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I nuovi cittì azzurri
grilloparlante - 25/10/2005 alle 15:39

Quando Celentano l'altra sera ha invitato in studio Michele Santoro, nell'aria si è subito respirata l'aria di quel che sarà se e quando la sinistra vincerà le elezioni. I desaparecidos torneranno in prima fila e si prenderanno le vendette che per anni hanno progettato dal loro isolamento dorato. Quando il consiglio federale delle federazione ciclistica italiana ha varato la nuova struttura tecnica, si è respirata la stessa aria. Con Di Rocco, sono tornati infatti i forestali, guidati da Callari, dimessosi ai tempi di Ceruti in polemica con la sua gestione. Ora io mi chiedo e vi chiedo un paio di cose. Si può essere diversi da se stessi? Ceruti ha avuto colpe a bizzeffe, ma un po' di cose le aveva cambiate: su tutte la paura dell'antidoping, inculcata bene in testa a squadre e atleti. Callari invece non era quello che preparava i corridori della pista con l'appoggio del dottor Santuccione? E i suoi Collinelli e Trentini non furono fermati a Livigno con la macchina carica di prodotti dopanti? E Collinelli stesso non fu squalificato per uno stimolante e per questo non andò a Sydney? E cosa ci fa Collinelli come commissario tecnico? E cosa ci fa Gregori come uomo per il rilancio delle crono, se l'ultima volta che ha seguito una crono è stato 25 anni fa e non esisteva ancora il cardiofrequenzimetro? Dov'è il nuovo di cui tanto hanno parlato? Allora m'è venuto il dubbio che si sia varata una grossa restaurazione delle cose come stavano prima. Callari s'è tolto Fusi dai piedi, visto che non lo sopportava da allora. Poi si sono tolti dai piedi anche Morelli. Infine c'hanno provato con Ballerini, ma il colpo non gli è riuscito. Ma a me francamente sembra tutto un brutto scherzo. Come quando la sinistra vincerà le elezioni - e le vincerà - e riporterà dentro Luttazzi, Biagi e Santoro, che così potranno vedicarsi. Ma per andare avanti non servirebbe altro? :mad: