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«Uci, sbagli» - intervista a Renato Di Rocco
Monsieur 40% - 02/01/2007 alle 16:53

Maginot Di Rocco: in trincea con la Fci. [img]http://www.cicloweb.it/cicloweb.it.data/Designs/07renatodirocco1.jpg[/img] http://www.cicloweb.it/art699.html


Laura Idril - 02/01/2007 alle 17:10

Bella intervista. Mi è piaciuta molto la questione sicurezza stradale e cultura della bicicletta. La FCI è stata molto brava nel progetto Velothon, è stato ben sponsorizzato anche sulle radio nazionali come RTL che era radio ufficiale. Bicicletta e sicurezza stradale devono essere all'ordine del giorno nelle scuole. Sono rimasta basita quando due anni fa mi dicevano che non si usavano più come base le biciclette per spiegare il codice della strada alle scuole medie, ma il motorino.


W00DST0CK76 - 02/01/2007 alle 17:39

Bella intervista Mario! Spero davvero che la Fci, in colalborazione col Governo, riesca a promuovere in modo efficace la cultura della bici, non sarà facile ma è importante provare. Ce ne sarebbe bisogno soprattutto qui al Sud dove non c'è nessuna infrastruttura che agevoli l'uso della bici, normale poi che un genitore preferisca mandare i figli alal scuola calcio piuttosto che farlo pedalare. Per quanto riguarda la contrapposizione tra federazioni e Uci credo sia importante che le federazioni storiche facciano sentire la propria voce per difendere il ciclismo e il suo patrimonio storico, impedendo a Verbruggen e sottoposti di trasformare il nostro sport in un carrozzone macinasoldi come la F1. La cosa più sconcertante è che in questa infinita querelle tra Uci, federazioni e organizzatori i corridori ricoprono il ruolo dei vaso di coccio tra i vasi di ferro, se non si organzizano facendo sentire la loro voce si troveranno sempre a subire decisioni imposte da altri.


miky70 - 02/01/2007 alle 18:32

:clap::clap::clap: Bravisssssssssssssssssimi!!!!


Morris - 02/01/2007 alle 23:28

Mario Casaldi ha messo assieme un grande colpo. Con questa intervista, Cicloweb, entra di diritto nel palinsesto principale della FCI e non solo degli appassionati, dove c'era da tempo. Ottime domande, frutto di una "fotografia" che in questi mesi ha preso corpo sulle pagine del sito, ed un ottimo assist per il Presidente Federale che ha potuto, come mai fino ad oggi, offrire al ciclismo italiano la dimostrazione delle differenze di "vento" rispetto alla tragica precedente gestione e, soprattutto, è stato messo nelle condizioni di donare all'osservatorio, la via per nuove speranze. La FCI, al pari delle consorelle dei paesi ciclisticamente più evoluti, è chiamata a ricostruire internazionalmente questo sport, che ha perso credibilità e si è dimostrato, al cospetto delle altre discipline, addirittura grottesco. La strada è lunga, ma finalmente sappiamo che a capo del pedale italiano c'è un dirigente con cultura sportiva vera, in grado di porsi i problemi, senza trascendere in campagne squilibrate, atte solamente a mostrare il ciclismo come un mostriciattolo denso di feticci. Leggere Di Rocco sul tema doping, dopo aver vissuto da vicino il modus dissennato del predecessore, per uno come me, significa una boccata d'aria fresca. Finalmente un Presidente che potrà pure sbagliare, ma ha la caratura per stare in quegli scranni. Purtroppo, è arrivato tardi per salvare una parte del movimento, ed un campione che, da solo, produceva un patrimonio per il pedale, come non avveniva dai tempi di Coppi: Marco Pantani. Un sentito grazie al grandioso Mario Casaldi e a Di Rocco, già solo per il fatto di esistere!


Abruzzese - 03/01/2007 alle 02:35

Mi associo agli altri e mi complimento anch'io per l'intervista :clap::clap::clap:. In effetti,oltre al discorso molto importante sulla sicurezza stradale(è importantissimo continuare la prevenzione e la salvaguardia di chi va per le strade,a cominciare da coloro che sono più giovani),inoltre ho trovato molto riscontro in ciò che molti hanno scritto qui sul forum per quanto riguarda la questione dell'UCI e dei Grandi Giri.Speriamo di poter guardare al futuro con più fiducia.


Il Lupo - 03/01/2007 alle 13:57

Grande Mario, Grande Di Rocco, sempre più orgoglioso del nostro presidente. :IoI Io Di Rocco lo proporrei alla presidenza dell Uci :yes:


Morris - 03/01/2007 alle 16:05

[quote][i]Originariamente inviato da Il Lupo [/i] Grande Mario, Grande Di Rocco, sempre più orgoglioso del nostro presidente. :IoI Io Di Rocco lo proporrei alla presidenza dell Uci :yes: [/quote] Bèh...stavolta "l'estremista anticalcio", Lupo o Manuel che sia, ha formulato una proposta condivisibile. Per ora solo una speranza, ma alla lunga, se si riuscirà a superare lo stallo attuale, qualcosa su cui lavorare intensamente. Oggi, l'UCI è il 95% del ciclismo, potrei dire una dittatura che sta strozzando la disciplina e che non può essere nemmeno lontanamente paragonabile, per presenza ed asfissia, ai governi degli altri sport. Ridonare all'ente i giusti confini, senza pregiudicare la percorrenza di talune legittime vie percorse dallo stesso negli ultimi lustri, è determinante per il futuro di questo sport. Governare la disciplina, con la sapienza della conoscenza e con la giusta caratura culturale interdisciplinare, rappresenta il miglior investimento per far ritrovare al ciclismo credibilità a tutti i livelli. Nessuno dei dirigenti internazionali attuali del ciclismo, possiede lo spessore di Di Rocco (tra l'altro molto cresciuto negli ultimi dieci anni, da quando abbandonò l'incarico di Segretario Generale della FCI) ed uno dei pochissimi, a ben vedere, in grado di far confluire sulla sua persona i voti delle Federazioni del ciclismo storico. Già, perché all'estero, in Francia, Spagna e Belgio particolarmente, il suo prestigio è fuori discussione. Se, come mi auguro, Di Rocco, avrà il coraggio di porsi nel ruolo faro per chi, giustamente, oggi contesta il palazzo personale di Verbruggen, la sua elezione a presidente mondiale del ciclismo, da ipotesi, diverrà una fune. Non si tratta di un augurio dettato da motivi nazionalistici, ma solo dall'amore verso questa disciplina. Sono altresì convinto, che anche all'estero siano diversi coloro che ci stanno facendo un pensierino. In giro per l'Europa, infatti, già 10 anni fa era popolarissimo e stimato e non c'è proprio ragione di credere che, nel frattempo, l'alone positivo che l'accompagnava, sia calato. Anzi, può essere solo il contrario. Ora si dirà: "E la FCI, con la partenza di Di Rocco, dove finirebbe"? Bèh... se il cerutismo ha cementato il "signor sì della nullità", l'attuale gestione, oltre a ridare un po' di credito al ciclismo, ha fatto conoscere a fasce più larghe, colui che sostengo da tempo, come l'unico ex corridore in grado di fare, bene, anche il dirigente massimo: Silvio Martinello. Nel mio piccolo, per un Di Rocco all'UCI, ed un Silvio alla FCI, mi impegnerei con entusiasmo antico... Può essere un sogno, ma quando si guarda ad una ricostruzione, dopo anni di bombe....sognare è d'obbligo. Morris


53.11 - 03/01/2007 alle 16:57

Perfetto, davvero una bella intervista ed a quanto pare un grosso presidente. A seguito della lettura di questa intervista e della pregevole risposta di Morris, mi viene in mente: Caro Casaldi, visto che nessuno l'ha fatto, non sarà arrivato il momento di andare dal SIg. Colombo e chiedergli spiegazioni su quella affermazione fatta nel giorno dell'inaugurazione del monumento a Pantani sul Mortirolo? : " Se ci fosse stato Di ROcco Pantani non sarebbe morto ma serebbe ancora qui con noi". E' una frase che lancia una chiara accusa all'ex viscido presidente.. non sarebbe arrivato il momento di approfondire? Caro Mario, io direi di farci un pensierino!!! ;)


Monsieur 40% - 03/01/2007 alle 17:03

Lorenzo, anche nei mesi passati si è deciso di non dare più spazio, né microfoni, a personaggi come Francesco Moser ed Amedeo Colombo, proprio perché si avverta la loro totale estraneità e marginalità nelle questioni importanti, che invece dovrebbero coinvolgerli eccome. Ecco perché si è sentito Cioni, ecco perché si parla a Di Rocco, ecco perché si interpellano direttamente i corridori. Vorremmo evitare di dare spazio a personaggi che non meritano. Probabilmente, se in febbraio i corridori italiani non riconfermeranno (come speriamo) Colombo alla presidenza dell'Accpi, allora sì che una bella chiacchierata con l'ex (a quel punto) presidente ci potrebbe stare bene. ;)


53.11 - 03/01/2007 alle 17:50

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Lorenzo, anche nei mesi passati si è deciso di non dare più spazio, né microfoni, a personaggi come Francesco Moser ed Amedeo Colombo, proprio perché si avverta la loro totale estraneità e marginalità nelle questioni importanti, che invece dovrebbero coinvolgerli eccome. Ecco perché si è sentito Cioni, ecco perché si parla a Di Rocco, ecco perché si interpellano direttamente i corridori. Vorremmo evitare di dare spazio a personaggi che non meritano. Probabilmente, se in febbraio i corridori italiani non riconfermeranno (come speriamo) Colombo alla presidenza dell'Accpi, allora sì che una bella chiacchierata con l'ex (a quel punto) presidente ci potrebbe stare bene. ;) [/quote] Be speriamo proprio che non venga rieletto allora..... sia per l'intervista e sia per il bene dei corridori insomma...:)


miky70 - 03/01/2007 alle 18:09

Alla prossima occasione chiedete a Di Rocco della Coverciano del ciclismo, di cui parla nelle prime pagine di BS.


Felice - 04/01/2007 alle 13:38

Innanzi tutto, visto che questo é il mio primo post del 2007, [b] auguri di buon anno a tutti!! [/b] :cincin: Ho letto l'intervista di Mario, la quale mi ha lasciato una curiosità impertinente. [b]Maginot Di Rocco[/b] Come certamente tutti voi sapete, la linea Maginot era l'orgoglio e la fierezza dell'esercito Francese, costruita al fine di mettere al riparo la Francia dalle velleità del tradizionale nemico tedesco. Era considerata quasi invalicabile. Quando però, nel '39, si é arrivati al dunque, gli astuti tedeschi sono passati là dove la Maginot non c'era, ovvero dal Belgio, hanno aggirato la linea difensiva tanto possente quanto inutile, e in un battibaleno sono arrivati a Parigi. A quel punto i Francesi si sono detti: "Beh, abbiamo perso..." ed il nuovo governo Petain é stato ben felice di affiancarsi e collaborare con l'occupante. Cosa c'entra questo con il ciclismo? Oh, c'entra, c'entra... Diversi paesi (Francia, Italia, Germania...) si sono dotati di severe leggi per combattere il doping. Come la linea Maginot dovevano servire da protezione contro questo flagello. E come la linea Maginot sono state aggirate: gli astutti ciclisti, come la Wehrmacht dell'epoca, sono passati là dove la liea difensiva non c'era, ovvero dalla Spagna, paese dove potevi lasciare tranquillamente in giro sacche del tuo sangue senza che nessuno venisse a chiederti alcunché, perché tanto lì il doping non era reato. A questo punto ci si é detti: "Abbiamo perso, il doping c'é" e i vari governi, ovvero le Federazioni Nazionali, sono stati ben felici di allinearsi ai più furbi e di procedere ad una bella archiviazione generale. Ecco, la mia curiosità impertinente era questa: quando Mario ha scelto quel titolo, aveva pensato a questo parallelo, certo un po' forte, ma pure non poco calzante? Auguri di nuovo a tutti quanti!


Admin - 04/01/2007 alle 14:26

Caro Felice, il titolo l'ho scelto io e non ero stato così capzioso. Nelle intenzioni la Maginot era un argine, e anche se poi venne aggirata, la sua funzione quella era. Vedo Di Rocco come un argine nei confronti dell'arroganza dell'Uci, questo è tutto. Se poi verrà aggirato, come pure è possibile (mi auguro di no!), sarò stato una terribile Cassandra ;) Sia come sia, anche se la pensiamo diversamente, è un grande piacere leggerti, perché è sempre un piacere leggere persone che scrivono cose intelligenti (a nessuno fischino le orecchie!). :hippy: Buon anno anche a te.


Claudio82 - 04/01/2007 alle 14:32

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] il titolo l'ho scelto io [/quote] E le domande chi le ha scritte?


Monsieur 40% - 04/01/2007 alle 14:39

Paperon de' Paperoni, Claudio. Le domande le ha scritte lui.


marco83 - 04/01/2007 alle 14:40

Intervista molto sensata, con domande affatto banali... quindi complimenti a Mario (e ad Admin per il titolo :D). In particolare, mi piace molto la conclusione dell'intervista: [quote][i]Originariamente dichiarato da Di Rocco[/i] Un desiderio per il 2007? «Riunirsi tutti in una stanza, parlare di quello che serve, darsi anche qualche schiaffo se è necessario, ma una volta usciti da quella stanza fare un percorso serio per il ciclismo, altrimenti la gente non ci capisce più niente». [/quote] Magistrale, direi! :clap:


Claudio82 - 04/01/2007 alle 14:43

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Paperon de' Paperoni, Claudio. Le domande le ha scritte lui. [/quote] E' bello vedere tanta sintonia tra un giornalista e il potere.


Monsieur 40% - 04/01/2007 alle 14:48

Claudio, fortunatamente a darti una definizione ci pensa ciò che scrivi. Tanta sintonia? Sì, ma io ad esempio non penso proprio che l'Accpi sia l'esempio da seguire per il Cpa, così come non penso che possa essere un passo avanti una omogenea presunzione di colpevolezza. Io faccio delle domande, quelle che mi pare: sta poi all'intervistato rispondere o meno. O essere d'accordo o meno, se invece di domande gli porgo delle considerazioni. Se tu la pensi come Cunego, Di Rocco non può pensarla - al 90% - come me? Pensi ci sarebbe tanta sintonia con "il" potere di McQuaid? Almeno pensa, prima di scrivere...

 

[Modificato il 04/01/2007 alle 14:53 by Monsieur 40%]


Claudio82 - 04/01/2007 alle 15:14

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Io faccio delle domande, quelle che mi pare: sta poi all'intervistato rispondere o meno. O essere d'accordo o meno, se invece di domande gli porgo delle considerazioni. Se tu la pensi come Cunego, Di Rocco non può pensarla - al 90% - come me?[/quote] No per carità, tu puoi fare tutte le domande che vuoi. A me ricordi un pochino Emilio Fede che intervista Berlusconi. Capisco che è già una gran cosa che ti abbia concesso l'intervista e che quindi non gli potevi fare un'intervista alla Oriana Fallaci, però almeno una domandina appena appena cattivella potevi inserirla. [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Pensi ci sarebbe tanta sintonia con "il" potere di McQuaid? [/quote] Anche Emilio Fede non è in sintonia con "il" potere di Prodi.


Monsieur 40% - 04/01/2007 alle 15:28

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] No per carità, tu puoi fare tutte le domande che vuoi. A me ricordi un pochino Emilio Fede che intervista Berlusconi. [/quote] Vedi, Claudio, la differenza è questa: Berlusconi parla senza che Fede faccia domande, oppure con domande pre-concordate. Fede annuisce dopo i monologhi del Berlusca, oppure fa le domande che chiede il "capitano". Qui è avvenuto il contrario. Altro discorso è se non c'è fiducia: se tu pensi che le domande siano state concordate, o che ci sia servilismo da parte nostra dei confronti della Fci è un tuo problema, ovviamente a delle critiche così cretine io evito di rispondere. [quote]Capisco che è già una gran cosa che ti abbia concesso l'intervista e che quindi non gli potevi fare un'intervista alla Oriana Fallaci, però almeno una domandina appena appena cattivella potevi inserirla. [/quote] Certo, avrei potuto chiedere a Di Rocco se, come Fci, non stava pensando ad un piano federale per non far parlare di ciclismo gli incompetenti. Ma avrei dovuto spiegargli la tua storia, e avevamo cose più importanti di cui parlare. [quote] Anche Emilio Fede non è in sintonia con "il" potere di Prodi.[/quote] Claudio, ma sei così triste se non nomini Prodi ogni tre post? Non siamo al "Corsera", né al "Tg4". Siamo a favore di Renato Di Rocco e contro McQuaid non perché il "nostro" ha i baffi e l'irlandese no, non perché il "nostro" preferisce il Fontana Candida alla Guinness dell'irlandese. Non c'è "rosso" e "nero". Ci sono semplicemente delle idee espresse dal "nostro" che sono condivisibili per larga parte, mentre le idee espresse dall'irlandese fanno venire l'orticaria a chi mastica un po' di ciclismo, senza che questo debba essere abbinato necessariamente abbinato al marketing, al doping o al coiffeur di Verbruggen (quindi ovviamente non mi riferisco a te).


Claudio82 - 04/01/2007 alle 15:52

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] No per carità, tu puoi fare tutte le domande che vuoi. A me ricordi un pochino Emilio Fede che intervista Berlusconi. [/quote] Vedi, Claudio, la differenza è questa: Berlusconi parla senza che Fede faccia domande, oppure con domande pre-concordate. Fede annuisce dopo i monologhi del Berlusca, oppure fa le domande che chiede il "capitano". Qui è avvenuto il contrario. Altro discorso è se non c'è fiducia: se tu pensi che le domande siano state concordate, o che ci sia servilismo da parte nostra dei confronti della Fci è un tuo problema, ovviamente a delle critiche così cretine io evito di rispondere. [/quote] No, non ritengo che le domande fossero concordate. Le domande sono coerenti con quello che scrivete qui. Come del resto le domande di Fede sono coerenti con le sue idee. Un bravo giornalista, secondo me, dovrebbe saper anche andare oltre le proprie idee personali o la propria simpatia verso il personaggio che intervista. Per dire, gli potevi chiedere: "Secondo lei è opportuno che un presidente di una federazione sportiva esprima gudizi di merito su un procedimento in corso presso la procura antidoping del Coni contro un proprio federato?"


nino58 - 04/01/2007 alle 15:55

In che senso "scrivete" ? Tu scrivi sul Daily Telegraph ?


Claudio82 - 04/01/2007 alle 16:17

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] In che senso "scrivete" ? Tu scrivi sul Daily Telegraph ? [/quote] "Scrivete" era riferito a lui e Marco. Bhè poi le mie posizioni non sono certo vicine a quelle di Di Rocco. Io ho in attivo un articolo su Cunego scritto su un mensile universitario, che non brillava di certo per imparzialità.


nino58 - 04/01/2007 alle 16:26

L'articolo o il mensile ?


Claudio82 - 04/01/2007 alle 16:30

L'articolo, ovvio. Bhè un pò pure il mensile.


nino58 - 04/01/2007 alle 16:33

Ma se le tue posizioni non sono vicine a quelle di Di Rocco, vicine a quelle di chi sono ? Di Verbruggen/Mc Quaid ? Di Ceruti ?


Claudio82 - 04/01/2007 alle 16:37

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Ma se le tue posizioni non sono vicine a quelle di Di Rocco, vicine a quelle di chi sono ? Di Verbruggen/Mc Quaid ? Di Ceruti ? [/quote] Su O.P. e dna mi trovo in grande sintonia con Pat. Sul Pro Tour ho qualche perplessità in più. Buona, cmq, l'idea di aprire anche ai paesi delle economie emergenti.


nino58 - 04/01/2007 alle 16:42

Pat ?!!? Sic!!


Claudio82 - 04/01/2007 alle 16:45

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Pat ?!!? [/quote] :yes:


Monsieur 40% - 04/01/2007 alle 16:45

Claudio, ci suggerisci una domanda cattivella per McQuaid?


pedalando - 04/01/2007 alle 16:52

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Paperon de' Paperoni, Claudio. [/quote] Trovo piu' adatto Calimero82 :D


Claudio82 - 04/01/2007 alle 16:53

Non ne hai bisogno. Quando vuoi sai essere cattivissimo con i dirigenti del ciclismo.


Monsieur 40% - 04/01/2007 alle 17:07

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Non ne hai bisogno. Quando vuoi sai essere cattivissimo con i dirigenti del ciclismo. [/quote] Ho un metro di giudizio, e reputo che il "quando voglio" (io) si abbini sempre al "quando meritano" (per me).


nino58 - 04/01/2007 alle 17:09

Claudio, ma come fai ad ammirare McQuaid ? Quale sua misteriosa virtù ha fatto centro nel tuo cuore?


Claudio82 - 04/01/2007 alle 17:16

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Claudio, ma come fai ad ammirare McQuaid ? Quale sua misteriosa virtù ha fatto centro nel tuo cuore? [/quote] Ammirare... è una parola grossa. Ho sempre detto che le sue posizioni su O.P. e dna sono quelle che mi fanno meno schifo.


prof - 04/01/2007 alle 19:02

Mio caro Monsieur Duchamp, debbo dire che quando ho visto l'introibo ho bellamente saltato tutta la tua intervista a Di Rocco. Va detto però che ho in grande uggia un po' tutti gli introibo. Dopo quello della Messa in latino (introibo ad altare Dei...) e quello di Joyce (introibo ad altare eam, ad eam qui laetificat juventutem meam...) nessun altro introibo ha diritto di esistere, tampoco di essere letto. Lo debbo a Claudio ed alla polemica che ne è seguita se mi sono preso la briga di leggere l'intervista; sempre però saltando l'introibo. Diamo a Claudio quel che è di Claudio, che Dio ce lo preservi. A parte l'introibo, dicevo, l'intervista è ottima e, checchè altri ne pensi, sono convinto che Di Rocco te l'abbia concessa perchè Cicloweb, sul caso Basso, ha fin da subito assunto una posizione fuori dal coro. Per capirci, non come quella del poco valoroso Prodo. Onore a Di Rocco fuori dal 'mainstream'. Conclusione con morale: resta fuori dal coro, caro Duchamp, ed evita gli introibo in futuro, se puoi e se vuoi. Un abbraccio, Alberto


luke - 04/01/2007 alle 19:44

Gran bella intervista, complimenti a Mario e soprattutto al Presidente Di Rocco. Futuro presidente dell'Uci? Lo spero proprio, ma quando l'Uci sarà stata depurata dalla melma che l'occupa adesso, o meglio ancora Presidente di una nuova Federazione Ciclistica Mondiale quando l'Uci avrà chiuso. Per McQuaid un futuro sicuro come degustatore di whisky, gin e quant'altro in un bel pub di Dublino..... anzi, in un pessimo pub dei bassifondi di Dublino. E per Verbry un futuro da venditore di Mars, ovvero quel che faceva prima di disastrare il ciclismo. PS: Bella idea quella di 'aprire anche ai paesi delle economie emergenti'? Sì, un bel Mondiale per le 'truppe cammellate' nel Bahrein. Il ciclismo è un'altra cosa, non c'è denaro che possa comprare la storia del ciclismo. Il denaro può comprare ominidi come quelli che stanno massacrando il ciclismo, ma la storia del ciclismo è in Europa e nemmeno in tutta l'Europa.


Felice - 04/01/2007 alle 20:00

Venendo ora al contenuto dell'intervista a Di Rocco, c'é un passo nelle sue dichiarazioni che proprio non mi va giù. E' il seguente: [i]Il problema è reale anche perché adesso sembra che ci sia quasi una "caccia" verso Basso ed Ullrich, mentre invece se una legge deve essere applicata deve essere applicata con tutti i 58 ciclisti presunti coinvolti in Operacíon Puerto. Andare a cercare di colpire soltanto i due ciclisti che hanno maggiore immagine è qualcosa di demagogico e di eticamente insostenibile.[/i] In pratica, parla di Basso e Ullrich come se fossero delle povere vittime, sottoposti a un trattamento peggiore [b]rispetto agli altri ciclisti coinvolti nell'Operazione Puerto.[/b] Sinceramente mi piacerebbe sapere dove la vede tutta questa disparità di trattamento. Certo, loro due sono stati al centro di polemiche molto aspre, attaccati e difesi con uguale animosità. Ma forse che sarebbe stato preferibile il trattamento subito da altri? Cadere nel dimenticatoio? Nell'anonimato? Sarebbe stato preferibile un trattamento alla Scarponi, il quale in questo momento potrebbe pure essere a fare trekking sulle Ande, tanto non gliene frega niente a nessuno? Secondo punto. Ieri davo un'occhiata ad un forum spagnolo. In quel forum, qualcuno si dava la pena di fare il punto sulla sorte dei vari ciclisti coinvolti nell'OP. Ora, pare che la stragrande maggioranza di costoro abbia trovato un contratto con squadre continental [b]al minimo dello stipendio, ovvero 27000 euro all'anno.[/b] Non lo sa questo Di Rocco? E non sa quanto guadagnerà il suo perseguitato preferito l'anno prossimo? Ecco, faccia un confronto ed allora saprà veramente chi é stato discriminato e chi no.


luke - 04/01/2007 alle 20:18

Secondo me non è un'impressione, quella della caccia ad Ullrich e Basso, è una realtà. Basso ha avuto la fortuna di trovare la DSC che l'ha tesserato dopo aver avuto l'ok da parte del pool di avvocati che ha esaminato gli incartamenti, mi pare che Ullrich sia ancora senza squadra. Mi pare che altri corridori siano stati tesserati da squadre ProTour pur essendo stati coinvolti in OP, eppure nessuno ne ha sconsigliato il tesseramento, nessuno ha nemmeno proposto di escludere tali teams dal ProTour. Eppure Basso è l'unico che è stato giudicato ed è stato totalmente prosciolto.... Mi pare che l'osservazione di Di Rocco sia corretta anche se, Felice, non hai tutti i torti: meglio parlare di tutti quei nomi coperti da 'segreto', quelli di calciatori e tennisti, parrebbe. Credo che invece, per quanto riguarda la sistemazione trovata dagli altri coinvolti in OP, la sostanziale differenza sia quella tra i dirigenti di alcune squadre ProTour e gli altri: alcuni hanno avuto le palle di prendersi qualche rischio, altri no. E non si può non tenere conto del fatto che Basso era il corridore più appetibile del 'mercato' (che brutto termine!) ciclistico, mentre altri non lo erano nemmeno prima di OP.


luke - 04/01/2007 alle 20:40

Ad onor del vero, va anche detto che la frase estrapolata da Felice, così come viene presentata, si presta a critiche sicure. Ma la domanda e la successiva risposta completa danno a quella frase, a mio parere, tuttaltro significato. Di Rocco voleva più che altro evidenziare il fatto che venissero colpiti senza pietà gli atleti più in vista al fine di dare il messaggio 'stiamo combattendo il doping', che è la più grossa balla che dice l'Uci: se volevano combattere il doping, dovevano tenere segrete quelle carte che tanto hanno bramato nei giorni di Strasburgo. Magari l'inchiesta andava avanti arrivando più vicina alla verità. Ma magari quella verità, a quei signori, faceva paura..... Significativo il seguito di questa risposta: '.. Peraltro, proprio sul caso Basso, noi abbiamo alzato la voce proprio per questo: l'Uci ci aveva detto di aprire un procedimento disciplinare. In Italia abbiamo la fortuna che dei procedimenti disciplinari se ne occupa la procura dell'antidoping del Coni, istituzione che non è legata a noi in alcuna maniera, per cui noi eravamo sereni e tranquilli e al Coni hanno potuto lavorare in completa autonomia. Nel momento in cui il procedimento è stato fatto ed è stato poi successivamente chiuso, perché non sussistevano argomenti per tenerlo aperto, dall'Uci ci hanno detto che non dovevamo chiuderlo. Ma allora perché il procedimento disciplinare non l'ha aperto l'Uci? ...' Esatto, armiamoci e partite. L'Uci vuole sospendere gli atleti? Lo faccia, perchè non lo fa? Perchè vuole solo gli onori e non gli oneri. Ora, se fosse stato sospeso dall'Uci, Basso potrebbe chiedere milioni di Euro di danni, invece è stato danneggiato a tutti i livelli e non ha possibilità di rivalsa. Comunque Di Rocco voleva evidenziare la carenza dell'Uci e l'incapacità di certi papaveri, non mi pare proprio sia il tipo che vuole crocefiggere gli atleti o curarne solo alcuni.


Reggio Emilia - 04/01/2007 alle 22:01

ho letto la bella intervista di Mario, e mi pare si sia spaziato su diversi temi interessanti. volevo inizialmente rispondere a Felice: [quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Venendo ora al contenuto dell'intervista a Di Rocco, c'é un passo nelle sue dichiarazioni che proprio non mi va giù. E' il seguente: [i]Il problema è reale anche perché adesso sembra che ci sia quasi una "caccia" verso Basso ed Ullrich, mentre invece se una legge deve essere applicata deve essere applicata con tutti i 58 ciclisti presunti coinvolti in Operacíon Puerto. Andare a cercare di colpire soltanto i due ciclisti che hanno maggiore immagine è qualcosa di demagogico e di eticamente insostenibile.[/i] In pratica, parla di Basso e Ullrich come se fossero delle povere vittime, sottoposti a un trattamento peggiore [b]rispetto agli altri ciclisti coinvolti nell'Operazione Puerto.[/b] [/quote] Che Basso e Ullrich siano stati i più gettonati nella grande lotteria delle "voci" è un dato di fatto, e su questo non ci piove. Ma è anche vero che si colpisce soprattutto Basso e Ullrich non in modo casuale, bensì come punte di diamante dei grandi giri: putacaso proprio quei grandi giri ribelli ad una prospettiva pro-tour. Casualità? Io non credo che l'FCI abbia agito, in difesa di Basso, unicamente per motivi etici; a quei livelli, bisogna essere dei politici per sbranare e non essere sbranati, per cui non esiste etica (oppure esiste in modo funzionale ad altre decisioni, oppure ne esiste molto poca). Ma ha agito così anche a tutela del "suo" Giro, e infatti Di Rocco si premura di precisare che l'FCI sostiene il Giro d'Italia contro il pro-tour. D'altronde l'avevamo capito subito che OP è stata politicamente sfruttata in diversi modi: in Spagna, per riuscire ad adeguarsi alle leggi antidoping già in vigore in diversi paesi, e dall'UCI, invece, mozzando il campo partenti in un tour che sembrava potesse essere infuocato. Di Rocco, come presidente FCI si muove anche da politico, ragion per cui ha agito in modo pratico sul caso Basso: a meno di non considerare Basso colpevole in partenza, il comportamento tenuto mi sembra realistico. non capisco, pertanto, dove stia il problema. P.S. Però sulle dichiarazioni di Di Rocco dissento su un punto in particolare, cioè sulle città "ciclistiche": a me non sembra proprio che Reggio Emilia sia una città ciclistica, parecchie delle piste ciclabili che ci sono sono semplicemente due righe sull'asfalto che [i]dovrebbero [/i] dividere la pista dalla strada. Dico dovrebbero perchè sono spesso invase dalle auto che le usano anche come parcheggio. Magari i vigili passano e fanno pure delle stragi, e allora il giorno dopo si legge sul giornale di eserciti di commercianti che causa multe "non possono più lavorare"..... ( :OIO). Se si esclude la pista di avviamento al ciclismo realizzato nei pressi dell'aeroporto, Reggio è tutto fuorchè una città ciclistica.

 

[Modificato il 04/01/2007 alle 22:52 by Carrefour de l arbre]


pedalando - 04/01/2007 alle 22:46

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] In pratica, parla di Basso e Ullrich come se fossero delle povere vittime, sottoposti a un trattamento peggiore [b]rispetto agli altri ciclisti coinvolti nell'Operazione Puerto.[/b] [/quote] Provo a girare la frittata. I nomi di Ulrich e Basso sono stati usati dall'UCI per i propri interessi. C'e' stato accannimento (in termini di "pressioni") perche' erano i due nomi che piu' facevano notizia e, sopratutto, gola agli organizzatori dei GT ed alle squadre. Ovvero le 2 entita' che l'UCI vuole sottomettere. Secondo me Di Rocco combatte l'UCI sullo stesso piano, anche se hai ragione: degli altri ciclisti non gliene frega niente a nessuno, in questa guerra di giganti. Anche se, sconfiggendo l'UCI, Di Rocco fara' probabilmente anche il loro interesse. Per non essere da meno cito anche io un passaggio: [i]...la presunzione d'innocenza... «...questa può essere un'optional, perché si potrebbe agire anche con una paritaria presunzione di colpevolezza, ma adesso come adesso non si governa né con l'una né con l'altra presunzione....>> [/i] A parte l'ennesima stoccata al top managamenent, Di Rocco evidenzia una cosa interessante e foriera di un basta all'ipocrisia dilagante. La presunzione di colpevolezza mi piace, magari sbagliero', ma nello sport preferisco che non esistano cavilli che permettano di salvarsi.


W00DST0CK76 - 04/01/2007 alle 23:37

Possiamo essere d'accordo o meno con le posizioni di Di Rocco però credo che vada constatato un importante elemento: dopo la sciagurata gestione Ceruti la Fci finalmente ha una sua linea politica portata avanti da un dirigente degno di questo nome. Il ciclismo è lo sport che più di ogni altro vive un rapporto inscindibile con la propria storia, per questo è importante che le nazioni che costituiscono la culla della cultura ciclistica facciano fronte comune per evitare che tali valori vengano espropriati in nome di interessi economici che poco hanno a che fare con lo sport. Come si può sperare che il ciclismo attecchisca anche in altre realtà se si vogliono tagliare le sue radici? Basta parlare di marcheting e investimenti, lo sport vive di passione ed è su questa che bisogna investire eliminando tutto ciò che rischia di decretarne la morte.

 

[Modificato il 04/01/2007 alle 23:42 by W00DST0CK76]


miky70 - 05/01/2007 alle 00:04

Mi sconcerta molto la discussione che fate su chi viene difeso di più e chi di meno. Credo che sul discorso ematocrito, nessuno sia stato più danneggiato di Pantani, c'è forse qualcuno molto meno famoso che ha subito quello che ha subito il Pirata o di più? C'era qualcuno che aveva il diritto di essere tutelato di più di Pantani? Io neanche ricordo quanti sono stati fermati per il livello troppo alto di ematocrito e per nessuno di questi i giornali hanno scritto insulti e i tribunali aperto processi. O.P. ha riempito le pagine di giornali e quotidiani non certo per tutti i 58 corridori sospettati, ma per 2 di questi, che sono stati infangati, non parliamo di quanto sarà accaduto personalmente alle rispettive famiglie, poi, non credo sarà stato un bel periodo per nessuno di loro. In queste situazioni a pagare sono quelli in cima e quindi sono quelli che vanno difesi maggiormente se la tutela dei loro diritti viene a mancare ingiustamente. Insomma se voi siete sospettati di aver fatto qualcosa di male e i vostri vicini, i vostri amici e i vostri colleghi lo vengono a sapere, si verifica una serie di situazioni imbarazzanti e spiacevoli che si ripercuotono sulla vostra famiglia, e non è giusto. Se a pagare un prezzo più alto sono i più famosi, io dico che è giusto cominciare ad occuparsi prima di loro, anche gli altri sucessivamente ne avranno beneficio di conseguenza. Caruso non sarà mai in grado di vincere un Tour, Basso forse sì e cercare di togliergli il diritto di farlo quando è stato giudicato non colpevole, è uno strano modo di fare giustizia. L'etica e la morale poi non sono sentiti allo stesso modo dalle persone, c'è chi ritiene più deboli quelli che non erano nessuno prima e nessuno restano adesso e chi quelli che hanno avuto tanto e perciò adesso hanno tanto da perdere. Mi piacerebbe capire se quando esprimete opinioni sulle persone di questo forum o sui ciclisti, lo fate basandovi sullo stesso metro di giudizio che utilizzate per le questioni personali di tutti i giorni oppure siate spinti dall'impulso morboso di emulare un giustiziere o un inquisitore. Perchè se siete tanto onesti con le vostre vite come lo siete con i vostri pensieri, tanto di cappello, io non ne sono capace, ragiono con la pancia e con il cuore, mai con la testa, se invece vi piace dedicare un momento a fare Dio, vorrei sapere se è una buona psico-terapia.


pedalando - 05/01/2007 alle 00:54

Cara Michela, io non faccio una classifica fra chi ha subito un'ingiustizia. Non ci riesco proprio :boh: Se a scuola una classe prende una nota che fa abbassare a tutti la votazione di un punto, ha subito di piu' un'ingiustizia quello bravo che passa dall'8 al 7 o il povero cristo che faticosamente aveva strappato un 6 e si ritrova un 5 ? Per me e' difficile pesare ma approvo la linea Di Rocco indipendentemente da chi ne trarra' piu' vantaggi (purche' non sia l'UCI).


Monsieur 40% - 05/01/2007 alle 02:39

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Mio caro Monsieur Duchamp, debbo dire che quando ho visto l'introibo ho bellamente saltato tutta la tua intervista a Di Rocco. [/quote] Touché. Proverò a migliorare gli introibi, ma per fortuna che qualcosa ancora la sbaglio, sennò Grassi a che sarebbe servito? :) [quote]Lo debbo a Claudio ed alla polemica che ne è seguita se mi sono preso la briga di leggere l'intervista; sempre però saltando l'introibo. Diamo a Claudio quel che è di Claudio, che Dio ce lo preservi.[/quote] Accidenti, prof! Salti a piè pari un'intervista solo perché non ti piace l'introibo? Guarda che tutte le interviste di Cicloweb.it hanno un introibo (forse era un complimento per tutti gli introibi precedenti a Di Rocco?)... [quote]A parte l'introibo, dicevo, l'intervista è ottima e, checchè altri ne pensi, sono convinto che Di Rocco te l'abbia concessa perchè Cicloweb, sul caso Basso, ha fin da subito assunto una posizione fuori dal coro. Per capirci, non come quella del poco valoroso Prodo. Onore a Di Rocco fuori dal 'mainstream'.[/quote] Ma sai prof, era la prima volta che parlavo con Di Rocco, probabilmente mentre chiacchieravamo neanche ha collegato il mio volto e la chiacchierata a Cicloweb.it; in fondo ero accreditato alla cerimonia della mattinata, e l'accredito testimoniava una mia attinenza al ciclismo. L'intervista me l'ha concessa e basta, così come l'ha concessa ad altre testate, coro o non-coro. [quote]Conclusione con morale: resta fuori dal coro, caro Duchamp, ed evita gli introibo in futuro, se puoi e se vuoi.[/quote] Gli introibi restano finché il direttore li chiede, ma comunque non riesco a capire dove mi sarei "accorato". E comunque se il coro intona le note giuste, ci si può anche stare nel coro, non è che bisogna essere per forza bastian contrari per alimentarsi l'ego, l'autostima e la considerazione. La personalità si manifesta con un parere, non necessariamente con il disaccordo. Ricambio l'abbraccio, Mario. P.S.: L'accostamento con Duchamp è solo per questioni di francofonia o celava un messaggio recondito che non ho colto? ;)


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Claudio82 - 05/01/2007 alle 03:03

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Ma sai prof, era la prima volta che parlavo con Di Rocco, probabilmente mentre chiacchieravamo neanche ha collegato il mio volto e la chiacchierata a Cicloweb.it; in fondo ero accreditato alla cerimonia della mattinata, e l'accredito testimoniava una mia attinenza al ciclismo. L'intervista me l'ha concessa e basta, così come l'ha concessa ad altre testate, coro o non-coro. [/quote] Scusa Mario, ma stai dicendo che sei partito con l'intervista senza neanche presentarti e senza dirgli per chi scrivi? Avrai detto "Mario Casaldi, per cicloweb.it"... o no? Perchè se non l'hai detto e lui ti ha concesso l'intervista lo stesso, vorrebbe dire che il ciclismo italiano è in mano a uno che neanche si preoccupa di sapere con chi sta parlando. Sfido io che ha problemi di comunicazione con l'Uci...

 

[Modificato il 05/01/2007 alle 03:15 by ]


Monsieur 40% - 05/01/2007 alle 03:08

No, gli ho detto che ero Paperon de' Paperoni. Ma certo che mi sono qualificato, mica agisco in incognito. Quello che voglio dire è che difficilmente Di Rocco ha collegato in 3 nanosecondi il mio volto e Cicloweb.it al "fuori dal coro" di cui parlava prof.


Claudio82 - 05/01/2007 alle 03:13

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] No, gli ho detto che ero Paperon de' Paperoni. Ma certo che mi sono qualificato, mica agisco in incognito. Quello che voglio dire è che difficilmente Di Rocco ha collegato in 3 nanosecondi il mio volto e Cicloweb.it al "fuori dal coro" di cui parlava prof. [/quote] Ma dai che l'ha fatto sicuramente. Ormai è prassi comune preparare le rassegne stampa anche dei siti internet e Di Rocco sicuramente se le legge tutti i giorni e quindi conosce le posizioni dei media. Voi compresi.


Monsieur 40% - 05/01/2007 alle 03:22

Quindi tutti coloro a cui Di Rocco ha rilasciato un'intervista quella mattina sono stati "prescelti" per il fatto di essere fuori dal coro? Ipotesi interessante, che ritengo però surreale. Anche perché cosa avrebbe potuto rispondere Di Rocco? "No, scusate, non rilascio interviste"? Avrebbe dovuto rilasciarla a nessuno. "No, scusate, non rilascio interviste a chi non s'è mostrato fuori dal coro"? Di Rocco mica è scemo. Ovvio che Di Rocco abbia chiacchierato (per tanti o pochi minuti) con tutti i giornalisti accreditati che gli hanno rivolto delle domande.

 

[Modificato il 05/01/2007 alle 03:26 by Monsieur 40%]


Claudio82 - 05/01/2007 alle 09:00

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Ovvio che Di Rocco abbia chiacchierato (per tanti o pochi minuti) con tutti i giornalisti accreditati che gli hanno rivolto delle domande. [/quote] Bhè questo è da dimostrare. Purtroppo è prassi abbastanza diffusa quella di non parlare con i giornalisi ostili. Prodi, per lungo tempo, si è rifiutato di parlare con i giornalisti del tg4 e non so se abbia ripreso a farlo. Ma cmq non è questo il punto.


miky70 - 05/01/2007 alle 10:38

Capodacqua dal suo sito si lamenta del fatto di essere sul libro nero di quasi tutti i team manager che impongono ai loro ciclisti il divieto di parlare con lui. Uno di questi è Riis! :D:D


prof - 05/01/2007 alle 11:38

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [ Gli introibi restano finché il direttore li chiede, ma comunque non riesco a capire dove mi sarei "accorato". E comunque se il coro intona le note giuste, ci si può anche stare nel coro, non è che bisogna essere per forza bastian contrari per alimentarsi l'ego, l'autostima e la considerazione. La personalità si manifesta con un parere, non necessariamente con il disaccordo. Ricambio l'abbraccio, Mario. P.S.: L'accostamento con Duchamp è solo per questioni di francofonia o celava un messaggio recondito che non ho colto? ;) [/quote] No, per carità, era un gioco ed uno scherzo. Nel coro c'era Prodo quando parlava di macchia indelebile sulla carriera di Basso: vederlo citato come appassionato cultore di ciclismo mi ha procurato qualche mal di pancia, tutto li'. Pensando alla sua presunta cavalcata alla maratona delle dolomiti, con tempi che neanche il mio amico Roberto farebbe nonchè alle quattro ore impiegate nella maratona di non ricordo piu' dove, beh, insomma...vedi tu. Quando si ritiene che nel coro ci sia qualcuno che stecchi, secondo me è meglio dirlo e Prodo, secondo me, stecca e forte. Non c'entrano autostima, ego e quant'altro; c'entra il suo tentativo di accreditarsi presso il pubblico appassionato di ciclismo. Qualcuno può non gradire. Duchamp si riferisce a Marcel Duchamp, l'autore dell'opera che sta nel tuo avatar, "ruota di bicicletta" per l'appunto. Artista del '900 un po' fuori dal coro, nella sua epoca almeno. Ciao Mario, Alberto


prof - 05/01/2007 alle 11:45

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Mi sconcerta molto la discussione che fate su chi viene difeso di più e chi di meno. Credo che sul discorso ematocrito, nessuno sia stato più danneggiato di Pantani, c'è forse qualcuno molto meno famoso che ha subito quello che ha subito il Pirata o di più? C'era qualcuno che aveva il diritto di essere tutelato di più di Pantani? Io neanche ricordo quanti sono stati fermati per il livello troppo alto di ematocrito e per nessuno di questi i giornali hanno scritto insulti e i tribunali aperto processi. O.P. ha riempito le pagine di giornali e quotidiani non certo per tutti i 58 corridori sospettati, ma per 2 di questi, che sono stati infangati, non parliamo di quanto sarà accaduto personalmente alle rispettive famiglie, poi, non credo sarà stato un bel periodo per nessuno di loro. In queste situazioni a pagare sono quelli in cima e quindi sono quelli che vanno difesi maggiormente se la tutela dei loro diritti viene a mancare ingiustamente. Insomma se voi siete sospettati di aver fatto qualcosa di male e i vostri vicini, i vostri amici e i vostri colleghi lo vengono a sapere, si verifica una serie di situazioni imbarazzanti e spiacevoli che si ripercuotono sulla vostra famiglia, e non è giusto. Se a pagare un prezzo più alto sono i più famosi, io dico che è giusto cominciare ad occuparsi prima di loro, anche gli altri sucessivamente ne avranno beneficio di conseguenza. Caruso non sarà mai in grado di vincere un Tour, Basso forse sì e cercare di togliergli il diritto di farlo quando è stato giudicato non colpevole, è uno strano modo di fare giustizia. L'etica e la morale poi non sono sentiti allo stesso modo dalle persone, c'è chi ritiene più deboli quelli che non erano nessuno prima e nessuno restano adesso e chi quelli che hanno avuto tanto e perciò adesso hanno tanto da perdere. Mi piacerebbe capire se quando esprimete opinioni sulle persone di questo forum o sui ciclisti, lo fate basandovi sullo stesso metro di giudizio che utilizzate per le questioni personali di tutti i giorni oppure siate spinti dall'impulso morboso di emulare un giustiziere o un inquisitore. Perchè se siete tanto onesti con le vostre vite come lo siete con i vostri pensieri, tanto di cappello, io non ne sono capace, ragiono con la pancia e con il cuore, mai con la testa, se invece vi piace dedicare un momento a fare Dio, vorrei sapere se è una buona psico-terapia. [/quote] Cara Miky, inutile dire che sottoscrivo punto per punto. Mi sembrano considerazioni molto sensate ma, per chi è abituato a spaccare il capello in quattro, noi siamo solo un po' sempliciotti. Io almeno, meglio che parli per me. Ciao cara. Alberto


Felice - 05/01/2007 alle 11:46

Cara Michela, ho sempre apprezzato quello che scrivi. Ho sempre apprezzato anche il tuo modo di tifare Basso, perché l'ho sempre considerato un tifo "aperto", un tifo che non ti impedisce di analizzare criticamente le cose. In questa occasione però mi hai stupito, purtroppo in negativo. E così, secondo te, nel ciclismo, come nella vita, sarebbero sempre i potenti che ci rimettono di più perché sono quelli che hanno di più da perdere? Che visione riduttiva! Se all'operaio che ogni giorno parte dalla misera periferia in cui abita con una scalcagnata 500 qualcuno sfascia la macchina, il poveretto magari i soldi per comprarsene un'altra non li ha e a lavorare ci dovrà andare a piedi. Se qualcuno sfascia la potente mercedes del proprietario della grande impresa presso la quale l'operaio di cui sopra lavora, é vero che costui, in termini assoluti, ci rimette di più, ma in pratica lui di mercedes se ne compra un'altra e la cosa finisce lì. Sai, qui in Francia, qualche tempo fa, é stato messo alla berlina un potente: Bernard Tapie. Processi uno dopo l'altro, persecuzioni giudiziarie, ogni giorno sulla prima pagina dei giornali. Ci ha rimesso un sacco di soldi. Ebbene, alla fine della favola lui é sempre Bernard Tapie e non mi risulta che sia costretto a lavorare in fabbrica per sbarcare il lunario. Il ladro di polli che viene beccato non ha diritto all'onore della cronaca, né a difese da parte di grandi avvocati: viene sbattuto dentro e basta. Per tornare al ciclismo, hai letto quanto ho scritto io? [b]La maggior parte degli implicati nell'OP sono stati oggetto di ricatto da parte delle varie squadre che hanno proposto loro ingaggi da fame. O mangi questa minestra o salti da questa finestra...[/b] Ecco, io trovo choccante e, per dirla tutta, anche un po' vergognoso, che in un sito come questo, dove scrive tutta gente che segue il ciclismo da vicino, nessuno se ne preoccupi. Tutti felici e contenti perché Basso ha trovato un contratto milionario e perché correrà con la squadra più forte del plotone. Preoccupati, quello sì, ma di sapere se al prossimo Tour ci sarà oppure no l'attesa sfida tra Basso e Ullrich. E gli altri? Che crepino, tanto sono pesci piccoli... Parli delle famiglie, delle famiglie di Basso e Ullrich. Pensi forse che gli altri 56 una famiglia non ce l'abbiano? Pensi forse che gli altri non siano oggetto delle stesse occhiate di scherno? Pensi forse che i figli di costoro non siano presi in giro dai loro compagni: "Tuo papà é un dopato!" E se non lo pensi, perché a te sta a cuore solo quello che sopportano le famiglie di Basso e Ullrich? No, cara Michela, questa volta non ti seguo proprio. Ciao


marco83 - 05/01/2007 alle 12:01

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Sai, qui in Francia, qualche tempo fa, é stato messo alla berlina un potente: Bernard Tapie. Processi uno dopo l'altro, persecuzioni giudiziarie, ogni giorno sulla prima pagina dei giornali. Ci ha rimesso un sacco di soldi. Ebbene, alla fine della favola lui é sempre Bernard Tapie e non mi risulta che sia costretto a lavorare in fabbrica per sbarcare il lunario. [/quote] Che tu sappia, Felice... Tapie fa ancora l'attore (riciclatosi come tale dopo lo scandalo Marsiglia-Valenciennes del 1993, per chi non masticasse calcio)? Che tristezza di personaggio... :no:


Admin - 05/01/2007 alle 12:03

Però come attore non era malaccio.


prof - 05/01/2007 alle 12:14

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Cara Michela, ho sempre apprezzato quello che scrivi. Ho sempre apprezzato anche il tuo modo di tifare Basso, perché l'ho sempre considerato un tifo "aperto", un tifo che non ti impedisce di analizzare criticamente le cose. In questa occasione però mi hai stupito, purtroppo in negativo. E così, secondo te, nel ciclismo, come nella vita, sarebbero sempre i potenti che ci rimettono di più perché sono quelli che hanno di più da perdere? Che visione riduttiva! Se all'operaio che ogni giorno parte dalla misera periferia in cui abita con una scalcagnata 500 qualcuno sfascia la macchina, il poveretto magari i soldi per comprarsene un'altra non li ha e a lavorare ci dovrà andare a piedi. Se qualcuno sfascia la potente mercedes del proprietario della grande impresa presso la quale l'operaio di cui sopra lavora, é vero che costui, in termini assoluti, ci rimette di più, ma in pratica lui di mercedes se ne compra un'altra e la cosa finisce lì. Sai, qui in Francia, qualche tempo fa, é stato messo alla berlina un potente: Bernard Tapie. Processi uno dopo l'altro, persecuzioni giudiziarie, ogni giorno sulla prima pagina dei giornali. Ci ha rimesso un sacco di soldi. Ebbene, alla fine della favola lui é sempre Bernard Tapie e non mi risulta che sia costretto a lavorare in fabbrica per sbarcare il lunario. Il ladro di polli che viene beccato non ha diritto all'onore della cronaca, né a difese da parte di grandi avvocati: viene sbattuto dentro e basta. Per tornare al ciclismo, hai letto quanto ho scritto io? [b]La maggior parte degli implicati nell'OP sono stati oggetto di ricatto da parte delle varie squadre che hanno proposto loro ingaggi da fame. O mangi questa minestra o salti da questa finestra...[/b] Ecco, io trovo choccante e, per dirla tutta, anche un po' vergognoso, che in un sito come questo, dove scrive tutta gente che segue il ciclismo da vicino, nessuno se ne preoccupi. Tutti felici e contenti perché Basso ha trovato un contratto milionario e perché correrà con la squadra più forte del plotone. Preoccupati, quello sì, ma di sapere se al prossimo Tour ci sarà oppure no l'attesa sfida tra Basso e Ullrich. E gli altri? Che crepino, tanto sono pesci piccoli... Parli delle famiglie, delle famiglie di Basso e Ullrich. Pensi forse che gli altri 56 una famiglia non ce l'abbiano? Pensi forse che gli altri non siano oggetto delle stesse occhiate di scherno? Pensi forse che i figli di costoro non siano presi in giro dai loro compagni: "Tuo papà é un dopato!" E se non lo pensi, perché a te sta a cuore solo quello che sopportano le famiglie di Basso e Ullrich? No, cara Michela, questa volta non ti seguo proprio. Ciao [/quote] Non ho ravvisato nulla di ciò nelle parole di Micaela. Nè nelle intenzioni: che i corridori siano vergognosamente sottopagati lo dico da tempo immemore. Che questa situazione di salari da fame sia il risultato della politica di dirigenti e team managers senza scrupoli è un altro dato di fatto. Che il protour abbia ulterormente accelerato questo stato delle cose dovrebbe ormai essere chiaro a tutti. Infine, che OP si sia risolto, sempre allo stato delle cose, nel discredito fino ad ora gratuito gettato a piene mani SOLO su 58 corridori e sulle loro famiglie, mi sembra altra cosa fuori da ogni discussione. Sei troppo intelligente, Felice, per metterti a fare della demagogia. Ciao, Alberto


Monsieur 40% - 05/01/2007 alle 13:16

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Duchamp si riferisce a Marcel Duchamp, l'autore dell'opera che sta nel tuo avatar, "ruota di bicicletta" per l'appunto. Artista del '900 un po' fuori dal coro, nella sua epoca almeno.[/quote] Avevo trovato Duchamp su Wikipedia, ma non sapevo che fosse lui l'autore dell'opera che ho nell'avatar. L'ho scelta più che altro perché mi rappresenta quasi al 99%: una ruota di bicicletta seduta su uno sgabello (anche se forse io sto più comodo :D). :)


Monsieur 40% - 05/01/2007 alle 13:23

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Ecco, io trovo choccante e, per dirla tutta, anche un po' vergognoso, che in un sito come questo, dove scrive tutta gente che segue il ciclismo da vicino, nessuno se ne preoccupi.[/quote] Mi interessa soltanto precisare che siamo stati forse gli unici a seguire da vicino la vicenda di Scarponi, interpellando il suo procuratore richiedendo notizie sempre fresche sul marchigiano; ho sentito anche Michele, ma m'ha detto che il tempo delle interviste ancora non è maturo.


Felice - 05/01/2007 alle 14:49

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Che tu sappia, Felice... Tapie fa ancora l'attore (riciclatosi come tale dopo lo scandalo Marsiglia-Valenciennes del 1993, per chi non masticasse calcio)? Che tristezza di personaggio... :no: [/quote] So che era apparso ad un certo momento in televisione, come presentatore/conduttore di una trasmissione, se ricordo bene. Con quale frequenza questo sia accaduto non saprei dirtelo, anche perché la televisione non la guardo praticamente mai. Ciao


Felice - 05/01/2007 alle 15:07

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Mi interessa soltanto precisare che siamo stati forse gli unici a seguire da vicino la vicenda di Scarponi, interpellando il suo procuratore richiedendo notizie sempre fresche sul marchigiano; ho sentito anche Michele, ma m'ha detto che il tempo delle interviste ancora non è maturo. [/quote] E' verissimo e sono ben contento di dartene/darvene atto. Quello che a me premeva far notare erano due cose. 1) Che il dibattito che c'é stato nel forum di Cicloweb sull'OP é stato essenzialmente Basso-centrico. Se questo accade in un sito come questo é abbastanza ovvio che al grande pubblico (Spagna esclusa) al di fuori dei nomi di Basso e Ullrich non arrivi praticamente nulla. Questo spiega perché alla fine si abbia l'impressione che loro due siano oggetto di una persecuzione particolare mentre, in fin dei conti, sono trattati come gli altri. 2) Che spesso é meglio essere al centro dell'attenzione che venire dimenticati. Questo non é stato sicuramente vero nel caso di Pantani, per il quale essere al centro dell'attenzione ha significato essere bersagliato da un coro compatto di accuse e controaccuse. E' invece vero (a mio parere) nel caso di Basso, che ha avuto più difensori che accusatori e che si appresta a raccogliere (e con lui la Discovery) il ritorno di immagine del perseguitato redento. Ciao


Felice - 05/01/2007 alle 15:20

Caro Prof/Alberto, sono assolutamente convinto che, nel contesto in cui si discuteva, sia il relativo l'importante piuttosto che l'assoluto. Sono convinto, ad esempio, che se qualcuno mi sottraesse la metà del mio stipendio perturberebbe le mie condizioni di vita di gran lunga di più di quanto sarebbero perturbate quelle di Berlusconi se quel qualcuno sottraesse a lui la metà dei suoi introiti mensili. Sono altresì convinto che se un tale scherzo fosse fatto ad un capofamiglia di una famiglia mono-reddito che guadagna lo SMIG (salario minimo garantito) la cosa sarebbe infinitamente peggiore che se fosse fatta a me, perché io, bene o male, tirerei avanti lo stesso, mentre lui sarebbe costretto ad andare a chiedere l'elemosina sul metro. Può darsi che per te questa sia demagogia: per me non lo é. Ciao


53.11 - 05/01/2007 alle 15:23

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] 2) Che spesso é meglio essere al centro dell'attenzione che venire dimenticati. Questo non é stato sicuramente vero nel caso di Pantani, per il quale essere al centro dell'attenzione ha significato essere bersagliato da un coro compatto di accuse e controaccuse. E' invece vero (a mio parere) nel caso di Basso, che ha avuto più difensori che accusatori e che si appresta a raccogliere (e con lui la Discovery) il ritorno di immagine del perseguitato redento. Ciao Ciao [/quote] Su questo punto, a ripensarci bene sono daccordo, epoi,.... nulla di paragonabile quelo che ha subito Marco a quanto accaduto a Basso, che appunto alla fine ne esce molto più tutelato e davvero come vittima redenta, ma se quella di Basso la chiamiamo perseguitazione, come si può definire quello che ha passato Marco? Accusato dai giornali, processato contro la legge e contro il parere della pubblica accusa, accusato senza prove, squalificato senza l'ombra di una prova, negandogli a lui che l'aveva chiesta la prova del DNA ( e mo la vogliono da tutti i corridori sti "elementi di materiale organico atti a galleggiare") E' vero, a Basso è stata negata la possibilità di correre un giro di Francia, che forse avrebbe vinto, a Marco hanno tolto la possibilità di fare tre giri di francia e gli hanno tolto un giro d'italia già vinto...... No non c'è nulla di nemmeno lontanamente paragonabile tra i due casi. Però è pur vero Felice che nonstante tutto, è sempre meglio DI ROcco appunto, che Ceruti e questo per ovvi motivi che credo non debba nemmeno ricordare.;)


prof - 05/01/2007 alle 15:32

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Caro Prof/Alberto, sono assolutamente convinto che, nel contesto in cui si discuteva, sia il relativo l'importante piuttosto che l'assoluto. Sono convinto, ad esempio, che se qualcuno mi sottraesse la metà del mio stipendio perturberebbe le mie condizioni di vita di gran lunga di più di quanto sarebbero perturbate quelle di Berlusconi se quel qualcuno sottraesse a lui la metà dei suoi introiti mensili. Sono altresì convinto che se un tale scherzo fosse fatto ad un capofamiglia di una famiglia mono-reddito che guadagna lo SMIG (salario minimo garantito) la cosa sarebbe infinitamente peggiore che se fosse fatta a me, perché io, bene o male, tirerei avanti lo stesso, mentre lui sarebbe costretto ad andare a chiedere l'elemosina sul metro. Può darsi che per te questa sia demagogia: per me non lo é. Ciao [/quote] Io dico che è una vergogna che i corridori guadagnino cosi' poco e tu mi rispondi che se qualcuno dimezza lo stipendio a te eè peggio che se lo dimezzasse a Berlusconi. Beh, credo che parliamo due lingue differenti, ma me ne ero già accorto...Chiusa qui. Ciao Alberto


Reggio Emilia - 05/01/2007 alle 15:52

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Quello che a me premeva far notare erano due cose. 1) Che il dibattito che c'é stato nel forum di Cicloweb sull'OP é stato essenzialmente Basso-centrico. Se questo accade in un sito come questo é abbastanza ovvio che al grande pubblico (Spagna esclusa) al di fuori dei nomi di Basso e Ullrich non arrivi praticamente nulla. Questo spiega perché alla fine si abbia l'impressione che loro due siano oggetto di una persecuzione particolare mentre, in fin dei conti, sono trattati come gli altri. [/quote] Che Basso e Ullrich abbiano avuto un trattamento uguale a quello degli altri corridori è probabilmente vero (anche se non ne sarei così sicuro), ma che in relazione ad un'inchiesta un pò strampalata, con notizie a comando, anche questi due abbiano subito un vero e proprio agguato è altrettanto vero. O perlomeno, non si è applicato il principio della presunta innocenza: colpevoli, senza nessuno che si assumesse l'onere di giudicarli tali. [quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] 2) Che spesso é meglio essere al centro dell'attenzione che venire dimenticati. Questo non é stato sicuramente vero nel caso di Pantani, per il quale essere al centro dell'attenzione ha significato essere bersagliato da un coro compatto di accuse e controaccuse. E' invece vero (a mio parere) nel caso di Basso, che ha avuto più difensori che accusatori e che si appresta a raccogliere (e con lui la Discovery) il ritorno di immagine del perseguitato redento. Ciao [/quote] A me sembra che, mentre durante l'O.P. ci sia stato un fronte piuttosto compatto nel dfenderlo (anche se più che difendere Basso si ponevano seri e reali interrogativi sui metodi adottati per escluderlo), da quando ha firmato per la DSC questa compattezza si sia un pò sgretolata......pura e semplice sensazione, la mia.


Felice - 05/01/2007 alle 15:54

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Io dico che è una vergogna che i corridori guadagnino cosi' poco e tu mi rispondi che se qualcuno dimezza lo stipendio a te eè peggio che se lo dimezzasse a Berlusconi. Beh, credo che parliamo due lingue differenti, ma me ne ero già accorto...Chiusa qui. Ciao Alberto [/quote] Io ti dico che che Mancebo aveva un contratto da un milione di euro e che l'anno prossimo ne avrà uno da 40000 e tu mi rispondi che i ciclisti in generale guadagnano poco. Più che parlare due lingue diverse, la mia impressione é che in quello che uno scrive tu legga solo quello che piace a te. Chiusa lì anche da parte mia. Ciao


prof - 05/01/2007 alle 15:55

[quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] 2) Che spesso é meglio essere al centro dell'attenzione che venire dimenticati. Questo non é stato sicuramente vero nel caso di Pantani, per il quale essere al centro dell'attenzione ha significato essere bersagliato da un coro compatto di accuse e controaccuse. E' invece vero (a mio parere) nel caso di Basso, che ha avuto più difensori che accusatori e che si appresta a raccogliere (e con lui la Discovery) il ritorno di immagine del perseguitato redento. Ciao Ciao [/quote] Su questo punto, a ripensarci bene sono daccordo, epoi,.... nulla di paragonabile quelo che ha subito Marco a quanto accaduto a Basso, che appunto alla fine ne esce molto più tutelato e davvero come vittima redenta, ma se quella di Basso la chiamiamo perseguitazione, come si può definire quello che ha passato Marco? Accusato dai giornali, processato contro la legge e contro il parere della pubblica accusa, accusato senza prove, squalificato senza l'ombra di una prova, negandogli a lui che l'aveva chiesta la prova del DNA ( e mo la vogliono da tutti i corridori sti "elementi di materiale organico atti a galleggiare") E' vero, a Basso è stata negata la possibilità di correre un giro di Francia, che forse avrebbe vinto, a Marco hanno tolto la possibilità di fare tre giri di francia e gli hanno tolto un giro d'italia già vinto...... No non c'è nulla di nemmeno lontanamente paragonabile tra i due casi. Però è pur vero Felice che nonstante tutto, è sempre meglio DI ROcco appunto, che Ceruti e questo per ovvi motivi che credo non debba nemmeno ricordare.;) [/quote] C'è però un fatto che, almeno a mio parere, andrebbe valutato piu' a fondo. Il caso Basso si è presentato dopo che la tragedia di Marco si era interamente compiuta e questo fa la differenza, nel senso che tante coscienze assopite si sono risvegliate. In tanti abbiamo avuto davanti agli occhi quei giorni in cui si consumava quel dramma terrificante e ci siamo detti basta, abbiamo già dato. Credo che Maria Rita/Donchisciotte abbia scritto cose bellissime su questo. Questo è ciò che vale per un sempliciotto come il sottoscritto. Per il resto, qualcuno dice che Di Rocco sia un politico navigato (mi risulta che anche Ceruti lo fosse), di certo ha dimostrato una sensibilità molto piu' profonda dei suoi predecessori. Ciao, Alberto


Felice - 05/01/2007 alle 16:08

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] ... ma che in relazione ad un'inchiesta un pò strampalata, con notizie a comando, anche questi due abbiano subito un vero e proprio agguato è altrettanto vero. O perlomeno, non si è applicato il principio della presunta innocenza: colpevoli, senza nessuno che si assumesse l'onere di giudicarli tali. [/quote] Questo é un'altro discorso, di cui abbiamo già discusso in lungo e in largo in passato. Anche se ciascuno di noi si é espresso su questo punto in modo molto diverso, penso che si possa dire che siamo tutti d'accordo sul fatto che le cose si sono svolte in una maniera indecente. Ciao PS: sull' "agguato" non sono d'accordo, ma é meglio non rispolverare questo argomento...


Reggio Emilia - 05/01/2007 alle 16:13

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] PS: sull' "agguato" non sono d'accordo, ma é meglio non rispolverare questo argomento... [/quote] lo cambio subito, e ti ringrazio per la segnalazione: ho scritto velocemente e senza troppo pensare alla terminologia. Non è stato un agguato, è stato (è?) più semplicemente un volteggiamento di avvoltoi. ciao


miky70 - 05/01/2007 alle 16:23

Risposta a Felice: [quote]ho sempre apprezzato quello che scrivi. Ho sempre apprezzato anche il tuo modo di tifare Basso, perché l'ho sempre considerato un tifo "aperto", un tifo che non ti impedisce di analizzare criticamente le cose. [/quote] Intanto, grazie per questo :) [quote]Se all'operaio che ogni giorno parte dalla misera periferia in cui abita con una scalcagnata 500 qualcuno sfascia la macchina, il poveretto magari i soldi per comprarsene un'altra non li ha e a lavorare ci dovrà andare a piedi. Se qualcuno sfascia la potente mercedes del proprietario della grande impresa presso la quale l'operaio di cui sopra lavora, é vero che costui, in termini assoluti, ci rimette di più, ma in pratica lui di mercedes se ne compra un'altra e la cosa finisce lì. [/quote] Il mondo non è fatto solo di operai poveri che non arrivano alla fine del mese e titolari con i soldi che escono anche dalle orecchie, esistono lavoratori dipendenti che si fanno quasi tutti i week end fuori e titolari che non dormono la notte pensando come pagare la banca che non conferma più il fido e dalle loro scelte dipendono anche 20/30 famiglie. Il mondo dello sport è uguale al mondo dello spettacolo, uno diventa famoso e di conseguenza è richiesto, desiderato, spiato e invidiato, tutto quello che lo riguarda non è più privato ma viene reso morbosamente pubblico. Quando uno sportivo arriva a quei livelli ottiene moltissimi benefici, più l'opinione pubblica è interessata allo sportivo più i benefici aumentano di valore. Di conseguenza più si è in alto più fa male quando si cade. [quote]Per tornare al ciclismo, hai letto quanto ho scritto io? La maggior parte degli implicati nell'OP sono stati oggetto di ricatto da parte delle varie squadre che hanno proposto loro ingaggi da fame. O mangi questa minestra o salti da questa finestra... Ecco, io trovo choccante e, per dirla tutta, anche un po' vergognoso, che in un sito come questo, dove scrive tutta gente che segue il ciclismo da vicino, nessuno se ne preoccupi. Tutti felici e contenti perché Basso ha trovato un contratto milionario e perché correrà con la squadra più forte del plotone. Preoccupati, quello sì, ma di sapere se al prossimo Tour ci sarà oppure no l'attesa sfida tra Basso e Ullrich. E gli altri? Che crepino, tanto sono pesci piccoli... [/quote] Credo di aver capito seguendo i giornali e le televisioni in questi anni, che solo portando alla ribalta i problemi dei personaggi più noti si riesce a conoscere aspetti della vita che neanche si sapeva esistessero. Attori, cantanti, scrittori che hanno subito handicap e ne hanno parlato con la stampa, sono diventati i porta-bandiera di una parte di persone inermi e nascoste che soffre una condizione precaria e umile, costretti a vivere la propria malattia nell'ombra, spero che i mesi anomali di Basso e Ullrich siano almeno utili in questo, esattamente come tu precisi. [quote]Parli delle famiglie, delle famiglie di Basso e Ullrich. Pensi forse che gli altri 56 una famiglia non ce l'abbiano? Pensi forse che gli altri non siano oggetto delle stesse occhiate di scherno? Pensi forse che i figli di costoro non siano presi in giro dai loro compagni: "Tuo papà é un dopato!" E se non lo pensi, perché a te sta a cuore solo quello che sopportano le famiglie di Basso e Ullrich? [/quote] La situazione di Ivan Basso è certamente amplificata a causa del maggior successo che aveva a maggio rispetto ad esempio a Scarponi. La delusione e l'amarezza dei familiari dei 58 corridori coinvolti per me è la stessa, ma il modo in cui viene percepita la notizia dagli estranei è ben diversa. Credo che l'attenzione verso Basso sarà stata maggiore e di conseguenza sarà stato maggiore anche il peso che lui avvertiva. Cercare di capire come un uomo nella sua condizione può vivere questo momento per me è necessario. Vedi ho putroppo una sensibilità troppo grande che mi spinge a cercare di vivere i momenti più intensi delle persone, pensa che non riuscivo a dormire pensando a come poteva aver vissuto Saddam gli ultimi terribili minuti!!! Non ho mai dimenticato che c'erano altri corridori coinvolti, ma io preferisco Basso a qualunque altro ciclista, più per il suo carattere che per i suoi successi, ho avuto a cuore più la sua vicenda di quella degli altri, ma non penso che gli altri stessero bene, semplicemente ho pensato, "meno pressioni=meno problemi", i giornali poi parlavano di lui tutti i giorni e degli altri dicevano che erano stati prosciolti dalle rispettive federazioni, come avrei potuto sapere che subivano contratti da fame! Vorrei ad esempio, leggendo ciò che hai scritto, sapere se di Scarponi nessuno vuole parlare, oppure è lui stesso che evita di dare sue notizie? Tapie è quello dell'Olimpique Marsiglia? Purtroppo è colpa di questo mondo se i poveretti subiscono in silenzio e i potenti no. :) Ora ti saluto, Felice, la pasta per la pizza sarà ormai stra-lievitata, c'ho messo un bel po' di tempo per costruire il mio pensiero per una degna risposta, ma nonostante questo temo ti risulterà insufficientemente chiara, meglio di così non so fare! Aveva ragione il mio prof, dovevo impegnarmi di più sui testi!! :D:D


Lopi - 05/01/2007 alle 17:25

Per me la situazione di Basso è migliore di quella deglia altri senza dubbio. E' normale che si parli più di uno che ha vinto il giro piuttosto che di uno che ha come massimo risultato un 4° posto al Lombardia. Basso ora ha un contratto milionario con la Discovery e vedrai che a Maggio vincerà il giro, e tutti salteranno sul carro del vincitore, elogiando come sia tornato a trionfare nonostante le avversità. E lo inviteranno al Tour perchè la Discovery è molto influente. Carlos Garcia Quesada (4° alla vuelta 2005) invece è tuttora senza squadra, e se gli va bene troverà un ingaggio da quattro soldi con una professional di secondo piano. Come ha già fatto Mancebo, che invece di Ivan il Tour non lo farà quasi di certo (non credo proprio che invitino la Relax).


Monsieur 40% - 05/01/2007 alle 17:29

[quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] Carlos Garcia Quesada (4° alla vuelta 2005) invece è tuttora senza squadra[...][/quote] Pare invece che Carlos sia registrato all'Uci per la stagione 2007 con la Unibet.com, anche se il manager olandese Hanegraaf ha più volte ribadito di non desiderare lo spagnolo in squadra. Mah... :boh:


Lopi - 05/01/2007 alle 17:31

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] Carlos Garcia Quesada (4° alla vuelta 2005) invece è tuttora senza squadra[...][/quote] Pare invece che Carlos sia registrato all'Uci per la stagione 2007 con la Unibet.com, anche se il manager olandese Hanegraaf ha più volte ribadito di non desiderare lo spagnolo in squadra. Mah... :boh: [/quote] Se è così è ancora peggio perchè gli sarà più difficile farsi ingaggiare da una nuova squadra.


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Claudio82 - 05/01/2007 alle 18:27

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Nel coro c'era Prodo quando parlava di macchia indelebile sulla carriera di Basso: vederlo citato come appassionato cultore di ciclismo mi ha procurato qualche mal di pancia, tutto li'. [/quote] Non per farti venire un'ulcera... ma guarda un pò come se lo tiene stretto ora... [img] http://sitesearch.corriere.it/Fotogallery/Tagliate/2006/10_Ottobre/23/CONI/18.JPG[/img] da corriere.it

 

[Modificato il 05/01/2007 alle 18:34 by ]


luke - 05/01/2007 alle 18:43

Claudio, ma quello a destra sei tu?:D


luke - 05/01/2007 alle 18:55

Credo che la differenza fra Basso e Mancebo sia sin troppo evidente, credo che la differenza stia nel fatto che la DSC ha avuto le palle per sbattersene dei diktat dei papaveri e per tesserare Basso. Non credo che si possa paragonare Basso a Mancebo, se lo spagnolo prendeva 1 milione di Euro l'esagerazione era già là, non li valeva. Certo merita di più di uno stipendio minimo di fascia Continental. Ringrazio Miky per quanto ha scritto: quella di Pantani fu vera persecuzione, se ci fosse stato Di Rocco non sarebbe andata così... invece c'era Ceruti, valente dirigente quanto lo sono Verbry e McFarland... un Presidente come Di Rocco sa che ha il dovere di tutelare uno come Basso, che è uno degli atleti più importanti del movimento attuale: avrebbe fatto altrettanto anche per Marco e Marco sarebbe ancora qui, probabilmente.


Lopi - 05/01/2007 alle 19:01

[quote][i]Originariamente inviato da luke [/i] Credo che la differenza fra Basso e Mancebo sia sin troppo evidente, credo che la differenza stia nel fatto che la DSC ha avuto le palle per sbattersene dei diktat dei papaveri e per tesserare Basso. Non credo che si possa paragonare Basso a Mancebo, se lo spagnolo prendeva 1 milione di Euro l'esagerazione era già là, non li valeva. Certo merita di più di uno stipendio minimo di fascia Continental. Ringrazio Miky per quanto ha scritto: quella di Pantani fu vera persecuzione, se ci fosse stato Di Rocco non sarebbe andata così... invece c'era Ceruti, valente dirigente quanto lo sono Verbry e McFarland... un Presidente come Di Rocco sa che ha il dovere di tutelare uno come Basso, che è uno degli atleti più importanti del movimento attuale: avrebbe fatto altrettanto anche per Marco e Marco sarebbe ancora qui, probabilmente. [/quote] Mancebo è riuscito a fare 3° alla Vuelta e 4° al Tour nello stesso anno, è arrivato anche 2° alla Vuelta, è stato campione nazionale, insomma per le corse a tappe è uno dei corridori più forti in circolazione.


luke - 05/01/2007 alle 19:26

[quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] Mancebo è riuscito a fare 3° alla Vuelta e 4° al Tour nello stesso anno, è arrivato anche 2° alla Vuelta, è stato campione nazionale, insomma per le corse a tappe è uno dei corridori più forti in circolazione. [/quote] Certamente non è un brocco, ma non si può paragonare ad Ivan: è tra i più forti spagnoli, ad esempio, ma Valverde è a mio avviso più forte e completo di lui. Rimane un mistero il perchè di questo dietrofront del buon Francisco: prima lascia il Tour (ingiustamente cacciato) ed annuncia il ritiro, poi accetta di correre in una Continental. Che ci sia lo zampino dei 'maghi' dell'Uci, magari col passaparola 'Non tesserate Mancebo, altrimenti...'? Ecco, la differenza tra Dsc ed altri teams appare sempre più evidente. Certo che farsi un mazzo così per 40.000 Euro all'anno.... un pò sarà necessità, ma la passione dev'essere tanta, così come la voglia di rivincita.


miky70 - 05/01/2007 alle 20:10

Sono convinta che tempo 4 mesi e la prossima estate molte squadre pro-tour daranno la caccia ai dannati di O.P. Non perdiamoci le dichiarazioni di questi mesi, perchè dovremo rileggercele per essere sicuri di chi ha detto cosa a chi, certi personaggi saranno pronti a rimangiarsi tutte le vomitevoli dichiarazioni fatte, in quanto l'interesse generale sarà quello di accalappiarsi i migliori sulla piazza, facendo loro credere che i cattivi erano altri. Su BS c'è un dietro front curioso di Saronni sugli avvenimenti di Strasburgo ed in particolare su Basso. Troppa confusione, dice. Eppure la confusione di Strasburgo gli stava bene quella volta, perchè adesso non gli sta bene più? E' un problema di ingaggio? Ha paura che puntino il dito su Caruso, in futuro? E' un problema di favori? Pestare i piedi a Di Rocco e a Zomaegnan è peggio che pestarli a McQuaid perchè quest'ultimo è distante mentre i primi due condividono il suo stesso cielo? Si allinea con il tifo? Basso ha più tifosi di Cunego, diceva Cassani, passare dalla parte dell'antipatico non gli piace? Questa ipotesi mi sembra assurda, ma l'ho scritta, la lascio:P Oppure è una questione di poteri? Forse ambisce ad un ruolo maggiore che il team manager, sempre costretto a cercare soldi e vuole trovarsi una comoda poltrona dove far riposare il didietro e arrivare alla pensione? A proposito.... ai ciclisti il TFR glielo prenderà l'INPS, chissà se dovranno dare il DNA? :Od:


antonello64 - 05/01/2007 alle 22:06

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] In queste situazioni a pagare sono quelli in cima e quindi sono quelli che vanno difesi maggiormente se la tutela dei loro diritti viene a mancare ingiustamente. .... Se a pagare un prezzo più alto sono i più famosi, io dico che è giusto cominciare ad occuparsi prima di loro, anche gli altri sucessivamente ne avranno beneficio di conseguenza. [/quote] [quote] Quando uno sportivo arriva a quei livelli ottiene moltissimi benefici, più l'opinione pubblica è interessata allo sportivo più i benefici aumentano di valore. Di conseguenza più si è in alto più fa male quando si cade. [/quote] non vedo molta coerenza in quello che hai scritto in due post diversi. Uno sportivo famoso fa molta più audience, nel bene e nel male, di uno sconosciuto: la notorietà ha i suoi pro e i suoi contro. La cosa fa parte del gioco e, volenti o nolenti, va accettata da tutti: sarebbe troppo comodo prendere solo i lati positivi della fama (tipo contratti pubblicitari o ingaggi) e rifiutare quelli negativi (mancanza di privacy, o l'essere in prima pagina nelle situazioni scabrose). Quindi non capisco proprio perchè i big debbano avere un trattamento diverso rispetto agli altri. Come ha già detto Felice il prezzo da pagare va considerato nel relativo e non nell'assoluto: e nel relativo probabilmente un semplice contratto per un gregario vale più di un Tour de France per Basso.


antonello64 - 05/01/2007 alle 22:21

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] che i corridori siano vergognosamente sottopagati lo dico da tempo immemore. Che questa situazione di salari da fame sia il risultato della politica di dirigenti e team managers senza scrupoli è un altro dato di fatto. Che il protour abbia ulterormente accelerato questo stato delle cose dovrebbe ormai essere chiaro a tutti. [/quote] eh, prof, il prezzo lo fa il mercato, non si può fare a tavolino. Nel ciclismo oltretutto non si paga il biglietto, quindi tutto dipende dal rientro pubblicitario che i vari sponsor hanno attraverso i passaggi televisivi e sui giornali. Attualmente sono pagati per quello che vale il prodotto ciclismo: se poi tu pensi che questo prodotto non venga sfruttato appieno per quelle che sono le sue potenzialità, per colpa di dirigenti incapaci, allora sono assolutamente in sintonia con te.


miky70 - 06/01/2007 alle 11:54

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] In queste situazioni a pagare sono quelli in cima e quindi sono quelli che vanno difesi maggiormente se la tutela dei loro diritti viene a mancare ingiustamente. .... Se a pagare un prezzo più alto sono i più famosi, io dico che è giusto cominciare ad occuparsi prima di loro, anche gli altri sucessivamente ne avranno beneficio di conseguenza. [/quote] [quote] Quando uno sportivo arriva a quei livelli ottiene moltissimi benefici, più l'opinione pubblica è interessata allo sportivo più i benefici aumentano di valore. Di conseguenza più si è in alto più fa male quando si cade. [/quote] non vedo molta coerenza in quello che hai scritto in due post diversi. Uno sportivo famoso fa molta più audience, nel bene e nel male, di uno sconosciuto: la notorietà ha i suoi pro e i suoi contro. La cosa fa parte del gioco e, volenti o nolenti, va accettata da tutti: sarebbe troppo comodo prendere solo i lati positivi della fama (tipo contratti pubblicitari o ingaggi) e rifiutare quelli negativi (mancanza di privacy, o l'essere in prima pagina nelle situazioni scabrose). Quindi non capisco proprio perchè i big debbano avere un trattamento diverso rispetto agli altri. Come ha già detto Felice il prezzo da pagare va considerato nel relativo e non nell'assoluto: e nel relativo probabilmente un semplice contratto per un gregario vale più di un Tour de France per Basso. [/quote] Me l'aspettavo di non essere stata abbastanza chiara:) Un ciclista sogna di essere un campione, perchè sogna fama, vittorie e soldi e accetta il fatto che la notorietà porti via la vita privata. Penso che sia un buon compromesso, io lo accetterei. Ma quando sei ai livelli più alti e vieni accusato di essere scorretto e imbroglione perchè al 50% le prove potrebbero esserti contro e tutti danno peso solo a quella percentuale, ignorando l'altra e la possibilità che ti stia accadendo tutto ingiustamente perdendo così il diritto di vivere la vita che vivevi prima, dico che tutti i soldi che hai non bastano a farne un saldo paracadute mentre cadi e quando tocchi terra ti fai male lo stesso, più di chi è meno ricco e famoso di te. Adesso lasciatemi riposare, ho fatto la befana tutta la notte, ho diritto a un o' di tranquillità. :D:D


Felice - 06/01/2007 alle 19:19

Cara Miky, da quel poco che posso conoscerti tramite quello che scrivi nel forum, sapevo che il tuo precedente post non poteva rispecchiare appieno il tuo pensiero. Sono quindi più che contento di averti spinta a spiegare un po' più in dettaglio il tuo punto di vista. Sper solo di non aver rovinato per questo quella famosa pizza che stavi preparando, altrimenti tuo marito (che per di più assomiglia a Basso!) me ne vorrà a morte! :D:D [quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Il mondo non è fatto solo di operai poveri che non arrivano alla fine del mese e titolari con i soldi che escono anche dalle orecchie, esistono lavoratori dipendenti che si fanno quasi tutti i week end fuori e titolari che non dormono la notte pensando come pagare la banca che non conferma più il fido e dalle loro scelte dipendono anche 20/30 famiglie. [/quote] Lo so, lo so... Non c'era nessuna intenzione di metterla sul politico da parte mia, né, tanto meno, di sollevare l'ennesima polemica lavoratori dipendenti vs piccoli imprenditori. Volevo solo mettere in evidenza il fatto che se qualcuno ha poco, e se gli si toglie una frazione di quel poco, per lui può trattarsi di una catasfrofe maggiore, anche se quello che gli é stato tolto, per tanti altri, é un'inezia. [quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Il mondo dello sport è uguale al mondo dello spettacolo, uno diventa famoso e di conseguenza è richiesto, desiderato, spiato e invidiato, tutto quello che lo riguarda non è più privato ma viene reso morbosamente pubblico. Quando uno sportivo arriva a quei livelli ottiene moltissimi benefici, più l'opinione pubblica è interessata allo sportivo più i benefici aumentano di valore. Di conseguenza più si è in alto più fa male quando si cade. [/quote] E' assolutamente vero che il potente che é salito su un piedistallo molto alto, se cade a terra si fa probabilmente molto male. C'é però da dire che, in molti casi, quella che per lui é la "terra" per tanti altri rimane alta come il cielo. Ciao


Felice - 06/01/2007 alle 19:53

[quote][i]Originariamente inviato da luke [/i] Rimane un mistero il perchè di questo dietrofront del buon Francisco: prima lascia il Tour (ingiustamente cacciato) ed annuncia il ritiro, poi accetta di correre in una Continental. Che ci sia lo zampino dei 'maghi' dell'Uci, magari col passaparola 'Non tesserate Mancebo, altrimenti...'? Ecco, la differenza tra Dsc ed altri teams appare sempre più evidente. Certo che farsi un mazzo così per 40.000 Euro all'anno.... un pò sarà necessità, ma la passione dev'essere tanta, così come la voglia di rivincita. [/quote] Non so che durata avesse il contratto di Mancebo, ma era al suo primo anno con l'AG2R. Almeno un biennale lo avrà avuto, quindi il suo stipendio, a causa dell'OP, é stato diviso per 25. Altri, comunque, stanno anche peggio di lui: Vicioso, ad esempio, che ha trovato un contratto da 25000 euro. Ora queste sono cose che noi, forumisti qualsiasi, possiamo tranquillamente non sapere. E possiamo pure occuparci solo dei nostri beniamini e infischiarcene degli altri: é un atteggiamento non condivisibile, ma si può capire. In fondo la maggior parte di noi segue il ciclismo per piacere, non per mestiere. La cosa dovrebbe essere diversa per chi invece si occupa di ciclismo per professione, a maggior ragione se occupa un posto altolocato. Chi gestisce il ciclismo dovrebbe preoccuparsi di tutti i ciclisti, dal primo all'ultimo, non avere a cuore solo la sorte di qualche campione di gran nome. Per questo non sono d'accordo con quel passo delle dichiarazioni di Rocco e questo era il senso del mio intervento. Tanto per essere chiari, questo non significa che io dissenta da altre cose dette da Di Rocco, e nemmeno che pensi che altri sono meglio di lui.


antonello64 - 06/01/2007 alle 20:31

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Ma quando sei ai livelli più alti e vieni accusato di essere scorretto e imbroglione perchè al 50% le prove potrebbero esserti contro e tutti danno peso solo a quella percentuale, ignorando l'altra e la possibilità che ti stia accadendo tutto ingiustamente perdendo così il diritto di vivere la vita che vivevi prima, dico che tutti i soldi che hai non bastano a farne un saldo paracadute mentre cadi e quando tocchi terra ti fai male lo stesso, più di chi è meno ricco e famoso di te. [/quote] vabbè, questo lo abbiamo capito: chi cade da più in alto si fa più male di chi cade dal basso (nessun doppio senso, giuro!). Però, come abbiamo detto, questo fa parte del gioco e nessuno ha il diritto di lamentarsene: sono convinto che molti dei ciclisti minori coinvolti in OP farebbero volentieri a cambio con Basso e Ullrich, e accetterebbero di buon di grado di venir trattati come i due in cambio del loro palmares e dei loro contratti (inclusi quelli pubblicitari). Poi mi risulta che i big (in tutti i campi) trovino sempre qualcuno ad accorrere in loro soccorso, cosa che invece non succede mai per i pesci piccoli.


miky70 - 07/01/2007 alle 01:58

Per Felice: [quote]Cara Miky, da quel poco che posso conoscerti tramite quello che scrivi nel forum, sapevo che il tuo precedente post non poteva rispecchiare appieno il tuo pensiero. Sono quindi più che contento di averti spinta a spiegare un po' più in dettaglio il tuo punto di vista. Sper solo di non aver rovinato per questo quella famosa pizza che stavi preparando, altrimenti tuo marito (che per di più assomiglia a Basso!) me ne vorrà a morte! [/quote] La prossima volta che preparerò la pizza, troverò un'altra fonte di discussione con te perchè è venuta più buona che mai :D


miky70 - 07/01/2007 alle 02:03

[quote] [i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Ma quando sei ai livelli più alti e vieni accusato di essere scorretto e imbroglione perchè al 50% le prove potrebbero esserti contro e tutti danno peso solo a quella percentuale, ignorando l'altra e la possibilità che ti stia accadendo tutto ingiustamente perdendo così il diritto di vivere la vita che vivevi prima, dico che tutti i soldi che hai non bastano a farne un saldo paracadute mentre cadi e quando tocchi terra ti fai male lo stesso, più di chi è meno ricco e famoso di te. [/quote] vabbè, questo lo abbiamo capito: chi cade da più in alto si fa più male di chi cade dal basso (nessun doppio senso, giuro!). Però, come abbiamo detto, questo fa parte del gioco e nessuno ha il diritto di lamentarsene: sono convinto che molti dei ciclisti minori coinvolti in OP farebbero volentieri a cambio con Basso e Ullrich, e accetterebbero di buon di grado di venir trattati come i due in cambio del loro palmares e dei loro contratti (inclusi quelli pubblicitari).[/quote] Penso proprio di sì! [quote] Poi mi risulta che i big (in tutti i campi) trovino sempre qualcuno ad accorrere in loro soccorso, cosa che invece non succede mai per i pesci piccoli. [/quote] La mia speranza è che dedicandosi ai big, il soccorso trovi spazio e tempo anche per gli altri.


prof - 08/01/2007 alle 12:46

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] che i corridori siano vergognosamente sottopagati lo dico da tempo immemore. Che questa situazione di salari da fame sia il risultato della politica di dirigenti e team managers senza scrupoli è un altro dato di fatto. Che il protour abbia ulterormente accelerato questo stato delle cose dovrebbe ormai essere chiaro a tutti. [/quote] eh, prof, il prezzo lo fa il mercato, non si può fare a tavolino. Nel ciclismo oltretutto non si paga il biglietto, quindi tutto dipende dal rientro pubblicitario che i vari sponsor hanno attraverso i passaggi televisivi e sui giornali. Attualmente sono pagati per quello che vale il prodotto ciclismo: se poi tu pensi che questo prodotto non venga sfruttato appieno per quelle che sono le sue potenzialità, per colpa di dirigenti incapaci, allora sono assolutamente in sintonia con te. [/quote] Infatti, caro Antonello: la sintonia è totale. L'avvento del pro tour ha moltiplicato per 3 il novero delle squadre che a qualche titolo si possono considerare professionistiche, portando il numero dei corridori professionisti attorno alle mille unità. Decisamente troppi per un mercato che, considerando le sole corse di un qualche prestigio, ne assorbirebbe si e no 200; tutti gli altri sono palesemente in eccesso, comportando cosi' un forte disequilibrio tra domanda ed offerta. E' proprio in questo modo che team managers senza scrupoli illudono ragazzi giovani senza qualità per emergere, al solo fine di mettere in piedi squadre che non hanno alcun futuro. Come ben sai, tanti sono i ragazzi che si autopagano l'ingaggio e lo stipendio restituendo, in nero, i soldi che ricevono dalla squadra in via ufficiale. Questo e molto altro intendevo per situazione vergognosa. Ho fatto soltanto un esempio ma, come ben sai, sui guasti prodotti da questi dirigenti incapaci ci si potrebbero scrivere 10 libri. Ecco perchè mi incavolo quando qualcuno, prendendo cappello su questioni minimali, si mette a fare dell'inutile e vana demagogia Per il resto, viva il mercato che rimane ancora il regolatore piu' onesto. Ciao Antonello. Alberto