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CYCLING PRO
acmb - 01/04/2005 alle 17:21

Vi piace la nuova rivista Cycling Pro? Purtroppo mi sono perso il 1°numero(vedrò di reperirlo, non mi voglio perdere una collezione completa!), ma il 2°mi ha soddisfatto abbastanza, e il 3°ha confermato le mie impressioni. Ecco i miei voti alla rivista: - PREZZO: 3: Come al solito;la rivista è bella, ma 5 Euro sono tanti! - GRAFICA: 6:Abbastanza intuibile e bella, ma TROPPO moderna, non è ancora una rivista seria come BS, la grafica dei titoli assomiglia un pò a quella si tuttoBICI. - FOTO: 9: Un punto di forza; foto che non entreranno sicuramente nella storia, ma comunque molto grandi e chiare(i fotografi principali sono gente brava ed esperta nel ciclismo come Yuzuru Sunada e Roberto Bettini). - COPERTINA: 5,5: Grossa, bella, ma si parla pochissimo degli ampi servizi che si trovano all'interno; ci perdono anche loro! - SERVIZI: 9,5: Ottimi, completi, seguibli, semplici e scritti da gente veramente esperta, offrono ampie ed interessanti informazioni al lettore. - COMPETENZA: 8+: Ci scrive anche gente che si occupa anche di servizi sulla Gazzetta e su altri giornali più o meno consociuti; le analisi tecniche delle bici sembrano fatte dal meccanico più bravo al mondo, ma forse sono un pò troppo difficili. - COMPLETEZZA:10- Si parla sia dei ciclisti professionisti, sia delle gare più importanti, ci sono ottimi servizi fotografici, si parla del corredo dei professionsiti, delle bici dei professionisti, e una cosa molto interessante, che su una rivista di bici non avevo mia visto, sono gli articoli sulle situazioni psicologiche in corsa; dettagliatissimi anche i serviziz sugli allenamenti(sia da fare per gli amatori sia quelli dei professionsiti) e abbastanza spazio anche per la categoria dilettanti. VOTO FINALE: 7+(tenendo conto che è appena agli inizi). LE ALTRE RIVISTE: BS: 10. tuttoBICI: 7. Ciclismo:5,5


Maracaibo - 01/04/2005 alle 17:23

e Sprint Cycling Magazine dove lo lasci?


acmb - 01/04/2005 alle 17:32

Non so che cosa sia.


Maracaibo - 01/04/2005 alle 17:36

è la rivista del Fotografo Roberto Bettini che viene distribuita gratuitamente alle gare dei prof.


Seb - 01/04/2005 alle 19:32

Molto bella Sprint Cycling.. soprattutto per le foto. Qualche cronaca delle corse lascia un pò a desiderare.. però è gratis e ci sono rimasto già due volte lo scorso anno!


cyclingPRO - 14/12/2009 alle 09:14

Il numero di Cycling Pro di dicembre chiude il 2009 con una inchiesta esclusiva sul mondo dei preparatori italiani. Abbiamo scovato Michele Ferrari, il dottor Mito, quello che per molti è quasi una sorta di regista occulto del ciclismo mondiale. E poi abbiamo avuto un confronto col dottor Francesco Conconi, il professore della "scuola di Ferrara". Infine abbiamo incontrato Giovanni Camorani, il nuovo che avanza, definito il "cantinaro", scientifico e naif allo stesso tempo. Una grande inchiesta tra accademici, stregoni e "artigiani" ai quali si rivolgono ancora molti professionisti. Ma le squadre lo sanno? E non sarebbe più giusto istituzionalizzare e sfruttrare al meglio la figura deòl preparatore interno ai team? Cycling Pro fa luce su questo mondo ancora poco trasparente, dove certi nomi generano imbarazzo e dove ognuno dovrebbe assumersi le proprie responsabilità con chiarezza.

In edicola. Il sommario del numero

Pagina 12 - Oggi e domani: Giuseppe Martinelli: “Martino”, raccontaci il tuo anno orribile - di Marco Bonarrigo

30 - Reportage: Chi sono i preparatori. Ragazzi, si può sapere con chi vi allenate?

32 - Fuori i nomi. “Clandestino un pro su sei”? - di Marco Bonarrigo
41 - Ferrari: dottor Mito, ci spieghi - di Marco Bonarrigo
48 - Conconi: «Ne vedo tanti. Ma di nascosto» - di Marco Bonarrigo
55 - Camorani: tra la Via Emilia e Riccò - di Marco Bonarrigo

61 - Primo Piano: Bilancio 2009: flop italiano nelle corse monumento - di Giulio Porcai

76 - Il personaggio: Cavendish è cresciuto: quantità e anche qualità - di Marco Pastonesi

85 - La fotografia: I Columbia tra bici e moda

92 - Il ritratto: Basso: le tensioni di un anno bello e terribile - di Marco Bonarrigo

101 - L’intervista: Edoardo Salvoldi: l’architetto delle vittorie - di Giulio Porcai.


cyclingPRO - 14/12/2009 alle 09:17

http://tinyurl.com/yhgco2q


Donchisciotte - 14/12/2009 alle 10:10

Intanto se a scrivere è la redazione di Cycling pro , trovo intelligente l'uso di un forum seguitissimo come questo per pubblicizzare il giornale ( non so Amin cosa ne pensi, ma, dal punto di vista del giornale, è intelligente). Cycling pro non riesco a trovarlo nelle edicole vicine a casa, mi interessa moltissimo l'intervista a Conconi, provo a cercare il giornale, se non lo trovassi, qualcuno che lo legge può farmi un riassunto? Grazie.


cyclingPRO - 14/12/2009 alle 11:33

Grazie Donchisciotte, più che pubblicizzare il giornale, l'idea - se naturalmente l'ospitalità è concessa volenteri - è di stimolare i lettori di Cicloweb, notoriamente prepraati, esigenti e attentissimi a temi come l'etica, a dire la loro su argomenti importanti, come quelli trattati nell'ultimo numero. Se hai problemi nel trovare la rivista in edicola, scrivici a cyclingpro@cycling.it e vediamo come aiutarti!


Admin - 14/12/2009 alle 11:40

L'ospitalità è concessa volentieri. :hippy:


Fanta1959 - 14/12/2009 alle 11:41

Io all'epoca mi abbonai proprio per la dficoltà a trovarlo in edicola e anche per... il regalo! Ho letto tutto per ore e... che dire? Sono imbarazzato, non avevo mai letto un'inchiesta così approfondita e fatta bene ma è roba per stomaci forti. Penso che se tutto quello che è scritto è vero, molti corridori e i loro direttori dovrebbero farsi un bell'esame di coscienza. A parte questo, molto belle le interviste a Cavendish e a Basso e bellissime le foto.


cyclingPRO - 14/12/2009 alle 21:53

Grazie Fanta. Per quanto riguarda l'intervista a Ivan (Basso), puoi trovare un'anteprima video della nostra lunga chiacchierata con lui a questo indirizzo web

http://tinyurl.com/yc6hxex


luke - 15/12/2009 alle 13:20

[quote][i]Originariamente inviato da cyclingPRO [/i] Grazie Donchisciotte, più che pubblicizzare il giornale, l'idea - se naturalmente l'ospitalità è concessa volenteri - è di stimolare i lettori di Cicloweb, notoriamente prepraati, esigenti e attentissimi a temi come l'etica, a dire la loro su argomenti importanti, come quelli trattati nell'ultimo numero. Se hai problemi nel trovare la rivista in edicola, scrivici a cyclingpro@cycling.it e vediamo come aiutarti! [/quote] Innanzitutto, benvenuto a Cycling Pro! Una domanda: il numero di dicembre è già uscito dappertutto? Oggi sono stato in 4 diverse edicole della mia città (Vicenza), gli edicolanti mi dicono che non è ancora uscito. Vi risulta? A presto e grazie per l'attenzione. Luca


Bob Fats - 15/12/2009 alle 14:46

Si, il numero di dicembre è già uscito. Mi sono abbonato a Cycling Pro a fine 2008. Malgrado i mille impegni riesco a leggerlo dall'inizio alla fine ogni mese. Bei servizi, ben condotti, belle foto, ci scrive Pastonesi, una delle firme del ciclismo che preferisco e quindi ho rinnovato l'impegno anche per il prossimo anno. Non ho ancora letto l'inchiesta sui preparatori, appena ci riuscirò (confido nelle vacanze natalizie) cercherò di fare un resoconto sul forum, se qualcuno non mi avrà già preceduto. Solo una cosa, e qui mi rivolgo alla redazione del giornale, non ho ancora ricevuto il casco in regalo ... :cool:


luke - 15/12/2009 alle 16:04

Grazie Bob, ora sono nel dubbio riguardo a quello che mi dicono gli edicolanti... forse l'hanno già venduto, ma lo troverò comunque. Ho visto il sito eee.cycling.it, davero ben fatto. Questo è l'editoriale di Dicembre, mi pare prometta bene... 'E' in edicola il nuovo numero di "Cycling Pro". Leggi l'editoriale “Sui preparatori, in ballo la credibilità del ciclismo”. Q uanto sembrano lontani i tempi in cui i corridori riprendevano la bicicletta all’inizio di gennaio e le squadre si riunivano ben oltre l’inizio del nuovo anno. Adesso c’è ancora chi corre a novembre inoltrato e a metà dicembre quasi tutte le squadre hanno fatto i loro raduni (per qualcuna è addirittura il secondo) per la consegna del materiale, la conoscenza con i nuovi corridori e per stabilire la prima traccia del programma stagionale. Un tourbillon in cui è sempre più difficile trovare dei veri momenti di “stacco” sia fisico sia mentale, periodi in cui un atleta riesce a rigenerarsi e a gettare le basi per altri appuntamenti, soprattutto se è tra quelli (pochi) che hanno l’obiettivo di essere presenti lungo tutto l’arco della stagione. Con questo scenario ogni dettaglio diventa importante: l’alimentazione, l’aspetto psicologico, il riposo e, soprattutto, la preparazione. Sembra paradossale, eppure c’è il rischio che la situazione sfugga di mano più adesso piuttosto che nei tempi in cui di Internet non si poteva neanche immaginare l’esistenza. La trasparenza nel rapporto tra atleta e preparatore diventa così un nodo centrale nel mondo del ciclismo. Le squadre devono considerare l’inserimento, fra i diversi ruoli, di una figura specializzata (alcune lo hanno già fatto), ma soprattutto devono avere le massime garanzie riguardo la scelta dei propri corridori quando gli consentono di rivolgersi all’esterno. La questione, come invece dimostra la grande inchiesta condotta in questo numero da “Cycling Pro”, presenta ancora qualche punto oscuro. Medici inquisiti a parte, dall’inchiesta risulta che diversi pro frequentino Ferrari e Conconi. Perché non dirlo se non è reato avvalersi delle loro prestazioni? Ripetiamo: ci vuole massima trasparenza, c’è di mezzo la credibilità del mondo del ciclismo.'


cyclingPRO - 15/12/2009 alle 16:09

Luke, Cycling Pro di dicembre è in edicola e noi ci stiamo impegnando a migliorarne la diffusione. Se ci segnali le edicole a te più comode (cyclingpro@cycling.it) provvediamo a rifornirle meglio.


luke - 18/12/2009 alle 20:43

Mille grazie per l'attenzione e scusatemi per il ritardo: a forza di girare, l'ho trovato. Il lavoro che avete fatto con l'inchiesta sui preparatori è davvero ottimo.


cyclingPRO - 19/12/2009 alle 09:14

Prima di tutto grazie per il vostro interesse. Poi: su Cycling Pro di gennaio stiamo tornando sulla nostra inchiesta, registrando le reazioni di corridori, diesse e degli stessi preparatori a quello che abbiamo scritto. Ci piacerebbe anche citare le valutazioni critiche dei lettori di Cicloweb, quindi chi ha letto il numero di dicembre si faccia sotto. C'è tempo fino a martedi!


dietzen - 19/12/2009 alle 10:07

l'inchiesta sui preparatori per motivi di tempo ancora non l'ho letta, ma intanto l'intervista a martinelli l'ho trovata molto interessante, si capisce come sia potenzialmente facile presentare le carte in regola e ottenere una licenza (anche professional) e poi a febbraio ritrovarsi senza un soldo.


Donchisciotte - 19/12/2009 alle 11:16

Alcuni interventi interessanti da parte di chi ha letto l'inchiesta sui preparatori(Albe 89, grilloparlante e Mestatore) sono stati messi anche nel thread Bicisport ( per errore).


Fanta1959 - 19/12/2009 alle 13:08

Quello sui preparatori è un lavoro eccellente, ma a me ha interessato e inquietato moltissimo l'intervista a Martinelli. Se tutto quello che lui dice è vero, singifica che una persona senza nessuna referenza, comequesto Mori, può "fare finta" di mettere assieme una squadra da qualche milone di euro e prendere in giro 40 tra corridori e tecnici più l'Aeronautica, ottenendo tutte le licenze del caso dall'Uci. Com'è possibile? Non è pazzesco? Martinelli si assolve ("Io sono solo un direttore sportivo") ma un uomo con la sua esperienza NON PUO' non fare delle verifiche e gettarsi un'impresa del genere "sula fiducia"!!! Resta il fatto che secondo me quando parliamo di MANAGER nel ciclismo professionistico di oggi, spesso c'è gente a cui io non darei nemmeno da gestire una macelleria, col rispetto per i macellai che sanno davvero lavorare.


luke - 20/12/2009 alle 10:45

Concordo in parte con quello che scrive Fanta. Martinelli, in effetti, si è trovato davanti un contratto in piena regola, peccato che ci fosse dietro quello 'di comodo': ecco, semmai a casa deve andare chi consente che possa accadere questo (toc toc..... UCI, FCI, c'è qualcuno?). Ai miei occhi, la figura di Martino si è molto rivalutata, dopo questa intervista. Secondo me, BS complessivamente rimane il mensile migliore, ma CP è indubbiamente il secondo, con molte lunghezze di vantaggio sul terzo. Fossi in loro, dedicherei un più attenzione anche al mondo dilettantistico, che è l'anticamera del professionismo. Per il futuro, sarebbe bello sentire che dicono i corridori di questa 'moda': davvero non gli basta il preparatore messo a disposizione dalla squadra? E se la risposta è no, perchè?:boh:


Paz&Caz - 20/12/2009 alle 13:46

Cycling Pro è nettamente il + innovativo, il più completo mentre Bs è il + vecchio. Di Bs si salvano solo gli speciali e Vincennati. La cosa peggiore? le interviste di Tony Lo schiavo e poi le copertine! sono Orribili! sempre prive di fantasie! Tuttobici per quelle invece si distingue anche se il giornale è una specie di copia e incolla del sito web


Fanta1959 - 20/12/2009 alle 13:56

Luke, a me Martinelli sta simpatico, ma uno che fa il diesse da 25 anni non può limitarsi a firmare un contratto senza controllare chi ci sta dietro, specie se il manager - lo dice lui nell'intervista - non sapeva nemmeno chi fosse! Se a me nel lavoro si presenta un fornitore sconosciuto che mi propone un affare grosso, io prima gli faccio la radiografia e poi accetto! Ci siamo dimenticati della fregatura che ha preso Ferretti dopo la Fassa BOrtolo e di quanta gente ha lasciato per strada? Gli auguro ogni bene a Martinelli ma con la crisi e con i personaggi che girano nel ciclismo di oggi io starei attentisismo. Sui preparatori, i corridori in pratica hanno già riposto: se la maggior parte di quelli che vanno da un prepratore non vuole che si sappia in giro, è chiaro che hanno qualcusa da nascondere. Sul tuo giudizio sui giornali, poi, non sono d'accordo: tra Cycling e Bs c'è un abisso a favore del primo, che leggo dall'inizio alla fine e comuqnue ha foto bellissime, rispetto al secondo che trovo illeggibile e ammuffito. Ma mi rendo conto che è questione di gusti, perchè se c'è chi ancora compra TuttoBici - mamma mia! - vuol dire che tra di noi abbiamo gusti molto diversi!


elisamorbidona - 01/01/2010 alle 12:02

per caso ho trovato il numero di dicembre in una edicola e, incuriosita da quello che raccontavate del reportage sui preparatori lo ho comprato. Ho trovato il reportage molto appassionante, in primis perchè strutturato bene nel complesso. Prima di passare alle interviste c'è tutta la parte più generale di presentazione del problema preparatori interni alle squadre - preparatori esterni sottaciuti o dichiarati. Di alcuni di loro sono pubblicate alcune battute virgolettate (si spera naturalmente che siano dichiarazioni autentiche anche se non inserite in una intervista vera e propria ma in un articolo di fondo), così come sono ri portate le dichiarazioni ufficiali riguardo ai propri preparatori di molti corridori e squadre, giusto per dare un buon quadro "ufficiale" della situazione, a cui viene accostato quello più probabile stando alle notizie affidabili a disposizione. Come forse piacerà e Donchisciotte, le domande "scomode" rivolte ai vari personaggi intervistati non sono una- due, ma molte. Pure a Martinelli per la vicenda Amica-Chips, dove pare che tutte le responsabilità siano di Mori, viene comunque chiesto più volte ragione dell'abbaglio preso e lo stesso insistere sull'apparente inspiegabilità dell'aver messo su una squadra senza soldi suona leggermente provocatorio (come a suggerire: ma non sarà invece che i soldi se li è imboscati qualcuno?). Ma soprattutto a Ferrari e Conconi le ragioni anche ideologiche del loro operato vengono chieste e sviscerate. Ad esempio dall'intervista a Conconi emerge con forza l'ispirazione spregiudicatamente scientifico-sperimentale del suo lavoro. Lui afferma più volte da medico riguardo alla certezza che i suoi esperimenti ematici (si parlava ad esempio dell'autotrasfusione) non fossero dannosi in alcun modo per la salute, a differenza di altre integrazioni magari lecite e oggi assolutamente consentite. Interessante anche per il dibattito sulla necessità si un supporto fisiologico per atleti sottoposti a molte ore di sforzo prevalentemente aerobico come nel ciclismo, a differenza di tutti gli altri sport. Mi vengono in mente tre spunti di riflessione: 1) in alcune battute attribuite a Toni (il preparatore toscano che segue alcuni ISD e da cui pare vada anche Cunego) egli esprime la sua perplessità riguardo ai preparatori/medici. Ecco, questa mi pare una affermazione motivata più che altro da puro interesse personale. A me piuttosto pare pericolosa e dannosa proprio questa nuova classe di "preparatori" senza sostanziose qualifiche e soprattutto con la pretesa di separare l'allenamento da una considerazione fisica globale dell'organismo che solo un medico (e molto esperto) può avere. Un esempio concreto: è assurdo fare tabelle prescindendo ad esempio dal conoscere approfonditamente come può reagire un fisico (e il sistema immunitario di ciascuno è assolutamente un caso a se stante) se si allena con -3 gradi, oppure in altura, oppure con il 90% di umidità!!! Ogni atleta ha situazioni climatiche che sopporta bene e altre che lo mettono in forte difficoltà fisica. Per questo sarebbe molto meglio che il preparatore fosse un medico (molto esperto possibilmente) per valutare e dosare l'allenamento in base a ciò; 2) il preparatore esterno è totalmente svincolato dalle vicende della squadra. Se questa chiude per mancanza di risultati ( o magari per l'emergere di positività importanti all'antidoping - vedi caso Riccò/Piepoli) a lui non cambia assolutamente niente. Ma chi garantisce agli atleti che queste persone facciano davvero il loro interesse e non li vendano a qualcun altro sottobanco? Di amicizia fin da bambini ne parlano in molti, ma l'amicizia a certi livelli è ancora un elemento affidabile di fiducia? Chi gli garantisce che questi personaggi-ombra non facciano una specie di doppio gioco, per fidarsi così ciecamente? Chi gli garantisce che facendo leva su una autorità consolidata, ma in realtà facendo gli interessi (ricompensati) di qualcun altro che magari ha interesse a smussare le armi di un avversario che fa paura, i metodi che gli propongono siano realmente finalizzati a farli crescere o piuttosto a snaturarli (e di casi di atleti forse un pochino snaturati da preparazioni "particolari" ne abbiamo altrove discusso...)? 3) ho fatto un balzo sulla sedia quando ho letto della preparazione invernale di Camorani per Riccò. Il preparatore in questione sarà affidabile ed esperto, ma stando alle sue dichiarazioni a Riccado ha fatto fare: corsa (mi sembra in dosi importanti) fino ad arrivare all mezza maratona, un pò di mountain bike (senza specificare la quantità, ma con l'intento più altro di divertimento...) e Rotopress (sostanzialmente, mi par di capire, una forma di potenziamento al chiuso con una macchina da palestra, sarà molto efficace, ma non un ciclosimulatore...). A me sembra una pazzia in un atleta che avendo avuto entusiasmanti risultati già in giovane età avrebbe solo bisogno di crescere naturalmente senza rischiare nulla con metodologie rivoluzionarie. La corsa aiuta tantissimo a non ingrassare (non un problema di Riccardo, credo di poter dire, però), aiuta a fare un buon lavoro di intensità cardio-circolatoria ( ma l'inverno non dovrebbe essere la stagione dei ritmi bassi e del graduale "addormentamento" e dell'altrettanto graduale e dolce "risveglio" del fisico?), però basterà un pò di MTB a riversare la tonicità data da un lavoro così importante (4 min/km sulla mezza maratona) sui muscoli giusti per il ciclista professionista? :boh: Spero fortissimamente di sbagliarmi e che il conosciuto preparatore reggiano sia davvero un genio innovatore, facendo parlare i risultati. Una ultima cosa: ok le interviste e la sviscerata analisi della situazione italiana. Sarebbe interessante ora andare a porre queste domande anche in altri paesi fuori dall'Italia, dove per un Fuentes che insegna all'università immagino che ci siano altrettanti discepoli e/o preparatori emergenti. :yes: P.S. del P.S: bellissima la battuta di chisura dell'intervista di Martinelli alla scontatissima domanda su Cunego, poche parole che dischiudono una vissuto umano di anni: "Domanda: ha più visto Cunego? Risposta: Una sola volta, per caso, ci siamo incrociati in un bar. Ciao, come stai?. Bene, grazie. E via ognuno per la sua strada. Dio solo sa cos'ho dato per quel ragazzo." (senza assolutamente voler entrare nel merito dei reciproci errori e torti, chè sicuramente anche Cunego avrà il suo lato umano della vicenda da raccontare...)

 

[Modificato il 01/01/2010 alle 13:03 by elisamorbidona]


Donchisciotte - 01/01/2010 alle 19:03

Grazie Elisamorbidona del riassunto che mi conferma quanto ho sempre pensato di Conconi e che mi conferma anche che quando si ha a che fare con uno scienziato e non con un semplice stregone in cerca di soldi, il discorso si complica parecchio e magari rischia di diventare interessante.


cyclingPRO - 07/01/2010 alle 21:51

Prima di tutto, grazie per la vostra "partecipazione critica" al numero di dicembre di Cycling Pro, partecipazione che ci ha stimolato moltissimo nel nostro lavoro.

Poi vorremmo introdurvi il numero di gennaio di CP, che potete trovare in edicola.

* Ci sembra giusto cominciare con la "ripresa" dell'articolo sui preparatori, che ha suscitato moltissimo scalpore e, appunto, dibattio. Nel nostro nuovo servizio ("Preparatori, un mese dopo) c'è spazio anche per molti degli interventi scritti da voi su Cicloweb.

* Restando sul tema, un nuovo importante reportage che non mancherà di provocare reazioni forti. Si chiama "Una Storia di doping" ed è nato per rispondere a questa domanda. Ma è proprio vero che in Italia, al contrario della Spagna, nessuno manipola il sangue? La riposta è inquietante.

Venendo a cose più gradevoli.

* Un lungo faccia a faccia con Alberto Contador

* Un esclusivo articolo, di taglio scientifico, che mette a confronto i due più grandi fondisti dell'ultimo decennio: Contador, appunto, e il grande runner etiope Kenenisa Bekele. Cos'hanno in comune e cosa separa questi due fenomeni? un viaggo tra due grandi sport.

* Un faccia a faccia con Roberto Amadio, "mentore" di quel quello è considerato l'ultimo grande team italiano di respiro mondiale: la Liquigas

* Un viaggio a casa di Vincenzo Nibali, "il" talento del ciclismo italiano.

* Un faccia a faccia con Max Sciandri, che ci racconta il grandioso progetto Sky (Max sarà in ammiraglia al Giro) ma non risparmia critiche (motivate) al ciclismo italiano.

* Un bel ritratto di Giovanni Visconti scritto da Marco Pastonesi: progetti, sogni e… rimpianti

* Un formidabile foto reportage sulle sei giorni belghe.

E tantissime altre cose ancora.

Vi ricordiamo che se avete difficoltà a trovare Cycling Pro nelle vostre edicole potete segnalarcelo allo 06/3629021 oppure scrivere a cyclingpro@cycling.it

Se volete leggere in rete qualcosa di nostro come "assaggio", provate a scaricare questi pdf (ma anche altri..) dal nostro sito.

Un'intervista esclusiva a Dave Brailsford, patron di Sky

http://pro.cycling.it/news.asp?id=3176&t_hp=P

Un'intervista con Emanuele Sella

http://pro.cycling.it/pro_art.asp?idrub=122&idart=3081&t_hp=P
v Aspettiamo reazioni!

La redazione di Cycling Pro


cyclingPRO - 07/01/2010 alle 22:07

Dimenticavamo: uno dei nostri obbiettivi è sempre quello di cercare di conservare la massima integrazione tra carta e web.
Da questo link, http://www.cycling.it/oggetti/twittdec.pdf "in esclusiva" per Cicloweb, potete scaricare una delle pagine Twitter che pubblichiamo sul ogni mese: in pratica selezioniamo e traduciamo trenta "twitterate" dei 40 professionisti (da Armstrong a Cadel Evans a Quinziato) che usano questo formidabile mezzo di comunciazione.
La nostra pagina twitter è www.twitter.com/cyclingpro
Potete diventare nostri followers in 10 secondi!


Bob Fats - 08/01/2010 alle 14:41

[quote][i]Originariamente inviato da cyclingPRO [/i] Dimenticavamo: uno dei nostri obbiettivi è sempre quello di cercare di conservare la massima integrazione tra carta e web.
Da questo link, http://www.cycling.it/oggetti/twittdec.pdf "in esclusiva" per Cicloweb, potete scaricare una delle pagine Twitter che pubblichiamo sul ogni mese: in pratica selezioniamo e traduciamo trenta "twitterate" dei 40 professionisti (da Armstrong a Cadel Evans a Quinziato) che usano questo formidabile mezzo di comunciazione.
La nostra pagina twitter è www.twitter.com/cyclingpro
Potete diventare nostri followers in 10 secondi!
[/quote] Mi rivolgo ancora alla redazione di Cycling Pro, da cui non ho avuto risposte !! Attendo il numero di gennaio in abbonamento ma non ho ancora ricevuto il vostro regalo esclusivo a chi rinnovava la fiducia al vostro mensile: il casco !!! :mad:


cyclingPRO - 08/01/2010 alle 16:12

Bob, chiama lo 06/3629021: dal tuo nick non possiamo sapere chi sei!


Fanta1959 - 09/01/2010 alle 16:58

Ho letto quasi tutto il giornale con grande interesse e l'ho trovato veramente notevole. L'articolo "storia di doping", se tutto quello che si racconta è vero, è sconvolgente. La mia domanda è: ma perchè il giornalista appena uscito dallo studio di quel medioc non è andato dalla polizia a denunciare la cosa? Nell'articolo non si fanno nomi e cognomi, ma fino a quando qualcuno non interviene quel persoanggio continuerà la sua attività. E' la stessa cosa che mi chiedo quando vedo Le Iene: ma dopo che è finito tutto, dopo che voi giornalisti ve ne siete andati, cosa succede? Tutto resta come prima? Se così, il lavoro del giornlista non serve quasi a niente. Comunque, ripeto quanto scrissi in passato: il giornale non è facile da trovare in eidcola ma è buonissimo e racconta storie che non trovi da nessun'altra parte


mestatore - 14/02/2010 alle 20:57

ho finitodi leggere cycling pro di febbraio veramente notevole l' intervista a cunego- spiega tantissime cose sui limiti del prsonaggio la definerei clamorosa, in relazione a cose lette qui sul forum... bella anche l' intervista su ballan, che ne esce benissimo, un bel personaggio, ed il servizio sul team sky. molto interessante e fatto bene, con un bel piglio da giornalismo che non guarda in faccia alla parrocchia l' inchiesta sulla vicenda bani. ecco, questo aspetto è quello che manca a bs, un po' di giornalismo che spieghi bene certe situazioni , certe connivenze, certi personaggi a chi non ha mai frequentato il ciclismo giovanile bene anche l' intervista a santilli, che sulla vicenda sicilia fa na figura.. vale la pena sto numero, a parte il servizio su armstrong. ciao mesty ps: non ho nessuna azione di cycling pro....


Donchisciotte - 15/02/2010 alle 11:21

Ma qualcosa su Cuneghino me la puoi sintetizzare no? lo sai che a me fa piacere...:Od:


Fanta1959 - 15/02/2010 alle 16:17

Non so se definirei "clomorosa" l'intervista a Cunego, ma di sicuro Damiano esce sotto una luce nuova. Chi ne esce peggio è la Lampre: pensano di gestire un uomo o un corridore oppure un ragazzino dell'asilo? A Santilli direi: ma come si fa a rispondere a un giornlista che non si sa niente di una storia citata da mesi? Ma che procuratore è? Molto bello tutto il resto.


Donchisciotte - 15/02/2010 alle 16:52

Che storia citata da mesi? Caspita, un ragazzino dell'asilo !, no , dai, dite qualcosa di più. Qua non arriva 'sto giornale e non mi abbono a un giornale mai letto.


Fanta1959 - 15/02/2010 alle 16:55

Comunque dopo 6 mesi di comparazione con bicisport (mi sono abbonato a Cycling, causa difficile reperibilità in edicola) alcune cose mi sembra di poterle dire: CYCLING è un giornale, tipo un quotidiano. Fanno inchieste, non guardano in faccia a nessuno, scrivono anche molto bene. Metà dei discorsi su Bs su questo forum sono su chi scrive e chi non scrive e sui figli di papà che lavorano a Bs. Io non conosco chi scrive su Cycling e non voglio conoscerlo ma il risultato a me piace molto. Mi piacerebbe ci fossero ancora più pagine e più storie. C'è anche la tecnica e fatta bene, ma a me la tecnica non interessa molto e perferisco una intervista in più. Oppure un'inchiesta sul doping come le ultime, che non avevo mai letto da nssun'altra parte. BS sembra un rivista di storia antica, è vecchia. Parlano sempre delle stesse persone e anche con le stesse persone. In gene re scrivono male, in alcuni casi malissimo. E poi, che è una cosa che odio, fanno la morale su tutto. A me la morale non interessa, c'era già il Bulba che la faceva in tv: io voglio i fatti e i personaggi. Tipo su Cycling c'era un'intervista molto lunga col manager di Sky, la squadra inglese che ha più soldi di tutte. Diceva tantissime cose. Bicisport intervista Cribiori sette volte l'anno, uno che è fuori dal cilcismo da un secolo e che da un secolo ripete sempre le stesse cose.


Paz&Caz - 16/02/2010 alle 13:17

[quote][i]Originariamente inviato da Fanta1959 [/i] Comunque dopo 6 mesi di comparazione con bicisport (mi sono abbonato a Cycling, causa difficile reperibilità in edicola) alcune cose mi sembra di poterle dire: CYCLING è un giornale, tipo un quotidiano. Fanno inchieste, non guardano in faccia a nessuno, scrivono anche molto bene. Metà dei discorsi su Bs su questo forum sono su chi scrive e chi non scrive e sui figli di papà che lavorano a Bs. Io non conosco chi scrive su Cycling e non voglio conoscerlo ma il risultato a me piace molto. Mi piacerebbe ci fossero ancora più pagine e più storie. C'è anche la tecnica e fatta bene, ma a me la tecnica non interessa molto e perferisco una intervista in più. Oppure un'inchiesta sul doping come le ultime, che non avevo mai letto da nssun'altra parte. BS sembra un rivista di storia antica, è vecchia. Parlano sempre delle stesse persone e anche con le stesse persone. In gene re scrivono male, in alcuni casi malissimo. E poi, che è una cosa che odio, fanno la morale su tutto. A me la morale non interessa, c'era già il Bulba che la faceva in tv: io voglio i fatti e i personaggi. Tipo su Cycling c'era un'intervista molto lunga col manager di Sky, la squadra inglese che ha più soldi di tutte. Diceva tantissime cose. Bicisport intervista Cribiori sette volte l'anno, uno che è fuori dal cilcismo da un secolo e che da un secolo ripete sempre le stesse cose. [/quote] Sono perfettamente d'accordo.


augusto.t - 16/02/2010 alle 18:20

Ho acquistato C.P.di febbraio.Concordo sull'ottima qualità dei servizi. personalmente ritengo che tra grandi pagine di foto e articoli di tecnica(per questa esistono già giornali specializzati)da leggere resti piuttosto poco. Per carità la quantità non sarà un elemento predominante ma per un appassionato ha il suo peso.


Fanta1959 - 16/02/2010 alle 18:42

Concordo con te, Augusto. Potendo mi piacerebbe che certi giornali (anche quelli di informatica, altra mia passione) avessero 500 pagine. Però devono essere DI CONTENUTO! Preferisco solo tre articoli fatti bene, a venti pieni di domande tipo "Quando sei nato?", "Dove?", "Di che segno sei?", "Come si chiamano i tuoi fratelli (risposta "sono figlio unico", allucinante). Letto su Bs msi fa (McEwan, forse) e buttato subito il giornale. Non mi va di essere preso in giro!!! Molto meglio i balbettamenti e le incertezze di Cunego lette su Cycling che il racconto dei suoi pensieri (inventati) durante una tappa del Giro! Ma che ne sanno loro di cosa pensa e perchè non lo fanno parlare, ma con domande vere!


Donchisciotte - 16/02/2010 alle 18:51

' St'intervista a Cunego rimane un mistero, mannaggia| Comunque, Fanta1959, uno degli scioperi che ho meno gradito è stato quando i giornalisti non mettevano la firma sotto gli articoli. Perché per me chi scrive l'articolo conta parecchio. Allora quello che tu dici di interviste a Cunego improbabili, ha una firma. Bicisport, con i suoi difetti, è scritto parecchio male in alcuni articoli, compresi quelli da te citati, perché scritti da chi non sa scrivere ma non è vero per nulla che sia scritto ovunque male. Bs ha anche persone che sanno scrivere alla grande. E poi un giornale si dovrebbe trovare nelle edicole, non deve necessitare di abbonamenti altrimenti è introvabile.


Fanta1959 - 16/02/2010 alle 19:01

Non ho detto che BS è scritto tutto male, DON. Ma che il livello medio è molto basso, con punte di ridicolo tanto che a me infastidisce proprio leggerlo. Posso citare se vuoi. Sulle firme, è una questione di gusti: io non ci faccio mai troppo caso, se non ad alcune sui quotidiani. Forse hai ragioen tu, bisognerebbe prestarci attenzione. Sulle edicole, hai ragione! A me l'abbonamento arriva però puntuale


Donchisciotte - 16/02/2010 alle 19:08

Nel thread di BS mi pare che se ne parli in abbondanza, anche delle punte di ridicolo ( non lo dico, tanto si capisce chi è) e delle punte di eccellenza ( Vicennati), come pure dei medi, onesti giornalisti ( Falcioni). Sono solo esempi, ma per me conta il racconto. Sì, ma uno prima di abbonarsi vorrebbe leggere qualche numero ( poi io odio gli abbonamenti, sono una feticista dei giornali, mi piace andare in edicola e girare per strada con i giornali sotto braccio e quando vedo altri così mi ispirano simpatia).


Fanta1959 - 16/02/2010 alle 19:47

Allora Don, una sintesi (ma sono sei pagine) sull'intervista a Cunego e poi spendi questi 5 euro per leggerla! E' un'intervista strana che comincia dicendo che Damiano, come sempre, alle interviste arriva accompagnato con un direttore sportivo, come una specie di tutore. Tutta la prima parte è nervosa, disturbata. Gli chiedono dei suoi rapporti con i compagni di squadra e di Tiralongo che se n'è andato sbattendo la porta. Damiano comincia a dire: «Se racconto tutta la verità succedono casini, e adesso la racconto". Poi il diesse lo frena, poi Damiano dice che vuole raccontare, poi si tira indietro. Detta così non rende, ma letta fa impressione perchè viene fuori una persona piena di indecisioni e "coperta" dai suoi dirigenti. A un certo punto quasi minaccia di andarsene ma poi resta. Spiazzante, direi. Damiano si riscatta nella seconda parte, con belle riflessioni e anche umili su come cambia il suo futuro e sulla educazione dei giovani ciclisti e dei loro genitori. Alla fine un articolo che non ti da risposte e non riporta pareri ma ti fa venire domande, molte. Tra parentesi, DON, non vorrei sbagliarmi visto che il giornale l'ho in ufficio ma mi sembra che l'intervista non sia firmata.


bianconiglio - 16/02/2010 alle 23:41

Ho appena preso Cycling Pro per la prima volta, e anche a me sembra decisamente meglio di BS. Sono d'accordo però con chi vorrebbe meno foto e più testo.


Donchisciotte - 17/02/2010 alle 09:48

Ti ringrazio della sintesi fanta 1959, Cuneghino è sempre un argomento che mi interessa ( in negativo,ovvio). Io odio i tirchi, spendo e spando incoscientemente e i 5 euro li spenderei, ho anche scritto a quell'indirizzo e mail che era stato segnalato dalla redazione per poter comprare i numeri del giornale che mi interessano, non mi hanno degnato di risposta, che devo fare? Abbonarmi a un giornale mai letto non mi va ( a parte che odio gli abbonamenti, considerato anche il fatto che prima ci scriveva cannavò. Comunque se mi dici che non firmano gli articoli a me mica piace, io la prima cosa che vedo, libri o gli articoli, è il nome di chi scrive.


mestatore - 17/02/2010 alle 12:27

l' intervista in questione è firmata lq cosa che colpisce è che si tratta (almeno così è scritto) di quanto registrata dal giornalista, che mi pare sia bonarrigo se mi mandi in mp un numero di fax, cerco di fotocopiarla e mandartela, cara donchi, ma non riesco quasi mai a rispettare queste promesse fatte in buona fede ciao mesty


Donchisciotte - 17/02/2010 alle 12:51

Grazie Mestatore, se, per caso, ti riuscisse pure di fare l'operazione per l'intervista a Conconi... Bonarrigo non lavorava per BS( mi pare di ricordare di sì)?. Quindi la scuola è quella...


Fanta1959 - 17/02/2010 alle 14:06

Nella mia edicola adesso Cycling c'è, DON: due copie. Però all'inizio faticavo molto a trovarlo, forse non gli interessa vendere!! Io ho fatto l'abbonamento perchè costava meno e c'era un bel regalo. Mi arriva puntuale, ma mai prima del 2/4 del mese. Mi correggo: gli articoli sono effettivamente tutti firmati ma ribadisco che a me la firma non interessa ma mi interessa il contenuto!


Donchisciotte - 22/02/2010 alle 12:37

Ringrazio Mestatore per il fax e soprattutto perché, grazie alla mia imbranataggine, l’ha dovuto mandare più volte. Ho letto l’intervista a Cunego ( con qualche salto perché il fax si leggeva poco). Si legge veramente con gusto maligno, ridendo. Effettivamente è un’intervista da leggere. E’ esattamente come me lo immagino, come appare in televisione, senza filtri. Imbarazzante, almeno io mi imbarazzo. Nelle interviste scritte in genere viene meglio, qua no. Non so se giornalisticamente sia un’operazione giusta non mettere filtri nemmeno linguistici, non so se possa definirsi buono un giornalista che non lo fa e sono di umore troppo nero, oggi, per pensarci sopra. Prendo atto, Cunego è come lo immaginavo. Bonarrigo è abbastanza bravo, spietato, uno stile un po’ compiaciuto nella durezza, non il massimo per me, ma, indubbiamente,però, bravo. Poi, certo, un qualsiasi lettore si mette le mani nei capelli, magari un tifoso è orgoglioso del bambino.


Fanta1959 - 22/02/2010 alle 13:34

Concordo Don. A me l'intervista è piaciuta davvero molto ma anche io mi sono chiesto se un tono così duro con un intervistato sia giusto o meno. Forse sì, perchè in questo modo viene fuori una persona molto diversa da quella che passa di solito e più "vera" e poi perchè Damiano non è più un ragazzino ma deve prendersi le sue responsabilità. Certo, la stessa durezza o di più dovrebbe essere usata in un'intervista con chi gestisce la squadra e che "copre tutto" mandando addirittura gli atleti alle interviste con la "scorta": npn è un caso se la lampre ha perso tutti gli atleti migliori!


Maìno della Spinetta - 22/02/2010 alle 14:51

Già a inizio intervista quando si dice "Cunego è l'unico che si presenta ad un'intervista con qualcuno" si capiva che sarebbe stata una raffica di mitra quell'intervista. L'idea, poi, di non ripulirla, è scorretta se Cunego avevo chiesto di rivederla; ma se si son lasciati senza accordi è stralegittima. Nell'intervista Cunego proprio non fa una bella figura. Su ogni domanda interessante si tirava indietro... Però uno spunto per sviluppi successivi potrebbe essere: ogni volta che Cunego dice "devo tirare fuori tutto?" sarebbe bello dirgli, "sì, Damiano, per una volta, tira fuori tutto, sfogati, ricordati che sei un uomo. Leva le cose dovute a risentimento, quelle non servono; metti le cose che credi, di cui sei convinto, e tirale fuori" Veramente, più che un'intervista sembra la dimostrazione della fragilità di Cunego.


grilloparlante - 22/02/2010 alle 17:07

Bè, ho letto l'intervista a Cunego, incuriosito da tanto parlarne. E' successa la stessa cosa di quando intervistarono Ferrari e non gli chiesero ragione della positività di alcuni suoi atleti: hanno mollato la presa e questo mi fa pensare che l'idea di sputtanare Cunego per la sua fragilità sia venuta dopo, quando ci si è resi conto di avere in mano un'intervista debole o comunque "normale" e non in partenza. Altrimenti, quando Copeland dice che avrebbe dovuto essere un'intervista sul programma di Cunego, bisognava insistere con le domande e farsi raccontare da Cunego che cosa è successo con Tiralongo. Tanto sembrava ben intenzionato a parlare... Cunego che si presenta con l'accompagnatore potrebbe significare certo che il ragazzo difetta di personalità, oppure anche che magari non si fida di chi ha di fronte ed ha bisogno di un testimone. Del resto, Cunego lo dice spesso che tanto verrà scritto quello che il giornalista ha in mente. Detto questo, il principino non è un drago, lo sanno tutti. Però, se devo essere sincero, m'è toccato spendere gli euro in questione e alla fine m'è rimasto in mano e in mente ben poco. Bravo Coccia col pezzo dell'allenamento con Contador, almeno è originale. Ma il giornale per il resto è troppo smilzo, non resta in mano e non resiste tutto il mese. Okay, abbiamo sputtanato Cunego, ma perché neanche una parola sulla squadra che gli permette (se così è andata) di mandare via i migliori gregari? Sarà che Cunego non ha voluto dire quel che sa per non sputtanare la squadra?


mestatore - 22/02/2010 alle 17:57

personalmente l' intervista a cunego colpisce per 2 motivi: a) perchè è vera, come certe interviste alla televisione, b) perchè uno la legge dopo l' intervista a ballan, poche pagine prima. Ballan parla delle stesse cose e lo fa anche con durezza sincera e senza malanimo, ma certamente senza sconti al piccolo panettiere. come personaggio non mi è simpatico , il damiano, fa il solito riferimento ai dopati che l' hanno battuto ( lì non si fa problemi a sputtanare) e poi è molto politico sui rientri dei vari sella, ricco'. gran corridore, ma sopravvalutato oppure non in grado di esprimere i valori che gli riconoscevamo e che ci aspettavamo, magari appunto soppravalutando. poi magari quest' anno vince tutto.... ecco,tornando a ballan e ad un confronto tra le 2 interviste , imho , l' intervista a ballan è bella e merita di essere letta. poi , lui , mi è simpatico, è un bel personaggio , vero , da ciclismo. le interviste che fanno anche domande scomode, come quelle a ferrari e a cunegi a volte si chiudono lì,si esauriscono per chiusura dell' intervistato ( cunego infatti ad un certo punto voleva andarsene , mi pare di capire..) ma certi silenzi, certe reticenze al lettore fanno capire abbastanza, sempre imho. poi, se qualcuno preferisce le veline fatte dai ds sui programmi, tipo le interviste ai calciatori , quello che conta è il gruppo...giocheremo un po' chiusi ma se si presentasse l' occasione...vabbbbè... @ grillo parlante: io , questo numero di cycling pro l' ho letto con piacere, c' erano bei servizi, su sky, sul caso bani etc. non mi è piaciuto l' articolo su armstrong. trovo una grave mancanza la carenza assoluta di interesse per il mondo under 23. in definitiva,pero', preferisco, a 5 euro, un giornale "smilzo", che leggo in 5 giorni con interesse e piacere, che un monumento all' ancien regime come bs, dove in 3 giorni leggo vicennati e quello che mi interessa e poi trascino per 20 giorni tra luoghi comuni di neri senior e junior e i guerrieri dell' antidoping, la coverciano del ciclismo ed il consiglio dei saggi.... ma ognuno ha i suoi gusti, per fortuna. sarebbe bello un cp con vicennati e un interese più a 360, oppure un bs ripulito e ringiovanito....... ciao mesty


Donchisciotte - 23/02/2010 alle 01:22

Io credo che la spietatezza nello sputtanare Cunego possa anche essere nata da un certo risentimento del giornalista che non riusciva a tirare fuori niente manco a spremerlo. Tipo: va beh, adesso ti mostro per quello che sei. Purtroppo Cunego è sempre prontissimo a lanciare strali contro i colleghi dopati ( per poi ridimensionare al Processo alla tappa), contro i gregari che non lo aiutano mai abbastanza ( per fare il capitano unico ci voglio ben altre qualità), di fronte ai dirigenti della squadra o agli sponsor,invece, l’abbiamo visto a Milano, al Giro, durante quella specie di sciopero, accanto all’ammiraglia, con lo sponsor che lo rimproverava e lui a testa bassa a dire sì. Una delle più brutte scene mai viste nel ciclismo. Cunego non è difendibile. Probabilmente Bonarrigo a un certo punto non si è trattenuto. Poi che Cunego chiuda stizzosamente quando non sa che pesci prendere lo abbiamo visto anche in un’intervista di qualche tempo fa di Marco Grassi su un’innocentissima domanda su Cecchini. Penso che intervistare Cunego sia difficilissimo su carta stampata, o fai come Vicennati che, con rispetto e capacità di trasfigurare , cerca di tirare fuori sangue dove non scorre e però è un esercizio generoso ma unilaterale, o ti incavoli, come Bonarrigo, e spietatamente lo metti in mostra, oppure fai un incontro al vertice come quando lo intervista il piccolo Neri e lì esce fuori una cosa surreale . Sul resto del giornale non so perché non l’ho letto, però, Mestatore, sulle tue proposte io preferisco quella di un BS con Vicennati ( è vero, come dici tu, che su BS lui è l’unico che si legge davvero con piacere e interesse, altri, molto spesso, li leggo per tigna: voglio vedere dove arrivano) ma molto, molto rinnovato. Poi no, preferisco un mensile che si legge con lentezza a uno che lo consumi come un quotidiano o un settimanale, solo che, purtroppo, capita con BS di leggere gli articoli di Vicennati con calma e piacere , gli editoriali di Neri con le mani nei capelli, gli articoli del piccolo Neri per tigna e qualche altro articolo con interesse. No, vorrei un BS davvero mensile, approfondito, scritto benissimo dalla prima all’ultima pagina con un buon numero di giornalist bravi ( Bonarrigo non stava là?), interessante, rinnovato, con idee nuove, sì diretto da uno molto più giovane di Neri, ma uno capace, appunto. Solo che temo che il ringiovanimento della direzione ci farà rimpiangere il vecchio regime. Infine, magari dico una scemenza, ma a parte i giornali tecnici ( CT, MB non so ,altri, comunque molto specialistici), ma , invece di tanti giornali dedicati al ciclismo dell'approfondimento mensile, non sarebbe meglio un giornale " con le menti migliori del giornalismo ciclistico ( e i migliori fotografi)", magari a scannarsi a vicenda, come in parecchi posti di lavoro, ma anche a costruire un giornale davvero bello,adatto ai tempi, interessante, approfondito, puntuto e narrativo, d'inchiesta e di civiltà e cultura ciclistica?


Maìno della Spinetta - 23/02/2010 alle 12:36

Tra i due preferisco BS. Ma non lo leggo sempre, solo a volte. Cycling PRO a volte lo leggo, ma anche questo giornale solo a volte, non so, ho un viaggio in treno e me lo compro. E' vero che C.Pro è più agile. Ma non lo vedo necessariamente come un difetto. Se devo essere sincero mi dà più fastidio lo stile "spieghiamo le cose come stanno", che a volte si risolve più in maleducazione che in effettiva intelligenza, e la divinazione per chi si autodefinisce "maniacale", quando i patiti della bici non hanno bisogno di parlare di SRM o di ripetute anche a pranzo per essere tali.


grilloparlante - 23/02/2010 alle 13:23

A leggere di Cunego e di chi lo ha intervistato, mi è tornata alla memoria una domanda che avrei voluto fare tempo fa leggendo il pezzo di Marco Bonarrigo che andò da un presunto dottore per farsi dopare. Perciò, signor Bonarrigo, se ci legge: la domanda è per lei. Lei raccontò di essersi recato da questo tizio pieno di paure e di essersi presentato come maratoneta. Mi chiedo: perché non si è presentato come ciclista, oppure perché non ha proposto il seguito del racconto a una rivista dedicata alla corsa a piedi? Secondo: visto il tipo di prodotti di cui parla, è evidente che al primo controllo che avesse affrontato - nell'ipotesi ovviamente che lei fosse un ciclista - sarebbe risultato positivo. Perché quindi nelle conclusioni del suo articolo non dice che questo mondo è pieno di maneggioni, la cui unica garanzia è quella che sarete certamente beccati? Oppure forse avrebbe potuto dire che nel mondo delle maratone controlli non ne fanno come alle corse di professionisti, a volte quelle dei dilettanti e persino alle granfondo. Scrive su una rivista di ciclismo e racconta le vicende di doping di un maratoneta. Non è che non voglio capire, lei ha realizzato un servizio persino coraggioso, è solo che mi chiedo perché poi alla fine il risultato è quello di un'altra palata di melma sul ciclismo...

 

[Modificato il 23/02/2010 alle 14:15 by grilloparlante]


Donchisciotte - 23/02/2010 alle 16:45

Oddio che tristezza, il nuovo che avanza sarebbe fare come le Iene che si fingono atleta e vanno dal medico a chiedere doping e quello gli dà tutto. Che tristezza.


Fanta1959 - 23/02/2010 alle 20:09

Caro Don, ho postato a suo tempo sull'inchiesta sul doping di Cycling, a mio parere notevole. Niente a che vedere con le Iene (o Striscia). Ti consiglierei vivamente di leggerla prima di esprimere giudizi!


Paz&Caz - 23/02/2010 alle 20:36

Per me il servizio di Cycling Pro è stato utile al Ciclismo e ben fatto.


Felice - 23/02/2010 alle 22:28

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Oddio che tristezza, il nuovo che avanza sarebbe fare come le Iene che si fingono atleta e vanno dal medico a chiedere doping e quello gli dà tutto. Che tristezza. [/quote] Questo é, più o meno, quello che é accaduto in occasione delle Olimpiadi di Pechino. Un giornalista si é presentato come allenatore di una squadra di atleti (nuotatori credo). E ha fatto richiesta a medici cinesi di sostanze dopanti, in particolare del doping detto "genetico". I cinesi, che da millenni sono mercanti nati e che venderebbero frigoriferi agli esquimesi, gli han detto: "vuoi doping genetico? Eccotelo qui, ed é anche a buon prezzo". E, ovviamente, erano pronti a rifilargli un placebo qualunque. Ebbene, a quel tempo, nessuno se ne é uscito con un "che tristezza!". Anzi, qui nel forum, é stato dato per assodato che "siamo nel bel mezzo dell'era del doping genetico" e lo si crede ancora. Non che non ci si arriverà, ci mancherebbe. Ma tra l'arrivarci e l'esserci, un po' di differenza ci corre. Sempre ovviamente, non ci si é chiesti che valore potrebbero mai avere le prestazioni a cui assistiamo in tempi di doping genetico. E nemmeno ci si é chiesti chi mai, oggi, potrebbe far uso oggi di questo particolare tipo di doping. Già, la risposta potrebbe non essere del tutto gradevole. Per non parlare di coloro che sostengono che, doping o non doping, si vince comunque per "talento". Anche in tempi di doping genetico? E poi quale talento? Quello di aver scelto il medico giusto e di essersi sottoposti alle giuste terapie? Mi dispiace di aver scritto quanto sopra, ma insomma, non si può sempre far finta di niente. Ciao a tutti


Donchisciotte - 24/02/2010 alle 01:06

Fanta1959, vorrei intanto precisare che sono una donna ( visto che mi parli al maschile, ingannato dal nick, ma quello è un archetipo in cui mi ritrovo molto). Io non ho criticato il contenuto dell'inchiesta ( che non ho letto), ho letto quanto riportato da grilloparlante e ho espresso un parere sul tipo di inchiesta. Va bene , se si va in giro e si cerca doping si trova in abbondanza, lo sappiamo, come conosciamo valanghe di esclusivi diari del dopato ( tutti uguali), valanghe di lacrimevoli luoghi comuni su come " si arriva a sbagliare ma non lo farò mai più e sarò un esempio per i giovani". Non l'ho letta e non la giudico ma IL TIPO di inchiesta di questo genere è vecchio ( sono anni che si fa) e scopre l'acqua calda. E' sensazionalistica ( ripeto, il tipo di inchiesta) e non produce alcun effetto, Capodacqua sono secoli che pubblica diari di dopati tutti uguali, non mi pare innovativo. Mi pare triste. Non mi pare,infine, che sia stato detto che il finto maratoneta andasse a chiedere doping genetico per cui il maestrino di etica tifosa applicata al doping ,Felice, come sempre, ha sbagliato bersaglio.

 

[Modificato il 24/02/2010 alle 01:11 by Donchisciotte]


Fanta1959 - 24/02/2010 alle 07:25

Scusami DON(na), non avevo capito che eri tale! Sul tema, ribadisco quello che ho detto: prima bisogna leggere, poi giudicare anche perchè questo non e' proprio il TIPO DI INCHIESTA di cui parli tu. La critica non è rivolta solo a te: sul thread del BULBA c'è uno che lo massacra (per carità, il Bulba si presta) e alla fine dice che comunque NON ha visto la cronaca in questione ma si basa su quello che ha scritto un altro! Non vale!


Donchisciotte - 24/02/2010 alle 09:35

OK, Fanta 1959, comunque visto che grilloparlante ha letto questa inchiesta e ha fatto delle domande e visto che la redazione di cycling pro ( con questo nick) è un utente del forum e ha più volte scritto in questo thread sollecitando un dibattito sui contenuti del giornale , sono curiosa di leggere le eventuali risposte di Bonarrigo ( o della redazione) a un forumista che ha letto e fatto domande su un'inchiesta del giornale.


grilloparlante - 24/02/2010 alle 10:16

Appunto Fanta1959, io l'ho letto ed ho esternato qualche dubbio. Mica ho detto che l'iniziativa di fare quel servizio non fosse apprezzabile... Ho solo detto che mi ha dimostrato come sia possibile doparsi per fare le maratone ed ho aggiunto che quel tipo di prodotti nel ciclismo li beccherebbero al primo controllo anche solo delle urine. Insomma, m'hanno dimostrato che il doping esiste e si trova, ma purtroppo ne avevo il sentore. Era meglio semmai mandare un dilettante da Ferrari e allora sì che sarebbe stato uno scoop. Far vedere che i maratoneti si dopano in squallide cantine emiliane che tipo di servizio positivo ha reso al ciclismo?


mestatore - 24/02/2010 alle 10:28

ma i giornali mica devono rendere per forza un servizio positivo al ciclismo. devono rappresentare una realtà. personalmente a me quell' inchiesta non ha stupito. conosco bene il mondo degli amatori. a molti altri lettori, probabilmente, ha interessato e ha rappresentato una realtà che spiega molte cose. piuttosto è interessante l' inchiesta sul caso bani: uno spaccato reale su personaggi che hanno un ruolo in federazione e sul ciclismo giovanile apparentemente piu' evoluto, quello toscano. su quello bisognerebbe discutere. e sul fatto che simili personaggi e simili collusioni federali nuociono al ciclismo più di mille inchieste piu' o meno originali sul doping amatoriale. preciso che tra i personaggi includo anche bani e i suoi familiari.non solo dirigenti e medici ciao mesty


grilloparlante - 24/02/2010 alle 10:48

Il bene del ciclismo è una risposta all'osservazione precedente di Paz & Caz e ancora aspetto di capire quale sia questo bene. Secondo: se è un servizio utile per gli amatori, perché non metterlo sulla rivista delle granfondo e scegliere invece di aggiungere fango al professionismo, per giunta nel nome della maratona? A mio avviso se vuoi fare qualcosa che offra uno spaccato di questo problema nel ciclismo, devi parlare di ciclisti, non di maratoneti. esempio: che ne sai se quel medico, a un “infiltrato" che si presenta come ciclista, non avrebbe risposto: “Lascia stare amico, nel ciclismo ormai non si può fare più niente, perché ti beccano”? Terzo: il caso Bani. Bello, una bella sintesi di quello che era già uscito su Repubblica e sulla Gazzetta. Permette di avere una visione d'insieme, ma non spiega moto bene il ruolo di Ivano Fanini, ad esempio. E non si chiede come e perché sia nata l'intervista alle Iene. Sarà che fare certe interviste offre una convenienza di qualche genere? Insomma, non mi pare un giornale fatto male, dico solo che a leggerlo non imparo mai niente di nuovo.


Felice - 24/02/2010 alle 13:18

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Non mi pare,infine, che sia stato detto che il finto maratoneta andasse a chiedere doping genetico per cui il maestrino di etica tifosa applicata al doping ,Felice, come sempre, ha sbagliato bersaglio. [/quote] Ti pare male. E magari potrei aggiungere anch'io un "come sempre", ma te lo risparmio. Ti pare male perché: 1) non si trattava di un finto maratoneta, ma di un finto allenatore di una squadra di atleti; 2) lo scoop con cui se ne uscì alla fine della storia fu proprio che in Cina ci si poteva procurare il necessario per un doping genetico con modica spesa. Scoop giornalistico che fu ampiamente ripreso qui nel forum al fine di avvalorare la tesi secondo la quale il doping genetico sarebbe già in circolazione. 3) lo scoop in questione fu ottenuto con metodi analoghi a quelli usati dalle Iene (ovvero facendosi passare per quello che non si é). Inoltre nessuno si diede la pena di verificare l'attendibilità delle affermazioni che ne seguirono. Nessuno, in particolare, fece balenare l'ipotesi che colui che stava cercando di imbrogliare potesse essere stato ripagato dalla controparte con la stessa moneta. Quanto sopra é ampiamente documentato nei posts che furono scritti a quell'epoca. Mi scuso con i moderatori per l'OT. Risponderò ad eventuali repliche nel thread apposito.


Donchisciotte - 24/02/2010 alle 14:34

Mannaggia, mi propongo sempre di essere buona e le circostanze avverse… 1) Si stava parlando dell’inchiesta di cycling pro, il falso maratoneta , da quello che capisco, che va dal medico dopatore e ottiene quello che tutti sanno avrebbe ottenuto. Non doping genetico. 2) Io dico che in questa cosa non mi pare di vedere novità né notizie nuove e che, visto che si parla di Cycling pro come del nuovo rispetto al vecchio, mi pare un po’ triste. 3) Tu te ne esci con questa storia dei cinesi e del falso doping genetico. Non mi ricordo quando e dove si è parlato di questa storia cinese , né se sono intervenuta, né se, in questa ossessione di cogliere la contraddizione, ti riferisci genericamente a quelli che non la pensano come te o a Morris che ha parlato del doping genetico. Doping genetico che non c’entrava nulla con quello di cui si stava parlando. 4) poi te ne esci con le solite mezze frasi su “ a chi non conviene, per chi è sgradevole”. Boh. 5) Che vuoi dimostrare? Il doping genetico, penso, esiste, non sarà diffusissimo, ancora, ma sarà la frontiera del domani. La vendita taroccata del doping genetico cinese è una novità? A Frigo hanno trovato acqua di sorgente e gliel’avevano venduta per epo di ultima generazione. E allora? La colossale inchiesta che svela che chi si dopa è ulteriormente stupido perché pensa di acquistare da un cinese il doping genetico? Se la stupidità umana è una novità… O la finta stupidità del giornalista che vuole dimostrare che se chiedi la luna trovi qualcuno che te la vende. 6) E’ chiaro che, però il fatto che si pensi di chiedere doping genetico dimostra che il doping genetico è una possibilità, una realtà ancora per pochi e che presto non sarà più per pochi, come è sempre avvenuto. Per un po’ non si scoprirà poi si troverà ai controlli e si passerà ad altro. Come sempre è stato. La novità dove sta? A chi interessano ‘ ste cose Capodacqua ne scrive da anni, la novità è assente. Il solito sputtanamento del ciclismo, sport cattivo dove gli altri sport, al massimo, combattono con le pillolette per dimagrire. ( Sbadiglio…). P.S. mi scuso anch'io con i moderatori per l'OT ma io non so quale sia il thread apposito visto che io parlavo dell'inchiesta di cycling pro e all'improvviso si parla di cinesi...

 

[Modificato il 24/02/2010 alle 14:37 by Donchisciotte]


bianconiglio - 24/02/2010 alle 16:27

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] La vendita taroccata del doping genetico cinese è una novità? A Frigo hanno trovato acqua di sorgente e gliel’avevano venduta per epo di ultima generazione. [/quote] ma è vera 'sta storia? :o:P:?


Felice - 24/02/2010 alle 18:23

Donchisciotte, Il legame con quanto da te detto non sta in quello che il tuo maratoneta ha fatto o chiesto. Sta invece nella frase che ho citato : “fare come le Iene che si fingono atleta e vanno dal medico a chiedere doping e quello gli da tutto”. Il seguito della risposta nel thread adatto, ovvero quello sul doping.


dietzen - 24/02/2010 alle 18:46

[quote][i]Originariamente inviato da bianconiglio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] La vendita taroccata del doping genetico cinese è una novità? A Frigo hanno trovato acqua di sorgente e gliel’avevano venduta per epo di ultima generazione. [/quote] ma è vera 'sta storia? :o:P:? [/quote] verissima, era una fialetta di acqua e sale se non ricordo male.


Donchisciotte - 24/02/2010 alle 19:07

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Il seguito della risposta nel thread adatto, ovvero quello sul doping. [/quote] OK, ti rispondo là visto che è stato individuato il thread.


Donchisciotte - 26/03/2010 alle 10:10

Ho letto sul sito di Capodacqua ( sportpro.it) l’intervista a Di Rocco che si trova sul numero di marzo di Cycling pro, intervista di Bonarrigo. Intervista e giornale molto elogiati da Capodacqua. L’intervista è indubbiamente incalzante, aggressiva, anche troppo,forse, un po’ ansiogena. Mi chiedo, però: quanto spazio occupa nel giornale questa operazione di smontaggio e esibizione di tutto il marcio del ciclismo? Perché va tutto bene ma la sensazione è che, alla fine, uno può dire due cose: può minimizzare ( va bene, fa schifo il ciclismo ma rispetto a quello che si legge in Italia senza che susciti la minima indignazione nella maggioranza degli italiani, questi del ciclismo, alla fine ,sono peccati veniali). Oppure si può nauseare. E dire: ma mica l’ha ordinato il medico di seguire il ciclismo, fa schifo, è un mondo di m… e di imbrogli, i ciclisti sono dopati, i preparatori stanno appresso solo ai ciclisti, chi me lo fa fare di nausearmi con il ciclismo? Già uno ingurgita veleno nella vita in generale, pure nella passione sportiva? No, magari lascia perdere. Ovviamente non voglio dire che si debba tacere, ma che bisogna misurare lo spazio. Se mi fai un giornale aggressivo, pieno delle schifezze del ciclismo,poi mi devi dedicare altrettanto spazio a darmi una motivazione per seguirlo, il ciclismo. Qualcosa di bello ci dovrà pur essere per farmi seguire questo sport, comprare i giornali, seguire i siti e le telecronache. E questo non può essere solo la tecnica, se il ciclismo è sport popolare, lo è perché non è seguito solo dai cicloamatori e praticanti, mi devi dire ( e devi essere capace di farlo) perché io devo seguire il ciclismo. Per incavolarmi del marcio che c’è? Allora lascio perdere, mi incavolo già abbastanza. Sarà un caso che, negli altri sport, la descrizione del marcio occupa spazi limitati e SEPARATI dalla narrazione sportiva? A Capodacqua piace, ma lui scrive in un giornale generalista che nessuno compra solo per leggere il ciclismo, può fare una narrazione in cui, quasi sempre, l’80% del racconto è occupato dal marcio in Danimarca. Non so se gli altri possono seguirlo su questa strada. Se non mi sai narrare anche l’epica, la poesia, il dramma, il coraggio, i pensieri, le emozioni di persone, atleti che affogano nella m… e sanno “ rimanere veri uomini, però”, allora perché mi devo interessare del marcio? Faccio altro. E’ vero che uno la motivazione ce l’ha dentro ma se continuamente, vedo la telecronaca e si parla quasi sempre di doping, leggo i giornali e mi si dice che è tutto falso, dopato, marcio e adulterato quello che amo, beh… le motivazioni se ne vanno. O, oltre al marcio, c’è altro oppure lasciamo proprio perdere.


mestatore - 26/03/2010 alle 16:51

cara donchi, credo che il tuo giudizio sia così impreciso perchè non leggi il giornale, non lo compri e ne leggi solo un articolo qua e là. anzi, mi stupisco pure che una precisa come te si lanci in giudizi senza conoscere, senza aver letto tutto. io leggo CP da molti mesi e avevo deciso di non postare più perchè non voglio sembrare un azionista mascherato della rivista . drvo dire però che il numero di marzo era molto bello, per me molto più godibile di quello di bs che tu e grillo avete elogiato, mentre a me ( che pure l' ho letto) mi era sembrato sì migliore degli ultimi numeri catastrofici, ma semplicemente tornato al decente livello abituale, non straordinario. non c' era solo l' intervista a di rocco, su CP. c' era un bel ricordo di ballerini, fatto bene. vi era citato martini ma non si parlava solo di martini , ogni 3 righe. fatto bene, non inutilmente retorico, ma sentito. bello. c' era un servizio sulla liquigas sul teide, e per me era anche più interessante di quello di vicennati che pure scrive benissimo ed è uno dei miei giornalisti preferiti. c' erano mpolte cose, storie di ciclismo, non solo di tecnica , fatte bene. c' era anche la parte politica, l' intervista a dirocco e alcune cose. ecco , la parte "politica" a me non dispiace: non c' è quell' accondiscendenza verso la parrocchia tipica di bs, ci sono meno luoghi comuni e parole d' ordine ( stregoni, coverciano del ciclismo, vecchi saggi, mercanti fuori dal tempio...) che su bs. ci sono nomi e domande scomode nelle interviste , domande che ci facciamo noi qui nel forum e ci sono le risposte evasive degli intervistati , che non sono ansiogene , ma inqietanti, nel senso che aiutano a capire piu' di mille pistolotti di tony lo schiavo , tanto fumo ma nomi e fatti manco uno , ameno che non sia già stato sputtanato dagli eventi. c'era un servizio interessante e documentato sugli esiti degli studi fatti al giro bio. fatti, dati, non solo parole d' ordine alla sergio neri. quello di oggi,ripetitivo e trombonesco, non quello ottimo di anni fa. mancano su CP le pagine su under e le rievocazioni storiche di bs , che sono una parte forte di bs. manca la capacitàò di raccontare il ciclismo come una favola romantica che ha bs. capacità che a te piace tanto, invece a me l' atmosfera fumosa e odorante salsiccia delle birrerie fiamminghe, la neve appena caduta delle interviste invernali, il brusio degli alberghi dei ritiri, letti 100 volte un po' mi hanno stufato. ad ogni modo , per fortuna , non tutti i gusti sono alla menta , e quindi ognuno si legge cio' che gli piace. io spesso , non sempre compro entrambe. se devo rinunciare , rinuncia a bs, in attesa che migliori. trovo tuttavia che basare il giudizio sulle parole di capodacqua ( se piace a lui , chissà che schifezza deve essere...) e su qualche articolo letto a campione non sia proprio il massimo, anzi sia un poco pressapochistico , aprioristico e non mi viene un altro..istico che suoni altrettanto male. ciao mesty


Bob Fats - 26/03/2010 alle 17:02

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] ... non c' era solo l' intervista a di rocco, su CP. c' era un bel ricordo di ballerini, fatto bene. vi era citato martini ma non si parlava solo di martini , ogni 3 righe. fatto bene, non inutilmente retorico, ma sentito. bello. c'era un servizio sulla liquigas sul teide, .... [/quote] Dopo aver letto per molti anni BS, ho scoperto CP e nel 2009 mi sono abbonato. Lo trovo godibilissimo. Bella e pungente l'intervista a Di Rocco. Toccanti le parole spese per Ballerini, forse perché le scrive Pastonesi, una delle mie penne preferite. E poi si passa ai fatti contro il doping: il giornalista è veramente stato in ritiro sul Teide con Basso e soci a vedere cosa si fa in questi ritiri in posti remoti. Non l'ho ancora finito e non posso esprimermi sul Giro Bio ... forse nel fine settimana ... ;)


Donchisciotte - 26/03/2010 alle 19:18

Mesty, nemmeno io sono un'azionista di BS. Come ho già ripetuto non ho mai comprato CP perché non lo trovo. La mia ( sono andata a rileggere: c'era un punto interrogativo) era una domanda: quanto spazio occupa? Cioè l'intera rivista è dedicata al marcio? Domanda. Non affermazione apodittica. Motivata dalla pubblicità di Capodacqua, dall'aggressività vagamente isterica che a me non piace troppo dell'intervista e dal fatto che qua si è è parlato quasi sempre di inchieste sui preparatori o, comunque,inerenti a un certo genere di discorsi. Tu mi dici che, invece, si parla anche di altro, prendo atto della risposta alla domanda. Bicisport lo vorrei un po' diverso, ma non rinuncerei agli articoli di Vicennati nemmeno se trovassi CP ( magari, se mi piacesse CP, comprerei entrambi). I suoi articoli sono ,sostanzialmente, l'unico motivo per cui non mollo BS, infastidita del suo destino di feudo dei Neri, oltre al fatto che è un giornale che leggo da anni, ho seguito tutto il ciclismo dalle sue pagine,purtroppo da qualche anno non è più lo stesso, spesso ( rima involontaria). Ciao Maria Rita Bob Fats: anche il giornalista di BS è stato veramente sul Teide. Questo per la precisione, non perché io sia un'azionista di BS.

 

[Modificato il 26/03/2010 alle 19:21 by Donchisciotte]


mont ventoux - 27/03/2010 alle 13:26

L'ho comprato per la prima volta questo mese. Di negativo c'è il rapporto quantità/prezzo. 5 euro per un giornale di poco più di 100 pagine sono troppi. Con gli stessi soldi Bs può arrivare fino a 250 pagine, dovrebbe esserci una riduzione di costo almeno del 20%, altrimenti credo che molta gente continuerà a fare un ragionamento che premia appunto soprattutto il numero delle pagine. Però la qualità è ottima, e i contenuti tecnici dei servizi sugli allenamenti della Liquigas, sulle prove su pista fatta dai corridori Lampre e sul Giro Bio sono di alto livello veramente. Poi è molto apprezzabile il tono sobrio e asciutto dei giornalisti, per nulla retorico. Ma devono ispessirlo un pò di più questo giornale insomma..

 

[Modificato il 27/03/2010 alle 13:41 by mont ventoux]


Fanta1959 - 27/03/2010 alle 19:02

Quoto al 100 per cento Mestatore, anche se rischio l'ira di Donchisciotte che già mi ha dato del partigiano una volta: non si può giudicare senza leggere, costruendo strutture di ragionamento teoriche su una cosa che NON si è letta per intero! E anche sull'analisi parziale non concordo: il Di Rocco che esce dall'intervista è un personaggio inquietante. Non so parla di "marcio" del ciclismo, DON, ma si evidenzia l'assoluta inadeguatezza dell'uomo che guida la federazione. Punto e basta! Leggi tutto e poi giudica. Il ricordo di Ballerini su Cycliong è bellissimo, gli articoli fatti sulla Liquigas e la Lmapre sono davvero ottimi. A me questo modo di fare il giornale non provoca affatto nausea DON, ma mi fa piacere e fa crescere il mio amore per il ciclismo. Mi fanno nausea le risposte di Di Rocco, quelle sì e spero che il ciclismo venga diretto da gente più degna. Certo, Mont Ventoux ha ragione: Cycling è davvero sottile, non tanto per i 5 euro quanto perchè ti sembra che un mese di lettura meriti molto di più. Poi un'altra cosa, mi sembra che molti vogliano per forza che una rivista emerga su un'altra che... o da una parte o dall'altra.. Ma perchè? Io non compro Bs perchè non mi piace nè la filosofia nè la realizzazione. Ma ognuno lavora come crede e troverà i lettori più adatti. Piuttosto se mi dici Tuttobici o Ciclismo, ecco, allora mi chiedo: ma chi compra e legge roba così scadente?


Frank VDB - 28/03/2010 alle 22:53

Io sto provando dall'autunno TuttoBici, non mi sta entusiasmando ma prima di abbandonarlo vorrei aspettare la stagione delle corse per vedere come è la rivista in "alta stagione". Però questo CycclingPro mi incuriosisce. Anche se due riviste per me sono troppe. Sotto il profilo dei costi e del tempo per la lettura, poco tra quotidiani e romanzi.


Donchisciotte - 29/03/2010 alle 00:23

Fanta1959, infatti qua nessuno tenta di convincere nessuno a leggere una cosa o l'altra o a non leggere niente o tutto. Sono opinioni su quello che si legge, tutto qua. Non tentativi di convincimento. Solo che restano inevase le domande di grillo parlante a Bonarrigo ( magari non legge questo forum, non lo so) e quella di tex a te, fanta 1959. Te la riporto ( la domanda è di Tex in altro thread, non mia): 1- per Fanta 1959: hai scritto che non acquistavi BS da anni. In ogni caso, evidentemente, durante questo periodo qualcuno te lo regalava oppure prestava perché sei sempre abbastanza a conoscenza del contenuto della rivista. Proprio leggendo un tuo intervento sull’intervista a Nocentini al Tour, che tu definivi falsa perché irrealizzabile nei tempi e nei modi dichiarati dall’autore, ho deciso di scrivere a BS per chiederne conto. Non mi hanno degnato di una risposta e non ne sono contento, resta il fatto che mi sembri un lettore di BS abbastanza attento, oltre che informato. Solo una persona informatissima poteva sapere che l’intervista non si poteva collocare in quel contesto, io ad esempio non l’avrei mai potuto sapere.


Fanta1959 - 29/03/2010 alle 09:26

Ho iniziato a insegnare nella seconda metà degli anni Settanta, con l’esperienza delle “150 ore”. Erano le scuole serali dove prendevano la licenza media gli operai, i contadini e tutti quelli che non avevano potuto farlo da ragazzi. Un’esperienza faticosa, esaltante e “politica” dove oltre alle lezioni c’erano le lunghe e noiose assemblee con i colleghi dove ci si interrogava sul “significato” di quello che facevamo. Pensate che tempi lontani! A metà di queste assemblee intervenivano sempre gli stessi personaggi: erano i colleghi “politici”. Facevano interventi lunghi, usavano parole complesse (“apodittico”?) che forse anche per la stanchezza a molti di noi risultavano più pesanti. Loro avevano come obbiettivo quello di spiegarci non le cose ma come andava il mondo. Spesso se uno riusciva a seguire il filo dei loro discorsi, si accorgeva che citavano leggi e regolamenti già cambiati o non più in vigore, libri o articoli che non avevano letto, film di cui avevano solo sentito parlare. Se tu provavi a farglielo notare, prima si indispettivano poi ti rispondevano sempre nello stesso modo: non è questo il punto! Non era mai quello il punto. A questi signori a me veniva di dire sempre le stesse cose. Uscite dalle vostre stanze, alzate il sedere dalle sedie, leggete i libri che citate, gli articoli o i film che criticate. E prima di confrontarvi con gli altri su temi a loro noti e a voi no, cercate di capire di cosa si parla! (ovviamente non mi riferisco a nessuno che interviene in questo forum, è chiaro, no?!)


TEX - 29/03/2010 alle 09:38

Spero di non infrangere le regole..... X FANTA 59: sul thread "Bicisport" ti avevo posto delle domande molto precise riguardo alcuni tuoi interventi. Sono di inizio marzo (penultima pagina), non dovresti far molta fatica a trovarle. Potresti rispondermi? Ti ringrazio. Ciao


Fanta1959 - 29/03/2010 alle 10:00

Tex, ma mi pareva di averti già risposto!!!! Avevo linkato una lettera a Bici Sport pubblicata su un forum italiano (bdc?) in cui un lettore chiedeva conto di come era stata realizzata un'intervista citando un articolo di protesta di cyclingnews (ma presente anche in altri siti in inglese) in cui si diceva che al Tour non erano stati ammessi i giornalisti sui treni dei corridori e che qeusto aveva creato problemi grossi.


pacho - 29/03/2010 alle 10:02

Fanta1959, mi stai mettendo in difficoltá su chi votare come utente del secolo

 

[Modificato il 29/03/2010 alle 10:05 by pacho]


Fanta1959 - 29/03/2010 alle 10:20

Molto umano, Pacho! Naturalemente Cyclingnews protestava col Tour (non con Bicisport) dicendo che praticamente i giornalisti un corriodre in tre settimane non lo vedevano mai e quindi non potevano lavorare. Cosa credo vera, perchè se leggi i giornali ti accorgi che anche nel calcio ci sono sempre meno interviste e sempre più commenti. Penso che questo succeda con i campioni perchè magari i gregari sono più liberi.


Donchisciotte - 29/03/2010 alle 11:38

Encomiabile, ma non spiega come sapevi che su BS ci fosse un'intervista a Nocentini sul treno e a Contador in albergo ( l'intervistatore aveva anche colto lo sguardo fra Contador e Armstrong nel corridoio e la conversazione fra Lance e il tecnico ,con l'auricolare, in corsa). Non c'è nulla di male: leggi BS.:D Mica è un peccato, tutto sta a trovare il tempo di leggere, possibilità di farlo ( se un giornale non lo trovi...) e voglia di farlo. Bella l'esperienza delle 150 ore, solo che se un professore fatica a trovare il significato di "apodittico", magari è bene che faccia altro nella vita, cioè almeno il professore dovrebbe avere un vocabolario un po' più ampio di quello televisivo. Le 150 ore furono anche un'esperienza politica, nascevano dal bisogno di dare anche ai lavoratori la possibilità di frequentare la scuola, ci andavano i prof motivati, quelli che non pensavano che fosse importante formarsi la classetta di figli di papà con cui farsi la fama del "professore di buona fama", ci andavano quelli che i libri li leggevano, i film li guardavano, quelli animati da passione vera e quelli che non parlavano solo di figli, pappe, scatti di stipendio e spessore sociale del prof.


Fanta1959 - 29/03/2010 alle 11:50

Come sempre, Don: sei fuori tema, fuori registro, fuori tutto. Offendi invece di discutere. Sei uno di quei miei colleghi, che non rimpiango: noi anche in classe, loro solo alle assemble chiusi nel loro castelletto. Sorry, ma discutere con te è tempo buttato e non ho più intenzione di farlo.


Donchisciotte - 29/03/2010 alle 11:58

:o Offendo????? ma che è un'offesa dire che, secondo me, leggi BS?:? Va beh...non sapendo che rispondere... è colpa dei comunisti ( tutto è relativo,sempre,comunque, per Pacho sono una borghese da salotto...). Comunque ci tengo a dire che non mi interessa sapere le identità di chi scrive su un forum se non è volontà del forumista dirla, l'anonimato e l'uso delle identità è parte essenziale e intelligente del gioco linguistico su internet, per cui il gioco dell'identità da scoprire non mi interessa. Solo che se uno dice che non legge un giornale, un libro, un forum ecc. e poi sa tutto quello che si dice in ciò che afferma di non leggere, allora il gioco non viene bene.


mestatore - 29/03/2010 alle 12:30

dai donchi e fanta non arrrabbiatevi. in fondo , se capisco bene , siete colleghi, poi uno non ammette di leggere ma giudica ( e in piu' non risponde alle domande del comintern), l' altro non riesce a leggere perchè non trova ma poi giudica....insomma dai non vale la pena. ma sta intervista al noce dove l' hanno fatta? pero' , a mio modo di vedere, mica è così importante. bs tende a fiabeggiare un po' sul contorno , a creare un po' di ambiente ( le famose birrerie belghe, le interviste invernali subito dopo la neve, sempre), l' importante è che l' abbiano fatta ed il contenuto sia credibile. poi se sul treno o al telefono mentre il noce era in treno , non saprei. magari neri jr è riuscito a salire perchè il controllore era pescatore pure lui. o perchè bs ha un peso nel ciclismo superiore ad altre testate dai, non prendetevela ciao mesty


Donchisciotte - 29/03/2010 alle 12:45

Non posso svelare cose private di altri utenti, ma, in effetti, io e tex potremmo costitire un comintern ( Pacho permettendo). Comunque il Comintern giudica, in questo caso, su quello che legge: Tex legge qualche volta anche CP e io ho commentato fatti: quello che ho letto ( l'intervista a Di Rocco) , gli articoli di cui si è parlato qua ( tutti inerentia determinati argomenti) e la pubblicità di Capodacqua. Fatti. Romanzare, se uno lo sa fare, va benissimo. Essere nel corridoio dell'albergo o in sella con lance è altro. E poi, visto che so di alcune lettere al direttore, fra cui tex, che chiedevano spiegazioni, a pensare male, diceva qualcuno, si fa peccato ma si indovina. Altrimenti il direttore avrebbe risposto: no, mio figlio è un grande giornalista per cui ha accesso in luoghi che altri non varcano. So che può apparire una scusa il fatto di non trovare CP, ma confesso: non abito esattamente a Roma ma in un posto vicino Roma che non posso rivelare perché ricercata da anni da alcuni personaggi improbabili e rissosi del vecchio forum di Pantani. :OIO E qua CP non arriva, quando vado a Roma non mi passa per la mente di andare per edicole avendo mille cose da fare ( non ci vaso spessissimo). Il Comintern è, come si vede, trasparente.:P


pacho - 29/03/2010 alle 13:02

donchisciotte, c'é una differenza sostanziale tra me e te: il tuo dito preferito é l'indice, il mio é il medio. quindi il comintern tienitelo pure stretta


Donchisciotte - 29/03/2010 alle 13:25

Quello della tua è il medio? caspita, giudichi tutti, il passato e il presente... se pensavi fosse l'indice ci facevi secchi... va beh, mo' vado in sezione ad attendere... Ti lascio una canzone ( a proposito di indice e medio): De André noi ti abbiamo osservato dal primo battere del cuore fino ai ritmi più brevi dell'ultima emozione quando uccidevi, favorendo il potere i soci vitalizi del potere ammucchiati in discesa a difesa della loro celebrazione. E se tu la credevi vendetta il fosforo di guardia segnalava la tua urgenza di potere mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge quello che non protegge la parte del boia. Imputato, il dito più lungo della tua mano è il medio quello della mia è l'indice, eppure anche tu hai giudicato. Hai assolto e hai condannato al di sopra di me, ma al di sopra di me, per quello che hai fatto, per come lo hai rinnovato il potere ti è grato. Ascolta una volta un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge: prima cambiarono il giudice e subito dopo la legge. Oggi, un giudice come me, lo chiede al potere se può giudicare. Tu sei il potere. Vuoi essere giudicato? Vuoi essere assolto o condannato?


Ottavio - 29/03/2010 alle 17:04

Fanta, Donchi e Pacho! ....e poi ci si stupisce se il Berlusca comanda da 15 anni! Senza offesa e scusandomi con tutti per l'OT!


Laura Idril - 29/03/2010 alle 17:07

Si bon basta così grazie! E' il 3D di Cycling Pro o pariamo di quello o cambiamo 3D grazie. Non voglio risposte qui sotto, tutte le risposte sotto il mio messaggio non inerenti al 3D saranno cancellate.


cyclingPRO - 23/04/2010 alle 12:40

Ciao a tutti, volevamo dirvi che da oggi è possibile leggere Cycling Pro direttamente sull’iPhone e sull’iPod Touch, sfogliando pagina per pagina la copia del giornale. L'applicazione è scaricabile gratuitamente dal telefono o tramite Itunes. Per sfogliare il giornale, con le frecce ci si muove avanti o indietro, mentre con un “tap” si ingrandisce e con due si torna alla pagina intera. Naturalmente, si può zoomare ulteriormente usando il movimento delle dita ed è possibile visualizzare sia pagine singole sia doppie pagine. I primi 4 numeri del 2010 del nostro giornale sono disponibili integralmente e gratuitamente. Buona lettura!