna a cercare rapidamente una soluzione idonea a raggiungere l’obiettivo di inaugurare il monumento proprio a Marco Pantani. A Cesenatico la decisione di volere intitolare al ciclista romagnolo il monumento in bronzo della scultrice Emanuela Pierantozzi, è stata presa dopo un incontro in Municipio al quale, oltre al sindaco, sono intervenuti anche Paolo Pantani, padre di Marco, Stefano Traldi in rappresentanza della Fondazione onlus "Marco Pantan", Vittorio Savini, presidente del "Club Magico Pantan" e Arrigo Vanzolini presidente del gruppo cicloturistico "Fausto Coppi", la società dove il campione to. Il padre del "pirata" è determinatissimo: «Mio figlio è stato massacrato da vivo, ora è giunto il momento di dare il giusto a questo ragazzo. Il monumento nella sua città deve essergli intitolato senza alternative, altre soluzioni non ci interessano». Convinto anche il sindaco Damiano Zoffoli: «Ci attiveremo per trovare una soluzione, evitando strumentalizzazioni ed inutili scontri. Il nostro obiettivo resta quello di intitolare la statua a Marco e di sistemarla in piazza Marconi come previsto».

 

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Under 23




Posts: 17
Registrato: Apr 2005

  postato il 30/04/2005 alle 22:46
Non credo ai monumenti perchè non credo a chi li innalza . Ma è uno schifo nauseante amplificato dalla cassa di risonanza di una regione italianissima . Secondo una certa visione miope Pantani sarebbe un personaggio immorale perchè ha avuto la colpa di morire per droga ... ma ne abbiamo già discusso ai tempi dell'altra sagra paesana dell'ipocrisia nella città di Vicenza che discuteva sull'immoralità di intitolargli una scuola , per non parlare della via di Terracina ... E' un discorso esteso ma si finge di restringerlo a storie di Comuni e burocrazie locali . che vomito piazzate la bandiera pirata in finestra ...
 
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