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Conferenza stampa Lance.
Lu Sbroga - 18/04/2005 alle 22:12

Preso da Gazzetta.it e lo ha detto anche Radio Capital. CICLISMO 21.34 Armstrong, addio alle corse dopo il Tour A 33 anni la decisione; ha vinto la Grande Boucle sei volte AUGUSTA (Usa) - Lance Armstrong, 33 anni, si ritira dalle corse. Il sei volte vincitore del Tour de France chiuderà subito dopo la prossima Grande Boucle.


WebmasterNSFC - 18/04/2005 alle 22:15

Capperi che tristezza... :D Rimarrà un mezzo campione incompiuto per conto mio!!!


superandyweb - 18/04/2005 alle 22:19

C'era bisogno di fare una conferenza in aprile per dire che si ritirava a fine Tour de France? Ha annunciato questo evento che sembrava che dovesse fare chissa che ed invece tutto qua? Ma vaaaaa... :OO: Le solite Americanate!!


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Knightlake98 - 18/04/2005 alle 22:39

Ecco la tanto sospirata "fumata bianca" per Lance. Il re se ne va. W il re. Sono anch'io dell'opinione che rimanga un campione...a metà. E questo per la mancanza di rispetto verso una grandissima corsa che nessuno nella STORIA DEL PEDALE aveva mai osato: IL GIRO D'ITALIA. Da Coppi a Bartali, da Merchkx a Indurain, per passare ad Hinault e Fignon etc. Da questo punto di vista il suo RECORD di 6 Tour rimane assolutamente inferiore alle splendide vittorie degli altri fuoriclasse della storia. Certo però....che se pensiamo alla condizione di Lance (o Lèns come lo chiamano molti) attorno alle fine del '96 in quella famosa conferenza stampa prima del mondiale di Lugano...beh ALLORA LèNS.....ha fatto FIN TROPPO. I metodi.... beh, arricciamoci il naso quanto vogliamo, ma positivo non l'hanno mai trovato (a parte quell'episodio al tour '99 che però gli venne "abbuonato"). Non è mai stato simpatico... E Simeoni ne sa qualkosa. Cmq a prescindere da tutto, se non ci fosse stato lui....avremmo magari visto vincere il tour....Joseba Beloki....:-( E allora teniamoci l'ammeregano... Mitica la sua immagine di quella vittoria di tappa al Tour quando alzò le braccia al cielo per Casartelli... Quell'immagine vale più di tutte le maglie gialle del "LANCE 2 la vendetta" Il secondo , controverso, ambiguo ma vincente periodo della sua carriera sportiva. :podio:

 

[Modificato il 18/04/2005 alle 22:43 by ]


nino58 - 18/04/2005 alle 22:40

Non ci strapperemo i capelli. Lui ha ottenuto i suoi obiettivi, noi le nostre arrabbiature ( soprattutto al Tour 2000 ) per la supponenza verso Marco. Non ci mancherà proprio ( e gufiamo per il Tour n.7 )


nocs_84 - 18/04/2005 alle 22:45

Almeno dal prossimo tour si vedranno edizioni più combattute.


cyclingchecco - 18/04/2005 alle 22:53

ai posteri rimarranno i 6 Tour, ma al cuore dei tifosi rimarrà ben poco. Imprese sì, ma troppo meccaniche, troppo calcolate, troppo distanti da quelle di un certo Marco che fece nascere (inutile che ce lo nascondiamo) in tutti noi, forza giovane di cicloweb, la passione per la sacra arte del pedalare. Buena suerte, Lance!


janjanssen - 18/04/2005 alle 23:01

Distinguerei. Umanamente Lance non può che commuovere. Giovane e forte, un male tremendo lo aggredisce. Le cure, tremende, lo salvano. Cure tremende. E lo dico con convinzione di causa. Torna al ciclismo. E' cambiato. Vince. E vince. E vince. E vince. Solo il tour, ma vince. Il primo tour ho tifato per lui. Vincere una grande Boucle per un "miracolato" era straordinario, una vera favola. Poi si è mostrato un Cyborg. Ricostruito. Costruito. Ciorrere in modo bionico 25-30 giorni l'anno. Non poteva piacere. Poi l'antipatia, nuova, non sua. L'acidità contro giuggiolone Ullrich, contro Pantani, gli atteggiamenti da ras del quartiere. Atteggiamenti vecchi come il ciclismo, ma sempre antipatici. Ha vino sei tour. Resterà nella storia. spèero perda il settimo, anche se non ci credo. Lo dimenticherò senza fatica. E Beloki non sarebbe stato peggio di Walkowiak...Lance non ci ha evitato l'eresia sportiva.. Ed il Tour è sopravvissuto a Walkowiak...Ad Aimar (che era meno forte di Beloki...), a Pingeon..... Ciao caw-boy. Torna a casa. E dopo raccontaci, che c'è da ridere (o rabbrividire), come cura il dottor Mengele....


Emiliano - 19/04/2005 alle 00:20

Sono sempre stato morbido e moderato verso Armstrong. Mi era poco simpatico prima che si ammalasse per i suoi modi da cow boy e perchè vinse un mondiale un po' per caso. Mi è diventato umanamente molto simpatico nel momento in cui, ammalatosi di tumore e cacciato come un ferro vecchio dalla Cofidis, è tornato grande e ha vinto i primi due tour. Più tardi ho notato in lui sempre di più crescere l'arroganza (emblematico il caso di Simeoni) e l'imbarazzante disprezzo verso le altre corse che non ha disputato. Ho creduto, invano, che dopo l'inseguimento del record di sei tour vinti dedicasse un paio di stagioni per rivincere il mondiale, per correre il Giro e le grandi classiche. Mi sono per un attimo illuso che la necessità di correre il settimo tour fosse imposta dalla discovery channel e che nel 2006 finalmente, rimossi gli obblighi dello sponsor, potesse correre una vera stagione. Invece no. A questo punto mi trovo costretto a rivedere radicalmente l'opinione positiva che avevo di lui. Per come ha corso negli ultimi anni non può essere considerato un vero professionista e credo che gli appassionati debbano presto dimenticarsi di lui (così non succederà in USA dove l'alfabetizzazione ciclistica è quella che è). Tuttavia nella storia del ciclismo non si è mai visto un uomo che corresse solo il Tour e nulla d'altro nella stagione. La sua carriera resterà sempre una carriera incompiuta, per certi versi oscura. Un uomo che non c'è tutto l'anno, un uomo che corre solo a luglio, che domina stravince e poi torna nell'oblio. A questo punto è meglio che si ritiri e che non venga a raccontare la favola dei bambini da accudire a casa. Che sia almeno la fine del finto buonismo. Come uomo di sport doveva sentire la necessità di provare a correre una qualsiasi corsa di rango che non è il tour per vincerla e per sfiorare almeno la condizione di corridore vero e completo. All'apice della carriera e della condizione ha insultato il ciclismo, spuntando contro le corse del resto del mondo. Oggi il Tour esce più debole, perchè il vincitore delle ultime sei edizioni è in realtà un fantasma. Armstrong resta un Non corridore, perchè le normalissime persone che sono solite andare al mare a luglio negli ultimi anni...difatto non lo hanno mai visto correre. Abbiamo due consolazioni: 1. sappiamo che la terza guerra mondiale finirà nel 2005, 2. simeoni potrà, dal 2006, correre il Tour. Si chiude finalmente il siparietto di un uomo piccolo. Certo si tratta di un uomo che è riuscito a sconfiggere il cancro e che merita ammirazione per questo e per come è tornato in sella, ma che, per quello che ha mostrato, resta un mezzo figurante della storia del ciclismo, un uomo la cui carriera non è all'altezza del 7 Tour e che perciò va fortemente svalutata.


Felice - 19/04/2005 alle 00:38

Mi accodo a tutti voi. Rispetto per l'uomo che ha dovuto battersi contro la malattia. Antipatia per colui che si é comportato come si é comportato in particolare all'ultimo Tour. Per lo sportivo e le sue imprese, condivido al 100% quanto detto da Emiliano.


leo - 19/04/2005 alle 01:43

Sono veramente dispiaciuto che non faccia un altro anno,magari senza il tuor come obiettivo solitario. Cmq e' un campione, un fuoriclasse che anche se solo per un mese all'anno, ha saputo dare emozioni...attaccare in salita, a cronometro, addirittura cimentarsi nel ciclocross :) (qnd beloki e' caduto) rinunciando ad un paio di tour penso avrebbe potuto vincere quasi tutto, anche al fiandre quest'anno seppur lontano dalla condizione non ha sfigurato in appoggio a hincapie. Campione lo e' ancora di piu al di fuori della vita,per la sua storia, per il suo attaccamento ai figli. Una grande sconfitta,aver inseguito Simeoni in quello squallido teatrino (da parte sua).Ma penso l'abbia capito anche lui. Ciao Lance, e benvenuto a Basso..il tour ti aspetta.


alu - 19/04/2005 alle 07:03

l´ ammerregano si ritira? finalmente! cosi´ non dovremo piu´ sorbirci questo robocop presuntuoso. se ne stia negli show ammerregani o a cena con qualche star.


Lu Sbroga - 19/04/2005 alle 08:54

Provocazione. Infondo anche Indurain, un gran Signore, ha vinto 5 Tour, 2 Giri ma in previsione Tour, ma niente grandi classiche ecc. ecc. e poi a 30 anni ha tagliato la corda.......e di lui cosa è rimasto?....... :Od:


lallo - 19/04/2005 alle 09:10

Intanto complimenti a emiliano. Indurain ha vinto 5 tour e due giri\tour nello stesso anno, ha ottenuto il record dell'ora ed ha perso un mondiale a favore di un compagno e di lui rimane in tutti la consapevolezza di aver visto correre uno dei quattro più grandi corridori di ogni epoca.


Deval - 19/04/2005 alle 09:12

Mi associo a tutti coloro che si rammaricano per questo campione a metà. Spero solo che in questo tour prenda una batosta colossale, ma credo proprio che non sarà così.


kaisermax - 19/04/2005 alle 09:37

Il mio ricordo di Indurain è di un campione, un fenomeno. Fortissimo a cronometro, però umano in salita. Un corridore saggio, che faceva vincere anche gli altri senza voler attirare troppo l' attenzione su di sè. Umile. Ricordo quando disse che in salita lui non poteva seguire Pantani perchè scattava troppo forte per lui che era un cronoman. Ricordo che il gruppo lo rispettava perchè era un signore, non perchè se dicevi qualcosa contro di lui metteva tutta la squadra a tirare se scattavi. Se poi non ha vinto classiche pazienza, basta pensare che è stato competitivo a Giro e Tour.... Amstrong sta confermando di essere un americano....


laperla - 19/04/2005 alle 09:49

Ehi Ehi...non offendete gli Americani,,,non tutti noi siamo come Armstrong!!! Cmq sono d'accordo con ciò che dice kaisermax....Indurain ha sempre avuto il rispetto di tutti ed era una persona molto umile e disponibile..lui ha lasciato il ciclismo a testa alta e da campione....non potrò dire lo stesso di Lance!!!! Secondo me fa meglio lasciare perdere addesso......di lui non mi riccorderò altro che essere un gran BUFFONE!!!!


Raf Benson - 19/04/2005 alle 10:22

A proposito di Indurain, tra le sue 132 vittorie: un Tour de l’Avenir, due Parigi-Nizza, Critérium Internacional, Clásica de San Sebastian, 5 Tour de France, 2 Giri d’Italia, Campionato di Spagna in linea, Récord dell’ora (53.040), Campionato del Mondo a cronometro, Olimpiade a cronometro, 3 Volta a Cataluña, 2 Dauphiné Liberé, Midi-Libre, Bicicleta Vasca. Per quanto riguarda le corse in linea, se non fosse stato così fesso da farsi fregare il mondiale dal superbluff Olano, sarebbe stato ricordato anche per quelle. Ai mondiali comunque ha due secondi e un terzo, secondo anche ad una Liegi. :IoI


laperla - 19/04/2005 alle 10:44

http://img256.echo.cx/my.php?image=coniglioarmstrong0jv.jpg


janjanssen - 19/04/2005 alle 10:48

Indurain è il corridore che più di ogni altro mi ha ricordato Anquetil. Senza spunto veloce, poche corse in linea, ma non correva un mese all'anno.... Cronomen incantevole, unico ad essere paragonabile al normanno. Anzi, forse più potente del normanno e più resistente in salita (a parte Pantani chi lo staccava?). Tifavo Bugno, ma Miguelon era proprio forte....


laperla - 19/04/2005 alle 10:50

[img]http://us.f2.yahoofs.com/bc/41befebc_4b3/bc/My+Documents/coniglioarmstrong.jpg?bfFqMZCBbu5GZhe2[/img] il CONIGLIO della ROSA.....................


tondani - 19/04/2005 alle 10:55

Per me chi corre 25 giorni l'anno non è un campione... è solo il dominatore di quei 25 giorni. Negli anni '90 ci lamentavamo già di Indurain che correva meno dei nostri campioni. Ma almeno lui, nelle stagioni 92, 93, 94 ha corso Giro (due vittorie e un podio), Tour (tre vittorie) e mondiale (un podio e due volte con il gruppetto dei primi). Significava essere al pezzo da maggio a settembre. E' stato protagonista anche ai mondiali del 1991 e del 1995, in più ci sono un sacco di corse in cui ha vinto e che qualcuno ha già elencato. L'ultimo vero grande campione è stato Hinault, gli altri sono stati chi più chi meno dominatori di settori della stagione. Armstrong ha commosso tutti per il male che lo ha colpito e per la sua reazione. Da questo punto di vista non lo dimenticheremo mai e sarà una grande perdita. Ma nel complesso la sua filosofia del ciclismo solo a luglio, la difesa di Michele Ferrari, la fuga di Simeoni, una cattiveria che eccedeva rispetto all'agonismo lo rendono definitivamente antisportivo.:grr:


Greg - 19/04/2005 alle 10:56

[quote][i]Originariamente inviato da alu [/i] l´ ammerregano si ritira? finalmente! cosi´ non dovremo piu´ sorbirci questo robocop presuntuoso. se ne stia negli show ammerregani o a cena con qualche star. [/quote] * [img]http://www.iragazzidelforum.net/modules/Forums/images/smiles/asd.gif[/img] <-- ehi ma senza questa faccina come fate?


Alefederico - 19/04/2005 alle 11:04

Un grandissimo campione che ha perso una grande occasione. Doveva vincere il Giro.


andrea81 - 19/04/2005 alle 11:09

sicuramente un campione incompiuto. avrebbe almeno dovuto partecipare al giro e provare a vincerlo. spero proprio che qualuno lo privi della gioia di vincere il suo 7° tour, non mi importa sia esso basso, cunego, ullrich o chiunque altro.


gusgo - 19/04/2005 alle 12:10

siamo tutti qui a parlare male di armstrong : mezzo campione ,incompiuto corridore da tre settimane ...ok non è stato un campione vecchio stampo ma chi lo è nel ciclismo moderno? Abbiamo in italia corridori che vivono un anno con in testa una sola corsa... vedi Pieri alla roubaix e poi magari neanche la corrono perchè fuori forma... gli altri del tour come beloki e ullrich e lo stesso basso dove corrono con una forma accettabile? solo al tour come lance ... almeno lui il tour l'ha vinto ...e rivinto... e vinto ancora. oltre a un mondiale a 21 anni , san sebastian freccia vallone delfinato giro di svizzera... si è vero poteva correre di più ma mi sembra che non sia poco quello che ha fatto


gru-nt - 19/04/2005 alle 12:14

Il ciclismo NON e' solo Tour de france...:pomodoro:


aranciata_bottecchia - 19/04/2005 alle 12:21

Lans si esprime come se fosse una vittima, lascia intendere che certe scelte sono state obbligate. E il Tour de France me lo preparano su misura, e il pubblico francese mi applaude sportivamente, e il campionato del mondo viene troppo tardi, e il Lombardia è la mia corsa preferita ma viene dopo il mondiale, e sulle Ardenne fa troppo freddo per essere competitivi, e la Tirreno non può essere affrontata a cuor leggero, e il Giro d’Italia è una corsa mitica ma Schumi mi ha sconsigliato di correrla, e la Vuelta merita rispetto ma non ci vado, e io credo in una competizione pulita e leale e infatti ho convinto Leblanc a invitare Cipollini, etc etc. Le finte vittime mi irritano, trattasi di gente che non sa fornire risposte credibili e resistenti al vaglio della logica, trattasi di gente che definitivamente ha qualcosa da nascondere. Lans si è dimostrato un marziano sulle strade del Tour, anche a mezzo servizio avrebbe potuto sbaragliare chiunque, dice bene Leo quando confessa di essere rimasto suggestionato dal texano fino a rimanere convinto che egli potesse vincere qualunque corsa invece, dopo l’incontro epocale con doctor Schumi, l’uomo in questione ha ottenuto solo dei piazzamenti all’Amstel e a Zurigo, ah però. È stato un fuoriclasse del ciclismo dai metodi scientifici, come candidamente ha ammesso, una cavia da laboratorio ricoperta d’oro, dico io, della quale sentiranno la mancanza gli organizzatori del Tour e pochi altri. Ovviamente, per chi sostiene che i ciclisti siano tutti dopati, Lans sarà semplicemente uno che ristabiliva le distanze "naturali", opinione che si veste del qualunquismo tipico dell’immaginario collettivo, ignorando volutamente le peculiarità che il fenomeno doping implica. E spero anche che gli Americani, dopo aver perso Lans e pure Hamilton, si rompano le balle per il ciclismo, spero che tornino ad ignorarci, senza l’invasività economica del loro pubblico che si beve fior di pubblicità e non possiede la cultura e la tradizione per reagire col cervello, quando sul pennone sventolano stars & stripes.


gru-nt - 19/04/2005 alle 13:07

"Chapeau, Come dicono i francesi!" (A. De Zan):clap:


aranciata_bottecchia - 19/04/2005 alle 13:18

Cara Laperla, ma tu non sei Canadese? Dovremmo scrivere "statunitensi", va bene, ma con "Americani" intendiamo appunto quello, non canadesi o messicani, ma appunto statunitensi. Poi tutti sanno che all’interno degli stessi U.S.A. esistono molteplici modi di vedere sport, vita e politica, ci mancherebbe altro. Grandissimo rispetto per la Cultura americana, larghisima parte della musica che più amo viene dall’America, e di grande rilievo è pure il contributo al cinema e alla letteratura. L’America produce fenomeni massificanti ma anche i movimenti culturali più attivi nel contrastarli. Purtroppo gli idioti medioevali che si sono schiantati contro le Twin Towers non hanno capito di avere colpito la parte progressista dell’America, non hanno capito di averla imbavagliata, e i risultati si sono visti, hanno ottenuto un effetto contrario a quello desiderato, hanno davvero fatto uscire le belve dallo zoo. Tragico, perchè il solo rivale credibile della sottocultura massificante americana è semplicemente la Cultura americana stessa. Ps ti ringrazio Gru-nt, un saluto.


Pirata x sempre - 19/04/2005 alle 14:07

...per smaltire la troppa gioia nel leggere una rivelazione,o meglio,una liberazione cosi grande,ho seguito il consiglio che si da nei casi di estrema depressione,malattia o nervosismo e che a Napoli apostroferebbero con la frase:"a da passa'a nuttata"! ma siceramente proprio nn ci riesco a tornare obiettivo e valutare con altrettanta lucidita'la scelta del texano,la clamorosa notizia,magari ci riusciro'nei prossimi giorni ma ora posso solo invitare "virtualmente" chi come Aranciata,Mario,Morris,Felice,un Emiliano che ha ribadito la sua grandezza nel confermare cio'che sempre diceva e cioe'di attendere la fine della sua carriera per una valutazione sportiva che mi sembra riconoscere a pieno nelle parole del suo bellissimo post in commento del lieto evento(quella etica e morale gliel'abbiamo gia'fatta da tempo,purtroppo pero'solo qui dentro..)e tutti gli altri,che anche in tempi piu'recenti nel forum hanno sempre ricercato,urlato la verita',contro il conformismo dei media,della stampa e del mondo sportivo stesso nei confronti del "miracolato"(e nn miracoloso..),a stappare una bella bottiglia di cio'che ognuno preferisce per aver preso atto della fine di questa pagliacciata pazzesca che dallo scorso millennio ci toglieva il sorriso.... :cincin: :drink: :yes: :podio:

 

[Modificato il 19/04/2005 alle 15:59 by Pirata x sempre]


ruskita - 19/04/2005 alle 14:39

Complimenti Emiliano...


Morris - 19/04/2005 alle 14:55

Un inchino ad Emiliano! Il suo è un intervento da incorniciare, da prima pagina di un grande quotidiano di un paese davvero libero! Sulla conferenza del Santo, a livello personale, e per aggiungere una battuta a quanto già sostenuto su queste pagine.....posso dire che oggi ho una certezza in più, sul trovarmi di fronte ad un "eroe da fumetto". Il signore avrebbe potuto provare, quattro giorni dopo il Tour (per stare nel periodo dell'incantesimo Cenerentolance dei 27gg...), quel record dell'ora che lo avrebbe elevato un poco, dal tratto grigio dei suoi anni dopo la malattia. ....Ma evidentemente, erano troppi certi rischi.... ed a pensarci bene, la mia speranza era dovuta agli incubi dati dall'indigestione.....


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Knightlake98 - 19/04/2005 alle 14:57

E' vero che Armstrong ha vinto anche delle corse in linea, ma quasi esclusivamente nella sua prima fase ante-96... Il paragone con INDURAIN non regge. Aggiungerei al palmares di MIGUELON (già ampiamente annotato da qualkuno) un ottimo secondo posto alla VUELTA del 1991. Quando ancora la si correva ad aprile. Quell'edizione venne vinta dal suo connazionale MELCHIOR MAURI, ma Miguel almeno fino al 95/96 ha SEMPRE PARTECIPATO ad almeno 2 grandi corse a tappe. Non ricordo se dopo la sconfitta da RIJS al Tour '96, partecipò alla Vuelta a settembre. Forse si ritirò dopo qualke tappa. Cmq abbiamo sportivamente "odiato" quel ragazzone che puntualmente schiantava in salita e a cronometro le velleità dei nostri beneamati Bugno, Chiappucci e Pantani. Ma era un signore. Forse fin troppo zelante nella diplomazia, e qualkuno gli rimproverò persino di essere uno che si accontentava di poche corse l'anno. Quasi tutte a cronometro. Sembra uno strano parallelismo. In 2 fanno 11 Tour de France (forse 12 se Lance vincerà anche quest'anno) e a fine carriera gli si dice che hanno vinto poco... Curioso... :D AD AVERCELI IN ITALIA CORRIDORI CHE VINCONO COSì POCO!!!:D Cmq non è da escludere che l'ammeregano ci ripensi, Cipollini l'ha fatto anni fa. Chissà forse dipenderà da come infittiranno i....controlli anti-doping. Leggevo poco fa sul Televideo che Guariniello si lamenta dei controlli del calcio, inutili per rintracciare l'EPO.... Il ciclismo è cmq AVANTI. Però in giro sono i ciclisti a passare per....drog... Che schifo! :cool::Old:

 

[Modificato il 19/04/2005 alle 15:02 by ]


laperla - 19/04/2005 alle 15:03

aranciata, in teoria sono Americana,di preciso vengo dal Canada...e come tu hai fatto ben notare, NON sono "statiunitense",,,,,, un caro saluto ;)


mario82 - 19/04/2005 alle 15:57

[quote][i]Originariamente inviato da Emiliano [/i] Oggi il Tour esce più debole, perchè il vincitore delle ultime sei edizioni è in realtà un fantasma. [/quote] Emiliano, evito i complimenti perchè già Pirata, Ruskita e Morris hanno preceduto il sottoscritto, ma mi preme riportare la frase più bella, secondo me, del tuo post. Questo in barba agli sciovinisti francesi (ma c'è anche qualche forestiero che si accoda) che dicono che non baratterebbero 1 Tour con 5 Giro d'Italia. Questo in contraddizione ai "grandeur" che si preparano per quella sfida troppo impari da qualche anno a questa parte. Anch'io, dopo aver letto la dichiarazione, ho pensato la stessa cosa di Morris: evidentemente il "dosaggio dell'attività" di Lèns stava raschiando il barile, rischiando conseguenze troppo gravi per arrivare all'ottavo Tour, o alla prima Liegi (illusione). <>, ha dichiarato Braccioforte, e da qui due considerazioni (scusa Emiliano se ti rubo l'idea dei punti): 1 - L'ultima? L'UNICA corsa da professionista!! 2 - Non è che ce lo ritroveremo a far compagnia ad un certo lituano in una di quelle manifestazioni che tanto rammaricano tondani, cunego83 e i "granfondisti"/"amatori" del Forum di Cicloweb e non?! Ah no, scusate, che sbadato: lì arriva 15esimo... :mad:


aranciata_bottecchia - 19/04/2005 alle 16:34

Carissimo Emiliano, ti ho sempre rispettato per la tua posizione "scettica", mai colpevolista, mai innocentista, pronto a valutare e soppesare ogni indizio senza sentire la necessità di schierarti da una parte o dall’altra, un perfetto osservatore neutrale senza pregiudizi di sorta. Quindi comprendo che la notizia del ritiro di Armstrong finisca per indispettire soprattutto coloro che ancora attendevano delle risposte che potessero risolvere l’enigma. Io l’ho condannato (e con me molti forumisti), alcuni l’hanno assolto e giustificato, per altri rimarrà il dubbio, e la rabbia verso una condotta, quella di Lans, che non si riesce a comprendere ad a capire, al di là delle ridicole spiegazioni che egli da sempre ha avanzato. La tua rabbia è Santa, perchè è la rabbia della ragione libera da pregiudizi ed anche chi, non volendo abbracciare le tesi colpevoliste, non fosse d’accordo con me, dovrebbe come minimo condividere il tuo stato d’animo, se ama il ciclismo e tutto ciò che il ciclismo rappresenta. E ti ringrazio per la citazione della "terza guerra mondiale". Un saluto, con grandissima stima


EugeRambler - 19/04/2005 alle 17:17

certo la cosa che più fa rabbia di questa grottesca commediola texana e sentire parlare del lèns come di un campione addirittura leggendario nei tg di oggi pomeriggio...i miopi paragoni che lo innalzano al dì sopra di anquetill, merkx, hinault e indurain (anch'essi sentiti al tiggì) solo per le 6 vittorie al tour.......mahhh si commentano da soli no?! come concludere insomma? di sicuro non ne sentiremo la mancanza (soprattutto in italia!;)), spiace solo il fatto di non poterlo andare a sputacchiare a superga (avevo già in mente di fare una siringa di cartapesta gigante con cui rincorrerlo al suo passaggio...vabbè poco male). speriamo che arrivi presto un campione vero che senza troppi freddi calcoli e con molta passione in più riesca a vincere sette boucle di fila e cancellare il suo odioso nome dal guinnes!


Emiliano - 19/04/2005 alle 22:59

Grazie a tutte le persone del forum che hanno apprezzato il mio intervento. A Davide: io avrei dovuto dare maggiore ascolto alle parole tue, di Morris, di Giuseppe perchè voi foste grandi e veritieri profeti sul comportamento del Santo. Io, dal lato mio, penso che oggi si possa dire qualcosa di definitivamente negativo sul suo senso dello sport e sulla sua carriera agonistica, senza anche il bisogno di pronunciare la parola "doping": abbiamo già abbastanza argomenti per giudicarlo. Fra tutti i suoi rifiuti vero le grandi corse c'è un caso ancora più emblematico che è quello delle olimpiadi del 2004. Veramente per non allenarsi due settimane ancora dopo il Tour e partecipare ad un'edizione dei giochi che per un americano vuol dire molto doveva davvero essere nagtico il suo atteggiamento verso lo sport in generale e il ciclismo in partiolcare. Ora credo che la cosa migliore e più saggia che si possa fare è dimenticarlo in fretta. E non credo che ci sarà difficile...tanto lo vedevamo già poco prima, perchè come un santo centellinava le sue apparizioni. Un'ultima invettiva va lanciata verso Ullrich e Beloki, dignitari alla corte francese del re-mistico Lance: davvero è convenuto a questi due atleti sbattere per 7 anni la testa contro il tour per farsi regolarmente battere da un Armstrong e salire su un poco gratificante secondo gradino del podio? Davvero non conveniva loro provare a venire al Giro o alla Vuelta seriamente preparati per vincerla e lasciare davvero il loro nome nell'albo d'oro delle prime posizioni dei grandi giri (l'unico che davvero conta per pesare una grande carriera)? Dopo il ritiro di Lance l'unica corsa che ci apparirà diversa sarà il Tour, privo di un monopolizzatore e di una guida che è andata sempre di più ad identificarsi con la corsa francese dove i duelli sono stati sempre più finti quanto monotoni, eccezion fatta per i tour del 2000 e del 2003. Davvero i tour degli ultimi anni sono stati tutti grigi uguali con un copione così monotono che non disntinguo nella mia mente i ricordi del tour del 2001 da quello del 2002. Ora il tour senza il suo direttore di orchestra sarà diverso e non so che emozioni mi susciterà dopo 7 anni di dittatura texana. Certo a luglio 2006 ci accorgeremo della sua mancanza, ma in tutti gli altri mesi sarà come se non fosse mai esistito!


gru-nt - 19/04/2005 alle 23:51

Chissa come sara' inca@@ato Leblanc.. Lui che e' convinto di metter su il vero Campionato del mondo..mentre il tutto risulta il solito teatrino..con tanti comprimari per le tappe, e i soliti noti da premiare sui Campi Elisi.. MAVALA'!:pomodoro::pomodoro::pomodoro:


kaisermax - 19/04/2005 alle 23:53

Non so voi, ma io guando guardavo trionfare Indurain quasi lo odiavo per essere così forte, per dare 20min a cronometro a Pantani e così via...Poi un giorno crollò sui pirenei(credo Utacam) e mi parve umano, non più l'invicibile cronoman. E lì disse basta, non sono più all' altezza. E lì ho capito che era un grande. Amstrong..., se salterà, penso che godrò, punto e basta.


acmb - 20/04/2005 alle 15:40

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Non ci strapperemo i capelli. Lui ha ottenuto i suoi obiettivi, noi le nostre arrabbiature ( soprattutto al Tour 2000 ) per la supponenza verso Marco. Non ci mancherà proprio ( e gufiamo per il Tour n.7 ) [/quote] SE AVESSI PARLATO AL SINGOLARE SAREBBE STATO MEGLIO; MOLTO MEGLIO.


acmb - 20/04/2005 alle 15:41

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Non vi strapperete i capelli. Lui ha ottenuto i suoi obiettivi, voi le vostre arrabbiature ( soprattutto al Tour 2000 ) per la supponenza verso Marco. Non vi mancherà proprio ( e gufate per il Tour n.7 ). [/quote].


acmb - 20/04/2005 alle 15:42

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Non ci strapperemo i capelli. Lui ha ottenuto i suoi obiettivi, noi le nostre arrabbiature ( soprattutto al Tour 2000 ) per la supponenza verso Marco. Non ci mancherà proprio ( e gufiamo per il Tour n.7 ). [/quote]. SE AVESSI PARLATO AL SINGOLARE SAREBBE STATO MEGLIO; MOLTO MEGLIO.


aramis965 - 20/04/2005 alle 21:39

grande lance , ha vinto (anche se non tutto ) e straguadagnato migliardi, evidentemente gli stimoli ora vengono meno e se ritiene giusto riposarsi fa benissimo, non vedo dove sia il problema . :podio:


Felice - 21/04/2005 alle 10:34

Il mondo é pieno di truffatori che hanno fatto miliardi a palate e che, purtroppo, godono dell'ammirazione generale.


superalvi - 21/04/2005 alle 11:22

signori è calato il sipario sulla commedia del tour che ormai durava da 6 anni, speriamo non7... La societè du tour è quella che si troverà più spiazzata e meno felice come organizzerà il percorso ora che nn c'è nessuno che possa vincere crono da 60km e arrivi in salita con pendenze mai sopra il 10? Vedremo un tour diverso i tifosi saranno contenti tanto ormai quel che doveva fare ha fatto , noi critici(senza mai sottovalutare le sofferenze che ha patito e che sempre meriteranno rispetto) siamo contenti xke se ne va il monopolizzatore della grand boucle da un lato tristi per la pagliacciata che è continuata per anni.Ogni anno l'alleanza degli stranieri proclamata a giugno su BS sparisce:Heras,Mayo,Ullrich,Simoni,Hamilton si sono fatti fuori da soli o sono stati fatti fuori dalla corsa. Il mio modestissimo parere sottolinea che il suddetto ha creato un colosso mediatico inattaccabile(lui ha definito che non gliene fregava nulla dei puristi europei che lo volevano ad altre corse) grazie alla sua storia di sopravvissuto, di nuovo campione, ricordiamo poi che senza il massiccio uso di sostanze dopanti(le quali di norma sono assunte post chemio)l'americano non sarebbe mai riuscito a vincere così da marziano. Certo come avete riportato voi la profezia del Pirata si è avverata "sembra uscito da un fumetto" il personaggi nel 1999-2000-2001 poteva anche sembrare vero ma quando ho scoperto di ferrari della sua arroganza contro chi aveva dubbi su di lui poi contro simeoni lo scorso anno è davvero un americano nel senso dell'america: L'america della guerra preventiva, del bene siamo noi e tutti coloro che ci mettono in crisi sono il male assoluto, l'america del piegare tutti al propio volere,l'america abbindolata dalla tv che idolatra i sui santi:^o^. Per pietà rispettiamo la malattia, ma lasciamo all'oblio della storia un personaggio che ha butttato nella spazzatura la storia del tour(con la complicità del tour stesso ndr)e che ha disonorato il nome del nostro sport e della nostra passione.


eretico - 21/04/2005 alle 12:33

superalvi condivido appieno


aramis965 - 21/04/2005 alle 13:13

x felice amstrong no è un truffatore cosa insinui ? fa benissimo se lo ritiene opportuno a ritirarsi onore al merito :podio:


Emiliano - 21/04/2005 alle 14:04

Caro superalvi...sai quale fra tutte è la cosa che più mi lascia stupefatto? Come i Francesi (dico i Francesi!!!) col loro sciovinismo siano stati così accondiscendenti col texano nei percorsi e nel modo di fare. Conoscendo la loro natura, come è possibile che abbiano disegnato un percorso per far vincere ad un americano (dicasi un americano in Francia...di questi tempi è paradossale) un tour in più di Hinault e Anquetil!!! Come è stato possibile che i Francesi abbiano permesso che il Tour scendesse a livello di teatrino del nostro mezzo figurante, quando la Grandeur francese considera la sua corsa come il centro del mondo, il meglio del mondo. Come hanno potuto permettere che Armstrong le trasformasse in corsa perfiferica, in riserva di caccia personale? Signori, quando Pantani ha vinto il tour, la Francia non si è comportata verso di lui come con l'americano... I casi sono due: o odiano gli italiani nel ciclismo più degli americani (è possibile), oppure Jean Marie Leblanc è stato un pessimo organizzatore della Grand Boucle (eventualità che ritengo più probabile). Il Tour del 2006 sarà un tour strano...senza l'americano. Il fatto che io senta questa stranezza è profondamente patologico per il tour. Che la corsa che pretende di essere la più importante del mondo risenta della mancanza del suo "padrone" dimostra il suo indebolimento!


Raf Benson - 21/04/2005 alle 15:39

Scusate ma io non capisco quando si dice che il tour si è piegato ai desideri di Armstrong: non vedo grossa differenza tra i tour vinti da Armstrong e quelli che vinceva Indurain. Se poi vogliamo dire che è tecnicamente più valido il giro io sono pienamente d'accordo, ma mi sembra che il tour continui con la stessa linea da almeno 15 anni (prima non ricordo xchè troppo giovane). E se ciccio Ullrich fosse riuscito a batterlo (nel 2003 l'ha proprio buttato) non sarebbe mica stato grazie al percorso ma alle sue gambe. In realtà mi sembra che sulle pagine di questo forum si stia cavalcando l'onda dell'attacco all'americano in maniera incondizionata, fino a ricostruire strani complotti del sistema a favore di Lance e contro il resto del mondo. Premetto che sono stato un suo tifoso fin da Oslo '93 e per diversi motivi rimasi particolarmente legato alla sua storia. Nel 94 andai in vacanza in America ma nessuno lo conosceva (There's a strong guy, he's world champion, his name is Armstrong, do you know him? risposta: bohh???). Dopo la Vuelta 98 dissi ad un mio amico che avrebbe vinto il Tour e mi prese per matto (in realtà lo pensavo anche prima della malattia ma forse perchè non ci capisco tanto di ciclismo). Poi è arrivato il Tour 2004 con la vicenda Simeoni, poi ho scoperto questo forum e, forse anche perchè come si dice dalle mie parti "il troppo stroppia" e tutti lo osannavano, mi è un po' andato giù di giri. Condivido tante cose scritte su queste pagine come l'eccessiva programmazione, la mancanza di rispetto per la storia del ciclismo, l'arroganza del personaggio in certe situazioni ed ho persino imparato a valutare più attentamente le sue "prestazioni" dopo aver letto gli interessanti spunti di Morris ed Aranciata. Però, sapete, non mi piaciono le esagerazioni ne da una parte ne dall'altra e così come quando tutti hanno incominciato ad osannarlo io ho smesso di appassionarmi per le sue imprese, allo stesso modo mi da fastidio quando si esagera nel voler trovare il marcio a tutti i costi ed in ogni cosa che lo riguarda e ad usare espressioni anche pesantucce ("[i]spiace solo il fatto di non poterlo andare a sputacchiare a superga[/i]", "[i]monopalla[/i]", per finire con la mitica macumba di Aranciata "[i]che vada alla Roubaix scortato da tutti i suoi migliori gregari, e che sia una giornata merdosa, di pioggia scrosciante, e che magari la ruota della bicicletta di Hincapie scivoli tra un cubetto del pavè e l'altro, finendo di traverso, facendo fare al nostro amico Lèns un capitombolo memorabile, un volo con atterraggio e trauma al testicolo, con conseguente ritiro dalle scene[/i]"). Opinione personale, per nulla condivisibile per carità, ma ho voluto esprimerla. Saluti a tutti.


nino58 - 21/04/2005 alle 17:28

Caro acmb, ho letto solo oggi la tua tripla risposta al mio messaggio di questo thread. Quanto livore per un plurale! Certo, non era un plurale majestatis e non era un plurale che significava tutti. Ma ti sarai accorto anche tu che il mio sentire è il sentire di moltissimi, della maggior parte dei partecipanti al forum il che, certo, non significa che siccome siamo di più abbiamo per forza ragione ma significa semplicemente che il plurale non è affatto fuori luogo. Non vorrei che da bar virtuale diventassimo saloon virtuale. Ciao, Nino58.


Felice - 21/04/2005 alle 19:39

[quote][i]Originariamente inviato da aramis965 [/i] x felice amstrong no è un truffatore cosa insinui ? fa benissimo se lo ritiene opportuno a ritirarsi onore al merito :podio: [/quote] Avere fatto una quantità di miliardi non é, ai miei occhi, una ragione di stima per una persona. Ovviamente questo é tanto più vero quanto più possono esistere dubbi sul come i miliardi sono stati fatti. Comunque, questa é un'opinione personale a carattere generale, non di certo solo limitata all'ambito ciclistico. Ritornando ad Armstrong: mi sembra che le maggior parte di quanti hanno scritto in questo thread non rimproverino affatto a Lance di ritirarsi. Anzi, gli rendono grazie per aver deciso di chiudere una parentesi buia della storia del ciclismo. Per quanto riguarda il carattere truffaldino o meno delle vittorie dell'Armstrong seconda generazione (quelle che gli hanno procurato i famosi miliardi...), beh, penso che se ne sia parlato talmente tanto in questo forum che ognuno si sarà fatta la sua personale opinione in proposito.


aranciata_bottecchia - 21/04/2005 alle 20:17

Ciao Raf Benson, è chiaro che quando si scaglia un’invettiva...i toni devono essere da invettiva? Hai presente una cosa esagerata, tipo Jacopone da Todi? Ecco. È chiaro che se avessi dovuto invitarlo a cena l’arsenico l’avrei messo nel piatto, mica nelle parole, ti pare? Diavolo, una macumba è una macumba, mica si scherza! Insomma, se c’erano sarcasmo e cinismo era per strappare un sorriso (hai presente le storielle di Santo Lance?). Pan per focaccia, giacchè sarcasmo e cinismo sono pure le armi migliori di Lèns. Comunque hai visto, mica c’è andato alla Roubaix... Detto questo, io non andrei mai sputare proprio su nessuno, penso che Eugenio abbia esagerato, ma "conoscendolo" sono arcistrasicuro che non lo farebbe nemmeno lui, era una sputacchiata virtuale. Un saluto Raf.


Raf Benson - 22/04/2005 alle 12:24

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ciao Raf Benson, è chiaro che quando si scaglia un’invettiva...i toni devono essere da invettiva? Hai presente una cosa esagerata, tipo Jacopone da Todi? Ecco. È chiaro che se avessi dovuto invitarlo a cena l’arsenico l’avrei messo nel piatto, mica nelle parole, ti pare? Diavolo, una macumba è una macumba, mica si scherza! Insomma, se c’erano sarcasmo e cinismo era per strappare un sorriso (hai presente le storielle di Santo Lance?). Pan per focaccia, giacchè sarcasmo e cinismo sono pure le armi migliori di Lèns. Comunque hai visto, mica c’è andato alla Roubaix... Detto questo, io non andrei mai sputare proprio su nessuno, penso che Eugenio abbia esagerato, ma "conoscendolo" sono arcistrasicuro che non lo farebbe nemmeno lui, era una sputacchiata virtuale. Un saluto Raf. [/quote] Hai ragione, non sono così ottuso da non capire il senso della tua macumba, anzi l'ho citata proprio perchè mi è rimasta impressa e mi ha fatto sorridere (infatti se noti l'ho definita mitica). Qualche dubbio in più lo nutro a proposito dei riferimenti alla malattia (tipo appunto monopalla etc...), in fondo stiamo parlando di [b]cancro[/b] mica di rosolia. Però pensandoci bene si scherza. Siamo su un forum, mica al collegio delle suore.;) Saluti e buona giornata.


aramis965 - 22/04/2005 alle 13:36

grande lance , per me la sua scelta non fa una piega è un grande (opinione personale ) ribadisco che i migliarsi l'ha guadagnati con sudore e se decide di chiudere , non vedo dove sta il problema ... :podio:


aranciata_bottecchia - 22/04/2005 alle 17:55

Per Ralf Benson: Riporto le annate del Tour, con i relativi cronokilometri e il vincitore della manifestazione (i dati li avevo ricavati tempo fa da memoire-du-cyclisme.net, perchè non possiedo almanacchi) 1965 113,9 Gimondi su Poulidor 1966 92,1 Aimar su Janssen 1967 69,4 Pingeon su Jimenez 1968 83,3 Janssen su Van Springel 1969 90,1 Merckx su Pingeon 1970 96,3 Merckx su Zoetemelk 1971 81,1 Merckx su Zoetemelk 1972 78,1 Merckx su Gimondi 1973 76,2 Ocaña su Thévenet 1974 66 Merckx su Poulidor 1975 99,7 Thévenet su Merckx 1976 94,1 Van Impe su Zoetemelk 1977 109,2 Thévenet su Kuiper 1978 342 Hinault su Zoetemelk 1979 342,1 Hinault su Zoetemelk 1980 239,3 Zoetemelk su Kuiper 1981 234,7 Hinault su Van Impe 1982 214 Hinault su Zoetemelk 1983 244,6 Fignon su Arroyo 1984 196,4 Fignon su Hinault 1985 238,5 Hinault su Lemond 1986 180,1 Lemond su Hinault 1987 208,6 Roche su Delgado 1988 185 Delgado su Rooks 1989 190,3 Lemond su Fignon 1990 191,3 Lemond su Chiappucci 1991 171,9 Indurain su Bugno 1992 200,5 Indurain su Chiappucci 1993 194,8 Indurain su Rominger 1994 185,2 Indurain su Ugrumov 1995 174,8 Indurain su Zulle 1996 103,4 Riis su Ullrich 1997 125,8 Ullrich su Virenque 1998 115,6 Pantani su Ullrich 1999 120,3 Armstrong su Zulle 2000 145,5 Armstrong su Ullrich 2001 168,2 Armstrong su Ullrich 2002 176,5 Armstrong su Beloki 2003 171,5 Armstrong su Ullrich 2004 141,1 Armstrong su Kloden Dunque Ralf, noterai l’incredibile balzo dei cronokilometri avvenuto nel 1978, in concomitanza dell’avvento di un corridore francese fortissimo come Hinault, praticamente inattaccabile. Merckx, fortissimo a cronometro, non ebbe questo trattamento di favore, come puoi osservare dal computo dei cronokilometri tra il 1969 e il 1975, degni del Giro d’Italia. Dopo gli eccessi del biennio ‘78-’79, tra il 1980 e il 1995 oscillano tra i 180 e i 240, comunque tantissimi, e personaggi come lo stesso Hinault, ma anche Fignon, Lemond e Indurain non hanno grandi difficoltà ad esprimere una certa egemonia. Questo è il Tour dell’epoca 1978-1995, il Tour ama i cronomen e cerca di spianare loro la strada, certo, quello che hanno fatto con Armstrong l’hanno fatto anche per altri corridori, è verissimo. Da notare il quadriennio 1996-1999, con kilometraggi degni del passato (attenzione, tra il 1947 e il 1964 solo in quattro occasioni i cronokilometri sforarono la misura di 140), ma appena si accorgono della presenza di un vincitore (Armstrong) che fila come un razzo a cronometro, senza che egli ne avesse bisogno per essere competitivo ecco che progressivamente i kilometri a cronometro aumentano, diminuendo l’incertezza dell’esito della gara. Ma è giusto aver trasformato il Tour in un campionato del mondo a cronometro con ostacoli? Non era più intrigante lasciare che restasse una corsa a tappe? Penso che nel 2004 volessero trombare Armstrong senza darlo troppo a vedere, il postino nel 2003 aveva dato parecchi segnali di debolezza e gli organizzatori pensavano che 30 Km a crono in meno potessero fornire uno spettacolo combattuto che però vedesse capitolare il texano. La disfatta di Ullrich, Mayo, Hamilton, Heras probabilmente non se l’aspettavano nemmeno loro, ma questa è solo l’ennesima dimostrazione del tentativo della ASO di orientare il risultato finale, nel bene e nel male. Non è difficile notare che l’atteggiamento di Armstrong fa il gioco del Tour, ambizioso di innalzarsi al di sopra delle altre manifestazioni con pacchiana elefantiasi, come se la storia non ne avesse già decretato il suo ruolo principe, ottenendo l’effetto contrario: più pubblico, ma anche il disprezzo della propria storia. Ciao Ps senza dimenticare le implicazioni del legame speciale tra doping e cronometro (la disciplina del ciclismo di grande fondo nella quale le prestazioni sono maggiormente stravolte), ma questo argomento riguarda sì principalmente Lèns, ma non solo lui.