il gp cerami è stato vinto da Kai Reus. occhio ragazzi, questo ragazzino (classe '85) da dilettante è stato fortissomo. ne sentiremo parlare parecchio!
Un mio coetaneo... e come è andato Alex? Alla fine è partito o no?
Eccolo qui, colui che ad Hamilton 2003 (e lo scrissi, Sissy forse si ricorderà), mi fece ricordare la pedalata, lo stesso modo di ciondolare con la testa, le stesse gambe di un ragazzino che, nel 1964, a Sallanches, diede il primo segno di una spettacolarità e grandiosità uniche. Quel ragazzino si chiamava Eddy Merckx! Riuscirà Kai Reus a diventare la metà del grande belga? Questo non si può sapere, ma che sia in assoluto colui che più me lo ha fatto ricordare, dal mio modesto osservatorio, è certo. Nel 2003 in Canada vinse nel medesimo modo il mondiale juniores, ieri ha fatto lo stesso al G.P. Cerami. La sue caratteristiche sono in evoluzione, la sua morfologia fisica (stessa altezza, quasi lo stesso peso, stessi battiti cardiaci a riposo), ricorda ancora una volta quella di Eddy, ed in più c'è la fortuna che il suo talento potrà sbocciare direttamente nel vero ciclismo e non in quella camera d'attesa, spesso asfissiante e bruciante degli Under 23. I tempi sono diversi, il ciclismo è diverso, ma le analogie con Merckx, mi pongono Kai Reus, assieme al già compiuto e grande Damiano Cunego, nei miei vertici di attenzione. L'olandesino è forte, fortissimo, i tempi sono giusti, la squadra è giusta, può davvero essere l'alba di un grande delle classiche. Da verificare nelle corse a tappe, ma le caratteristiche fisiche ci sono anche per quel tipo di corsa, bisogna però vedere se ci saranno quelle psicologiche. Una scommessa che mi sento di fare e che mi spinge a sostenere che il ragazzino ha l'occhietto che raramente tradisce, c'è. Lo preferisco al supermenzionato Thomas Dekker, e sono convinto che gli anni a venire, evidenziaranno a favore di Kai Reus, le diversità dei motori e di quel complesso di cristallo che forma il campione artista. Morris
Ciao Morris, in linea di massima sono d’accordo con il tuo giudizio sul dilettantismo, ma va detto che c’è modo e modo di affrontare la dimensione dilettantistica, no? Per esempio a Capecchi un anno passato in un ambiente familiare come quello della Mastromarco non farà certo male, squadre come Zalf , Unidelta e Bergamasca cercano di motivare i ragazzi più che ossesionarli con la filosofia della vittoria a tutti i costi. Direi anche che il circuito dilettantistico olandese sembra miserello, difatti per rimediare a questa circostanza la Rabobank è stata tra le prime squadre ad allestire un’affiliazione satellite (la cosiddetta Rabobank #3) che portasse in giro per l’Europa i ragazzini del vivaio (lo stesso Thomas Dekker è stazionato pochissimo tra i dilettanti). Lasciami dire che le tue osservazioni su Kai Reus per me hanno molto più peso del mondiale che ha vinto, anche io storco un po’ il naso al cospetto dei cronomissili come Tommasino Dekker e temevo che pure Reus fosse un pollo d’allevamento un po’ gonfiato, hai dissipato i miei dubbi. Ciao!
Hai menzionato società che non esasperano. Prendo ad esempio la Zalf, da sempre fucina di corridori che poi, passando di categoria, non si mostrano fallimenti, anzi. Tra l'altro Fior li tiene nei ranhi ben poco... L'importante per un ragazzo è crescere e raccogliere il salto alla prima occasione utile. Il ciclismo della conta delle vittorie, potrà andar bene a gente come Locatelli, ma quanti corridori di costui sono poi diventati veri campioni? Se guardiamo la percentuale delle centinaia di dilettanti che ha seguito questo stereotipo di un ciclismo che va sepolto, ben pochi han dato segni di forza fra i prof. Se poi facciamo le percentuali, ci accorgiamo che entrano nel novero delle eccezioni che confermano le regole... Se nemmeno la "cura Armstrong" farà diventare un evidente mister Popovich, vorrà dire che la più grande tragedia della sua vita di potenziale campione, è stata quella di militare in una certa squadra di Under 23 e di avere una certa nutrice... Qui i discorsi han poco posto. L'ucraino batteva Cunego 3 volte su 4 da under, ma da professionista s'è creata una rimonta che ha scavato un abisso, ed a poco contano gli acuti coi padelloni... Vedremo se i "tanti miracolati della corte del Santo" accoglieranno anche il giovane ucraino.... La Rabobank sta facendo un bel lavoro, nel senso che prosegue su una strada avviata dalla Mapei, oggi determinante, con la riforma, giusta o meno, del ciclismo. Lo dovrebbero fare anche le squadre italiane, ma diciamola tutta, per farlo, servono risorse che oggi, nel nostro Paese, non sono più patrimonio del pedale, vista l'immagine di delinquenza e di doping che s'è data del solo ciclismo. In più, l'Italia è l'unico paese ciclisticamente avanzato, a non avere uno straccio di Banca disponibile alla sponsorizzazione (sono troppo impegnate a garantire direttamente o sostenere la criminalità del calcio!), senza contare aziende similsovietiche come Telecom, Omnitel ecc. Le medie aziende poi, spesso, si lanciano sugli amatori, magari pagandoli ben più dei professionisti perchè possano avere la farmacia migliore e vincere le granfondo. Con un ciclismo vero che raccatta poco, è difficile progettare, quindi anche per questo motivo si possono perdere dei giovani di talento. Su Kai Reus, aggiungo che ha un cambio di ritmo ben più brillante di Dekker, non è una qualità decisiva, ma un gran bel passo per entrare davvero fra gli evidenti.... Sono d'accordo con te, Davide, che il Tommasino sia un po' troppo cronomissile per non rendere strano odore al suo passaggio.... Io scommetto su Reus e se avessi uno sponsor degno, farei di tutto per fregarlo alla Rabobank.....impresa semimpossibile, ovviamente.... Ciao!
Ciao Morris, sottoscrivo veramente ogni tua riga. Ovviamente ci aspetteranno al varco non appena Dekker vincerà il Catalogna o qualche corsa di questo tipo, ma anche io penso che Thomas abbia buone potenzialità, penso però che, se queste potenzialità fossero naturali (e dobbiamo pensare che lo siano), l’insistenza sul cronometro potrebbe in parte soffocarle. Tra i cronomen che furono precoci Ullrich ha vinto un decimo di quanto lasciasse presagire, Michael Rogers fa fatica ad uscire dallo steccato della sua specialità, Hushovd per sua fortuna si è reinventato passista veloce, Kloden va forte un anno sì e tre no, Petrov sembra perso, forse Cancellara potrebbe fare bene, magari cominciando con la Roubaix di Domenica, ma ogni regola ha la sua eccezione, no? Vedremo cosa combineranno discoveryni presenti e futuri come Van Den Broeck e Brajkovic, e Dekker appunto. Da questo punto di vista spero che Nibali non si concentri con esasperazione sul tic-tac. Un salutone
Scusate l'interferenza su Thommasino Dekker, ma la vittoria nella prima tappa del Criterium International e il successivo scotto pagato contro il tempo non indicano una ricerca, seppur minima e graduale, di non catalogare il ciclismo sotto la voce "cronometro" (non ho visto le corse e mi affido alle schede, nb)?!
Quindi magari il processo che voi (ma allargherei il tiro dicendo <
Bèh, non vorrei passare per un anti-Dekker, dico solo che mi pare un ragazzino ipersviluppato su caratteristiche, nella migliore delle ipotesi da prendere con le molle. Davide, ha citato ottimamente dei nomi, la storia del ciclismo poi, ci presenta grandi cronomen, ma tutti, Anquetil (un mostro troppo dimenticato) escluso, maturati col tempo su questa specialità. I più veloci vi arrivavano a 22-23 anni... Che Tommasino voglia sviluppare miglioramenti su altri versanti è naturale, tutto sta a vedere quanto s'è incrinato o bruciato con padelloni e ritmi folli, in una fase ancora di crescita. Non dimentichiamo mai Bernard Guyot di cui ho parlato su Graffiti, e uomo superiore, nelle punte iniziali, allo stesso Dekker. Su Kai Reus, ho dimenticato di dire che è ancora un "picotto", come diciamo in Romagna: ha gambe alla Cunego e alla Merckx a quella età, con muscoli ancora non completamente votati al ciclismo. Non mi stupirei, ma non lo so, se nel suo passato vi fosse una base costruita su più discipline. E' una sensazione, ma tant'è. Sulla bici, tra l'altro, si muove come uno che non è nato sullo strumento, ed è un bene. Vedremo.... Salutoni!
Ciao Mario, deduco che in linea di massima anche tu hai la nostra stessa impressione attorno a Dekker. Come giustamente fa notare Morris, bisogna vedere "quanto s'è incrinato o bruciato con padelloni e ritmi folli, in una fase ancora di crescita", come dire che se danno c’è, in gran parte è già stato fatto, staremo a vedere dunque. Senza dubbio la tappa montuosa vinta al critérium può indurre ad accettare la tua osservazione, però bisogna anche notare che si trattava di una tappa non lunghissima (mi sembra attorno ai 100 Km), la cui vittoria è stata pagata nella semitappa a cronometro: ipotizzando che Dekker possieda ancora margini di manovra per evolversi, e che non sia un corridore già "incanalato",come si comporterà in futuro? Nibali per esempio non è un corridore cresciuto a pane e cronometro, credo che sia stata l’insistenza del CT Fusi a convincerlo ad una certa costanza nell’esercizio e spero che non voglia bruciare le tappe, spero che voglia attendere la completa maturità fisica prima di dedicarvisi al massimo delle proprie potenzialità. Ciao!
Più che la stessa impressione ho lo stesso vostro timore, e non potrebbe essere diversamente dopo "L'Elogio della Mediocrità". Lo dico perchè il Thomassino mi piace, almeno come stile e come fluidità di pedalata, e soprattutto a Verona è arrivato 2° sia nella crono che in linea (ma non è che si chiami Thomas Boogerd invece che Dekker?! :D) e quindi non avevo ravvisato scampoli di preoccupazione intorno alla sua figura. Lo stesso discorso potrebbe valere per Lovkvist? L'ho visto "in azione" solo alla Parigi-Nizza ed ai Paesi Baschi, ma lui mi è sembrato molto più lineare, anche perchè in salita (nella seconda tappa "simil Huy" e nell'ultima tappa in linea) non ha pagato mai più di 40" ai migliori, e nella crono "impura" ha pagato comunque in maniera ragionevole, considerato che è un '84. Grazie per l'ulteriore delucidazione.
Riporto all'attenzione di Aranciata e Morris (o chi per loro, sia chiaro) perchè magari potrebbe essere sfuggito).
Dei due team giovanili (Rabobank e Quick step) non mi fido troppo La Trafila di entrambi comincia dagli juniores , secondo me troppo presto i vari Weening ,posthuma e co hanno un livello molto alto ma quanto è dovuto al superallenamento ? Ormai i loro progetti vanno avanti da anni ma ancora nessuna vittoria di prestigio (Boonen viene dal club di Courtrai non dal team di Frison) Reus lo conosco poco , l'ho visto al Toscana juniores e al mondiale Al mondiale era il piu forte e ha vinto Sulle sue qualità mi fido di Morris e Aranciata Lovqvist mi sembra il classico svedese passistone (Larsson , Renang ecc)
a me sembra che la rabobank abbia copiato un po la mapei gs3 che ha messo in giro tanti buoni corridori che stanno continuando a crescere, poi per il campione assoluto (tipo boonen 3° alla roubaix d' esordio..e poi vedi oggi)ci vuole anche il bacio del cielo, il percentile etc... però oltre a quelli citati vorrei evidenziare i giovani che sono usciti quest' anno, facendomi sperare in un ciclismo nuovo e sapere che cosa pensate e sapete di loro: SPAGNA - Barredo, all' attacco nelle classiche e 3° al cerami, oltre ai già noti Contador (benissimo a crono e in salita, spero in un campione assoluto, detto il piccolo pantani), sanchez gil ( che oltre al down under) ha fatto bene anche in belgio, dove non lo credevo adatto BELGIO - Gilbert, già noto, partito forte ma poi scomparso, Nuyens (che mi sembra fortissimo) e Devolder (vince la panne, corre alla grande harelbeke e kurne ma non pervenuto dove era atteso a sanremo, ronde e roubaix) FRANCIA -? URSS- il passistone redivivo della csc gussev, dove si è messo in evidenza anche il danese bretschel GERMANIA - Hausler, mezzo australiano che verrà schierato all' amstel, è atteso a grandi cose. ITALIA - troppo contento di nibali, che spero resti un corridore che attacca e non si fossilizzi solo sul crono , perchè per me è un fuoriclasse potenziale, poi pozzovivo, agnoli (per ora forse più coraggioso che efficace) grandissimo Grillo, ma qui i nomi sono noti SLOVENIA- Mugerly ha fatto bene anche in corse più dure di quelle che mi aspettavo per lui e comunque ha fatto vedere una sparata che fa male a tutti. mi rendo conto di avere fatto un' insalata mista, in cui ho ficcato neo pro e 2°anno già noti e vincitori (tipo nuyens, gilbert contador)perdonatemi, ma mi sembra di sentire in atto un ricambio generazionale con gente che riaccenderà il ciclismo dalla piattezza dei 27 giorni e spero di stimolare con il casino del mestatore i grandi a continuare un trhead che mi piace ciao mestatore
Caro forzainter, su Lovkvist mi sembra riduttivo descriverlo come un Renang o un Larsson, visto che il primo ha fatto pochissimo e il secondo si differenzia dal primo soltanto per il 5° posto nella cronometro iridata di Verona 2004. Chiedevo di Lovkvist, in comparazione con Thomas Dekker, proprio perchè riconosco nei due giovanissimi le stimmate dei campioni, almeno probabili. Thomas Lovkvist l'anno scorso arrivò secondo a pari tempo con il vincitore al Giro dell'Avvenire, mentre vinse il Circui de la Sarthe e il Campionato Nazionale a cronometro. Proprio questo suo titolo nazionale mi aveva spinto a chiedere a Morris ed Aranciata se considerassero lo svedese al pari di Thomassino, cioè come uno che potrebbe essere stato "coltivato" a pane & cronometro. Però ad averlo visto così bene in classifica generale finale sia alla Parigi-Nizza che ai Paesi Baschi, pagando pochissimo nella tappa del Mont-Faron in una e nella tappa del Traparagan (il "simil Huy") nell'altra me lo fa considerare un po' di più di un Renang o di un Larsson. E forse anche un po' di più, almeno per ora, di un Thomas Dekker.
Caro Mario, fai bene a chiedere a Morris, e mi lusinga che tu chieda anche a me, ma in verità tu ne sai più di me, o almeno quanto me. Io Dekker l’ho visto solo in tv al mondiale e mi ha colpito negativamente questo ragazzetto giovanissimo che spingeva con potenza rapporti molto duri, suscitando anche scalpore per quanto aveva già fatto o avrebbe fatto in seguito, ma lasciando anche il sospetto che attorno ad esso ci sia un’esasperazione eccessiva e dannosa, sia nei carichi in allenamento che nelle attese in gara, poi tutto può succedere, magari certe impressioni risulteranno sbagliate e questo diventerà un fenomeno (e comunque nulla vieta che faccia una carriera alla Ullrich). Di Kai Reus sapevo appena che nel 2003 aveva vinto il mondiale juniores e le parole di Morris hanno dissipato buona parte dei miei dubbi (anche perchè due anni fa non seguivo il dilettantismo, e in fondo pure ora non è che conosca granchè degli juniores). Di Lovqvist so a malapena i risultati, troppo poco per sbilanciarsi, e dei nomi fatti da Mesty alcuni non li ho proprio mai sentiti nominare, non seguo il dilettantismo europeo. Un saluto a tutti.
Caro Davide,
allora rimando a Morris le questione puramente tecniche sul giovanissimo svedese. Assolutamente d'accordo sulla patina di attesa che si è sviluppata intorno a Dekkerino, cosa che potrebbe essere un pochino ridimensionata da una ricerca di miglioria in competizioni e gare di non grande rilevanza internazionale, credo io.
Ma la sua presenza all'Amstel, e il sito della Rabobank che lo cita tra le punte (con Dekkerone, Boogerd e Freire) certo non va in questo senso.
Come sempre, staremo a vedere.
Sui nomi fatti da Mesty, che dire:
di Barredo Llamazales ce ne aveva parlato un gran bene TEKA, anche in luce delle continue fughe oschestrate dallo spagnolo nelle ex gare di Coppa del Mondo, e nelle gare del Nord - storicamente ostici agli spagnoli che non si chiamino Flecha Giannoni - si è comportato discretamente, accusando però troppa fatica nel momento del ricongiungimento con i migliori. Difatti al Fiandre, in fuga con Backstedt, Zaballa e Boucher andò benino staccandosi per penultimo da Ballan, posticipato soltanto da Zaballa. Alla Roubaix, in fuga dal mattino, non è riuscito a contenere l'aggancio del trenino Cancellara-Van Bon-Wesemann come hanno fatto i vari Brard e Coyot. Quindi questi fatti mi fanno pensare sia un generosone che si spreme troppo nella prima parte di gara, e comunque ha delle basi da svezzare per assicurare alla squadra di Saiz una presenza buona e costante in questo tipo di gare (soltanto?).
Di Sanchez Gil e Contador Velasco i risultati parlano da sè: nell'intervista che Grillo dopo il Down Under ha rilasciato al grande Sardelli/frateroby si capiva già che i due spagnoli puntavano ad andare bene quest'anno per meritarsi la fiducia del team. Ci stanno riuscendo, soprattutto il secondo, visto che il primo si è rotto qualcosa (mi pare il radio) in una caduta alla Gand-Wevelgem.
Un altro spagnolo di cui avevo letto un gran bene è Imanol Erviti (o Erbiti) Ollo, ma TEKA mi ha detto che i giovani con Echavarri vanno molto piano durante le loro prime apparizioni. Diciamo che è rimandato all'anno prossimo, almeno.
Nel Belgio hai citato i tre più in voga, dove Gilbert può essere considerato un uomo alla Di Luca, magari ancora meno forte in salita, ma ha il piglio dell'attaccante e può essere competitivo anche nelle brevi corse a tappe. Anche perchè la concorrenza nella Française Des Jeux è veramente minima. Peccato per la sua assenza (probabile) nelle Ardenne, causa un virus influenzale; sicuramente salterà l'Amstel, le altre due non so. La prima settimana del Giro potrebbe essere un buon banco di prova e di test per il belga.
Nuyens è stato dichiarato da Paolino Bettini come un "piccolo grillo", ma a me sembra ancora debba maturare una mentalità da campione. Dopo il successo nell'Het Volk sembra abbia dichiarato: <
Volevo rettificare la nazionalità di Giling, che non è tedesco ma olandese. Olandese come Pieter Weening, scatenato scattista durante i Paesi Baschi e con affinità da ottimo scalatore; chissà che l'Olanda non trovi nel ragazzone Rabobank un buon protagonista per le corse a tappe. Altri olandesi meriti di segnalazione sono Veneberg e Van Schalen, uno Rabobank e l'altro AXA, vincitori pochi giorni fa del GP Escaut e della Veenendaal-Veenendaal. Soprattutto il primo, giovane e già in una "corazzata" potrebbe segnalarsi come un buon "fughista", anche perchè ha battuto Vaitkus in uno sprint a due, e sappiamo che il lituano è anche abbastanza veloce. Koen de Kort della Liberty potrebbe in futuro accompagnare Barredo nei suoi tentativi di fuga nell'Inferno del Nord, mentre per quest'anno si accontenterà di studiare Freccia e Liegi. In Danimarca, oltre al "pupillo" di Aranciata Matti Breschel, ci sono Mads Christensen, ancora pochissimo utilizzato dalla Quick Step (3° ai Mondiali di Verona), nonchè Lars Ytting Bak, un passista di quelli che in CSC fanno meraviglie. Non ancora Voigt, diverso da Gusev, potenzialmente un futuro Michaelsen. Per la Germania, oltre al già citato Haussler, ci sono Hiekmann e Schreck della T-Mobile che potrebbero essere degli uomini da corse a tappe, mentre Burghardt si è messo in luce al Fiandre nella parte iniziale della fuga di Ballan, non riuscendo comunque a mantenere il passo dell'indiavolato veneto. In Polonia ci sono due nomi che mi stuzzicano: uno è Niemec, il Miche che si mise in evidenza nel finale della scorsa stagione e fu protagonista di una buona cronometro (non è uno specialista) in quel di Verona con la sua nazionale. L'altro è Sapa, che l'anno scorso fece un buon Giro di Polonia. Non conosco l'anno di nascita di quest'ultimo, ma non dovrebbe essere un "vecchietto". Infine, Jurco non è sloveno, ma slovacco.
Sapa è del 76 caro Mario. Ciaooo
Spero che tu l'abbia letto, perchè se conoscessi a memoria l'anno di Sapa diventeresti il mio eroe... :D
Beh certo che l'ho letto... non sono una enciclopedia umana come Morris caro Mario!!! Ciaoooo ;)
Lo sapevo che era forte, e l'anno scorso mi ero sorpreso perchè non era nella Rabobank#1...
sono molto contento che dopo un gravissimo infortunio che ha fatto temere per la sua vita e non solo per il suo essere ciclista , sia tornato in evidenza al tour of gb kai reus, un olandese che prometteva molto , anzi moltissimo chissà che questo olandese (1985)non sia ancora in tempo per raggiungere alcuni dei grandi traguardi a cui era atteso da tutti, in particolare da morris sperem ciao mesty ps; mamma mia come erano diversi toni e i temi del 2005, anno di origine di questo 3d.....
Sono molto felice anche io che Kai Reus si sia ripreso dal gravissimo e misterioso incidente avvenuto nell'estate del 2007. Vediamo se riesce a tornare ai livelli a cui ci aveva abituato.
la sfortuna continua a perseguitare kai reus adesso, dopo il buon finale di stagione al gb tour dell' anno scorso si è beccato la mononucleosi sto ragazzo ha una sfiga pari al talento mesty
[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] sto ragazzo ha una sfiga pari al talento mesty [/quote] Già!
[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] sto ragazzo ha una sfiga pari al talento mesty [/quote] Già! [/quote] Maledizione. A questo punto spero che la Rabobank non lo abbandoni, perchè il ragazzo oltre che talentuoso è ancora giovane e quindi ha tutto il tempo per poter dimostrare le sue qualità.
http://www.cyclingnews.com/news/reus-takes-time-off-from-cycling-return-is-questionable
Peccato, ma meglio ritrovare l'uomo che il corridore.