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Sondaggio: Chi vincerà la Milano-Sanremo?
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Autore: Oggetto: Chi vincerà la Milano-Sanremo?

Livello Tour




Posts: 173
Registrato: Mar 2005

  postato il 21/03/2005 alle 15:52
Non credo che per rendere la San Remo meno prevedibile, la soluzione sia di cambiare la fisionomia del percorso rendendola più dura!
Sinceramente non mi sono mai piaciute le volate, e preferisco di gran lunga il ciclista che compie "l'impresa", ke quello ke si dimostra più forte negli ultimi 200m. Questa volta devo però ammettere ke la volata di Petacchi è stata una vera impresa! Sì, perchè la squadra aveva lavorato per 300km, e non ha potuto fare il solito treno. Ultimamente le volate di Petacchi sono tutte uguali: 3-4 uomini in fila ke tirano, tirano finchè ne hanno, si scansano e lasciano il colpo finale al capitano. Stavolta non è andata così. Stavolta Petacchi si è trovato ai 300m con un leggero vantaggio sugli avversari, ma si è fermato, (indeciso?), e gli altri potevano approfitarne... Poi ha deciso di partire, e a quel punto si è dimostrato imbattibile... è stata una volata fantastica, da vero campione!! La San Remo non è poi così prevedibile! Si, si sapeva ke sarebbe arrivata la volata del gruppo,ma qui il favorito sembrava essere Freire. Poi se in 5 anni ci sono stati 5 vincitori diversi, un motivo ci sarà...
Sinceramente credo che un Bettini in condizioni migliori, con qualche compagno di fuga in più pronto a collaborare, sarebbe potuto arrivare al traguardo con qualche secondo di margine sul gruppo... Per prenderlo si è dovuta mettere in moto anke la Rabobank... evidentemente l'andatura del "grillo" era alta...
Credo ke la San Remo sia bella così, e credo piuttosto ke ci voglia più coraggio da parte delle squadre ke non hanno velocisti (dov'era la CSC per esempio?)

Avvicinare l'arrivo alla discesa del Poggio potrebbe essere una soluzione?

 
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Livello Sean Kelly




Posts: 601
Registrato: Oct 2004

  postato il 21/03/2005 alle 16:03
Penso che avvicinare l'arrivo alla discesa del Poggio porterebbe, a mio avviso, a far correre troppi rischi a chi, eventualmente, si avvantaggia di pochi secondi, per mantenere il vantaggio.
Se non si vuole modificare il percorso (io sarei per questa soluzione), l'unica alternativa, sicuramente "rivoluzionaria", sarebbe mettere l'arrivo sul Poggio o su un'altra salitella simile, sempre che ci sia lo spazio..........

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 21/03/2005 alle 16:55
Questione Kasheckin, ecco cosa scrive Marco Grassi:

« Kashechkin - 5
Sperava che Bettini lo conducesse in carrozza in via Roma e gli cedesse la Sanremo con un inchino? Se avesse collaborato di più alla fuga partita dopo la Cipressa, forse staremmo qui a raccontare un'altra storia. »

«Diversi errori, il più grave quello di Kashechkin che non ha collaborato molto all'attacco di Bettini. L'italiano era più veloce e in una volata a due avrebbe vinto, ma il discorso è sempre quello: meglio secondo o 50° (posizione occupata alla fine dal kazako)? »

Alla Crédit Agricole è andata comunque bene, il terzo posto di Hushovd a mio avviso è il massimo cui potevano aspirare, forse anche di più.
Bettini sapeva benissimo che da solo non sarebbe andato da nessuna parte ed ha rallentato la velocità quel tanto che consentisse a Kashechkin di raggiungerlo, a questo punto era ovvio che Bettini si aspettasse un po’ più di collaborazione e invece Kashechkin, credendo che il livornese fosse fesso come Moser o Ballerini, si è messo anche a scuotere le coscie come per sciogliere i muscoli, come per comunicare attraverso il linguaggio del corpo quanto fosse stanco e impedito a collaborare più di tanto.
Ma soprattutto mi chiedo se Kashechkin credesse di essere in una di quelle coppe del nonno che caratterizzano il calendario francese, come poteva pensare che il solo Bettini, quando anche fosse stato un pollo, sarebbe stato in grado di portarlo fino al traguardo quando dietro c’erano i mastini della Fassa con la bava alla bocca?
Ecco allora che la presunta "furbizia" del kazako si rivela per quello che è, ignoranza.
La sua azione non ha senso nemmeno nell’ambito della strategia di squadra, perchè se l’intenzione era quella di portare Hushovd allo sprint direi che il Kashechkin avrebbe fatto bene a rimanere in testa al gruppo a tirare.
Un "ignoranti" va anche ai suoi incomprensibili direttori sportivi.
Detto questo, il kazako è comunque un corridore forte e promettente.

Forse Marco Grassi è stato un po’ severo con la Panaria, riconosco la povertà tattica di Sella, penso anche che le sparacchiate individuali in sequenza servono a mettere in mostra lo sponsor ma per incidere sull’andamento della corsa saerbbe stata più saggia un’azione corale, tuttavia Mazzanti e Tiralongo mi sono sembrati un po’ più efficaci dei Naturino, e alla Panaria avrei dato mezzo voto in più.

Petacchi nasce come passista veloce che tiene bene anche nelle tappe più dure e il 2003 è stato indicativo a rigardo, al Giro aveva vinto la tappa di Marostica, che piatta non era, al Tour vinse a Lione una tappa lunga 230 Km, perse la Parigi Tours non perchè gli fossero mancate le forze ma perchè trascurò l’importanza del vento laterale e durante la volata fece involontariamente da cono d’ombra per Zabel, che sfruttando astutamente la situazione riuscì a incrementare maggiormente la propria velocità sino a superarlo.
Era piuttosto l’andamento del 2004 a preoccupare, il passo falso alla SanRemo, il trionfo al Giro e il flop al Tour ce l’hanno restituito come un corridore ancora più potente ma meno resistente, forse troppo invischiato nello schema mentale che lo vedeva solo ed esclusivamente come pedina conclusiva nel gioco del treno, sempre meno avvezzo a sgomitare e a fare lavorare cervello e intuito.
Bene, ha dimostrato di essere malleabile e di poter differenziare la preparazione, ora è un campione a tutto tondo.
Penso che lascerà perdere la Gent Wevelgem, si concentrerà sul Giro, senza rischiare troppo, e poi via verso il Mondiale, l’unico traguardo che gli manca.

 
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