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Quando è nata la vostra passione per il ciclismo?
Deval - 14/04/2005 alle 15:24

Se ne avete voglia sarebbe bello sapere quale è stato l'episodio o l'evento che ha fatto nascere in voi la passione per il ciclismo. Nel mio caso avevo 8 anni ed un nuovo televisore a colori appena comprato da mio padre. Era il Giro d'Italia del 1979, quello vinto da un giovanissimo Saronni contro il favorito Moser. Quel dualismo mi coinvolse (divenni quasi un ultrà di Saronni...) al 100%, ma sono poi riuscito a tifare anche per il Moserone nella sua seconda giovinezza post Record dell'Ora. Oltre a Beppe Saronni ho ammirato in particolare, per un motivo o l'altro in quegli anni ed in quelli successivi, Bernard Hinault (per l'aureola di imbattibilità che lo circondava), Giovanni Battaglin (era sempre il migliore dei nostri al Tour), "Ciclone" Bontempi (grande velocista prima, grande passista poi), Laurent Fignon (che classe!), Stephen Roche (Giro-Tour e Mondiale nello stesso anno), Tony Rominger (bello tifare anche per chi perdeva quasi sempre), Miguelon Indurain (sempre signorile anche quando, raramente, non vinceva). Poi è arrivato un ragazzino romagnolo come me (anche se sono al confine) con pochi capelli che volava quando la strada saliva e di colpo tutti gli altri sono diventati piccoli piccoli... Ora, saranno gli anni che passano, mi faccio prendere meno dal tifo, ma la passione, quella, non se ne andrà mai!


laperla - 14/04/2005 alle 15:35

se volete la verità...... Nel 1988..in visita in Italia, di preciso a Fiuggi. Con una mia amica siamo andate a vedere una notturna in cui correva il suo fratello in categoria allievi. Vedevo un bel ragazzo in bici,che tra una gara e l'altra passava per il percorso e dissi.."WOW....amazza che gambe ha quello"!;) Me lo sono sposato 3 anni dopo!!!! E da lui e la sua passione per la bicicletta é nata anche la mia...prima a livello giovanile, allievi e juniores....e piano piano, mi ha preso quel Pirata da tutti amato!!!


mario82 - 14/04/2005 alle 15:41

Il mio rapporto con il ciclismo deriva dalla famiglia; infatti mio nonno, Mario come me, era il “ciclista di zona” qui nel litorale romano che va da Tor San Lorenzo a Foceverde, trovando pochi rivali nell’aggiustare e lustrare biciclette con innegabile passione e competenza. Purtroppo la sua avanzata età non mi ha permesso di addentrarmi nei ricordi della sua gioventù, proprio perché nel momento in cui io crescevo e, grazie a mio padre, ammiravo la doppietta iridata di Gianni Bugno, lui si ammalava e smetteva di “mestierare” come sempre aveva fatto nella sua vita. Ma le videocassette di Coppi sono tuttora presenti nella videoteca di casa, custodite gelosamente da mio padre prima (un classe ’44) e dal sottoscritto recentemente. Dopo la scorpacciata con tanto di doppio arcobaleno, il mio amore per il ciclismo proseguì con la Carovana Rosa: in maggio l’appuntamento con il Giro d’Italia era immancabile e, seppur preso dagli esami di licenza media, non feci mai mancare il mio apporto di incitamento verso i miei beniamini, tra i quali ricordo un Chioccioli di “coppiana” memoria (gli somigliava talmente che credevo ci fossero parentele tra i due) e un caschetto biondo scatenato sui monti che rispondeva al nome di Michele Coppolillo. Il primo appuntamento col ciclismo dal vivo fu alla Tirreno-Adriatico del 1994, quando la carovana arrivò un giorno ad Anzio (vinse Baffi) e il giorno dopo partì da Nettuno. Mio padre, impiegato comunale, non mancò e non fece mancare all’appuntamento neanche suo figlio, per fortuna. Ricordo Podenzana in maglia tricolore al foglio firma, poi le foto con Chiappucci e Gimondi. La sera prima, grazie ad un amico albergatore di papà, incontrammo la Motorola e la Carrera-Tassoni nell’alloggio del luogo. Feci due foto: una con Kuum, che poi scoprì essersi suicidato dieci anni dopo, l’altra con un giovanissimo Lance Armstrong, appena laureatosi campione del mondo in quel di Oslo. Il mio seguire il ciclismo è sempre stato un “duopolio” Giro-Mondiale, snobbando per ignoranza, lo ammetto, tutto il resto della stagione, almeno fino a Marco Pantani. Nel 1998 seguì anche il Tour de France, e non potevo fare altrimenti, cercando di abbinare una passione per il ciclismo comunque ancora contenuta con la voglia dell’adolescenza del mare sotto casa e delle partite a calcio a piedi nudi sulla sabbia. Dopo i fattacci di Madonna di Campiglio del ’99, il mio interesse per il ciclismo andò scemando, culminando con l’allontanamento durante il Giro d’Italia 2002, quello vinto dal “falco” Savoldelli dopo l’eliminazione a mo’ di “giù dalla torre” dei vari Casagrande, Belli, Garzelli, Simoni e compagnia a pedali. Il ritorno al ciclismo è coinciso con l’università, grazie ad un amico (l'Emanuele appena iscritto al nostro Forum) che, verso la fine di aprile, mi portò tramite il web sul sito della Gazzetta per pronosticare il vincitore finale del Giro d’Italia 2003: lui scelse Casagrande, io nel ricordo di un buon Giro 2001, pronosticai Simoni. Le stimmate, insomma, erano rimaste, visto come andò Gilberto quell’anno. L’abbinamento ciclismo-fantaciclismo poi, fu determinante. Sempre col mio amico scoprimmo il Cobblestone Fantasy Cycling League. Ci iscrivemmo, ed io per far bene durante tutta la stagione, iniziai a documentarmi sui vari corridori, sui loro palmares e sulle loro attitudini, in modo tale da non rischiare di prendere un velocista o uno scalatore in caso di un Giro di Lombardia o di una Parigi-Tours (anche se Virenque fu l’eccezione che conferma la regola). E poi il resto è storia recente: iscrizione al Forum, e tutto il bello che ne è conseguito...

 

[Modificato il 14/04/2005 alle 15:43 by Monsieur 40%]


maurofacoltosi - 14/04/2005 alle 15:41

Nel 1990, grazie a Gianni Bugno. In seguito ho tifato per Chiappucci, Pantani e, grazie ad una mia concittadini che è sua prima cugina, Simoni. Non ho mai tifato contro qualcuno ma, se proprio devo trovare un corridore che non mi era molto simpatico, allora faccio i nomi di Chioccioli e Casagrande.


Emanuele - 14/04/2005 alle 15:51

E' difficile ricordarsi esattamente quando.... ora ci provo. Sicuramente era un pomeriggio di maggio, la tv trasmetteva una tappa del Giro d'Italia. Non avevo niente da fare, oppure stavo facendo i compiti per il giorno dopo a scuola, facevo ancora le elementari. Alla fine, da quella tappa con arrivo in volata non troppo entusiasmante, ho iniziato a seguire tutta l'edizione di quel giro, il primo vinto da Indurain. Da allora ho sempre seguito il ciclismo. Dalle reti mediaset il giro è passato sulle reti Rai, la voce di De Zan padre e gli approfondimenti di Cassani hanno fatto crescere la mia voglia di ciclismo. Quando la rai non trasmetteva il tour lo seguivo su france 2 (capivo poco, ma mi accontentavo) Le classiche le ho iniziate a seguire più tardi, intorno ai 16, 17 anni. Le discuusioni e i ragionamenti che faccio con mario82 (stessa facoltà universitaria) e le sfide a Cobblestone mi hanno (potrei dire ci hanno) fatto diventare un dipendente da ciclismo, e anche un buon intenditore. Oramai il ciclismo fa parte della mia vita, lo apprezzo anche perchè non c'è intorno l'interesse che c'è per il calcio. Senza miliardi e senza grande e continuo interesse mediatico si riescono anon vedere le scene che si vedono certi giorni allo stadio. Anche fra i supporters c'è più amicizia che rivalità. In futuro vorrei migliorarmi come cicloamtore. Lunga vita al ciclismo!!! :Oo: :cincin:


Deval - 14/04/2005 alle 15:55

Nell'elenco di campioni per il quale ho sfegatatamente tifato ho clamorosamente dimenticato Gianni Bugno!!! Un'eleganza quasi sovranaturale sulla bici, non muoveva un muscolo di troppo!!! Se solo avesse avuto meno paura di perdere e fosse stato un po' più sicuro dei suoi grandissimi mezzi avrebbe vinto almeno 3 volte quello che ha vinto (che comunque non è affatto poco!) Ricordo che qualcuno, mi sembra Cassani, lo convinse a non ritirarsi a 2 giri dalla fine del mondiale di Stoccarda perchè Bugno pensava di non essere in condizione... Quel Giro vinto correndo sempre al vento per 21 giorni con la maglia rosa (anche nelle tappe tranquille stava sempre nelle prime 10 posizioni) comunque non lo dimenticherò mai.


acmb - 14/04/2005 alle 16:02

Grazie a Cunego, vincitore dell'ultimo Giro d'Italia...


janjanssen - 14/04/2005 alle 16:42

Milano S.Remo 1965. Fuga di Balmamion, poi lo raggiungono prima Adorni e Den Hartog......volata: 1° Den Hartog, poi Adorni e Balmamion. Bello in bicicletta Adorni..... poi Poulidor, Janssen, Ocana, Baronchelli, DeVlaeminck, Bugno, Ullrich. Tutti under dog. Ma mai tifo contro. Gli "antipatici"? Merckx..troppo forte. Moser..per via delle ombrellate di Cavalese a Baronchelli Saronni...algido veramente....con Panizza ha fregato al Tista un mondiale già vinto facendosi poi superare da Maertens allo sprint. Armstrong, l'alieno. Maertens...sospettissimo, fra positività all'antidoping e champagne... Chiappucci. Chissaperchè. Non ho mai tifato per Pantani. Forse perchè da me, romagnolo, lo facevano tutti. Forse perchè anche lui mi pareva "strano". Dopo Bugno, nessuno. Forse Basso un pò, ma non da tifo.


Roberto - 14/04/2005 alle 16:51

E' stato un susseguirsi di corse viste in televisione che mi ha portato a questa passione. Milano-Sanremo 85,vittoria di Kuiper Mondiale di Colorado Springs 1986,Argentin che batte in volata Mottet Giro 1987,crisi di Visentini(sulla cima Sappada?)e maglia a Roche


tondani - 14/04/2005 alle 16:57

io ricordo a 9 anni (era il 1984) il bidello della mia scuola elementare che ci faceva raccogliere gli articoli su Moser. L'indimenticabile crono all'arena di Verona (altro che le passerelle finali degli ultimi anni) è la prima corsa vista in tv. Ma la passione decisa è scattata con Bugno 21 giorni in maglia rosa. La prima corsa dal vivo era però un giro dell'81 (con Moser e Contini in fuga se non sbaglio) passata in paese. Di cui ho coscienza, però, è stato un arrivo a Borgo val di Taro del giro del 1987, vinse Argentin in maglia iridata. Ho tifato Moser, poi Bugno, Pantani, Bartoli e Casagrande, ora punto in Basso perchè la stampa non gli riconosce mai i suoi meriti pompando oltremodo Cunego (vedi ultimo mondiale e sua vigilia). La corsa più bella ed emozionante che ricordo? Zolder perchè c'ero e ho visto i nostri venire sotto le tribune a esultare come dopo un goal. Ma anche il mondiale di Benidorm, l'addio di Musseuw l'anno scorso a Roubaix e ma soprattutto la tappa più leggendaria di tutte: era il 16 luglio 1992? Vediamo chi se la ricorda... :sasso:


ashbishop - 14/04/2005 alle 16:57

fin da bambino..... la milano-sanremo passa sotto casa ed è sempre una festa....


gru-nt - 14/04/2005 alle 17:21

LA Prima volta....Ero bambino..e anche piccolo...e ricordo la carovana multicolore della Classicissima a Voltri, sulla curva dove finiva la vecchia strada del Turchino, non piu parte della corsa dall'alluvione del '70. IL rito era sempre lo stesso...Focaccia dalla Marinetta alle 11 e poi in prima fila a gridare...poi i grandi giri d'Italia di Gimondi e Motta,I Campionati del mondo di Basso e Adorni, Le lacrime di Merckx a Savona, Maechler visto passare in fuga alla Vesima, sotto un fortunale , mentre pescavo dalla strada...MArio Beccia, Gb Baronchelli, Martino Lejarreta sulla Bocchetta..e tanto altro..fin alle corse del nord. Quarant'anni d'amore.. :bla:


andrea81 - 14/04/2005 alle 17:24

a me il ciclismo è sempre piaciuto fin da bambino, una passione tramadatami da mio nonno, anche lui grandissimo appassionato. Credo però che l'episodio che mi ha portato a passare interi pomeriggi incollato davanti al televisore è stato quell'indimenticato 28 luglio 1998, quando verso la cima del Galibier, Pantani se ne va verso il trionfo, lasciando Ullrich in balia della tempesta. Sembrerà strano, ma ancora oggi quando vedo le corse alla TV ho ancora negli occhi quello scatto...


Zillo - 14/04/2005 alle 18:21

Diversamente da molti di voi, in famiglia mia il ciclismo non è proprio considerato. Anzi lo sport non è quasi cnsiderato. Io invece fin da bambino volevo fare qualsiasi tipo di sport perchè amavo la competizione, anche se non sapevo perdere e se per un malaugurato scherzo del destino non ero io il miogliore scoppiavo in lacrime. Così iniziai a giocare a calcio, tennis e anche sci; tutto a livello agonistico! Diventai campione pèrovinciale almeno una volta in tutti e tre questi sport, ma poi lasciai tutto per dedicarmi solo al calcio. Fino al 1998 nella mia vita c'era solo il calcio come sport, ed era l'unico al quale mi interessavo. Poi arrivò il boom di Pantani, che mi fece scoprire il ciclismo. Di lui mi colpiva come ogni cosa, che sembrava impossibile, gli riuscisse. Al Giro '98 sembrava che a cronometro non avrebbe mai potuto reggere e invece arrivò a Milano in rosa. Stessa cosa al Tour dello stesso anno: i 7 minuti da Ullrich sembravano irrecuperabili, ma lui ce la fece. Avevo 12 anni, e incominciiai a seguire il Tour De France al posto di andare in spiaggia. Tifavo Pantani, perchè sembrava che lui non potesse vincere e invece vinceva. Poi con i fatti di Madonna di Campiglio 99 mi allontanai un po' dal ciclismo: lo guardavo vlentieri, ma se mi perdevo una tappa del Giro o del Tour non me ne importava più di tanto. Ricominciai ad appssionarmi col Giro 2003, anche se tifavo per Garzelli. Non so perchè ma nel ciclismo ho sempre simpatizzato per i secondi in classifica...Ma comunque seguivo solo i grandi Giri e la CDM Agli inizi del 2004 scoprii il fantaciclismo e lo considerai una buona occsione per riinnamorarmi totalmente del ciclismo: non sbagliai. Da allora seguo tutte le gare, anche le più insignificanti con una passione assoluta...:)


violetta - 14/04/2005 alle 19:01

1994 avevo la bellezza di otto anni, il mio nonno, stava guardando la tappa dell'alpe d'huez vinta da Marco al tour,io ero a dir poco incantata da quell'omino e da come la bicicletta potesse portarti lontano dalla realtà, l'ingenuità di una bambina incantata davanti alla tv spinse mio nonno a chiedermi se mi piacesse, da quel momento seguo con moltissima passione il ciclismo, non solamente al livello Professionistico, ma anche dilettantistico, compresi juniores......


forzainter - 14/04/2005 alle 19:26

Nove anni , 1984 Moser vince il giro Ricordo l'incredibile duello con Hinault , vinto grazie alla straordinaria crono di Verona


Admin - 14/04/2005 alle 19:45

Precisazioni (così Aranciata dice che siamo pedanti ;)) Pantani vinse all'Alpe d'Huez nel '95, l'anno prima lì vinse Conti. Il duello fu tra Moser e Fignon, e non Hinault. :pomodoro:


forzainter - 14/04/2005 alle 19:50

Hai ragione , pensavo a Fignon e ho digitato incredibilmente Hinault mea culpa admin Hinault era l'anno dopo e l'impresa non era riuscita


superga - 14/04/2005 alle 19:54

La prima gara che ricordo è il Fiandre vinto da Bugno (1994) Ho cominciato a vedere tutte le gare che la RAI trasmetteva, quando ho visto le primissime imprese di Pantani al giro d' Italia del 1994. Anche alcune belle vittorie di Casagrande di quegli anni mi sono state di aiuto.


newcastle - 14/04/2005 alle 20:42

E' nata nel 1994 a cavallo delle 2 tappe del giro d'italia lienz-merano e merano-aprica. E' stato quell'omino pelato che andava tanto forte in salita a farmi nascere dentro questa passione, che poi è esplosa definitivamente nel 1999 quando ho comprato la bici da corsa... prima avevo la montain bike.. :IoI


Gibo - 14/04/2005 alle 20:53

E' nata negli anni 60 quando mio fratello mi portava a vedere i "corridori", mi ricordo Adorni a Imola, Bitossi vincitore di una tappa del Giro a Faenza, una vittoria di Altig a Cesenatico, trasferte che facevamo in treno perchè non avevamo la macchina. Che contentezza quando riuscivamo a portare a casa un berrettino di un ciclista, ma il trofeo più importante era riuscire a prendere una borraccia. Altri tempi... Mi ricordo poi che indossavamo questi berrettini nelle nostre scampagnate con bici tipo sport e non mancava mai la classica volata ad ogni cartello di località.


gigio83 - 14/04/2005 alle 21:12

la mia passione è nata da piccolo,ho iniziato a seguire tutte le tappe del giro d'Italia dal 1994 in poi,ad essere precisi dalla tappa in cui Berzin in maglia ciclamino vinse la tappa.gli anni precedenti seguivo solo alcunew tappe ma ho vaghi ricordi. sempre nel 1994 ho molto vivo il ricordo dell'ultima 100 Km a squadre ai mondiali di agrigento. cmq già da molto piccolo(a 3-4 anni)andavo con i miei a seguire in zona gare di ciclocross(all'epoca ne venivano ancora organizzate) in cui tifavo per mio cugino e per un amico dei miei.


Lester - 14/04/2005 alle 21:53

uno dei primi ricordi che ho è la milano sanremo vinta da moser mel 1984 avevo 5 anni e mezzo sicuramente avrò visto altre gare prima ma quella è la prima che mi ricordo. La passione per il ciclismo viene de mio nonno paterno, immenso estimatore di fausto coppi che poi l'ha trasmessa a mio padre, per finire a me...devo dire che fino al 1999 nn mi sono mai perso un giro un tour una sanremo o un mondiale neanche per sbaglio..poi ho seguito un pò di meno...quest'anno però grazie anche grazie a questo forum ho ricominciato a seguire tutte le corse!


AntiTeam - 14/04/2005 alle 22:20

Proviamo a sintetizzare… Partiamo ringraziando la brillante iniziativa del mio “vecchio” che, oltre a regalarmi la prima bici da corsa acquistata direttamente da Levati a Pantigliate ( avevo 11 anni, era il Top ed è ancora custodita in solaio…), una volta infiltratosi nel mondo del ciclismo seguendo il Giro e altre manifestazioni, mi ha permesso di rimanere attaccato ai suoi pantaloni per seguirlo dappertutto, trasmettendomi una passione che è ben lontana dall’abbandonarmi e che, pian pianino, sto cercando di trasmettere ai miei figli… La scintilla? Milano SanRemo 1973, vittoria di De Vlaeminck, avevo 8 anni e ero seduto sulla linea d’arrivo a vedere sfrecciare quei giganti sulle ciclette… che emozione…


WebmasterNSFC - 14/04/2005 alle 22:35

In classe con Scattolin dal '96... mi interesso poco... poi al Giro del '97 correva un mio compaesano... tale Leonardo Calzavara della AKI Safi che si mette in luce anche nel '98 e poi va a lavorare nel '99. Proprio nel '99 convinto da qualcuno... per spirito di emulazione + che altro inizio a correre nella categoria Juniores... in 2 anni porto a termine le corse ma a parte qualche fuga non mi piazzo mai... mi piace guardare gli altri... e stare in gruppo con gente come Cunego e Pozzato capendo già quello che faranno è una bella emozione. Poi terminati i due anni da Junior termino la scuola e vado a lavorare seguendo sempre il mio amico Nicola fino ad oggi. Tutto qui!!! Ciao bei


Emiliano - 14/04/2005 alle 23:45

La mia passione è nata quando avevo 9 anni e Gianni Bugno vinceva il Giro d'Italia. Bugno fu il primo corridore che conobbi e quello che, unitamente a Museeuw (che rappresenta una fase più adulta del mio tifo), è senza dubbio quello che ho amato di più. All'inizio tifavo molto per i corridori italiani, in particolare Bugno, Chiappucci e Argentin che erano i tre grandi del nostro ciclismo, cui per completezza si dovrebbe aggiungere Fondriest. Poi mano a mano che diventavo grande, che conoscevo di più il ciclismo e che i miei tre favoriti perdevano qualche colpo (è la legge della vita e dell'eta che la parabola degli atleti ad un certo punto finisca) ho imprato ad amare altri campioni anche oltre i nostri confini: Tchmil, Museeuw, Zabel oltre ai nostri Tafi e Ballerini mi apparivano dei giganti. Progressivamente mi disinnamoravo sempre più dei grandi Giri e amavo sempre di più le Grandi classiche che, a mio avviso, hanno espresso a cavallo fra gli anni '90 e il nuovo millennio sprazzi di spettacolo immenso. Ogni considerazione porta però le dovute eccezioni e quale eccezione più grande posso trovare se non quella di Marco Pantani. Ho già scritto su questo forum che fra i miei ricordi più belli conserverò sempre Courchevel del 2000 ela tappa del Galibier del 1998: non avrei mai pensato quanto potesse essere importante per l'Italia rivincere il Tour in quel modo. Ma non fu solo la grand boucle, quanto il giro dei duelli con Zuelle e Tonkov a segnarmi per la bellezza delle tappe. L'anno dopo Pantani fu fantastico, ma sappiamo come andò. Ora mi resta solo una gran voglia di prendere tutti gli albi d'oro del Giro cancellare Gotti da quel 1999 e scrivere il nome del Pirata. Ora vivo un periodo di transizione. Nel 2003 è cominciato il ricambio generazionale (con Cunego) che si sta compiendo pienamente ora (con Boonen) un po' come capità nel 1994. Questo biennio porta un forte salto di discontinuità col passato paragonabile solo a quello di 10 anni fa. Quel ricambio sembrava travolgente, ma andò a singhiozzo: Berzin sparì e Pantani fu azzoppato dalla sfortuna, Casagrande resta un incompiuto. Forse il solo Bartoli non ha tradito le aspettative, ma un mondiale o una Roubaix avrebbe dovuto vincerle comunque. Questo nuovo ricambio sembra essere non meno impetuoso, ma più solido: si vedrà!


Vuelta Espana - 15/04/2005 alle 00:07

Tutto iniziò con il mio nonno paterno, che correva in bici nell'allora Wilier Triestina....mia mamma si innamorò della bicicletta, e seguiva sempre le corse in tv. Nel 1994, io avevo 10 anni, ricordo che vidi Pantani al Giro,e che mi colpì tantissimo. Fino al 1997 ho ancora vaghi ricordi, qualche flash quà e là (ovviamente, su tutti, la morte di Casartelli), poi dal'97 ricordo tutto: all'inizio seguivo Giro e Tour (tutte le tappe, anche dal satellite!), poi con Marco la passione si è centuplicata, e dal '98 seguo dvvero tutto. Da qui è venuta anche la mia decisione di fare del ciclismo la mia vita, e tutte le decisioni importanti che ho preso e i sacrifici che ho fatto dal '98 ad oggi sono rivolte in quella direzione...il mio preferito oltre all'insuperabile Pantani è Giuliano Figueras, ma devo dire che tifo per tutti i corridori, perchè li considero tutti dei grandi atleti, per lo sport che fanno e i valori che veicolano. :OO:


Pirata x sempre - 15/04/2005 alle 02:13

Giro'94,ed ho detto tutto! grazie a mio zio; ricordo che, dopo aver seguito alcuni spezzoni delle prime tappe, la prima diretta intera cui mi appassionai fu nella tappa di Lienz dove mi colpirono due giovani talenti: il primo che andò a vincere dopo una fuga fiume, con una classe ed una determinatezza tale che nn poterono nn farmi pensare che il talentuoso sconosciuto avrebbe avuto un sicuro futuro, ed il secondo che staccò tutti sull'ultimma salita con disarmante facilità,immensa classe e grande coraggio, dando inzio alla sua fantastica leggenda! Se poi vi aggiungo che i due giorni seguenti rimasi incollato davanti alla TV, emozionato come non mai per nessun'altro sport, e che cosi fu per almeno un'altro lustro, beh capite con che gioia e commozione ricordo..."la mia prima volta col ciclismo" ! ..ah, dimenticavo, quei ragazzi si chiamavano Michele Bartoli e....Marco Pantani!

 

[Modificato il 05/06/2006 alle 18:38 by Pirata x sempre]


claudiodance - 15/04/2005 alle 07:29

Papà ciclista, zii ciclisti... In famiglia si è sempre mangiato pane e ciclismo, a 13 anni giocavo a calcio, ma non vedevo l'ora di cominciare a correre in bici. Praticamnete un destino Ineluttabile! ciao belli claudio


eretico - 15/04/2005 alle 08:20

In un luglio fine anni 80 scopro su TVKoper (mitica telecapodistria) la telecronoca di un grandissimo giornalista (tale Beppe Conti) di una tappa del tour: resto affascinato dal duello tra Perico Delgado, Steven Rooks e Jan Theunisse (i gemelli orange della PDM), lì è sbocciato l’amore per il ciclismo e non si è più sopito (forse oggi un briciolo è scemato di fronte alle porcherie e nefandezze che vedo e/o sento attorno all’ambiente pro). Il cross l’ho scoperto per puro caso una domenica invernale fine anni Novanta in “gita” col cagnolino al parco Lambro: mi vedo dei ragazzini scorrazzare tra i boschi con bici strane tra 2 fettucce, superare tavole, prendere in spalla la bici per fare montagnette e gradinate, ma soprattutto metterci l’anima e “sputare sangue” nel fango, quasi godere di mangiare la terra, scivolare, rialzarsi, cambiar bici e finire la gara irriconoscibili tali son infangati: l’amore è stato a prima vista, la passione mi ha così pervaso che mi son detto “voglio provare anch’io quelle emozioni particolari di quella disciplina umile ma nobile”, e da allora son diventato un fanatico “drogato” di ciclocross (praticante udacino brocco appassionato a 360°).


Helios - 15/04/2005 alle 09:32

Il primo ricordo del ciclismo è il Giro del '75 (avevo 5 anni) con Bertoglio che scala lo Stelvio (almeno mi pare) tra due muri di neve bianca che rendevano quell'omino piccolo sulla bicicletta un eroe. Poi la passione scoppiò con il duello Moser-Saronni e da lì in poi è stato sempre un crescendo. Perchè il ciclismo quando ti afferra non ti lascia più. Ti entra dentro e non puoi più tirarti indietro. Ciao ciao, Helios.


Morris - 15/04/2005 alle 10:05

Il ciclismo è entrato in me da subito, forse per cromosomi di famiglia e per quel triciclo che spingevo anche sulla ghiaia. I miei primi disegni sui bambini, si presentavano con due ruote al posto delle gambe. Dargli una data di riferimento…..bèh potrei dire il 1958 e l’esplosione nel giugno del 1959, quando ai nomi di Baldini e Pambianco aggiunsi quello di Gaul. In questo 2005 dovrei chiudere “il terno”: dopo aver scritto un libro su Baldini, uno su Gaul, completerò quello su “Gabanin”.....


ciclgian - 15/04/2005 alle 10:22

Frequentavo nel dopoguerra, da bambino, una piccola falegnameria di paese, dove si davano convegno, complice il falegname titolare, i tifosi di Bartali e Coppi. Là c'era anche una vecchia radio. Tra battaglie verbali dei tifosi e radiocronache delle corse è nata la mia Passione per il ciclismo. Che fortuna!


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Knightlake98 - 15/04/2005 alle 12:44

Mi avvicinai al ciclismo in TV grazie a mio padre ai tempi di Moser e Saronni. Alla fine degli '80 iniziai a pedalare su strada, senza grossi chilometraggi, solo con la passione che però mi permette di continuare fino ad oggi. Record personale (31-7-2004 assieme a CYCLINGCHECCO): Ciampino-Carpineto Romano-Ciampino , 122 km circa. In TV ho iniziato a seguire in maniera approfondita soltanto dopo il GIRO del '91 vinto da Chioccioli. La leggendaria impresa di CHIAPPUCCI sul SESTRIERE dell'anno dopo è forse l'unica grande prova paragonabile a quelle che Pantani c'ha regalato tra il '98 e il '99. Il tifo s'è suddiviso negli anni fra CHIAPPUCCI, BUGNO e FONDRIEST, paladini dei primi '90 e PANTANI, leggenda degli ultimi '90. Grande tifo per un gregario che ha vinto poco ma che in montagna era sempra in primissima fila: FRANCO VONA. Il resto è storia d'oggi... gli anni 2000 mi hanno un po' allontanato dal ciclismo (come vedo anche molti altri , dopo il caso-Pantani). Ma non mi faccio mai mancare comunque le tappe del giro e del tour. Se poi c'è un italiano che lotta per la vittoria tanto meglio! Dal vivo la mia prima corsa è stata, l'arrivo al Colosseo del giro del Lazio del 1992. Avevo 17 anni. Vinse BUGNO in fuga solitaria. Se non erro la volata del gruppo per il secondo posto fu appannaggio di FONDRIEST. Quale miglior modo per iniziare?? Due CAMPIONI DEL MONDO! W il pedale!:cool:

 

[Modificato il 15/04/2005 alle 12:46 by ]


Ottavio - 15/04/2005 alle 13:08

Salve a tutti! Mi sono iscritto da poco al Vs. forum che mi ha colpito per passione e competenza. Il mio primo contatto con il ciclismo è stato nel 1982. Stavo tornando dalle vacanze con i miei genitori, ci fermammo in un ristorante ed alla televisione vidi la famosa "fucilata" di Saronni che mi colpì moltissimo. Ma il vero colpo di fulmine fù nel 1992. Quell'anno il Giro proponeva la cronometro Arezzo - San Sepolcro poi vinta da Indurain che prese la maglia e vinse il suo primo Giro. Noi aretini speravamo in un imporobabile bis di Chioccioli che aveva come avversari Chiappucci e questo spagnolo che aveva vinto il Tour '91 e che non si sapeva se fosse venuto al Giro per allenarsi in vista del Tour o per vincere. La cronometro passava quasi davanti a casa mia e la mattina avevo visto Cipollini allenarsi. Nel pomeriggio scesi in strada e, come dice il poeta, "stavo seduto su di un paracarro a pensare agli affari miei", la strada era deserta e silenziosa rotta solo dai rumori delle moto e dal respiro dei ciclisti e "tra una moto e l'altra c'era un silenzio che descrivere non saprei". Ad un certo punto apparve Miguel Indurain sulla sua Pinarelo da crono, dava una impressione di potenza e velocità ma con la calma che contraddistingueva il navarro. La bici montava la lenticolare posteriore come usava a quei tempi e quando Indurain cambiò rapporto la catena fece un forte schiocco amplificato dalla lenticolare che mi dette un autentico brivido. E' stata quella sensazione indescrivibile che mi ha appassionato al ciclismo. Avevo 21 anni, non certo l'età giusta per iniziare ad andare in bicicletta, ma le passioni "senili" sono le più forti. La passione c'è ancora anche se la pigrizia e gli impegni di lavoro mi impediscono di uscire spesso come vorrei.


Seb - 15/04/2005 alle 13:20

La vera passione non e' nata molto tempo fa... pensate che la prima corsa ho visto dal vivo e' stato il Giro di Liguria del 2004 il 15 febbraio... In realta ogni tanto seguivo gia' le corse in TV ma conoscevo pochi nomi e soprattutto non erano appuntamenti sacri. Cominciano ad esserlo nel 98 quando impazzisco a vedere la tappa del Plan di Montecampione e a luglio rimango una giornata a casa (ero in vacanza in Sardegna e c'era un sole che spaccava le pietre) per vedere quel pazzo che sotto la pioggia stava dando una mazzata incredibile a Ullrich. Oltre a questo grande campione ci sono voluti tre miei amici per far scattare la scintilla. Ogni tanto andavamo a fare dei giretti in bici, loro tre con la bici da corsa e io con una Mountain Bike scassatissima: in pianura e' una volata per stargli dietro, in salita sono dolori... finche' un giorno nella salita del Monte Gazzo li stacco tutti e tre e allora l'1 settembre del 2003 arriva la prima bici da corsa. Ormai le gare in Tv erano un'appuntamento imperdibile e, grazie anche al mitico PcCiclismo 2001, cominciavo a conoscere tutti i nomi! Quando scopro poi che all'universita' c'e' il figlio di un organizzatore del Giro dell'Appennino impazzisco.. andiamo a vedere il Liguria (vittoria di Pozzato), il Laigueglia (altra vittoria di Pozzato) e arriva il 25 aprile con il Giro dell'Appennino. Mi regala un pass e vivo una giornata bellissima: tanti autografi (anche Cunego!!!), passaggio sulla Bocchetta e l'arrivo visto dal palco d'onore. Poi c'e' il Giro in casa e il Mondiale, quest'anno l'inizio delle mie corsette, la Sanremo.... e chi si ferma piu' ormai!


ruskita - 15/04/2005 alle 20:54

Mai persa una Sanremo fin da quando ero piccolissima...Ma era perchè si faceva festa da scuola, e papà mi comprava il gelato quando andavamo a vederla...!:P Poi la tv e le cronache di De Zan... e capita x caso che il mio fratellino, 3 anni fa, inizi a andare su una bici da corsa trascinato da un amichetto, figlio di un ciclista tra i più forti dalle nostre parti... E allora 2 anni fa papà regala una bici anche a me... I ragazzi la piantano subito... Io non scendo invece... Lavoro x comprarmi una bella bici semi-seria, e ora mi faccio 1000km al mese, sono io che porto papà, non in passeggiata, ma fino in Francia a vedere il Tour, e non riesco a immaginare la mia vita senza... Non ci sono precedenti nella mia famiglia...ma mia nonna mi ha confessato che l'unica cosa che abbia mai desidarato tanto senza poter averla è stata la bicicletta... Chissà, magari è nei geni...;) E comunque io l'ho riscattata...!:D


EugeRambler - 16/04/2005 alle 00:32

beh a dire il vero la passione vera per la bici non so bene quando sia cominciata...posso solo ricordare che tolsi le rotelle a circa 3 anni, forse anche meno, quando mio papà mi portava a imparare sul piazzale della chiesa...poi mi è sempre piaciuto pedalare. la domenica pomeriggio con tutta la famiglia si andava a pedalare al parco...poi un pò più grandicello, ai tempi delle medie, ho iniziato a uscire da solo con la bici. a mia mamma dicevo che andavo a fare la pista ciclabile, ma in realtà andavo fino(!) a superga anche se lei non voleva (per me salire a superga di quei tempi era una vera impresa, sarà per questo che è la salita a me più cara della zona). dai primi anni del liceo ho iniziato a dichiarare le mie vere mete e a confessare a mia mamma le balle degli anni precedenti. andavo spesso a superga anche da sentieri MTB con un amico con cui ogni tanto pedalo ancora. nel 2002 la mia prima impresa il nuvolet con una mtb abbastanza pesante...nell'estate 2003 i miei mi regalano la bici da corsa (che attendevo da tanto!)...era il premio se venivo promosso senza debiti (non so come accadde se fu un miracolo o un segno del destino!)e da quel giorno di giugno mi sono lanciato a capofitto in questa nuova ed emozionante avventura. sono sicuro che la passione vera sia iniziata grazie al pirata comunque, indimenticabile...penso che lui abbia fatto innamorare tanti ragazzi della mia generazione a questo fantastico sport. p.s. x tania: ma veramente 1000 km al mese, allora sei fortissima! vieni il 1° maggio (indicativamente) a provare il finestre con me e seb? (sterrato permettendo...dobbiamo verificare poi con sicurezza la transitabilità qualche giorno prima, ma cmq l'ufficio del parco dell'orsiera-rocciavrè dove è situata la salita è molto gentile nel rilasciare queste info) estendo l'invito ancora una volta a tutti quanti


mario82 - 16/04/2005 alle 02:22

Euge, credo che Tania il 1° maggio abbia già qualcosa da fare... ;) Si, lo so... me le "becco" tutte io, ma d'altronde Aranciata si era affrettato nel dire a Vuelta Espana che ero uno "sciupafemmine impunito". Se non mi do da fare poi il Bottecchia ci rimane male, no?! Il mio è puro altruismo, niente di più... :O-- :D :D :D :D


Admin - 16/04/2005 alle 17:42

Eccolo, il tifoso di Vona: era Knightlake!


cyclingchecco - 17/04/2005 alle 13:56

Iniziai a rendermi conto che con la bicicletta si poteva fare una corsa... un po' con il Giro di Chioccioli (ma vedevo solo Giro Sera)... Poi la prima corsa che seguii in diretta fu il primo Mondiale vinto da Bugno, poi il secondo... Nel 94, per la prima volta seguii tutte le tappe di Giro e Tour (e con Marco quello sport che seguivo diventò una passione incontrollabile)... Mi accorsi poi dell'esistenza di una corsa (Giro del Lazio) con arrivo al Colosseo (1 km da dove andavo a scuola)... e mi promisi che l'anno dopo ci sarei andato.. Nel 95 vidi così la mia prima corsa dal vivo (e fu vittoria di Richard su Piepoli). Poi nel '96 fu la volta della prima tappa del Giro d'Italia (Napoli-Fiuggi, vittoria di Zaina)... La passione diventò traboccante nel 95, quando (complice una musica che non scorderò mai...) un moto di orgoglio mi fece prendere la bici e volare verso Ostia, per dimostrare che ...io sì (anche io) potevo farcela. E divenne scommessa, divenne passione allo stato selvaggio, divenne allenamento, divenne sogno, divenne vita e filosofia di vita. E divenne anche amicizia, soprattutto col grande Knightlake, conosciuto proprio all'arrivo di un lontano Giro del Lazio! Poi furono gli anni duri, gli anni degli scandali, ma proprio in quegli anni (nel 99) cominciai a partecipare alle prime gare... La passione aumentava. Aumentava. 3 anni difficili e poi... la notizia più brutta: la scomparsa di Marco. I problemi in discesa? Le vertigini? Sentivo di dover scalare le montagne anche per lui... e pian piano ho vinto il noiosissimo problema e la passione e riscoppiata più forte di prima. Adesso? Adesso c'è Cicloweb, ci sono gli amici della Tirreno-Adriatico, gli stessi della Sanremo... Grazie ragazzi, Grazie Ciclismo! Ciclismo sempre!


superalvi - 17/04/2005 alle 15:23

Quando ero piccolissimo(91-92)mio nonno appassiaonato sin dai tempi di bottecchia mi faceva guardare alla tv giro e tour,poi man mano che crescevo è diventata una passione vera e propria i primi ricordi nitidi sono la sanremo di jalabert,il giro di berzin e pantani, i tour di indurain poi dagli anni 96-97(9-10 anni) ho iniziato a seguire sistematicamente ogni gara e così il ciclismo d'estate si affiancava al calcio d'inverno fino pio negli ultimi anni a scalzarlo diventando la mia più grande passione. Questo l'ho visto soprattutto dopo la scomparsa di mio padre nel2000, il ciclismo era l'unica cosa che mi rendeva un po' più sereni quei bruttissimi momenti. Ora vado in MTB e la passione si è ingrandita seguo tutto ciò che posso, poi ho trovato cicloweb dove quotidianamente posso coltivare la mia passione più grande


Teo78 - 18/04/2005 alle 20:43

Nel 1988, avevo solo 10 anni. Il Campionato del Mondo vinto da Maurizio Fondriest è stata la prima grande gara di ciclismo che ho seguito in tv e non lo scorderò mai. Criquellion e Bauer che si ostacolano e Fondriest che li beffa e diventa Campione del Mondo a soli 23 anni... Da quel momento negli anni successivi mi sono appassionato sempre di più a questo splendido sport, ogni anno lo seguivo sempre di più, ma è stato dal 1993 che ho cominciato a seguire praticamente tutta la stagione e tutte le gare. Poi negli anni successivi ho cominciato anche a praticarlo, anche se solo a livello amatoriale per qualche sgambata ogni tanto con gli amici. Qualche giorno fa poi ho anche scoperto questo bel forum, vi ho letto per un po' di giorni e poi ho deciso di iscrivermi per poter finalmente discutere di ciclismo con altri appassionati come me. W IL CICLISMO!


nino58 - 18/04/2005 alle 23:11

Già sul fasciatoio, quando mulinavo le gambe in attesa che mi cambiassero le pezze ( alla fine degli anni '50 non c'erano i pannolini ) mio nonno mi chiamava Baldini. Il primo ricordo visivo fu nel 1966, quando avevo 8 anni. Il Giro passava per le strade del mio paese e il mio maestro portò tutta la classe a vedere i corridori.Passarono talmente veloci che vidi solo la maglia rosa ( era Adorni, che alla fine di quella tappa l'avrebbe persa sul Mottarone ad opera di Motta, poi vincitore di quel Giro ). Comunque, tra Adorni e Motta scelsi di tifare Gimondi e fu passione vera. Perchè le sofferenze, con Merckx in circolazione, arrivarono presto. Felice vinse comunque tutto e quando si ritirò il tifo fu per Baronchelli (Moser e Saronni erano fortissimi ma mi facevano arrabbiare quando correvano a far perdere l'altro ). Dopo Baronchelli lo splendido Gianni Bugno, classe sopraffina, nessuna cattiveria eppure ....vittorie meravigliose e quando perdeva amen. Poi Marco, il primo che le dava a tutti dopo ... Giacomo Agostini. Oggi non c'è ancora uno che mi appassioni ( Cunego ha un bel carattere, spero che resti così ). Tra i corridori stranieri ho provato antipatia per Merckx( ma era destino), per Indurain ( nessuno sforzo supplementare)e per Armstrong (calendario di supponenza)mentre ho ammirato Hinault (ha vinto tutto quando ha voluto e non da ingordo ma mettendoci l'anima ), Fignon (generosità pura )e anche Jaja ( anche lì classe cristallina )


Raf Benson - 19/04/2005 alle 10:57

Prima del 90 erano solo scappatelle primaverili in concomitanza del Giro, poi Gianni Bugno mi ha fatto definitivamente innamorare!


Bob Fats - 05/06/2006 alle 14:03

Devo dire che la bici mi ha sempre affascinato. Mio nonno (del 1910 !!!) è stato Campione Piemontese nel 1950 ed andare a casa sua voleva dire respirare ciclismo. Purtroppo, o per fortuna, non ha mai insitito troppo perché io seguissi le sue orme fin da piccolissimo e quindi ho passato la mia adolescenza tra campi di calcio, campi scout e solo qualche sporadico giro in bicicletta. Dal 1995, cinque anni dopo la scomparsa del mio grande nonno, è iniziato l'amore e la passione per questo sport, causa anche un infortunio ai legamenti giocando a calcio. Inizio con la MTB, qualche gara in zona. Nel 1998 scopro una vecchia ed ingiallita foto di cinquant'anni prima: quattro uomini, con bici e copertoni sulle spalle, immortalati sulle strade sterrate del Sestriere. Uno di questi era sempre mio nonno. Così, insieme ad un amico ci si allena per il fantastico giro: 180 km. con una cinquantina di salita fino al Colle. Fatica indicibile ma obiettivo raggiunto. Da quel momento gli allenamenti sono partiti costanti, così come l'acquisto dei giornali specializzati e le gare in TV. Gli obiettivi sono alcune Gran Fondo durante la stagione e vedere tre tappe al Giro d'Italia. Adesso non ne posso fare a meno... e la moglie non è proprio sempre felice .....


super cunego - 05/06/2006 alle 14:05

Quando non so dirtelo, già quando andavo all'asilo guardavo Giro-Tour-Vuelta tutti i martedì perchè ero dal nonno, così già da piccolo ne avevo una bella cultura. Poi con Pantani ho avuto le prime emozioni, infine da 3-4 anni a questa parte mi interesso molto anche di questo sport.


Vuelta Espana - 05/06/2006 alle 14:12

[quote][i]Originariamente inviato da robby in un thread doppione [/i] mi sembra di non aver mai visto un 3D dedicato a qyesto argomento (ovvio che se ce ne sono e io non ne ho trovati merito la fustigazione in pubblica piazza :P ) come è nata per voi la passione per le due ruote....la mia è legata a due personaggi importantissimi nella mia vita: il primo è mio padre che fin da piccolo mi faceva vedere le sue foto da ragazzo in bici e col quale ho avuto sempre un bellissimo rapporto, e l'altro personaggio è sicuramente Pantani che mi ha fatto definitivamente innamorare di questo sport...e poi dopo la prima volta che vedi le dolomiti e una gara di bici come fai a non innamorarti di questo sport..... [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da KLEIN64 [/i] La mia passione per il ciclismo è maturata da un banale infortunio: Ho giocato a pallone per circa 10 anni, impegnato 12 mesi l'anno tra campionati e tornei estivi; nel 1998 durante una partitella tra amici......crack...il crociato anteriore destro è andato a farsi benedire. Per la riabilitazione il medico mi ha dato due opportunità: nuoto o bicicletta. La prima l'ho scartata subito (non sono molto amico dell'acqua), mi sono comprato una MTB ed ho cominciato a pedalare. Da lì ho cominciato a scoprire questo fantastico mondo, e dopo due anni ho acquistato la bici da corsa (preferisco nettamente la strada). Il ciclismo è diventata la mia passione principale, anche se in inverno pratico molto anche lo sci.:OO::OO::OO::OO: [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Delfino [/i] La mia passione è nata in modo casuale nel lontano 1994, allora avevo 9 anni, quando il Giro d'italia passava dal mio paese nella tappa ke arrivava a Stradella vinta da Sciandri. Io non volevo assolutamente arrivare impreparato all'evento, allora ho iniziato a documentarmi come potevo su questo magnifico sport, e ho iniziato a coltivare sempre di più questa passione, fino ad aumentarla con il passare degli anni, il brutto sapete che cos'è? ke la maggior parte dei ciclisti ke correvano quando ho iniziato a segiure questo magnifico sport si sn ritirati, vuol dire che divento vecchio? Cmq giorno dopo giorno ho continuato a seguire questo sport, con numerose trasferte alle corse, una su tutte l'alpe d'huez nel 2004, e cvoglio continuare per sempre, al ciclismo mi ci sono avvicinato per puro caso,e grazie al cielo ke il giro passava da qui, altrimenti non mi sarei mai innamorato di questo bellissimo sport, poi arrivano anche le soddisfazioni personali, nel 2002 mi sono comprato la mia prima bici da corsa e nel 2003 mi sono iscritto ad una squadra di cicloamatori ed ho partecipato a qualche gf, nel 2005 mi sono iscritto a Cicloweb e quest'anno ho iniziato a frequentarlo assiduamente [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] la mia passione nasce da due gare, il coraggio di Chiappucci nel concepire la fuga da lontano sul sestriere nel 92, e la maestosità della volata di Bugno al mondiale di Benidorm. Due momenti (tuttora) da brividi :yes: [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Guglielmo Tell [/i] questo non lo saprei dire con esattezza.il primo Giro che ho visto in tv e' stato nel 1992,ultimo anno della Rai prima di 5 anni su Mediaset,con la sigla ''vincerooooooooooooooo'',mi e' piaciuto e tutto il resto e' nato da li' [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da enrycreek84 [/i] mio papà correva...e io ho seguito le sue orme...! passione azzeccata...e mai più mollata!!!! [/quote]


aranciata_bottecchia - 05/06/2006 alle 14:35

Paolo Bettini, 2003, tra Sanremo, Amburgo e San Sebastian.


Goodwood - 05/06/2006 alle 14:36

sino al 1983 era presente nel calendario ciclistico internazionale una breve corsa a tappe, il Giro di Sardegna. a dir la verità non tanto breve, dato che spesso erano previste 6-7 tappe. ovviamente sono di parte, ma il Giro di sardegna era una Signora corsa, alla quale partecipavano quasi sempre i big del ciclismo internazionale. non è una caso che scorrendo l'albo d'oro tra i vincitori si trovano Merckx, Anquetil, Basso, Van Looy, Saronni, DeVlaeminck, Maertens. nell'ammirare dal vivo tutti questi grandi atleti (Anquetil e Van Looy a dir la verità non ho fatto in tempo a vederli dal vivo) è inevitabile che scatti la scintilla nei confronti di questo splendido sport. ricordo sempre con enorme piacere e un pizzico di nostalgia lo sprint di Saronni qua a Cagliari nell'ultima tappa del Giro di Sardegna 1982... sprint proprio sotto casa mia..


Lore_88 - 05/06/2006 alle 14:45

Di vera passione si può parlare solo dal 2003, in quell'anno sono diventato un ciclodipendente. Però sin da piccolo guardavo il Giro e il Tour insieme al mio nonno (tifoso di Marco).


Tour de Berghem - 05/06/2006 alle 15:13

Ricordo vagamente le immagini dei giri vinti da Indurain (avevo 7-8 anni) mentre ho iniziato a seguire seriamente tutte le tappe del Giro a 10 anni, nel 1996. Il primo tour, come per molti di voi, è stato quello del 1998. Le classiche dal 2001 (+ o -) prima la Sanremo e la Roubaix, poi tutte le altre. Ora ho la ciclismite e guardo pure le sintesi degli juniores su primarete :D


Il Grande Lebowsky - 05/06/2006 alle 15:30

Claudio Chiappucci, Sestriere 1992, da leggenda! :Od:


effebi - 05/06/2006 alle 15:57

Nel 1975 il giro d'Italia passò dalle mie parti - cronoscalata del ciocco - e cominciai a simpatizzare per gimondi. avevo sei anni. altra crono nel 1977, da pisa a lucca. poi passai alla fede moseriana nel 1978, quando - era il giorno della mia prima comunione - decidemmo io e alcuni parenti di interrompere il pranzo per vedere in tv l'arrivo della crono di venezia. curiosamente, i primi ricordi sono legati tutti ad alcune cronometro e non a tapponi alpini, ben più spettacolari. nel 1979, poi, ci fu l'esplosione di tifo moseriano, "grazie" alle polemiche in diretta con saronni dopo gli arrivi al giro.


robby - 05/06/2006 alle 16:29

ma come fa a non venirti la passione quando fin da piccolo vedi delle foto del babbo così [img]http://img160.imageshack.us/img160/1782/babbo0en.jpg [/img] [img]http://img84.imageshack.us/img84/2562/babbo17uh.jpg [/img] e quando fin da piccolo prendi la bicicletta in mano e ti fai gli ultimi 3 km dello stelvio col babbo vicino a te [img height=600 width=400]http://img47.imageshack.us/img47/6295/ste895ak.jpg [/img];)


Zpaolo - 05/06/2006 alle 18:33

i miei primi ricordi di ciclismo risalgono al giro del 94, quello vinto da berzin da allora seguo con grande frequenza questo sport, ovviamente la passione, nata in quel periodo, ha avuto una crescita decisiva in concomitanza con i trionfi d pantani!!! ovviamente fin da quando ero piccolo guardavo il giro passare dalle mie strade ed ero estasiato anche dalla vista del gruppo compatto ai 50 orari, per 5-10 secondi!


Laura Idril - 05/06/2006 alle 18:41

Ho sempre amato la bicicletta fin da piccola. Mio papà era un grandissimo appassionato e mi ha sempre fatto seguire il ciclismo fino a farlo diventare il mio sport preferito. Seguo le gare il TV da quando facevo le medie nel 1992...


stress - 05/06/2006 alle 18:55

E' nata quando ho cominciato a capire qualcosa (6/7 anni, diciamo nel 1974). A dire la verità non era una singola passione ma erano 2 che per me sono una cosa unica. Il ciclismo e la geografia. Per questa/e passione/i ho fatto tanti viaggi, mi sono fatto operare laggiù e a 39 anni mi sono finalmente comprato la bici da corsa. Che sport meraviglioso. :clap::clap::clap::clap:


jashugan - 05/06/2006 alle 19:46

Come molti di voi, Pantani nel '97, in discesa verso Morzine... Cassani dice che ha il catarro, e che non sta tanto bene, non avendo dormito la notte... E invece fa :bll: alla compagnia, e saluta tutti, andando a stravincere quella tappa! Da lì in poi ho adorato questo ragazzo sfigato, che faceva impazzire tutti, in strada e davanti alla televisione... piangendo come poche altre volte alla sua scomparsa.


miky70 - 05/06/2006 alle 20:10

Praticamente ero dentro la pancia... Famiglia di ciclisti, meccanici, allenatori, presidenti. Pensavo che seguire le due ruote fosse solo un obbligo per me, quando ho potuto scegliere invece ho scoperto che era vero amore.


marco83 - 05/06/2006 alle 20:47

Se escludiamo partecipazioni da neonato in Piazza Brà, quando Francesco Moser vinse il Giro d'Italia, la mia passione ciclistica nasce nel 1994: e fu assolutamente casuale che in quel Giro esplose colui che avrebbe infiammato il mio cuore di tifoso per i successivi anni. Aveva ancora pochi capelli (ed era destinato a perderli), e il suo nome era Marco Pantani. In realtà poi, eccezion fatta per la tappa di Schio del 1998 e quella di Verona del 1997, non è che ho vissuto così tanto dal vivo e in prima linea il ciclismo. Mi limitavo ad osservarlo alla televisione, e non mi dispiaceva. Poi, grazie anche - se non soprattutto - a Cicloweb, mi è venuta voglia di passare del tempo assieme ad alcuni grandi Amici a bordo strada, a seguire le corse, e scoprire quanto può essere bello, divertente e soprattutto soddisfacente. Per quel che riguarda la [i]carriera amatoriale[/i], di bici ne ho sempre fatta abbastanza, anche se non ai livelli di qualche forumista! :D Prima solo con la MTB, da circa un anno anche con la bici da strada... e devo dire che è davvero rilassante, pur nella fatica del correre ai 10-15 all'ora su strappetti più simili a rampre di garage, che a strade vere e proprie. W la bici... :hippy:


gulliver - 05/06/2006 alle 21:05

ciao, Bugno mi ha fatto innamorare, ho iniziato a correre e ho vissuto per un po di tempo a pane e ciclismo.. poi me ne son quasi disinnamorato..adesso è quasi 2 anni che ho capito che il vero amore non muore mai.. se penso a Luca Gelfi che vinceva la cronometro Alba Cuneo e Bugno confermava la leadership al giro mi vengono ancora i brividi..si credo di essermi innamorato proprio li..

 

[Modificato il 05/06/2006 alle 21:10 by gulliver]


Vuelta Espana - 05/06/2006 alle 21:40

Ops, mi sono accorta che avevo scritto che il nonno correva nella Wilier, in realtà ero stata ingannata da delle foto che lo ritraevano con quella maglia: solo qualche giorno fa mi ha spiegato che correva per una squadra dilettantistica istriana (e quindi, all'epoca - era il 1951 - jugoslava), e che ogni volta che in allenamento oltrepassava il confine verso l'Italia era costretto a cambiare maglia con quella della Wilier, che era italiana, per non rischiare grosso dato il momento storico delicato... ...storia e ciclismo, che bello! :)


WilGRILLO! - 05/06/2006 alle 21:41

Lo ricordo come fosse ieri... fu una folgorazione! La mia passione per il ciclismo nacque quando vidi passare Bugno in maglia rosa. Era una domenica del 1990, la tappa era Sala Consilina-Vesuvio e la nostra famiglia, con altre famiglie di amici, andammo a mangiare in un ristorante sulla costiera amalfitana, praticamente a poche centinaia di metri dall'inizio della salita di Valico di Chiunzi, più o meno dove Pantani sarebbe caduto 7 anni dopo, ma allora il percorso fu fatto in senso contrario. Fu bellissimo, il passaporola: arriva il Giro, arriva il Giro! tutti fuori e il Giro arrivò, con Bugno in maglia rosa. Il giorno dopo a scuola mi ricordo che con i compagni parlavamo solo di Bugno...del resto (avrei scoperto dopo) negli anni precedenti al Giro vincevano gli stranieri e ora l'Italia si trovava un fenomeno in rosa dal primo giorno (e lo sarebbe stato fino a Milano). in pratica, devo tutto a Bugno, il mio primo idolo a pedali


ProfRoubaix - 05/06/2006 alle 22:00

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Ops, mi sono accorta che avevo scritto che il nonno correva nella Wilier, in realtà ero stata ingannata da delle foto che lo ritraevano con quella maglia: solo qualche giorno fa mi ha spiegato che correva per una squadra dilettantistica istriana (e quindi, all'epoca - era il 1951 - jugoslava), e che ogni volta che in allenamento oltrepassava il confine verso l'Italia era costretto a cambiare maglia con quella della Wilier, che era italiana, per non rischiare grosso dato il momento storico delicato... ...storia e ciclismo, che bello! :) [/quote] Che storia, Elisa! :clap: al nonno, pelle d'oca a noi lettori ... ehm, farti raccontare qualcosina di più? ;)


Vuelta Espana - 06/06/2006 alle 00:04

[quote][i]Originariamente inviato da ProfRoubaix [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Ops, mi sono accorta che avevo scritto che il nonno correva nella Wilier, in realtà ero stata ingannata da delle foto che lo ritraevano con quella maglia: solo qualche giorno fa mi ha spiegato che correva per una squadra dilettantistica istriana (e quindi, all'epoca - era il 1951 - jugoslava), e che ogni volta che in allenamento oltrepassava il confine verso l'Italia era costretto a cambiare maglia con quella della Wilier, che era italiana, per non rischiare grosso dato il momento storico delicato... ...storia e ciclismo, che bello! :) [/quote] Che storia, Elisa! :clap: al nonno, pelle d'oca a noi lettori ... ehm, farti raccontare qualcosina di più? ;) [/quote] Di certo ora che mi ha incuriosito mi farò raccontare qualcosa di più, e lo riporterò sicuramente, perchè penso che questo lato della storia sia davvero affascinante...mi ha parlato dei lunghi allenamenti tra Pola e Trieste, di come preferisse la discesa alla salita (:D), della bicicletta che aveva...eccolo qui: [img] http://img109.imageshack.us/img109/6326/10028413ka.jpg[/img] Lui è quello a sinistra, con la maglia della Wilier, l'altro è un suo amico e compagno di squadra, che indossa la maglia della Cottur come "maschera". Era il 15 ottobre del 1951, mio nonno aveva 18 anni. Era a Palmanova, e in quella corsa arrivò sesto...


Andrea_Web - 06/06/2006 alle 00:08

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Lui è quello a [b]sinistra[/b], con la maglia della Wilier, l'altro è un suo amico e compagno di squadra, che indossa la maglia della Cottur come "maschera". Era il 15 ottobre del 1951, mio nonno aveva 18 anni. Era a Palmanova, e in quella corsa arrivò sesto... [/quote] Quindi tuo nonno è quello a destra... ;)


Vuelta Espana - 06/06/2006 alle 01:04

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Lui è quello a [b]sinistra[/b], con la maglia della Wilier, l'altro è un suo amico e compagno di squadra, che indossa la maglia della Cottur come "maschera". Era il 15 ottobre del 1951, mio nonno aveva 18 anni. Era a Palmanova, e in quella corsa arrivò sesto... [/quote] Quindi tuo nonno è quello a destra... ;) [/quote] Quando imparerò la differenza tra destra e sinistra penso che mi prenderà un colpo... (e sì che ci ho anche pensato bene prima di scriverlo, conoscendo questo mio problema :OIO) Grazie Andre!


antonello64 - 06/06/2006 alle 02:43

Giro 1977: un amico tifoso di Moser mi porta a vedere la tappa del Giro. Francesco è in maglia rosa, e c'è un certo Freddy Maertens (dicono sia il campione del mondo) che vince praticamente tutti i giorni. Naturalmente si tifa subito per Moser: dopo qualche giorno Maertens cade al Mugello e praticamente condanna il trentino alla sconfitta. Opinione personale: se Maertens fosse rimasto in corsa, probabilmente Pollentier avrebbe continuato a correre in appoggio al suo capitano, e difficilmente la maglia rosa sarebbe sfuggita a Moser. Da allora è passionaccia: tifo sfegatato per Moser, tifo moderato per Bugno e poi basta, si simpatizza soltanto (e per tutti i corridori italiani). Adesso finalmente c'è un abruzzese...


Subsonico - 06/06/2006 alle 17:19

Le imprese di Michele Bartoli al nord tra il 1997 e il 1999. Tutt'oggi resta il mio corridore preferito.


fleming8 - 06/06/2006 alle 17:56

ricordo solo che era il giro 2003, guardando la tv il pomeriggio mi capitava di guardare qualche minuto di corsa, ma non è che mi prendesse più di tanto....poi mi ricordo di uno scatto di simoni... da lì, oltre a guardare tutto il resto del giro, ricordo di aver passato tutto luglio guardando il tour, dormendo e mangiando gelati... è bellissimo il ciclismo e sto facendo appassionare tutti i miei amici e pure mio fratello a questo sport fantastico!


bikerina - 08/06/2006 alle 09:30

precisamente non me lo ricordo...ma cmq circa tre anni fa. da allora ho iniziato a seguire il giro d'italia e poi tutte le altre corse.. (poi forse un po' è anche per il mio debole per i ciclisti!!!) ...quindi via a seguire i miei campioni, petacchi grillo basso... ma non solo ... anche gli juniores e u-23... vedere tutti i ciclisti che sfrecciano con le loro bici è sempre qualcosa di bello... ma poi nella mia famiglia il ciclismo è di casa...


robby - 08/06/2006 alle 10:04

HO LETTO SOLO ORA LA STORIA DEL NONNO DI ELY......mamma mia che pelle d'oca!!!!!!:clap:


ivan1980 - 08/06/2006 alle 10:34

quando avevo 9 anni nel giro del 1990 quando vinse Gianni Bugno, poi ho tifato un po tutti, ma soprattutto Gotti e da quando ha vinto i mondiali dilettanti Basso.


Delfino - 08/06/2006 alle 10:50

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] [quote][i]Originariamente inviato da ProfRoubaix [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Ops, mi sono accorta che avevo scritto che il nonno correva nella Wilier, in realtà ero stata ingannata da delle foto che lo ritraevano con quella maglia: solo qualche giorno fa mi ha spiegato che correva per una squadra dilettantistica istriana (e quindi, all'epoca - era il 1951 - jugoslava), e che ogni volta che in allenamento oltrepassava il confine verso l'Italia era costretto a cambiare maglia con quella della Wilier, che era italiana, per non rischiare grosso dato il momento storico delicato... ...storia e ciclismo, che bello! :) [/quote] Che storia, Elisa! :clap: al nonno, pelle d'oca a noi lettori ... ehm, farti raccontare qualcosina di più? ;) [/quote] Di certo ora che mi ha incuriosito mi farò raccontare qualcosa di più, e lo riporterò sicuramente, perchè penso che questo lato della storia sia davvero affascinante...mi ha parlato dei lunghi allenamenti tra Pola e Trieste, di come preferisse la discesa alla salita (:D), della bicicletta che aveva...eccolo qui: [img] http://img109.imageshack.us/img109/6326/10028413ka.jpg[/img] Lui è quello a sinistra, con la maglia della Wilier, l'altro è un suo amico e compagno di squadra, che indossa la maglia della Cottur come "maschera". Era il 15 ottobre del 1951, mio nonno aveva 18 anni. Era a Palmanova, e in quella corsa arrivò sesto... [/quote] Ciao Ely, Veramente bella questa storia, ma ora mi hai incuriosito, se riesci a farti raccontare altro lo posteresti qui? Cmq tuo nonno è un grande ed ha le mie stesse caratteristiche: preferisce la discesa alla salita!:D


Delfino - 08/06/2006 alle 10:51

[quote][i]Originariamente inviato da robby [/i] ma come fa a non venirti la passione quando fin da piccolo vedi delle foto del babbo così [img]http://img160.imageshack.us/img160/1782/babbo0en.jpg [/img] [img]http://img84.imageshack.us/img84/2562/babbo17uh.jpg [/img] e quando fin da piccolo prendi la bicicletta in mano e ti fai gli ultimi 3 km dello stelvio col babbo vicino a te [img height=600 width=400]http://img47.imageshack.us/img47/6295/ste895ak.jpg [/img];) [/quote] Bellissime foto Robby, soprattutto quella dello Stelvio, ma quanti anni avevi?


Frejus - 08/06/2006 alle 14:04

Nella mia famiglia si mangia "pane e bici" da sempre. Da piccolo siamo andati a seguire i modiali del Montello dove vinse Zoetlemek (si scrive così??). Nei giorni precedenti alla gara scorazzavo tutto il giorno sul percorso con la mia Coppi verde. Ho visto tutti i big dell'epoca da Hinault a Lemond, da Corti ad Argentin. Una volta sono stato affiancato dal mitico Marino "Diesel" Lejarreta che mi ha detto: Dai forza non mollare! Che emozione, sono andato subito fuori giri e mi sono scoppiato in poche centinaia di metri. Da allora il ciclismo si è radicato in me anche se per parecchio non ho pedalato perchè giocavo a calcio. Ora sono 4 anni che ho ripreso con regolarità e non ho nessuna intenzione di smettere.


Luha - 08/06/2006 alle 15:45

grazie al mio povero babbo che ora non è più con me. mi ricordo che non si perdeva una corsa in tv. i primi anni gli chiedevo come faceva a stare ore davanti alla tv a vedere questi in bicicletta. ogni anno mi fermavo sempre di più accanto a lui a guardare il giro, il tour o altre corse. poi comincia con una mtb, i primi giri vicino a casa. primo cambio di mtb con qualche granfondo. ancora studente universitario (perciò squattrinato) gli dissi un giorno: sto pensando alla bici da strada. il giorno dopo eravamo insieme in negozio (di nascosto dalla mi mamma) e comprai la prima specialissima. non finirò mai di ringraziarlo. sono convinto che quest'anno si sarebbe divertito a vedere questo giro d'italia.


Luca-FuntosBike - 08/06/2006 alle 16:03

nel '98 dovevano operarmi alla schiena, per caso ho pedalato per qualche km ed ho scoperto che il dolore mi si alleviava di molto (ernia al al disco) , da li ho iniziato a pedalare per piacere e di conseguenza ad entrare nel VIVO del ciclismo.... fino a quel giorno guardavo il Giro d'Italia come uno sport normale e non come passione sanguigna.... la passione per questo sport è come le "patatine" una volta che ne assaggi una.... una tira l'altra....


Monsieur 40% - 08/06/2006 alle 21:34

[quote][i]Originariamente inviato da Luha [/i] sono convinto che quest'anno si sarebbe divertito a vedere questo giro d'italia. [/quote] Si è divertito, Luha. L'avrà guardato coi tuoi occhi... ;)


W00DST0CK76 - 08/06/2006 alle 22:04

Avevo già iniziato ad interessarmi di ciclismo in occasione del Giro d'Italia del 1984, quello vinto da Moser nella crono finale di Verona davanti a Fignon, ma devo dire che l'amore per questo sport è nato l'anno successivo quando mio padre mi portò a vedere l'arrivo della tappa Paola-Salerno. quel clima di festa, quell'atmosfera ricca di colori, rumori, entusiasmo, riuscì davvero a rapirmi fino ad entrarmi nel cuore. non potrò mai dimenticare l'emozione nell'ascoltare per la prima volta dal vivo il "ronzio" delle ruote del gruppo, appena tornammo a casa chiesi a mio padre di farmi provare la sua vecchia bici, una Chesini col telaio da corsa e il manubrio da passeggio, era un po arrugginita e decisamente grande per me ma quel ferro vecchio voleva dire libertà, libertà di allontanarsi da casa scoprendo posti nuovi, di sentire il vento sulla faccia immaginando di ripetere le imprese di Moser, Argentin, Bugno, Pantani, Bartoli ecc... Da allora il ciclismo è diventata non solo una passione sportiva ma una vera e propria filosofia di vita che credo mi accompagnerà per sempre.


Knightlake98 - 08/06/2006 alle 22:09

[quote][i]Originariamente inviato da ProfRoubaix [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Ops, mi sono accorta che avevo scritto che il nonno correva nella Wilier, in realtà ero stata ingannata da delle foto che lo ritraevano con quella maglia: solo qualche giorno fa mi ha spiegato che correva per una squadra dilettantistica istriana (e quindi, all'epoca - era il 1951 - jugoslava), e che ogni volta che in allenamento oltrepassava il confine verso l'Italia era costretto a cambiare maglia con quella della Wilier, che era italiana, per non rischiare grosso dato il momento storico delicato... ...storia e ciclismo, che bello! :) [/quote] Che storia, Elisa! :clap: al nonno, pelle d'oca a noi lettori ... ehm, farti raccontare qualcosina di più? ;) [/quote] Un po' come il film "L'arbitro, il tifoso e il calciatore", con Pippo Franco che passa dalla Curva Sud alla Curva Nord dell'Olimpico di Roma, ribaltando la giacca double-face....da un lato giallorossa e dall'altro biancoceleste... fin quando si sbaglia e scoppia il finimondo....:crazy::crazy: Ecco l'immagine di quando Mario Carotenuto lo schiaffeggia, notare il cappello della Roma e la giacca della Lazio a Pippo Franco... [img]http://www.film.tv.it/imgbank/GALLERY/TI/01064608.JPG[/img] [img]http://www.film.tv.it/imgbank/GALLERY/TI/01064609.JPG[/img]


Luha - 09/06/2006 alle 09:06

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Luha [/i] sono convinto che quest'anno si sarebbe divertito a vedere questo giro d'italia. [/quote] Si è divertito, Luha. L'avrà guardato coi tuoi occhi... ;) [/quote] giusto Monsiuer! giustissimo! ciao


27luglio - 09/06/2006 alle 10:30

Dall'inizio del 90 seguivo il ciclismo come tanti altri sport e non avevo mai provato ad andare in bici come attivita' amatoriale, la bici ai tempi per me era un mezzo di trasporto e basta. La passione, che oggi e' quasi un'esigenza, per la bici e' arrivata come una folgorazione il 5 giugno del 1994 vedendo Pantani sul mortirolo staccare Indurain, mentre lo guardavo capivo gia' che cio' che stavo vedendo mi avrebbe colpito indelebilmente. La mia bici di allora era la bianchi tomisus (nel nome c'e' una h da qualche parte ma non ricordo dove), cioe' una di quelle simil-mountain-bike che andavano di moda ai tempi tra i ragazzini che certo non erano costruite in materiale leggero, anzi sembravano forgiate nella ghisa a giudicare dal peso. Il 6 giugno 1994 colto da raptus cicloamatoriale-salitomane e totalmente privo di qualsiasi tipo di allenamento decisi di lanciarmi a cavallo del mio pesante destriero alla conquista di una collina vicino alla mia citta', il che comportava circa 10km di pianura poi 2,5km al 9% e ritorno. A facilitare la mia impresa contribui' anche il tempo atmosferico, una piacevole giornata a 35 gradi afosi, io astutamente scelsi di partire all'una. Ne risulto' un calvario che comincio' dalle prime pedalate in pianura per via del caldo, e che in salita divenne un'autentica agonia di 27 minuti (per coprire un dislivello di 222m), ma riuscii a percorrerla senza mai mettere piede a terra. Fu pero' il ritorno l'aspetto piu' Fantozziano della vicenda, quando ormai gia' pedalavo per inerzia forai la ruota posteriore, facile immaginare se mi fossi portato una camera d'aria di scorta o meno, cosi' mi doveti trascinare per gli ultimi 6-7 km con un copertone completamente sgonfio. La sera ero talmente stravolto che a cena non mi riusci' nemmeno di ingurgitare un boccone di cibo e tantomeno a dormire la notte (chissa' che cavolo era successo al mio fisico per avere una reazione del genere) ma la gioia per essere riuscito ad arrivare in vetta senza mai fermarmi era rimasta, in due giorni mi ero legato a mio modo al ciclismo. Il ciclismo professionistico lo ho ancora seguito con grande interesse sino al 5 giugno 99. La mia attivita' cicloamatoriale ha invece occupato progressivamente sempre di piu' il mio tempo libero, che purtroppo non e' mai abbastanza, oggi se ripenso al giro che ho descritto sopra mi viene da sorridere ma il piglio e' rimasto quello del salitomane alla ricerca sempre di nuovi percorsi da affrontere. Proprio questa ricerca mi ha portato in giro per tutto il nord italia, ho visto cosi' molti luoghi magnifici, e qual'e' il modo migliore di apprezzarli se non in bici?


magliarossa - 11/06/2006 alle 21:43

ciao a tutti, mi chiamo Leo e sono nuovo, volevo rispondere a questo thread perché mi sembra uno dei più interessanti... leggendo alcune risposte mi è sembrato di rivedere certe "fasi" della mia esperienza personale di tifoso di ciclismo! ho iniziato a seguire il mondo delle due ruote nel 1994, quando ci fu l'exploit di pantani... la prima tappa in assoluto fu una tappa nel sud italia vinta, se non sbaglio, da un corridore della kelme, tale laudelino cubino. poi apparve sulla scena pantani e... beh, lì ho iniziato ad appassionarmi davvero! da allora ho iniziato a seguire anche le classiche di primavera, il mondiale e le corse di autunno con regolarità... purtroppo invece per ragioni di calendario mi sn quasi sempre perso il tour (a luglio vado sempre in vacanza in svizzera in una casa senza tv!). una fase di leggero distacco c'è stata solo negli anni 2001-2003, forse anche perché sono stati i giri qualitativamente più scarsi degli ultimi 13 anni (da quando seguo io, insomma :P )... poi sono venuti fuori basso e cunego e mi sono di nuovo incollato fisso al teleschermo a vedere il giro!


W00DST0CK76 - 11/06/2006 alle 21:48

Benvenuto Leo! sei del sud? di dove?


magliarossa - 11/06/2006 alle 21:57

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Benvenuto Leo! sei del sud? di dove? [/quote] In realtà sono di Arezzo, Toscana al 100% (o quanto meno al 90, manca la "k" aspirata). quella tappa la vidi in tv... e pensare che nel '93 mi pare (o nel '92?) il giro era passato da arezzo, ma io all'epoca ero troppo intento a guardare "i cavalieri dello zodiaco" in tv, credo ;)


cancel58 - 13/06/2006 alle 21:37

La passione per il ciclismo me l'ha trasmessa mio padre, "quasi compaesano" di Coppi(Fausto vinse la prima corsa a Castelletto d'Orba , a tre chilometri da Montaldeo, il paese di mio padre). "Se avessi corso in bici" diceva il mio vecchio!D'altra parte quelle terre trasudano ciclismo:oltre a Fausto,si pensi a Girardengo,a Carrea (Gavi), a Negrini(Molare), a Mazzarello(Mornese) ed a tanti altri:ogni paese un campione. Poi c'era Luigi Ferrando: mio zio aveva sposato la figlia e Luigìn era un mito in famiglia. Prima corsa dal vivo: tappa Livorno - Santa Margherita (Giro 1964), ma ricordo anche una Nizza Genova, vista all'altezza della stazione marittima La passione è cominciata da allora.


Ely - 13/06/2006 alle 22:18

Credo che la mia frase di firma "l'amore per il ciclismo cresce di giorno in giorno dal momento in cui ho incontrato un ragazzo che sognava in sella alla sua bici" riassume quando e come è nata la mia passione. Fino a 4 anni fa per me il ciclismo non esisteva,non sapevo cosa fosse, non lo sapevo fin quando conobbi un ragazzo, o meglio un angelo bellissimo di cui mi innamorai.Era un ciclista,uno dei migliori quando era dilettante, con lui ho scoperto che la bici mi sa dare certe emozioni che nessun altro sport mi sa dare. Con lui ho sognato, ho pianto di gioia quando vinceva e poi ho assistito al suo grande passo.. il sogno di tutti i corridori: diventare professionista! E anche se i rapporti non sono più come prima non smetterò mai di ringraziare quel ragazzo che sogna e continuerà a sognare in sella alla sua bici......


robby - 14/06/2006 alle 13:19

[quote][i]Originariamente inviato da Delfino [/i] Bellissime foto Robby, soprattutto quella dello Stelvio, ma quanti anni avevi? [/quote] scusa se risponodo solo ora ma non avevo visto, credo che quello fosse il 1990 presumibilmente nel periodo di luglio, quindi avevo appena compiuto 7 anni!!!


Daniel - 15/06/2006 alle 23:21

ciao a tutti non ho resistito dall'iscrivermi a questo bel forum di appassionati di ciclismo.. che dire, io ho cominciato ad interessarmi al ciclismo quando la maestra di francese delle elementari ci ha dato come compito delle vacanze di seguire il tour de france (1995) per segnare i nomi dei vari vincitori (tappe, maglie) e poi, a settembre a raccontare un po' (in francese naturalmente) cosa avevamo visto..mi ricordo casartelli che mi fece rabbrividire e pantani che vinse a guzeit neige..l'amore sboccia poi nel 97 quando mi appassionai nelle tappe dell'alpe d'huez e morzine, dove pantani scese come un disgraziato dallo joux plane..1998 la prima volta che andai a vedere con mio papà il giro (lugano-milano) e da lì nn mi sono quasi mai perso una corsa..e quando posso vado a vedere dal vivo la tre valli varesine oppure qualche settimana fa sono riuscito ad andare prima a domodossola all'arrivo di tappa e poi la sett dopo sul mortirolo (proprio di fianco al gpm) :o mia mamma è ancora più tifosa di me..incredibbileee

 

[Modificato il 15/06/2006 alle 23:41 by Daniel]


Lollo - 16/06/2006 alle 17:27

Grazie a mio Padre che mi regalò il primo anno di liceo una Fausto Coppi. POi rubatami l'ultimo anno


nico246 - 17/06/2006 alle 21:11

La mia passine per il ciclismo nn so bene quando sia iniziata la mia passione per il ciclismo. La prima volta era nel 2001 penso ed ero andato a vedere una cronometro con i miei genitori. Molto probabilmente è li che è iniziata la mia passione. Ma fino all'anno scorso nn ero mai sallito su una bici da corsa. adesso ho iniziato a girare e anche se il mio sogno è diventare un ciclista anche nn famoso, penso che nn lo divverò mai


montblanx - 18/06/2006 alle 01:13

come tutte le cose belle, vere, importanti della mia vita.. devo il ciclismo a mio padre, uomo saggio, dedito al sacrificio e ad un'esistenza di grande cultura. Lui, che mi spiegò il fuorigioco nel calcio quando ero bambino, e negli stessi anni mi fece capire che Fignon correva come pochi perchè la sua pedalata non era rotonda.. ma colorata...e che bugno aveva lo sguardo di chi sa... mi manchi papà...


damiano210985 - 18/06/2006 alle 15:39

E' cominciata quando ero bambino, andavo in giro x il Lazoio a vedere le corse di mio fratello. Ho visto il Giro più di qlc volta sul Terminillo ed ogni volta sempre la stessa emozione...ke bello quella volta con il duello Pantani-Tonkov... poi siamo cresciuti, mio fratello è diventato e lo è tutt'ora prof e io lo guardo e tifo x lui dalla tv.... Viva le emozioni ke solo il ciclismo e le migliaia di persone sulle salite possono regalare... :Oo:


EugeRambler - 18/06/2006 alle 23:41

[b]La vostra passione per le due ruote[/b] [quote][i]Originariamente inviato da falco46 in un thread doppione[/i] Ciao raga, volevo keidervi com e era iniziata la vostra passione ciclistica?aspetto numerosi commenti ai quali aggiungerò il mio... [/quote]

 

[Modificato il 19/06/2006 alle 15:12 by Monsieur 40%]


Stella alpina - 29/11/2006 alle 13:23

... Questo 3D mi era sfuggito ... Io penso di essere stata predestinata ... ... una mattina di luglio, mentre io nascevo mio padre vinceva la sua prima e unica cronometro a squadere. Era una domenica notte di trent'anni fa... pioveva ... mia madre ha le doglie ... mio padre quella mattina ha una corsa ... non può mancare, è una cronometro a squadre ... allora porta mia madre in ospedale, lì non può fare comunque nulla (e poi sa che sarà un'altra femmina)... allora va a correre e VINCE! Poi di corsa in ospedale con il mazzo di fiori della premiazione per la mamma! Non me l'ha mai detto ma io so che mentre correva pensava a me ... a quella femmina che molti anni dopo sarebbe salita su una bicicletta da corsa.


robby - 29/11/2006 alle 13:32

azzzz.... che racconto pieno di poesia.... Brava Cri!!!! a forza di postare e postare e di leggere MOrris, Cancel, il Dance e via discorrendo ci stiamo trasformando in modelli provelli poeti, prima l'Euge (e chi l'avrebbe mai detto!!!!:P ) e poi anche tu Cri :clap:


davideoggionni - 29/11/2006 alle 15:25

Come ho detto in un altro thread ho cominciato ad appassionarmi al ciclismo guardando il giro del 94. Ma la vera passione è cominciata quando ho cominciato ad andare in bici e precisamente nel Luglio 1999. La prima uscita che ho fatto in vita mia è stata sullo Stelvio, senza un metro di allenamento, sotto una tormenta di neve, facendo la discesa nel fango del Giogo di S.Maria. Al termine della giornata ho capito che quello era il mio sport.


pedalando - 29/11/2006 alle 15:35

[quote][i]Originariamente inviato da davideoggionni [/i] La prima uscita che ho fatto in vita mia è stata sullo Stelvio, senza un metro di allenamento, sotto una tormenta di neve, facendo la discesa nel fango del Giogo di S.Maria. Al termine della giornata ho capito che quello era il mio sport. [/quote] ah beh! complimenti vivissimi :)


barrylyndon - 29/11/2006 alle 15:42

la prima corsa che ho intravisto e' stato il mondiale di montereal 74.ma la vera passione e' nata al giro 76,quello vinto da Gimondi.in una tappa in puglia,mi sembra,moser prese la maglia rosa,persa subito il giorno dopo a lago laceno(?).da quel giorno ho tifato per francesco.poi un vuoto dopo il suo addio colmato da Bugno,poi altro piccolo periodo di interregno ed ora tifo per il Grillo.ho ammirato moltissimo hinault,Lemond,Kelly,Argentin(anche se per lui tifava mio fratello),Miguelon,Pantani,Jalabert e Armstrong.ma in genere amo il ciclismo e tutti(o quasi)i suoi protgonisti.


Andrea Innsbruck - 29/11/2006 alle 16:05

Io ricordo le gare a fine anni '80 che avevano protagonisti Fignon, Fondriest, Bugno, Mottet, Thierry Marie, Roche, Hampsten. Mi ricordo che ero a vedere l'arrivo a Chiesa Valmalenco il giorno prima del Gavia nel 1988. Poi ricordo la mitica sigla della Rai che con il Nessun Dorma introduceva i collegamenti con le gare ciclistiche (mi viene molta nostalgia!) e le indimenticabili telecronache di Adriano De Zan. In realtá il ciclismo lo seguo in via definitiva dal 1990, l'anno di Bugno. Credo sia stato lui ad avvicinarmi a questo sport. Ora da quell'anno nn mi perdo un Giro d'Italia, una Milano-Sanremo, una Roubaix, un Tour e un mondiale (all'ultimo ero a 30 metri dal traguardo insieme a David-Rinaldo in Campo e Bettini ha alzato le braccia proprio davanti a me). Poi l'apice vedendo le imprese di Pantani e di Cipollini: emozioni indescrivibili. X Mario mi é scesa qualche lacrima quando ha vinto a Zolder, cosa che (nonostante la mia estrema felicitá), nn mi capitó il 9 Luglio quando abbiamo vinto i Mondiali di calcio. Assolutamente devo menzionare e ringraziare anche i miei genitori, grand appassionati di ciclismo dalla loro adolescenza.

 

[Modificato il 29/11/2006 alle 16:11 by Garda Bike]